11 settembre 2001 – Sembra incredibile ma anche i villain piangono.
Oggi, 11 settembre 2024, ricorre il ventitreesimo anniversario dell’attacco alle Torri gemelle e noi di Nerd Al Quadrato vogliamo parlarvi di come quel tragico evento abbia influenzato il mondo del fumetto.
L’11 settembre 2001 è una data che ha segnato profondamente non solo la storia degli Stati Uniti, ma dell’intero mondo. Il tragico evento degli attentati alle Torri Gemelle di New York ha avuto un impatto devastante su milioni di persone, lasciando una cicatrice indelebile nella memoria di tutti noi.
Il ricordo di questo evento tragico riecheggia in tutte le forme d’arte: cinema, teatro, musica, dipinti. Anche il fumetto ha ricoperto un ruolo di rilevante importanza, utilizzando il suo linguaggio per mandare un messaggio, elaborare il dolore e cercare risposte.
Il fumetto come specchio della realtà
Il fumetto è sempre stato sottovalutato come forma artistica, considerato da molti come inadatto a veicolare messaggi o semplicemente ritenuto una lettura per bambini, un passatempo per ragazzi. Tuttavia, la sua capacità di affrontare temi complessi e di fungere da specchio della società non è mai stata così evidente come nel caso dell’11 settembre. I fumettisti americani, molti dei quali si trovavano a vivere direttamente o indirettamente l’evento, hanno utilizzato il mezzo del fumetto per esplorare il dolore, la rabbia, la paura e la speranza che seguirono quegli attacchi. Ecco alcuni esempi:
Amazing Spider-Man #36
Uno degli esempi più potenti di come il mondo dei supereroi abbia reagito agli eventi dell’11 settembre è il numero 36 di Amazing Spider-Man, pubblicato dalla Marvel Comics. Noi di Nerd Al Quadrato vi abbiamo già parlato di questo albo nell’ articolo “politica e fumetti”. Questo albo è spesso ricordato come il “numero nero” o “black issue” per via della sua copertina completamente nera, un segno di lutto che rappresenta il silenzio e il dolore di un’intera nazione.
Scritto da J. Michael Straczynski e disegnato da John Romita Jr., l’albo è una riflessione profonda sull’impatto dell’11 settembre nel mondo dei fumetti e nella società reale. In questa storia, Spider-Man, uno dei più importanti eroi del pantheon Marvel, si ritrova a confrontarsi con la devastazione causata dall’attentato. Non si tratta di una delle sue classiche avventure: nessun villain, solo dolore. È una rappresentazione di come anche gli eroi, talvolta, possano sentirsi impotenti.
È una storia altamente emotiva: Spider-Man vaga tra le macerie, incontra pompieri, poliziotti, medici e volontari che, senza superpoteri, si ergono a veri eroi del momento. L’immagine di supereroi iconici come Captain America, Thor e Iron Man che collaborano con i loro nemici come Kingpin e Doctor Doom, mettendo da parte le loro rivalità, con quest’ultimo che addirittura piange, è a mio avviso uno dei momenti più incredibili nella storia del fumetto.
9-11
Due delle più importanti antologie di fumetti dedicate all’11 settembre sono 9-11 Vol.1 e Vol.2, pubblicate da DC Comics nel 2002.
Queste raccolte sono composte da brevi storie, illustrazioni e riflessioni di alcuni dei più grandi nomi del mondo dei fumetti. Tra gli artisti coinvolti troviamo Frank Miller, Neil Gaiman, Will Eisner, Art Spiegelman e molti altri. Ogni contributo offre una prospettiva unica sugli eventi e sulle loro conseguenze.
Queste antologie sono un esempio straordinario di come il fumetto possa fungere da testimonianza storica, offrendo uno spazio per l’elaborazione del dolore e della ricostruzione emotiva.
L’ombra delle torri
Un altro lavoro significativo è “In the Shadow of No Towers” (in italiano “L’ombra delle torri”), un fumetto autobiografico di Art Spiegelman, vincitore del Premio Pulitzer per il suo lavoro in Maus. Pubblicato nel 2004, questo fumetto analizza il trauma personale di Spiegelman, che viveva a New York durante gli attentati.
Attraverso una serie di tavole meravigliose, dettagliate e profonde, Spiegelman esplora il suo shock, la sua rabbia, e il suo senso di alienazione in un mondo che è stato improvvisamente violato in maniera brutale. Le immagini sono dense, piene di significato, quasi come se ogni vignetta fosse carica di una tensione emotiva palpabile.
Come in Maus, l’autore usa il fumetto per affrontare il dolore e la memoria, rendendo questo mezzo uno strumento potente per elaborare il caos e la paura che il terrorismo ha lasciato dietro di sé. La sua opera è un viaggio nella disillusione post-11 settembre, ma anche una dichiarazione d’amore per la sua città, New York, un omaggio alla sua resilienza.
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Rielaborare il trauma
Dopo l’11 settembre, l’America non è stata più la stessa. Il mondo intero non è stato più lo stesso. E ancora una volta, gli artisti del fumetto hanno dimostrato di non essere solamente dei semplici intrattenitori, ma dei maestri nell’intercettare il malessere che ha colpito tutti noi. Attraverso le loro tavole, hanno esplorato temi come la paura, il dolore, l’alienazione, ma anche la speranza e la ricostruzione.
I fumetti non sono solo una risposta artistica agli eventi dell’11 settembre, ma anche un mezzo attraverso il quale autori e lettori hanno potuto affrontare il trauma e cercare di trovare un significato in mezzo al caos. In un mondo scosso dalla tragedia, i fumetti sono stati un faro di riflessione, una testimonianza del fatto che, anche di fronte all’orrore, l’arte può aiutare a guarire e a comprendere.
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Cosa ne pensate? Conoscevate questi fumetti dedicati all’11 settembre?