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A Complete Unknown – La Nostra Recensione in Anteprima! (2025)

“A Complete Unknown” uscirà il 23 gennaio nelle sale cinematografiche italiane. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto in anteprima grazie a Searchlight Pictures Italia, alla presenza degli attori Timothée Chalamet, Edward Norton e Monica Barbaro e del regista James Mangold e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “A Complete Unknown” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.
Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

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Recensione No-Spoiler di “A Complete Unknown”

“A Complete Unknown”, diretto da James Mangold (“Le Mans ’66 – La grande sfida”, “Ragazze interrotte”, “Logan: The Wolverine“), è il nuovissimo biopic narrante l’ascesa di Bob Dylan; nei panni del noto cantautore Timothée Chalamet (“Dune“, “Wonka”, “Chiamami col tuo nome”), che si vocifera essere il favorito agli Oscars. Al suo fianco Edward Norton (“Fight Club”, “Grand Budapest Hotel”, “L’incredibile Hulk“) come Pete Seeger, Monica Barbaro (“Top Gun: Maverick”) come Joan Faez ed Elle Fanning (“Maleficent”, “The Neon Demon”) invece come Sylvie Russo.

Il cast, che si è meritato una candidatura ai SAG Awards, è indubbiamente bravo nelle prove attoriali. Chalamet canta, suona e recita alla grande, ma non è certamente meritevole del modo in cui sta venendo osannato all’estero. Norton, Barbaro e Fanning sono ottimi attori di contorno, che contribuiscono a portare spessore ai loro personaggi: peccato che non ne abbiano chissà quanto.

La sceneggiatura è abbastanza piatta, un conoscitore amatoriale di Dylan uscirà confuso dalla sala tanto quanto lo era prima di entrarci. “A Complete Unknown” non insegna nulla su di lui allo spettatore, presume che si sia documentato un minimo prima di andarlo vedere.

Uno spettatore medio, oltre a porsi varie domande durante la durata, non avendo un quadro completo dei fatti, sentirà anche la pesantissima lunghezza del tutto. 140 minuti sono fin troppi, per un biopic che narra soli due anni della vita di Bob Dylan, soprattutto perché si perde troppo spesso in scene che potevano essere tagliate; in particolare quelle di canto, che sono innumerevoli e che alla lunga stufano.

La mano di Mangold è però molto forte, che piaccia o meno. La sua impronta stilistica si sente molto sia nella fotografia che nei movimenti di macchina, troverete molto di “Ragazze interrotte” ma anche, sorprendentemente, di “Logan: The Wolverine“.

Voto: 6½/10

Voto:

Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.
Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

Recensione Spoiler di “A Complete Unknown”

C’è poco da spoilerare di “A Complete Unknown“, in quanto biopic di una delle figure più iconiche della storia della musica. C’è però da dire che questo film racconta fin troppo poco di lui ma si dilata esageratamente in piccolezze: il genere del biopic musicale dovrebbe risultare frenetico, perché altrimenti si scade nel dramma, che non è ciò che lo spettatore cerca.

Per esempio, il “Better Man” di Robbie Williams aveva sequenze musicali ma con coreografie dinamiche, ma soprattutto raccontava numerosi eventi senza mai perdersi troppo in alcuni. “A Complete Unknown“, al contrario, sembra non avere nulla da dire, o meglio sembra trattenuto. Solo negli ultimi 30 minuti succede qualcosa di davvero rilevante, ovvero quando Bob decide di reinventare il folk; per i precedenti 90 minuti, sembra di star invece assistendo a un’infinita sequenza senza fine, monca, che aspetta qualcosa a cui aggrapparsi.

È tutto smisuratamente tranquillo, cosa che il biopic musicale non dovrebbe essere. Saremmo potuti stare al gioco se tutti questi piccoli passaggi avessero narrato qualcosa in più riguardo Dylan, ma risultano soltanto di troppo. È anche a causa di tutto ciò che “A Complete Unknown” risulta così pesante, perché, dando questa costante sensazione di ripetizione e di già visto allo spettatore, non riesce a catturarlo del tutto.

Monica Barbaro in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.
Monica Barbaro in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

Opinione finale con voto

In conclusione, “A Complete Unknown“, seppure assai visivamente suggestivo e zeppo di grandi performance attoriali, risulta ripetitivo e tirato troppo per le lunghe. Un bravissimo Chalamet non riesce purtroppo a donare spessore a un Bob Dylan che è vittima di una sceneggiatura piatta, che non prova nemmeno a flirtare con la tridimensionalità dei suoi personaggi protagonisti. Un gran peccato.

Voto: 6½/10

Voto:

Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.
Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

E voi avete visto “A Complete Unknown”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

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alexxvega

Alessandro, un giovane appassionato di cinema e videogiochi. Nel tempo libero scrivo recensioni e articoli per NerdAlQuadrato!