Astro Bot – La nostra recensione! (2024)
Sviluppato dal talentuoso Team Asobi e pubblicato da Playstation, “Astro Bot” è un eccellente platform che rende omaggio a 30 leggendari anni di storia del brand giapponese. Un gioco che ci ha intrattenuto per decine di ore toccando vette quasi mai viste per un gioco del genere, raggiunte in passato solo da Mario Galaxy. Noi di Nerd Al Quadrato abbiamo avuto l’opportunità di giocarci e siamo entusiasti di potervi dire la nostra!
Storia
La storia del gioco è molto semplice. Mentre Astro Bot e il suo equipaggio di Bot vagavano tranquillamente nello spazio, un alieno verde sul suo UFO si è scagliato contro l’astronave del protagonista (ovvero una PS5), facendola a pezzi e rubandone la CPU. Toccherà quindi al nostro dolcissimo robottino recuperare in giro per l’universo le varie parti hardware dell’astronave-console, come la GPU, l’SSD, il sistema di raffreddamento e le scocche.
Ovviamente durante quest’avventura Astro Bot dovrà recuperare anche il suo equipaggio, che a seguito dell’attacco dell’alieno è sparso nei vari mondi di gioco. L’equipaggio è formato sia da Bot comuni sia dai cosiddetti Bot VIP, ovvero Bot “in cosplay“, dedicati a varie IP di prime e terze parti che hanno fatto la storia del brand Playstation dal 1994 ad oggi (ma sui Bot da recuperare ci torneremo dopo).
Gameplay
In termini di gameplay, “Astro Bot” è un platform molto classico per i canoni del genere, ma riesce dove in tantissimi falliscono: la varietà delle situazioni di gioco e delle abilità. Sono presenti tantissime abilità speciali per il nostro robottino, che vengono date al giocatore in specifici livelli, e sono tutte diverse l’una dall’altra.
Ad esempio, l’abilità del cane-razzo permette ad Astro Bot di effettuare degli sprint in volo verso la direzione puntata, mentre l’abilità della gallina permette di effettuare uno sprint verso l’alto per raggiungere vette prima inarrivabili o sconfiggere nemici tirando delle leve. Sono presenti anche abilità di attacco, come i guantoni a forma di rana, che permettono di tirare pugni da distanze maggiori, o uno speciale cronometro che permette di fermare il tempo per qualche secondo, oltre a diverse altre abilità che non vi sveleremo per non rovinarvi la sorpresa.
Ogni galassia termina con un livello speciale, dedicato ad un’IP Playstation (ce ne sono 5 in totale), e ognuno di quei livelli ha un gameplay speciale tematizzato a seconda dell’IP celebrata (ad esempio, nel livello speciale di “God of War”, l’unico mostrato da Sony nei vari trailer, è possibile utilizzare l’ascia Leviatano di Kratos lanciandola per uccidere i nemici o sbloccare passaggi segreti).
Uno dei punti di forza più grandi del gioco, se non il più grande, è decisamente il level design di ogni singolo mondo presente nel gioco. La mappa spaziale è composta da 5 galassie, che a loro volta hanno al loro interno diversi mondi classici, mondi sfida e il mondo del boss. I mondi sfida sono molto lineari, e testano le abilità del giocatore con le meccaniche di gioco e il platforming, mentre i mondi classici sono più aperti e pieni di segreti da scoprire.
Ogni singolo mondo presenta monete nascoste, Bot da recuperare, pezzi di Puzzle da acquisire e, in 2 mondi per galassia, anche uno speciale livello segreto sbloccabile concludendo il livello uscendo da un traguardo nascosto. Se la maggior parte dei bot da recuperare sono molto facili da trovare, lo stesso non si può dire dei pezzi di puzzle e dei livelli segreti, che richiederanno sicuramente più di una run per essere trovati e per completare il livello al 100%.
La curiosità del giocatore viene SEMPRE ricompensata, anche se vagherete in zone sbagliate o dove non c’è nulla, ci sarà sempre qualche moneta nascosta pronta a ricompensarvi. Sinceramente un level design del genere, così ben strutturato e pieno di segreti lo avevamo sperimentato solo in “Mario Galaxy”, e non esitiamo a definirlo impeccabile ed eccellente sotto ogni aspetto.
Dopo aver completato un livello, i Bot salvati e i pezzi di puzzle recuperati verranno mandati all’Hub Centrale, che ospita l’astronave PS5 da riparare. Qui i Bot comuni verranno messi al lavoro sulla PS5, mentre i Bot VIP prenderanno il loro posto assegnato intorno alla console. Nell’hub centrale è possibile sbloccare (dopo aver completato i relativi puzzle) 4 strutture: la macchina gacha, il parco safari, una struttura per personalizzare l’aspetto del proprio Bot e una per personalizzare la skin della navicella Dualsense del protagonista.
Grazie alla macchina gacha è possibile acquisire degli oggetti di scena per i Bot VIP che popolano l’hub centrale, ognuno con una propria animazione che verrà riprodotta se colpiti. Nel parco safari, oltre a sbloccare una sorta di photo mode, è possibile effettuare foto e vedere tutti i vari animali incontrati durante il viaggio nei diversi mondi.
Le skin per il Dualsense e gli outfit per il nostro robottino vengono invece ottenuti sempre nella macchina gacha, e poi utilizzabili nelle apposite strutture. In giro per l’hub centrale ci sono poi 4 zone separate, ognuna sbloccata dopo il completamento di una galassia, che permettono di sbloccare ulteriori Bot e pezzi di puzzle.
Dei 304 Bot salvabili nel gioco, circa 150 sono Bot VIP. Questi Bot VIP, come detto in precedenza, sono dedicati a varie IP first e third party che hanno fatto la storia del brand Playstation in questi 30 anni. Sono presenti sia Bot di IP first party molto vecchie o “dormienti” (come “Shadow of the Colossus”, “Jak & Daxter”…) ma anche Bot di IP first party più recenti (“Bloodborne”, “God of War”, “Uncharted”, “Horizon”), e addirittura decine di Bot di IP third party che hanno contribuito a far diventare il brand Playstation il colosso che è adesso (“Tony Hawk”, “Crash Bandicoot”, “Spyro”, “Persona”, “Yakuza” e molti altri).
Ci risulta difficile citarli tutti sia per la quantità esorbitante di IP presenti, sia perché non vogliamo rovinarvi la sorpresa nel trovare il Bot VIP del vostro gioco preferito o al quale siete più legati. Sappiate solo però che ognuno di questi Bot è curato alla perfezione, frutto di un lavoro eccezionale da parte del team di sviluppo, che ancora una volta mostra il suo grandissimo amore per il mondo dei videogiochi.
“Astro Bot” è un platform per tutti, e lo dimostra la difficoltà estremamente accessibile del gioco (livelli sfida a parte). Non esiste un permadeath e ad ogni morte si riparte dal checkpoint passato. I nemici, molto vari e sconfiggibili in diversi modi a seconda del tipo di nemico, vengono uccisi il più delle volte con un colpo. La vera difficoltà in Astro Bot sta nel completamento al 100% del gioco, recuperando tutti i puzzle e i vari Bot (noi ci abbiamo messo 18-20 ore).
Team Asobi ha già annunciato che tra qualche mese verrà rilasciato un DLC gratuito per il gioco, che introdurrà diversi livelli sfida, nuovi Bot VIP e nuovi contenuti, e non vediamo l’ora di metterci sopra le mani.
Comparto tecnico, grafico e sonoro
Il comparto tecnico del gioco non presenta la minima imperfezione. Tutto è perfettamente pulito, in decine di ore non siamo mai incappati in nessun bug o glitch, e anche le performance si sono rivelate sempre perfettamente fluide.
Il supporto al Dualsense, come successo per “Astro’s Playroom” è semplicemente eccellente, con ogni feature del controller sfruttata alla perfezione tra grilletti adattivi utilizzati dalle varie abilità e un feedback aptico sempre preciso e che varia a seconda dell’azione effettuata o del tipo di pavimento su cui il nostro robottino sta camminando.
Il comparto grafico del titolo è anch’esso eccellente. Siamo rimasti sbalorditi dalla fantastica varietà dei mondi, e dal fatto che ogni mondo presenti un’art direction semplicemente impeccabile. Le texture di ogni singolo oggetto di scena, di ogni Bot salvato, di ogni pavimento, di ogni muro e di ogni singolo altro sprite presente nei mondi di gioco sono di altissima qualità e renderizzati a risoluzioni molto alte per garantire la migliore qualità visiva possibile.
Merita un paragrafo a parte anche il comparto delle musiche. Proprio come per “Astro’s Playroom”, anche in questo nuovo capitolo le musiche sono state composte e curate dal talentuosissimo Kenneth C. M. Young, e il risultato è davvero di altissimo livello.
Sono presenti una novantina di tracce musicali uniche, che abbiamo adorato alla follia, ma ad averci strappato un gran sorriso sono state le fantastiche tracce dedicate ai cinque mondi speciali a tema IP di Playstation, che riprendono le colonne sonore originali dei giochi in questione grazie ad un remix eseguito alla perfezione, riadattato con estrema cura in chiave, anche a volte, ironica (ad esempio, nel mondo dedicato a “God of War”, nella traccia musicale remixata è presente un rimando alla parola “Boy!”, utilizzata da Kratos per richiamare Atreus nei capitoli più recenti della saga e ormai divenuta un meme).
Conclusione e Voto
Astro Bot: In conclusione, Astro Bot è un vero e proprio capolavoro. Una lettera d'amore a 30 anni di storia di Playstation, piena di mondi con un level design magistrale, Bot VIP da salvare e tanta, tantissima passione da parte del talentuosissimo Team Asobi. La varietà delle ambientazioni, dei nemici, dei Bot VIP e delle abilità confezionano un platform 3D che raggiunge vette mai viste prima, dietro forse solo ad un capolavoro assoluto del genere come Mario Galaxy. Meritano una menzione d'onore anche il comparto tecnico semplicemente impeccabile e senza sbavature, il comparto grafico allo stato dell'arte e un comparto sonoro incredibile. Se Astro's Playroom era il banco di prova per le potenzialità di Team Asobi, Astro Bot è invece la definitiva consacrazione del simpatico robottino bianco e blu come nuova mascotte Playstation, e sinceramente non potevamo sperare di meglio. – Cri1603
Versione testata: PS5
Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.
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