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Berlinguer. La grande Ambizione – La nostra recensione in anteprima! (2024)

Berlinguer. La grande Ambizione ha aperto la diciannovesima edizione del Festival del cinema di Roma questo 16 ottobre! Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto grazie all’opportunità regalataci dall’organizzazione del festival e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Berlinguer: La grande Ambizione” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler e l’opinione finale riassuntiva col voto!

Berlinguer: La grande Ambizione - La nostra recensione! (2024)
Berlinguer: La grande Ambizione

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Recensione No-Spoiler

Il film narra degli eventi che riguardano il famoso segretario del partito comunista italiano a partire dall’attentato ai suoi danni, per quanto ne sappiamo, avvenuto il 3 ottobre 1974 in Bosnia, per poi offrirci uno sguardo più ampio su discussioni e diverbi politici che hanno riguardato il protagonista in quegli anni.

Dunque si parla di “Compromesso storico“, questione che il film approfondisce molto attentamente (d’altronde è un tema che ancora oggi si studia in più campi), si parla di vicende storiche che hanno inglobato questo “Grigio Impiegato“, così viene definito più volte nel film e così è stato definito anche nella realtà da alcuni avversari politici, e infine si parla dell’epilogo del “compromesso storico” e, con esso, dello stesso Enrico.

Il tutto, va detto, rappresentato in maniera più che piacevole, scorrevole e professionale dalla direzione registica di Andrea Segre. Ma non solo! Anche l’interpretazione di Elio Germano, o per meglio dire principalmente a causa di essa, il tutto diventa decisamente incisivo agli occhi del pubblico. Inoltre, bisogna sottolineare quanto sia difficile assomigliare ad un personaggio come è stato Berlinguer. Il modo in cui dialoga, il modo con il quale scandisce le parole è molto caratteristico, il che rende questo personaggio storico alquanto difficile da interpretare, o per lo meno laborioso. Elio Germano, noto già per numerose sue interpretazioni, si riconferma ancora una volta come un grande attore del panorama cinematografico italiano.

La domanda che forse non si può non porre è: questo film è adatto a tutti? È fazioso politicamente o superficiale storicamente? Ebbene, no ad entrambe le ramificazioni della stessa domanda è la giusta risposta. Il film non intende prendere parte al discorso politico ma bensì raccontare la storia che riguarda questo personaggio di quella politica, narrando la storia in maniera precisa e alquanto scandita.

Voto: 9/10

Voto:

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Berlinguer – La grande Ambizione

Recensione Spoiler

Il film narra di poche, contrariamente di quanto si possa pensare, vicende riguardanti Berlinguer. Si tratta di un inserto, un tratto della sua storia che parte dal tentato omicidio in Bosnia nel 3 ottobre 1973 fino al rapimento di Aldo Moro e la sua conseguente uccisione. Nonostante ciò, questa storico-biografia è completa.

Si parla di famiglia, di politica, di contrasto politico, di concetti messi in campo dallo stesso Marx e dal nostro Antonio Gramsci. Per non parlare del contesto storico-sociale che ritrae oggi l’Italia di ieri, alla fine degli anni ’70. Un Italia che non sprofonda, ma che combatte costantemente per il cambiamento. Per un cambiamento decisivo e incisivo nella politica e nella storia della penisola italica. Ma andiamo nel preciso. Come detto, il film parte con l’attentato ai suoi danni in Bosnia, avvenuto il 3 ottobre 1973 poco dopo una visita ufficiale al presidente Josip Broz Tito. Questo pone, dopo pochi minuti dall’inizio del lungometraggio, l’accento sull’importanza al muoversi con cautela nel mondo lavorativo in cui viveva il protagonista.

Bisogna sottolineare l’importanza del dibattito generato in casa Berlinguer: denunciare oppure non denunciare l’attentato. La questione prima che viene affrontata dalla narrazione viene, però, liquidata velocemente dallo stesso Berlinguer che, come risposta alle sollecitazioni della moglie, affermò che una denuncia dell’accaduto sarebbe stata molto pericolosa sia in ambito familiare che in ambito politico. Infatti, denunciare un avvenimento di questo genere mette in luce l’idea dell’essere nel mirino di qualcuno. Dunque, come ben si intuisce dal film, Antonio Berlinguer preferì, storicamente, lasciare che l’accaduto muoia nei ricordi della vittima, se stesso, e degli aggressori, ad oggi ancora non ben definiti.

Berlinguer: La grande Ambizione - La nostra recensione! (2024)
Berlinguer – La grande Ambizione

Tolta questa parentesi che inquadra sin da subito la situazione che vive il protagonista, la narrazione si concentra su tutta una serie di avvenimenti come il dibattito sulla legge che tutela il diritto all’aborto, il quale ha visto la sua conclusione con una risposta positiva al referendum del 13 maggio 1974.

Successivamente, si denotano le due grandi fazioni che riguardano il tema principale del film, ovvero il dibattito politico: i comunisti da una parte, in continuo aumento, e gli industriali, potenti e ricchi. In altre parole, da una parte, il proletariato che combatte a suon di manifestazioni violente e non, e dall’altro, le classi sociali più agiate e nobili.

Lo stesso Berlinguer, come il lungometraggio pone l’accento durante una conversazione fra il protagonista e sua madre, è nato e cresciuto in una famiglia nobiliare, nonostante abbia sin da subito frequentato luoghi e amicizie di tutt’altro ceto sociale. Prosegue la narrazione con la vicenda piuttosto famosa che porta il nome di “Rapimento di Aldo Moro”. Se si frequenta un corso universitario di studi filosofici e storici, non si può non riscontrare un tema di questo genere. Ma parliamo dell’argomento in sé.

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Berlinguer – La grande Ambizione

Aldo Moro ed Enrico Berlinguer furono figure centrali nella politica italiana degli anni ’70 e intrattennero un rapporto politico cruciale che ruotava attorno alla proposta del “compromesso storico“, una strategia ideata da Berlinguer e che coinvolgeva Moro come possibile interlocutore.

Il “compromesso storico” era l’idea di una collaborazione tra il Partito Comunista Italiano (PCI) di Berlinguer e la Democrazia Cristiana (DC) di cui Moro era una delle figure più importanti, elemento che rasenta le fondamenta dell’intero prodotto cinematografico. Questa proposta nasceva dal desiderio di stabilizzare la politica italiana in un periodo di forti tensioni sociali e violenza politica, noto come “Anni di piombo”, caratterizzato da terrorismo di estrema destra e sinistra, e da crisi economiche.

Berlinguer vedeva in Moro un interlocutore fondamentale per questa alleanza, perché Moro era un politico moderato e aperto al dialogo, soprattutto dopo aver guidato con successo esperimenti di centrosinistra (coalizioni tra DC e socialisti). Moro, da parte sua, era consapevole della necessità di includere il PCI nel processo democratico per evitare che il paese si polarizzasse ulteriormente e per contrastare la crescente influenza dei gruppi estremisti.

Questo punto, ahimè, non viene propriamente messo in luce all’interno della narrazione poiché ci si concentra, come è naturale pensare essendo un film biografico, sulla parte Comunista della conversazione anziché la parte Democristiana. Questo appare sensato se si pensa alla natura del prodotto cinematografico in questione, ma non ai fini della narrazione generale di eventi storici realmente accaduti.

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Berlinguer – La grande Ambizione

Negli anni ’70, Aldo Moro era il principale sostenitore dell’idea di un governo di “solidarietà nazionale”, che avrebbe incluso il PCI in ruoli di supporto o collaborazione, anche se non necessariamente come partner di governo formale. Questo era un progetto delicato e controverso, poiché implicava il superamento delle barriere ideologiche tra comunisti e cattolici, e affrontava l’ostilità sia di una parte della DC che di potenze straniere come gli Stati Uniti, contrari a una partecipazione comunista nel governo di un paese della NATO.

Nonostante le differenze ideologiche, Moro e Berlinguer condivisero il desiderio di garantire la stabilità democratica in Italia. Berlinguer rispettava Moro per la sua capacità di dialogo e la sua volontà di considerare soluzioni nuove in un contesto politico bloccato. Anche Moro riconosceva in Berlinguer un interlocutore serio, capace di rappresentare una sinistra responsabile e disposta al confronto democratico.

Il legame politico tra Berlinguer e Moro fu tragicamente interrotto dal rapimento di Moro da parte, storicamente, delle Brigate Rosse il 16 marzo 1978, culminato nel suo assassinio il 9 maggio dello stesso anno. In quei giorni drammatici, Berlinguer, come molti altri leader politici, si schierò contro l’idea di trattare con i terroristi per il rilascio di Moro, seguendo la linea della fermezza decisa dal governo.

Questione che si pone la narrazione mostrando la famiglia Berlinguer discutere non tanto sul da farsi, ma su ciò che il deputato ha già deciso a priori. Tuttavia, l’assassinio di Moro segnò la fine di qualsiasi possibilità concreta di realizzare il compromesso storico, e così anche la stessa narrazione degli eventi poiché il film si interrompe con l’omicidio del deputato democristiano.

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Opinione finale con voto

Il film “Berlinguer – La grande ambizione” (2024), diretto da Andrea Segre, è un biopic che esplora la vita di Enrico Berlinguer, storico leader del Partito Comunista Italiano. Interpretato da Elio Germano, il film evidenzia il lato pubblico e privato di Berlinguer, intrecciando le sue lotte politiche con un mondo in piena Guerra Fredda. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nel 2024, il film cerca di catturare l’essenza di un uomo che, attraverso il suo impegno, ha lasciato un segno indelebile nella storia politica italiana, sfidando i dogmi del tempo.

Insomma, un grande titolo per una grande storia. Una narrazione precisa, molto calibrata e del tutto interessante. Una regia niente male che pone l’accento sul protagonista e il contesto in cui gli eventi che lo riguardano abitano. Una fotografia che ritrae, assieme alla composizione fra cinepresa e riprese dell’epoca, i giorni di cinquant’anni fa perfettamente. In particolare, però, il plauso maggiore va senza alcun dubbio rivolto all’attore protagonista, Elio Germano, per la sua grande interpretazione.

Voto: 9/10

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Berlinguer: La grande Ambizione

E voi vedrete “Berlinguer – la grande Ambizione”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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