BOHEMIAN RHAPSODY: TRA REALTÀ E FANTASIA – LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)
Visto l’imminente arrivo della band nel nostro paese per 2 date a Bologna, ecco la recensione del biopic dedicato ad una delle band più amate, e che ha avuto grande impatto nella storia della musica. Stiamo parlando del biopic dedicato ai Queen, “Bohemian Rhapsody“, uscito per la precisione il 29 novembre 2018.
Recensione No-Spoiler
“Bohemian Rhapsody” è un film drammatico che racconta la storia della band Queen, 4 ragazzi che vivono a Londra, che dal 1971 hanno scritto la storia del Rock. Ma attenzione non tutto all’interno del film è vero, anzi, troviamo davvero tante cose che non coincidono con la realtà, questo nuoce tanto al film?
No, anzi, “Bohemian Rhapsody“ è un film godibilissimo con una buona musica e dei grandi colpi di scena, soprattutto per coloro che non conoscono la storia dei Queen e del loro storico frontman Farrokh Bulsara, o meglio conosciuto come Freddie Mercury.
Voto al film: 7½
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Recensione Spoiler
“Bohemian Rhapsody” inizia subito con l’inizio del Live Aid con in sottofondo “Somebody To Love” (canzone della band del 1976) i Queen stanno per essere presentati ed è qui che si arriva all’inizio.
Una sorta di sguardo al traguardo finale che rimanda ad un “ecco come tutto è nato“.
Ci troviamo intorno al 1971 e Freddie è un giovane ragazzo di Zanzibar che lavora in aereporto con una grande passione musicale, segue una band emergente gli Smile, gruppo dove suonano Brian e Roger.
Qui abbiamo un cliché cinematografico abbastanza scontato, proprio quella sera Freddie conosce Mary Austin, suo futuro amore e il cantante degli Smile, Tim Staffel lascia la band. Freddie si fa avanti e con l’unione di John al basso nascono i Queen. Un inizio davvero veloce che però secondo noi non danneggia per niente il film.
Dopo un loro primo concerto, dove suonano la loro prima canzone, “Keep Yourself Alive“, con un Freddie alquanto energico, la band finisce per ottenere il permesso di incidere un loro album in studio, dove li si vede incidere la canzone “Seven Seas Of Rhye” contenuta nell’album “Queen II“.
Poi il film si sposta nell’appartamento di Freddie e Mary, dove dopo aver ideato il famoso logo della band, Freddie inizia a comporre con il pianoforte posto sopra il letto, una delle loro canzoni più famose, e colei che da il titolo al film “Bohemian Rhapsody“.
Alcuni giorni dopo ci ritroviamo nella casa dei genitori di Freddie, per il compleanno di Freddie, dove Mary, il padre di Mary e gli altri componenti della band vengono a scoprire del vero nome di Freddie, “Farrokh Bulsara“. Freddie viene poi contattato da un uomo della EMI, per fissare un appuntamento con il loro futuro manager, John Reid.
Dopo l’incontro i Queen si esibiscono in Playback a Top of the Pops con “Killer Queen” e subito dopo, sulle note di “Fat Bottomed Girls” (canzone del 1978), vediamo i giovani Queen durante il loro tour in America del 1974, questo è uno dei piccoli errori del film. Finito il tour la band ottiene un contratto con la EMI e ci viene presentato Ray Foster che dovrà produrli. La scena si sposta ai Rockfield Studios dove la band comporrà “A Night At The Opera“.
Mentre Freddie compone “Love of My Life” Paul Prenter (assistente del Frontman) bacia Freddie, questo è un periodo molto difficile per quest’ultimo perché sta avendo dei dubbi sulla sua sessualità.
La mattina dopo Brian, Roger e John litigano per le loro canzoni, per precisare Brian e John dubitano del potenziale di “I’m in Love with My Car” mentre Roger per difendersi prova a screditare “You are my best friend” di John e “Sweet Lady” di Brian. Proprio in quel momento, tra il caos, Freddie torna in camera e compone l’ultima strofa di “Bohemian Rhapsody” brano secolare, e più venduto dei Queen.
L’inquadratura si sposta poi nello studio, con Brian che suona una versione alternativa dell’iconico assolo di chitarra contenuto all’interno di “Bohemian Rhapsody“, ma secondo Freddie, la versione suonata non è abbastanza, e infatti gli chiede di risuonarlo, facendolo più Rock N Roll, e così possiamo udire la versione definitiva dell’assolo, contenuta in “Bohemian Rhapsody”. Dopo ciò vediamo la registrazione della famosa parte operistica della canzone, con un Roger Taylor che canta i vari Galileo, per poi passare alla parte Hard Rock, e finire verso le ultime strofe della canzone.
La band porta poi la registrazione a Ray Foster, che rimane perplesso, ma in negativo. In questa scena viene introdotto il personaggio di Jim Beach, soprannominato Miami Beach, che sarà il futuro manager della band. Freddie, insistente sul futuro successo della canzone, porta la registrazione ad un conduttore radiofonico di nome Kenny Everett. Durante la riproduzione di “Bohemian Rhapsody“, sullo schermo si possono intravedere varie recensioni del brano fatte in passato, mentre si passa dall’inizio del videoclip, ad un concerto eseguito ad Edinburgo nel 1976, scena ispirata all’esibizione del 1977 a Houston, con l’audio dell’esibizione ad Earl Court nel 1977.
A questo punto del film Freddie vede chiaro su cosa lui ha deciso di essere, Freddie rivela a Mary di essere gay. Da qui in poi all’interno del film avviene una confusione assurda, ci spostiamo al 1980 dove Freddie ha comprato casa a Garden Lodge e intende farci una festa, questo party è ispirato alla festa di compleanno di Freddie del 1985 per i suoi quarant’anni dove all’interno del film incontra Jim Hutton. La scena si sposta all’interno dello studio ed ecco la prima grande incongruenza, Brian sta scrivendo “We Will Rock You” ma in realtà la canzone è del 1977 e vediamo Freddie come un ubriacone che si secca di venire a lavoro.
Altra incongruenza, da questo momento del film non si capisce più in che anno siamo, a Freddie viene proposto un album da solista e sarà John Reid a proporlo, proprio per questo verrà cacciato. La scena si sposta in studio, dove durante un litigio tra gli altri componenti della band John ha scritto “Another One Bites the Dust“, ciò dovrebbe farci intuire che siamo nel 1980, Roger come successo nella realtà si lamenta della sua parte essendo un loop di batteria, Freddie e Roger litigano ma alla fine la canzone verrà fatta e Jim Beach verrà nominato nuovo manager della band.
Da lì, si vede un intreccio di scene, tra cui le riprese di “Another One Bites The Dust“, e Freddie all’interno di un gay club. Le confusioni temporali non terminano, poco dopo si vede una conferenza stampa per l’album “Hot Space“, che sarebbe del 1982, e con le riprese di un Freddie confuso, si passa alla lavorazione di “I Want To Break Free“, canzone del 1984, contenuta nell’album “The Works“. Si vede poi Freddie mentre annuncia alla band che ha firmato un contratto per 2 album da solista. La scena poi si sposta verso un Freddie verso il tracollo, in studio mentre in sottofondo si sente “Mr. Bad Guy“, canzone del 1985.
Si vede poi il loro manager Jim Beach chiamare Paul Prenter per informare Freddie del Live Aid, cosa che poi verrà nascosta a Freddie da Paul. Durante una scena nello studio, si intravedono i primi sintomi della malattia che porterà poi alla morte di Freddie. Il tutto continua mostrando Mary che va a casa di Freddie per dirgli della sua gravidanza, e da lì Freddie scopre dell’esistenza del Live Aid, capendo che Paul Prenter non ha fatto altro che mentirgli. Il tutto si conclude con Freddie che licenzia Paul.
Paul non ci sta, e decide di raccontare il lato “drunk” di Freddie al mondo intero, Mercury ormai disperato non sa che fare e prova a rimettere insieme i pezzi del puzzle, chiama Jim Beach e prova a rimettere insieme la band.
Nel mentre, Freddie fa il test per L’AIDS e scoperte di essere sieropositivo. La Band dopo essersi rincontrata dopo anni decide di riunirsi a patto che tutto il nuovo materiale sarebbe stato a nome dei Queen e non del singolo membro e vengono inseriti come ospiti per il Live Aid.
Alle prove per l’esibizione Freddie (Nel Film) non è il massimo come prestazione canora, decide di rivelare alla band di avere l’AIDS e la scena si chiude con un abbraccio. Il giorno dopo grazie al “magico cliché cinematografico” Freddie recupera la voce e il film si conclude con il mitico Live Aid considerata la migliore esibizione Live dei Queen.
Personaggi e Cast
Rami Malek in “Bohemian Rhapsody” ci regala una quasi perfetta interpretazione di Freddie Mercury, ma alcune cose stonano con la verità. Rami riesce a trasmettere quell’energia e quel carisma che erano parte della personalità di Freddie, ma lo hanno anche fatto passare per il cattivo di turno, leader e distruttore allo stesso tempo della band, una persona avida e ubriacona, cosa che in realtà Freddie non era. Del resto è un’interpretazione davvero degna del premio Oscar ricevuto nel 2019.
Ben Hardy, sinceramente l’attore non ci ha fatto impazzire, è stato un bene che l’attore sapesse suonare la batteria infatti ciò ha facilitato e aiutato la realizzazione di molte scene, la somiglianza con Roger è poca e una cosa che non ci è tanto piaciuta è stato il non cambiare la capigliatura di lui nonostante nell’85 non li avesse più lunghi. Come carattere invece è molto deciso e testardo nello studio, proprio come sappiamo era il vero Roger.
Gwilym Lee, è un Brian May 2.0. Secondo noi non potevano fare scelta migliore per il ruolo di Brian. L’attore è uguale identico a May da giovane, anche i nipoti stessi di Brian May durante la visione della pellicola pensavano fosse Brian stesso nel film. Gwilym riesce anche a riprodurre le stesse movenze, sia nella vita quotidiana che nel suonare la chitarra. Nulla da dire a riguardo se non che è perfetto.
Joseph Mazzello, l’attore ha dato una grande interpretazione di John, molto somigliante specialmente nell’85 e nei primi anni della Band, molto calmo come il vero John che al momento opportuno creava delle grandi hit, l’attore inoltre è stato bravissimo ad imitare le movenze di John durante le esibizioni.
Lucy Boynton nei panni di Mary Austin, pur non essendo molto somigliante alla controparte reale, è stata davvero brava, è riuscita a trasmettere al pubblico l’amore che provava per Freddie, e nonostante la loro separazione, ha continuato a trasmettere un grande senso di vicinanza a Freddie, come successe nella vita reale.
Aidan Gillen e Tom Hollander, John Reid e Jim Beach, i 2 manager della band, devo dire che Aidan è molto somigliante come aspetto al vero John mentre Tom ha portato onore a Jim, ovvero l’uomo dalla parte della band.
Aaron McCusker, interprete di Jim Hutton, ha dato una grande interpretazione, dimostrando l’amore puro e incondizionato che egli provava per Freddie, inoltre hanno scelto un attore simile a Jim nella realtà, punto solamente a favore.
Allen Leech, un Paul Prenter impressionante similissimo a quello reale una persona bastarda e avida che ha sfruttato Freddie solo per i suoi scopi, ho apprezzato che abbiano riportato anche la famosa intervista fatta da lui nella vita reale e nel complesso il rapporto fedeltà interpretazione è ottimo.
Aspetto tecnico e colonna sonora
Già dal titolo del film “Bohemian Rhapsody“, non ci si può aspettare di meglio a riguardo della musica contenuta nel film. Strapieno di hit conosciute e alcune meno conosciute dei Queen, una specie di concerto fatto a film. È interessante anche il fatto che abbiano mixato la voce di Marc Martel, cantante dalla voce molto simile a Freddie, a quella, appunto, di Freddie, per aumentarne la qualità durante i concerti e soprattutto durante il Live Aid.
Sull’aspetto visivo non c’è niente da dire, i Queen si sa, giocano con le luci durante le loro esibizioni, quindi durante i concerti si vedono luci passare dalla normale luce bianca, ad un misto di luci rosse, verdi, blu, e chi più ne ha ne metta. Interessante anche che il pubblico del Live Aid era quasi interamente fatto tramite l’utilizzo di CGI, dal nostro punto di vista, una CGI di qualità che ha riprodotto fedelmente la realtà.
La storia dopo il Live Aid
Il Live Aid è l’ultimo concerto dopo che Freddie rivela alla band di avere L’AIDS?
Ebbene no, Freddie rivela alla band di avere l’AIDS in realtà nel 1987 circa, prima di ritorna in carreggiata con “The Miracle“, la band dopo il grande successo del Live Aid torna in studio per incidere l’album “A Kind Of Magic“, disco che farà da colonna sonora al noto film “Highlander” e dopo lo studio , un tour europeo che li impegnerà tutta l’estate, questo si rivelerà l’ultimo tour della band.
Il quartetto si prende una pausa (non si sciolgono) per i loro progetti solisti, e nel 1988 dopo 2 anni il nome dei Queen torna con “The Miracle“, l’album della rinascita, la band accetta che Freddie ha L’AIDS e come una famiglia restano in studio per anni a comporre canzoni senza sosta fino al 1991 anno dove Freddie muore.
Ma, c’è un ma, la band decide di fare nel 1992 un tributo al loro frontman invitando i più grandi della musica internazionale della storia tra cui a rappresentare l’Italia niente poco di meno che “Zucchero“. Nel 1995 Brian, Roger e John tornano in studio e lavorano alle tracce lasciate da Freddie e fanno uscire il loro ultimo album “Made in Heaven“. Elton John e i Queen nel 1997 tornano in scena per un’unica esibizione a Parigi, e da lì fino al 2003 il nome dei Queen non viene più fatto.
Nel 2003 i Queen vengono invitati a varie manifestazioni e nel 2005 insieme a Paul Rodgers organizzano un tour mondiale per onorare Freddie, con Paul resteranno insieme fino al 2008 e dal 2012 fino ad oggi i Queen girano ancora il mondo live insieme ad Adam Lambert.
Vero e Falso
- Ingresso di Freddie negli Smile: Nel film vediamo Freddie incontrare per la prima volta Brian e Roger nel retro del locale dove poco prima si erano esibiti, e sono appena stati mollati dal loro bassista e cantante Tim Staffel. Lì Freddie fa una specie di prova di canto, per poi essere preso nella band. Nella realtà ciò non è accaduto. Freddie già conosceva Brian e Roger, ed erano anche amici. Freddie dava anche suggerimenti agli Smile, essendo amico anche di Tim Staffel. Dopo l’uscita dalla band di Stafferl, Freddie si propose e venne preso.
- Inizio dell’utilizzo della mezz’asta del microfono: L’iconica mezza asta che usava Freddie durante i suoi live non nasce come mostrato nel film durante il loro primo concerto ma da già prima durante uno show della band di Freddie gli Hypex.
- Incontro con Mary Austin: Nel film Freddie incontra per la prima volta Mary, durante la serata del concerto degli Smile, dove poi rivela che lavora al negozio di abbigliamento BIBA. Invece, nella realtà, Freddie conosce Mary proprio nel negozio BIBA, dove lei lavorava, e da lì Freddie inizia a provarci con lei, mettendosi poi ufficialmente assieme a lei.
- Scena di Freddie che guarda Mary da casa sua: Nel film possiamo vedere Mary vivere accanto alla casa di Freddie a Londra “Garden Lodge” (Attuale abitazione di Mary). In realtà questa cosa è falsa, l’abitazione accanto casa di Freddie era dello stesso Mercury e lì ogni tanto andavano ad abitare amici del cantante.
- Scena di Copacabana: Nel film si vede una scena, ambientata negli anni 70, in cui la band si trova a Copacabana, in Brasile. Scena assolutamente falsa. I Queen vanno in Brasile per la prima volta nel 1981, a San Paulo, e poi vanno a Copacabana/Rio nel 1985, in occasione del Rock In Rio. Nel film inoltre, è presente una scena di Freddie in Sud America che canta Love of my Life, e rimane stupito del fatto che il pubblico canta ogni parola della canzone. Quella scena è un riferimento al concerto a San Paulo del 1981.
- Scena We Will Rock You: La nascita di We Will Rock You è falsa solo di collocazione storica, essendo che la canzone è del 1977 invece nel film la scena è ambientata negli anni 80. L’intenzione per cui nasce la canzone invece è vera, Brian voleva coinvolgere sempre di più il publico ai concerti
- Jim Hutton: Nel film, Freddie incontra Jim Hutton alla fine del party a casa sua, dove Jim è un cameriere. Nella realtà, Jim era un parrucchiere all’Hotel Savoy di Londra, e loro 2 si incontrano per la prima volta nel 1983, al pub gay “Copacabana”.
- Scena licenziamento di John Reid: John Reid è stato cacciato a causa di Mr. Bad Guy? No, in realtà John ai tempi era anche manager di Elton John (come detto anche nel film) e proprio per il troppo lavoro decide di allontanarsi dai Queen per dedicarsi solo ad Elton.
- Scioglimento band: La band si scioglie a causa di Freddie? Assolutamente no, a parte il fatto che la band non si è mai sciolta, inoltre non è stato Freddie il primo a fare un album solita ma Roger (ben 2) e Brian un anno prima di Mr Bad Guy. Prima del live Aid la band aveva un tour alle spalle “Works Tour” e dei concerti in Giappone e a Rio, non era per niente arrugginita per la pausa.
- Prove del Live Aid: In “Bohemian Rhapsody”, nella scena delle prove per il famoso Live Aid, vediamo un Freddie Mercury colpito da problemi alla voce, scena reale, infatti il suo dottore gli proibì di esibirsi. Sempre in questa scena vediamo Freddie che confessa al resto della band di aver contratto l’AIDS. Questa cosa è falsa, in quanto Freddie lo rivela alla band nel 1987.
Opinioni finali con voto
“Bohemian Rhapsody” va visto senza la speranza di vedere i fatti realmente accaduti riprodotti a schermo. Come detto precedentemente questo film è pieno di eccessi e incongruenze, e come detto dalla band stessa “Questo film è un film, non un documentario“. “Bohemian Rhapsody” va bene se si vogliono vedere alcune avventure della band, e alcuni retroscena. È un film molto dinamico, senza punti morti, che ti prende e ti porta in un vagone di varie emozioni, che vanno dal divertimento alla tristezza, tutto grazie anche all’interpretazione del cast, soprattutto Rami Malek.
Voto: 7½
A voi è piaciuto “Bohemian Rhapsody”? Cosa ne pensate di “Bohemian Rhapsody”? Qui di seguito trovate la nostra recensione del film “Elvis”!