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Captain America: Brave New World – La nostra recensione in anteprima del nuovo film Marvel! (2025)

Captain America: Brave New World sfocia finalmente nei cinema di tutto il mondo il giorno 12 febbraio 2025! Dopo anni di attesa, ritorna al cinema il titolo supereroistico americano per eccellenza! Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto in anteprima e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Captain America: Brave New World” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (“Il valido erede”, per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler (“Una narrazione politica nel pubblico e nel privato”), analisi della post-credit (“La post-credit”) e l’opinione finale riassuntiva e conclusiva (“Il ritorno di Cap.”)

Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World

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Il valido erede

Ebbene, signori, finalmente dopo anni di attesa abbiamo il nuovo titolo tanto atteso (ma non troppo a causa degli ultimi anni scossi dalla Marvel Fatigue) di Captain America. Nuovo titolo, per altro, in cui la fa da protagonista Sam Wilson, il nostro Falcon, e non più Steve Rogers. Poniamo subito le questioni che vanno poste in giudizio, e magari cerchiamo di rispondere alle domande che il pubblico ha in linea generale.

In primo luogo, la narrazione di New Brave World è del tutto fluida, motivo per cui non risulta faticoso vedere l’intero film. Inoltre, il focus è a pieno titolo Sam Wilson, personaggio sul quale si sorregge l’intera pellicola. Infatti, non solo si ha finalmente su schermo la vera e propria transizione tra Rogers e Wilson ma anche una centralità di quest’ultimo, la quale è alquanto apprezzata poiché, in primo luogo, funziona e, in secondo luogo, risulta un personaggio che entra in empatia con lo spettatore.

In altre parole, il film riesce a sviluppare e a raccontare l’interezza di una trama senza il bisogno di battute inutili che paralizzano la narrazione o risoluzioni di trama poco avvincenti. Nonostante la fatica che ha caratterizzato i prodotti dell’MCU, questo primo titolo del 2025 targato Marvel Studios funziona a pieno titolo narrativamente.

In secondo luogo, vogliamo spendere due parole in maniera più tecnica sul discorso della fotografia e della regia che formano la pellicola. Ebbene, la fotografia fatica a soddisfare, bisogna essere del tutto onesti. E la regia, ed è per questo che l’abbiamo citata in successione, segue la precedente.

Se, bisogna riconoscere, la regia vale la visione seppur amaramente neutrale con dei primi piani poco ispirati ma degli spostamenti di macchina interessanti, la fotografia è effettivamente di meno in questo e, quando questo accade, la regia la segue dando importanza a sfumature e a punti di vista dai quali la scena non si presenta nel migliore dei modi. In altre parole, la fotografia è la nota dolente dell’intero progetto ed essa trascina a sé e con sé la regia.

Voto: 7/10

Voto:

Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World

Una narrazione politica nel pubblico e nel privato

Il film inizia ponendoci sin da subito il nuovo Ross, interpretato da Harrison Ford, il quale si presenta come il neo-eletto presidente degli Stati Uniti d’America. Considerando il passato che riguarda il personaggio, che per chi non si ricorda tratta del trattato di Sokovia ovvero lo scioglimento legale del gruppo degli Avengers, questa scelta risulta importante proprio in virtù dello scontro che ai tempi di Captain America si generò non solo fra il gruppo di supereroi e la propria nazione giuridica ma anche fra i singoli individui che componevano al tempo la squadra.

Il neo-presidente è alle prese con importanti cambiamenti a livello politico, soprattutto considerando la presenza della massa celestiale emersa nell’oceano indiano a causa degli eventi visti in Eternals. Ricordiamo, per chi se lo fosse perso, che nella macro-narrazione dell’MCU, post End-Game, si generò uno scontro fra gli eterni e i loro creatori, i celestiali, al fine di salvare l’umanità, la quale aveva come scopo la sola proliferazione al fine di offrire forza vitale al celestiale custodito all’interno del pianeta, cioè Tiamut.

Fatta la premessa introduttiva che pone un punto a livello politico (considerando che la macro-narrazione si è allontanata da tempo dalla dimensione umana degli eventi), possiamo seguire le gesta di un nuovo Captain America, ovvero Sam Wilson, il quale combatte dei terroristi con lo scopo di recuperare un campione di un nuovo materiale scoperto dallo studio della massa celestiale.

Qui, possiamo vedere un Cap che fa affidamento sia alle sue care ali, poiché in precedenza Sam ricopriva il ruolo di Falcon, che al famoso irrinunciabile scudo a stelle e a strisce, il quale ha ottenuto con fatica durante gli eventi della mini-serie Falcon and the Winter Soldier e che vediamo utilizzare con un’iniziale fatica dal protagonista. Durante lo scontro, interviene Joaquin Torres, interpretato da Danny Ramirez, il quale ricopre ora il ruolo che in precedenza ricopriva Wilson, e quindi si parla dei panni di Falcon.

Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World

Dunque, la parte introduttiva del film pone determinate questioni alquanto rilevanti a livello mondiale: un’imponente massa celestiale emersa nel bel mezzo dell’oceano, un’equilibrio politico piuttosto delicato fra le nazioni, una minaccia nella sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, come se non bastasse, quando Ross organizza un Summit all’interno della Casa Bianca per porre i termini di un trattato, si comincia a parlare anche di terroristi e minacce al neo-presidente. La quest’ultima questione pone in ancor più disequilibrio le basi per porre un trattato commerciale equo al fine di distribuire in maniera giusta il nuovo materiale scoperto all’interno della massa celestiale di Tiamut: l’adamantio.

E qui si pone la prima mina narrativa: la scoperta dell’adamantio, materiale che, come presentato, risulta ancor più resistente e importante del vibranio. Per non parlare di quel che significa per noi spettatori poiché, per chi non lo sapesse, l’adamantio è il materiale centrale della storia di uno degli X-Man più importanti e apprezzati di tutti: Wolverine. Dunque, la mina in questione è questa: Captain America: Brave New World pone finalmente le basi per la presenza dei mutanti nell’MCU. Se in precedenza sono stati solo accennati, ora si ha la certezza della loro potenziale presenza nel mondo narrativo.

Per tutta la seconda fase del film, invece, si segue il tentativo di Sam Wilson di scagionare un suo caro amico che non è altro che il super soldato dimenticato presentato in Falcon and the Winter Soldier: Isaiah Bradley (Carl Lumbly). Infatti, lui fu coinvolto nel tentativo di assassinio ai danni di Ross ordito da “il compratore”, un personaggio che si è presentato nei primi minuti, nei quali i fan più accaniti avranno riconosciuto il personaggio, ma mai palesato del tutto.

Tra la seconda fase e la terza, quella conclusiva, del film finalmente si presenta il villain vero e proprio della narrazione: Samuel Sterns (Tim Blake Nelson). Quel Samuel Sterns, quel personaggio che fu perduto praticamente ai tempi del titolo da solista dedicato a Hulk del 2003. Ed ecco la seconda mina narrativa: la base per il progetto futuro di World War Hulk.

Infine, la seconda fase del film si conclude con un pericoloso scontro tra la marina giapponese e la marina statunitense ordito non dai rispettivi presidenti (o ministri e/o generali) bensì dalla mente che sta dietro a tutte le misfatte dall’inizio del film, Samuel Sterns, il quale agisce ai danni di Ross con lo scopo di rovinarlo di fronte all’opinione pubblica e privata, considerando il rapporto allo sbando che il neo-presidente ha con la figlia Betty.

Finita la seconda fase, si dà inizio alla terza e ultima fase, la quale non ha chissà quale articolazione narrativa. D’altronde, la Marvel ci ha sempre abituato a trame affascinanti ma anche a scontri elettrizzanti. Lo scontro finale presenta l’eccitante Hulk Rosso di Ross che abbiamo già intravisto dai trailer scontrarsi, per l’appunto, con il nuovo Captain America, Sam Wilson, poiché Sterns ha indotto Ross alla rabbia incontrollabile.

Ora, onestamente, avendo visto il modo in cui il neo-presidente si autocontrolla nel corso degli eventi narrati, non si può non storcere il naso nei confronti del momento della trasformazione, forse fin troppo rapida. Detto ciò, come detto nella non-spoiler, la narrazione al netto dei fatti è valida e questo non è affatto scontato considerando i risultati post End-game della Marvel, e quindi considerando la Marvel Fatigue. Lo scontro si conclude, Sam e Ross sopravvivono, quest’ultimo si prende la responsabilità rassegnando le dimissioni e si conclude così la trama: con la promessa di un ritorno alle origini.

Captain America: Brave New World
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La scena post-credit

Naturalmente, come tutti i titoli targati Marvel, anche questo film presenta una scena post-credit! (Sì, ne ha solo una posta alla fine dei titoli di coda)

Dunque, la domanda che ci si poneva in sala durante i titoli di coda consisteva proprio nel possibile scopo della scena post-credit. D’altronde nel corso di tutto il 2024 abbiamo avuto solo un film, ovvero Deadpool & Wolverine, il quale ci ha mostrato una scena post-credit senza un vero e proprio senso continuativo ma bensì, in pieno stile di Deadpool, una fuoriuscita dalla quarta parete piuttosto semplice. Quindi Captain America: Brave New World segna un punto nel quale non tanto ricomincia ma bensì riprende la macro-trama che tutti conosciamo.

La scena post-credit di questo nuovo titolo ci porta all’incontro fra Sam Wilson e Sterns dopo l’arresto di quest’ultimo all’interno del Raft, prigione usata contro lo stesso Wilson da Ross. Sterns, in quest’occasione, accenna a Captain America che può anche trovare soluzioni contro gli avvenimenti di questo mondo ma che dovrà, secondo i suoi calcoli di probabilità, scontrarsi con problemi di altre realtà, di altri mondi. In altre parole, si accenna ad uno scontro fra varianti, e quindi all’atteso Secret Wars.

Captain America: Brave New World
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Il ritorno di Cap.

Dunque, arriviamo al punto conclusivo. Captain America: Brave New World è un titolo, il titolo, che pone il nuovo potenziale leader degli Avengers, Sam Wilson, come elemento fondante della narrazione. In altre parole, si cerca di rispondere alla domanda più importante nei riguardi di questo personaggio: può un personaggio che fino ad oggi non era altro che secondario, occupare un ruolo primario? Ebbene, la risposta è sì.

Attenzione però: la risposta è un sonoro sì non tanto perché Wilson è un bel personaggio ora, ma bensì perché è sempre stato lì. All’ombra di Rogers, Sam Wilson è sempre stato un bel personaggio che tutti hanno apprezzato, e quindi la decisione di porlo in primo piano non risulta altro che positiva.

Tra una regia particolarmente neutra seppur mestierante, una fotografia che trema e pone nella stessa condizione bene o male il resto, delle interpretazioni valide con carattere attrattivo e una narrazione perfettamente fluida e decisamente completa… Captain America: New Brave World risulta un titolo dopotutto molto valido di cui si consiglia la visione!

Voto: 7/10

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Captain America: Brave New World
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E voi vedrete “Captain America: Brave New World”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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