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Daredevil: Rinascita – La nostra recensione della prima stagione della serie TV! (2025)

Si è da poco conclusa la prima stagione di Daredevil: Rinascita su Disney+ e noi di NerdAlQuadrato abbiamo seguito gli episodi settimanalmente con le nostre analisi, perciò siamo qui per dirvi la nostra opinione finale!

La recensione di ‘Daredevil: Rinascita’ sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sulla serie, ma non l’ha ancora vista), recensione spoiler, analisi del finale, analisi della post-credit e concludendo con l’opinione finale riassuntiva dei 9 episodi dello show di Marvel Television.


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Recensione No-Spoiler di ‘Daredevil: Rinascita’

La serie TV rappresenta il ritorno definitivo di Charlie Cox e Vincent D’Onofrio nei rispettivi ruoli di Matt Murdock e Wilson Fisk, consacrando le loro interpretazioni come alcune delle migliori nell’intero Marvel Cinematic Universe e portando i due personaggi a livelli che non ci saremmo mai aspettati di vedere nella serie originale di Netflix, sia per quanto riguarda la violenza fisica, che per quanto riguarda la caratterizzazione.

Tuttavia, i due protagonisti sono anche gli unici caratterizzati davvero bene, mentre il resto del cast è soltanto una bozza alla ricerca della propria storia. Si cerca di ricreare un ambiente simile a quello delle precedenti tre stagioni, con avvocati, poliziotti e amici di Daredevil e Kingpin, ma di fatto nessuno dei personaggi secondari ha una propria identità, fatta eccezione per un vigilante e alcuni personaggi minori di cui parleremo in seguito.

Nonostante questo, la serie riesce a mostrarci lati del Diavolo di Hell’s Kitchen, della città di New York City e del Sindaco Fisk che ci fanno dimenticare dei problemi dovuti a una lavorazione confusionaria e al miscuglio di due versioni differenti della serie TV, dandoci delle speranze molto alte per la seconda stagione e per il futuro dello show, visto che il potenziale per creare il prodotto definitivo su Daredevil è stato introdotto, ma non ancora del tutto sfruttato.

Voto: 7,5/10

Recensione Spoiler di ‘Daredevil: Rinascita’

Partiamo dal problema principale anticipato anche prima: il cast secondario della serie TV. Quando in scena non sono presenti Matt Murdock o Wilson Fisk, è davvero difficile essere interessati a ciò che sta succedendo, perché nessun personaggio è stato approfondito. Heather Glenn, fidanzata del protagonista, viene introdotta in modo frenetico, senza neanche il tempo di conoscerla vediamo che è già “innamorata” di Matt, eppure i due non riescono a stabilire alcun tipo di contatto.

La situazione peggiora se guardiamo ai colleghi di Matt, come Kirsten McDuffie o Cherry, rispettivamente avvocata e investigatore privato, che sembrano avere un grande rapporto con il protagonista, quando in realtà le scene tra di loro sono veramente poche. Arrivando verso la fine, quando Cherry continua a ripetere a Murdock di non rovinarsi la vita come vigilante, non si riesce a prendere sul serio, perché, fondamentalmente, non ci viene mostrato il motivo per cui dovrebbe importargli così tanto.

Questo deriva sicuramente dai diversi fili narrativi che non trovano una degna conclusione, come anche nel caso del famigerato Muse, un serial killer che era stato anticipato come villain estremamente inquietante e rilevante nella trama. Inizialmente, riesce anche a sembrare interessante e minaccioso, ma tutta la sua storia viene stravolta da un episodio all’altro, rovinando la sua caratterizzazione e facendolo morire dopo appena due combattimenti.

Per fortuna, un personaggio che è stato trattato davvero bene è White Tiger, interpretato dallo scomparso Kamar de los Reyes. L’episodio dedicato al suo processo è toccante, rappresenta un vero canto del cigno, o delle rane coqui, sia per il personaggio che per l’attore. È anche importante per analizzare appieno il concetto della maschera di un supereroe, l’eredità che viene lasciata e con una forte critica al sistema giudiziario discriminatorio, diventando a tutti gli effetti uno degli episodi migliori sia in questa serie che in quella originale.

Non serve neanche dirlo, ma ovviamente la rivalità tra Matt Murdock e Wilson Fisk, essendo il punto centrale della trama, è anche la cosa migliore, mostrandoci nuove dinamiche tra il vigilante e il politico, spingendo entrambi oltre i propri limiti perché consumati dalla loro natura violenta e dal presunto amore per la città. Violenza che, appunto, raggiunge livelli inimmaginabili, con una cruda scena di Kingpin che uccide il commissario Gallo, restando, almeno per ora, imbattuta come momento più violento dell’MCU in assoluto.

Concludiamo parlando brevemente dei ritorni dalla serie Netflix: tornano, anche se per poco, Foggy Nelson e Karen Page, pilastri delle puntate originali. La morte di Foggy, sfortunatamente, avviene troppo presto, e se non si conosce la storia dei personaggi, è davvero difficile essere tristi per la sua scomparsa. Cosa un po’ insolita, se si vuole fare una sorta di soft reboot che possa essere accessibile a tutti gli spettatori.

Allo stesso modo, Karen viene tolta di mezzo con una scusa un po’ banale, ma ritorna nel finale di stagione per aiutare il protagonista e ricordarci quel rapporto che rendeva la serie Netflix più speciale, ricca di un significativo emotivo. Fortunatamente, Karen dovrebbe avere un ruolo principale nella seconda stagione. Grande ritorno è stato anche quello di Jon Bernthal nei panni di Frank Castle, che si riconferma nuovamente uno dei casting migliori, con alcuni momenti emozionanti e coinvolgenti e un’azione che ci tiene incollati allo schermo.

Ultimi, ma non per importanza, Benjamin Poindexter e Vanessa Fisk. Mentre il primo ha un ritorno glorioso, che continua perfettamente la sua storia dalla serie originale e lo porta a un confronto diretto con Murdock, anticipando una dinamica altrettanto interessante nella seconda stagione, Vanessa rappresenta, invece, un difetto enorme della serie. A un certo punto sembra quasi diventare la vera villain della storia, ma poi si ritorna sui propri passi quasi pentiti per rimettere Wilson in prima linea.

Certo, lei ha gestito gli affari per molto tempo durante la sua assenza, un tema che viene menzionato particolarmente nei primi episodi, ma il tentativo di renderla più minacciosa e incastrarla nella trama non è riuscito e, anzi, anche tutto il breve arco narrativo sul suo tradimento era completamente evitabile, visto che è servito soltanto per mostrare qualche scena violenta in più con protagonista Kingpin.

Analisi del finale di stagione

Nell’ultimo episodio, in cui i protagonisti sono Daredevil, Karen, Punisher e Kingpin, vediamo la schiacciante vittoria di Wilson Fisk sulla città di New York. Il commissario Gallo è morto, la polizia è nelle sue mani e nessuno ha il coraggio di opporsi alla creazione della sua città-stato in cui regna la legge marziale e in cui i vigilanti non possono operare. Frank Castle, nel tentativo di combattere alcuni agenti della Task Force, è stato sconfitto e messo in gabbia insieme ad altre persone.

Eppure, la speranza è l’ultima a morire, perché Matt Murdock realizza che non può sconfiggere il regno di Kingpin da solo, ma ha bisogno di un esercito. Sulle note di ‘Everything in Its Right Place’ dei Radiohead, da Josie, Daredevil tiene un discorso incoraggiante ad alcuni poliziotti onesti, che vogliono ancora combattere per riprendersi la città e sconfiggere Wilson Fisk, anticipando che nella seconda stagione potremmo vedere anche qualche altro eroe unirsi alla squadra.

Analisi della post-credit di ‘Daredevil: Rinascita’

Come detto sopra, nel finale di serie vediamo che diversi vigilanti sono stati rinchiusi in gabbia da Wilson e Vanessa Fisk, proprio dove era tenuto Adam pochi episodi prima. Tra questi, oltre allo Spadaccino, c’è anche Frank Castle, che è stato catturato dalla Task Force del sindaco. Incatenato, il personaggio si rivolge a uno dei poliziotti corrotti che lo sta sorvegliando, presumibilmente soltanto per fare conoscenza.

L’agente afferma di essere del New Jersey e inizia una breve conversazione piacevole, in cui Frank chiede se sappia qualcosa riguardo alla sua reputazione come Punisher. Nonostante il poliziotto sia consapevole di chi si tratti, si avvicina per stringergli la mano, che gli viene immediatamente spezzata. La scena si conclude, anticipando quindi che Punisher riuscirà a liberarsi dalle gabbie di Kingpin e tornerà in circolazione, probabilmente già nel suo speciale da solista oppure nella seconda stagione di ‘Daredevil: Rinascita’.


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Opinione finale con voto

In conclusione, la prima stagione di ‘Daredevil: Rinascita’ è un insieme di episodi che tentano di costruire una storia intensa e all’altezza della serie Netflix, ma finendo per risultare, quasi sempre, inferiore rispetto al prodotto originale. L’azione e la CGI vengono sicuramente migliorate, permettendoci di vedere Daredevil sotto nuovi aspetti più fumettistici, così come la violenza diventa più cruenta a favore di Kingpin.

È un prodotto che intrattiene e che cerca di esplorare maggiormente l’ambiente di New York rispetto al solito, dandoci anche il punto di vista dei civili e catapultandoci in situazioni difficili che per molti aspetti rispecchiano la nostra realtà. Si tratta indubbiamente di un valido prodotto del Marvel Cinematic Universe e viene più volte evidenziato che ne faccia parte, anche se non come i fan avrebbero voluto.

Pur presentando alcuni difetti legati a una produzione complessa, ‘Daredevil: Rinascita’ mostra un notevole impegno nella costruzione di un mondo personale, riconoscibile e visivamente ricco. La serie ha tutte le carte in regola per evolversi in un prodotto di qualità superiore nelle prossime stagioni, approfondendo ulteriormente le sfumature di personaggi come Daredevil e Kingpin, mettendo in luce sia i loro lati più oscuri che quelli più umani, come già accennato in questi episodi.

Voto: 7,5/10

E voi avete visto la serie TV? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

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IlSanniX

Fan del Marvel Cinematic Universe, del DCU di James Gunn, del personaggio di Superman e amante di molti altri franchise.

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