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Dune 1984 – La nostra recensione! (2024)

“Dune”, diretto da David Lynch e uscito nel 1984, è un film che ha suscitato una vasta gamma di reazioni, dalle critiche più severe ai culti di fan più appassionati. Basato sul celebre romanzo di fantascienza scritto da Frank Herbert, il film rappresentava una sfida straordinaria per qualsiasi regista, dato l’intreccio complesso e la ricchezza del materiale originale.

Oggi il film esce nel catalogo di Prime Video e noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!

Dune
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Il tocco di David Lynch

“Dune” è ambientato in un futuro lontano, in un universo governato da potenti casate nobiliari che competono per il controllo delle risorse più preziose, in particolare la “spezia” (o “melange”, per chi ha letto i libri), una sostanza che conferisce poteri straordinari e allunga la vita. La trama segue la storia di Paul Atreides, interpretato da Kyle MacLachlan, il giovane erede della Casa Atreides, destinato a diventare una figura messianica per i popoli oppressi del pianeta desertico Arrakis, noto anche come Dune.

La rappresentazione visiva di “Dune”è uno dei punti più controversi del film. Lynch, noto per il suo stile surreale e le sue atmosfere cupe, ha portato sullo schermo un universo ricco e strano, pieno di immagini inquietanti e simboliche. Le scenografie e i costumi sono sontuosi, e il design delle creature, come i vermi della sabbia giganti, è impressionante per l’epoca. Bisogna infatti considerare che ai tempi un aspetto del genere con determinati effetti speciali non è una cosa scontata, ma bensì impressionante.

Dune
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La narrazione di “Dune” è forse l’aspetto più problematico del film. Lynch ha dovuto condensare un romanzo estremamente complesso in poco più di due ore, e il risultato è una trama densa, a tratti confusa e difficile da seguire per chi non è familiare con il libro. La necessità di spiegare i concetti più complessi attraverso la voce fuori campo o lunghi dialoghi esplicativi appesantisce il ritmo del film, che soffre di momenti di stasi narrativa. Inoltre, il film è noto per i suoi bruschi salti temporali e le transizioni narrative poco fluide, che possono disorientare lo spettatore.

La sceneggiatura, scritta dallo stesso Lynch, riesce a catturare alcuni dei temi principali del romanzo, come la lotta per il potere, la predestinazione, e la connessione tra l’uomo e l’ambiente, ma fatica a trovare un equilibrio tra l’esposizione didattica e la narrazione visiva. La colonna sonora di “Dune”, composta da Toto e arricchita da contributi di Brian Eno, è uno degli elementi più apprezzati del film. Le musiche riescono a creare un’atmosfera epica e misteriosa che accompagna perfettamente le immagini sullo schermo. La scelta di un sound ricco di sintetizzatori e orchestrazioni potenti riflette l’estetica del periodo e aggiunge un ulteriore strato di grandiosità al film.

Dune
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Un cast di talento

Il cast di “Dune” include attori di grande talento, come Kyle MacLachlan, Patrick Stewart, Sting, e Max von Sydow. Tuttavia, nonostante le buone interpretazioni individuali, molti critici hanno sottolineato la difficoltà del film a sviluppare pienamente i suoi numerosi personaggi. Paul Atreides, il protagonista, pur interpretato con impegno da MacLachlan, risulta talvolta troppo distante per suscitare empatia nello spettatore.

Alcuni attori, come Kenneth McMillan nel ruolo del Barone Harkonnen, offrono interpretazioni sopra le righe, che contribuiscono a creare un’atmosfera grottesca ma che non sempre si armonizza con il tono epico che il film sembra voler perseguire. Ulteriore motivo per cui questo titolo non si dimostra accessibile a tutti gli spettatori, ma bensì risulta arduo da comprendere, da armonizzare con lo spettatore sulla poltrona.

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Un cult peculiare

Al momento della sua uscita, “Dune” ricevette critiche miste. Molti recensori lo giudicarono confuso e incompleto, mentre altri lo apprezzarono per la sua ambizione e per la visione artistica unica di Lynch. Col tempo, il film ha acquisito lo status di cult, specialmente tra i fan della fantascienza, che ne apprezzano la fedeltà visiva al romanzo e l’originalità rispetto ad altre produzioni del genere. Ad oggi risulta una visione difficile, per intenditori in altri termini, a causa, in primo luogo, dell’età della pellicola e, in secondo luogo, per la natura stessa del film.

Nonostante i suoi difetti, “Dune” rimane un’esperienza cinematografica unica, un’opera che, nel bene e nel male, riflette la visione creativa di David Lynch. Per molti, è un film da amare o odiare, ma difficilmente lascia indifferenti. Oggi, “Dune” è considerato un classico di culto che continua a stimolare discussioni e analisi, sia per la sua capacità di catturare l’immaginario di un’epoca sia per la sua audacia nel tentare di portare sullo schermo uno dei romanzi più amati e complessi della letteratura di fantascienza, alla quale lettura non tutti riescono a resistere fino alla fine.

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Un’opera tramontabile

Un cult che meritava di essere definito tale a tutti gli effetti? È difficile a dirsi. Come già detto, i personaggi non sempre vengono compresi dallo spettatore, e quindi creare quel rapporto di empatia fra i due, motivo per cui si crea un distacco tra ciò che è finto di natura e ciò che è finto per poca credibilità. Tra ciò che potrebbe e ciò che non può in nessun modo, filosoficamente parlando.

Nonostante ciò, Lynch non perde il tocco, anzi lo amplifica, con un’ambientazione totalmente fuori dal contesto temporale in cui sorge quest’opera che a stento riesce a proclamarsi cult degli anni ’80. O per meglio dire, si è in tutto e per tutto proclamata Cult di quell’epoca, ma ad oggi, nel rivedere quelle stesse scene dopo 40 anni esatti, risulta un po’ difficile da credersi.

Detto ciò, bisogna affermare un’ultima cosa, la quale è esente da critiche potenzialmente costruttive poiché su questo carattere il film è e rimane un’opera a pieno titolo: i simbolismi. La simbologia nella regia, nei personaggi, nei toni.

Voto: 8/10

Voto:

Dune
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E voi avete visto “Dune” di David Lynch? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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