Echo – La nostra recensione! (2024)
Mercoledì 10 gennaio sono stati rilasciati su Disney+ i 5 episodi di Echo, la nuova serie TV dei Marvel Studios con protagonista Alaqua Cox.
La serie apre le porte non solo ai prodotti del MCU che verranno rilasciati nel corso del 2024, ma anche ad una nuova categoria di progetti che vedremo, ovvero Marvel Spotlight. A distanza di alcuni giorni dal debutto dello show, noi di Nerdalquadrato siamo qui per condividere le nostre opinioni sulle puntate.
Chi segue già le nostre recensioni, saprà benissimo che la recensione dei cinque episodi di Echo si dividerà in diverse categorie: la parte no-spoiler, la parte spoiler, quella dedicata ai personaggi e al cast, un ulteriore paragrafo dedicato all’aspetto tecnico della serie TV e infine, la parte finale con voto.

Recensione No-Spoiler di Echo
La serie riprende direttamente da dove avevamo lasciato la protagonista, Maya Lopez, alla fine di Hawkeye, mostrandoci nuove parti delle sue origini, anche se molte sono semplici scene ritagliate proprio dalla serie su Occhio di Falco, e della sua famiglia.
Il villain è nuovamente il Kingpin di Vincent D’Onofrio, che è uno dei punti più alti degli episodi, ma che purtroppo non viene sfruttato al massimo. Il problema principale che ho riscontrato guardando lo show è che non è per niente ciò che ci era stato presentato dai trailer e dal cast: Echo era stata descritta come una serie urban, che avrebbe aperto le porte ad una mini saga nel MCU ambientata nelle strade di New York, data anche la recente conferma ufficiale della canonizzazione dei Defenders, ma invece è tutt’altro.
La parte urban è presente, ma in minima parte: la storia principale riguarda infatti gli antenati di Maya e risulta quindi molto più soprannaturale del previsto. La violenza che era stata promessa c’è, non si può negare, ma era necessaria? Forse, ma sarebbe stata più gradita con una scrittura migliore.
Voto: 6/10

Recensione Spoiler di Echo
Una cosa che è stata gestita davvero male a mio parere, e che troviamo proprio nel primo episodio, è Daredevil, interpretato da Charlie Cox. Il suo cameo era stato ampiamente annunciato nel marketing, ma nella trama effettiva non ha alcun senso di esistere, anche perché poi non porta a nulla.
Le storie degli antenati di Maya sono anche carine, ma abbastanza inutili, così come le mini trame dei vari familiari, che sono dimenticabili e quasi insignificanti. La cosa che funziona meglio in assoluto è Kingpin, i flashback tra lui e Maya sono quasi sempre ben realizzati.
Come detto prima, la violenza è tanta, ma a volte forse addirittura troppa. I poteri della protagonista arrivano casualmente, lei riesce ad usarli senza alcun problema e nessuno si fa domande, per nulla convincente.
Purtroppo poi il finale viene rovinato da uno scarso minutaggio, ed è davvero un peccato, perché le scene tra Maya e Kingpin avevano molto più potenziale. Il tutto si risolve di fretta, Fisk riesce a scappare senza alcun problema, l’obiettivo della protagonista viene dimenticato, ma la post-credit fa sicuramente ben sperare per Daredevil: Born Again.

Personaggi e Cast
Sinceramente, la protagonista stessa risulta abbastanza piatta a livello di caratterizzazione, sia per colpa dell’interpretazione che per la scrittura: cambia idea continuamente, non si capisce cosa voglia veramente e i momenti che dovrebbero emozionare non hanno profondità. Tutti i familiari di Maya vengono introdotti molto casualmente, non hanno nulla di particolare, ma non sono neanche orribili, semplicemente sono molto facilmente dimenticabili e non necessari.
Il pezzo forte di tutto è Vincent D’Onofrio, che dimostra nuovamente la sua bravura nel ruolo, riesce a mostrare i lati minacciosi di Kingpin in una maniera unica e ogni suo secondo su schermo ruba completamente la scena.
Una cosa però assolutamente insensata riguarda proprio Fisk: nella serie TV di Netflix su Daredevil ci viene mostrato che il personaggio parla diverse lingue, come il mandarino, soltanto per svolgere attività criminali, mentre qui, in tutti gli anni in cui è stato con Maya non ha minimamente tentato di imparare la lingua dei segni, ma anzi, preferisce usare una traduttrice e poi una tecnologia per comunicare con sua nipote.

Aspetto tecnico
La CGI non è molta, ma quella che vediamo tutto sommato non è male, i costumi sono abbastanza carini e realizzati bene, a partire da quello di Daredevil a quello di Maya nel finale. La colonna sonora non è male, quella di Kingpin in particolare è la migliore.
Le scene d’azione sono dirette discretamente bene, specialmente quella di combattimento nel primo episodio, che dura ben 7 minuti ma è gestita in modo efficace. La scrittura invece lascia molto a desiderare in diversi punti, dimenticando spesso alcune cose e risultando anche banale per certi versi.

Opinione finale con voto
In generale, la nuova serie TV del Marvel Cinematic Universe non è orribile, abbiamo sicuramente visto molto peggio negli ultimi anni (Ms. Marvel, per citarne una), ma si sarebbe potuto fare di più sotto ogni aspetto, tagliando la parte sovrannaturale e realizzando una vera e propria serie urban tra Maya e Kingpin, che avrebbe aperto in maniera molto più efficace le porte a Born Again e tutti i successivi progetti street-level, come Spider-Man 4.
È una serie che ha diversi problemi, a partire dalla protagonista o dal poco minutaggio che viene offerto, come quasi tutte le altre serie Marvel/Disney+, ma perlomeno non è estremamente necessaria per il resto del MCU e di conseguenza non crea troppi danni. Se cercate quindi una serie TV molto veloce, leggera, con alcuni momenti di tensione e con i tipici elementi Marvel, Echo potrebbe fare al caso vostro.
Voto: 6/10

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Voi avete già visto Echo? Vi è piaciuta?