CinemaRecensioni

EVIL DEAD RISE – LA NOSTRA RECENSIONE! (2023)

Dopo 10 anni senza un film di Evil Dead, il remake del 2013 e la serie Ash vs Evil Dead sono più apprezzati. Evil Dead Rise cambia scenario e porta i demoni in un palazzo a Los Angeles. Ma è un sequel/reboot brutale e splatter che non ci convince. Nella nostra recensione di NerdAlQuadrato vi diciamo perché.

Chi ci segue sa già che la recensione di “Evil Dead Rise” sarà divisa in diverse categorie: la parte no-spoiler, la parte dedicata ai personaggi e al cast, un ulteriore paragrafo dedicato all’aspetto tecnico e infine l’opinione finale con voto.

Evil Dead Rise

PER RESTARE SEMPRE AGGIORNATI SU TUTTE LE NEWS SUL MONDO DEL CINEMA, SEGUITE IL NOSTRO CANALE TELEGRAM!


Recensione No-Spoiler

Per coloro che non erano sicuri che Evil Dead potesse funzionare al di fuori di un classico scenario da capanna nel bosco, lo scrittore e regista Lee Cronin riesce a realizzare questa ambientazione in un appartamento di Los Angeles, il problema non è stato quello infatti, il vero problema è che questo spazio ristretto blocca la narrazione in un posto che non permette di esplorare a bene certe dinamiche del libro dei morti.

Tranquilli però il trasferimento in città ha un solido fondamento. Il Libro dei Morti, o Necronomicon, in Evil Dead Rise non è lo stesso libro dei film originali di Sam Raimi e nemmeno di Evil Dead (2013). Cronin ha suggerito che si tratta dell’ultimo dei tre libri in cui Ash Williams (Bruce Campbell) si imbatte nella sua ricerca in Army of Darkness.

Il libro in Evil Dead Rise è rilegato in carne e ossa e ha le pagine intrise di scritte di sangue, proprio come quello che abbiamo visto in precedenza. Tuttavia, questo libro ha una personalità completamente diversa dagli altri due e presenta immagini demoniache così inquietanti da rimanere impresse per sempre.

Con questo nuovo Necronomicon, chiuso da denti affilati, Evil Dead Rise introduce un nuovo tipo di deadite nella serie. La principale forza malvagia è rappresentata dalla madre Ellie, la prima a essere posseduta. Lee Cronin prova a mantenere lo spirito di Sam Raimi con sprazzi di umorismo nero e un gore abbastanza esagerato, ma [Cronin] non riesce a saper gestire sia il lato comico sia il lato dark; rimanendo in un limbo di battute messe per tirare a forza un sorriso e momenti più splatter che però non spaventano.

Cronin prova a lasciare la sua impronta individuale sul franchise e ci riesce questo è certo ma non permette alla pellicola di brillare. Evil Dead Rise trasforma la casa in un campo di battaglia, usando oggetti comuni come armi e citando la saga originale. La fotografia e la regia ricordano lo stile di Sam Raimi. La sceneggiatura aggiunge l’orrore della possessione di un genitore.

Il tema della rottura del sacro vincolo tra madre e figlio è abbastanza comune nei film di genere, da Goodnight Mommy a Mom And Dad, passando per Babadook. Il regista cerca così di ‘arricchire’ Evil Dead Rise oltre la semplice ‘festa del sangue’ che è, inserendo nella sceneggiatura idee di maternità che vorrebbero essere più profonde della semplice premessa di una madre demoniaca che improvvisamente tenta di ammazzare i propri figli. Ma lo sforzo è davvero scarso.

Se ci si fa caso, l’intera vicenda è basata sull’idea che – si mormora – occuparsi dei figli sia una sorta di possessione, che ti ruba la vita e ti cancella la tua identità anche nei momenti migliori. Beth è tormentata dalla paura di non essere in grado di essere un buon genitore, paura su cui gioca la sorella, che al tempo stesso disprezza le carenze della propria madre.

Il suggerimento sottinteso è che la ‘cattiva maternità’ scorra nelle vene. La Ellie Deadite dice anche ai suoi figli, con una certa soddisfazione, che il suo orribile destino le offre una sorta di “libertà da tutti voi parassiti succhia-tette”: un’affermazione estrema, certo, ma indubbiamente radicata in una verità spesso taciuta.

Voto: 5.3/10

Evil Dead Rise

Personaggi e Cast

Lancia a favore il cast che tutto sommato prova a reggere una pellicola incapace di avere una sua personalità fino alla fine. Un personaggio che rimarrà memorabile di Evil Dead Rise è senza dubbio la madre deadite di Alyssa Sutherland. Le viene dato probabilmente il maggior materiale con cui lavorare e fa un ottimo lavoro per umanizzare il suo ruolo materno prima che i demoni vengano a bussare.

Una volta che è diventata una deadite a tutti gli effetti, la Sutherland fa un ottimo lavoro nonostante qualche faccetta di troppo. Al suo fianco c’è una regina dell’urlo altrettanto formidabile, la Beth di Lily Sullivan. Il tragico strazio di una famiglia che si sta letteralmente distruggendo dall’interno non funzionerebbe senza la dinamica assassina della sorella principale. E quando è il momento per Beth di mettersi in gioco con fucile e motosega in mano, la Sullivan fa centro.

Evil Dead Rise

Aspetto tecnico

Lee Cronin gioca molto con l’effetto di dividere lo schermo con una sfocatura profonda è parte integrante della fotografia del film. Cronin e il direttore della fotografia David Garbett utilizzano questa tecnica dall’inizio alla fine e, sebbene crei un genuino senso di nausea e di paura, è forse utilizzata al punto da iniziare a traballare sul filo dello stile rispetto alla sostanza. Anche se è eccessivo, non si può fare a meno di ammirare un film dell’orrore che si mantiene coraggiosamente fedele alle proprie idee senza esitazioni (Attenzione il tutto è raccontato in fretta e furia ma tecnicamente è fatto pure bene).

Bisogna ammettere che le nuove generazioni tendano a cercare esclusivamente un qualcosa che li rapisca e li spaventi visivamente, dimenticandosi della tensione e della componente psicologica, fondamentale nel panorama horror.

Evil Dead Rise

Opinione finale con voto

Lee Cronin realizza un quinto episodio della saga che si concentra solo su scene sanguinolente e crudeli, trascurando la trama e i protagonisti. L’originale La Casa – nonostante le opinioni altrui – aveva spessore e coerenza. Si poteva sentire il tormento di Ash, la sua perdita di lucidità e il suo crollo psicologico grazie alla regia di Sam Raimi, al montaggio preciso di Joel Coen, alla colonna sonora inquietante di Joe LoDuca e all’ansia del cast e della troupe per le riprese e le condizioni di lavoro estremamente dure.

Il lavoro di Lee Cronin tenta di essere / fare troppe cose insieme e spesso non ci riesce, apparendo soprattutto come l’ennesima operazione di mercificazione da parte di un grande studio di un nome ‘sicuro’ invece che provare a cercare strade nuove, adulando gli spettatori con secchiate di sangue e qualche uccisione insolita. La famiglia al centro di Evil Dead Rise trascorre più tempo a evitare oggetti e parti del corpo volanti che a conquistare il nostro cuore.

Senza una trama solida e personaggi affascinanti è allora difficile interessarsi a lungo di questo sequel / reboot / spin-off senza anima che, pur essendo viscerale, manca della passione frenetica che animava gli scopi del primo Sam Raimi.

Voto: 5.3/10

Evil Dead Rise

SEGUITECI ANCHE SUL NOSTRO PROFILO TWITTER, SU CUI PUBBLICHIAMO LE PIÙ IMPORTANTI NOTIZIE DEL MONDO NERD!


Cosa ne pensate? Vedrete Evil Dead Rise?

Cliff

Amante della settima arte, cinefilo in tutto e per tutto ma sempre disposto a conoscere cose nuove. Amo particolarmente il cinema di James Gray e ascolto Taylor Swift, i cinecomic Marvel sono la mia kryptonite 👀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *