Final Fantasy VII Rebirth – La nostra recensione! (2025)
Sviluppato e pubblicato da Square Enix, Final Fantasy VII Rebirth è la seconda parte del colossale progetto remake di uno dei jrpg più amati della storia, e che a poco meno di un anno dal suo rilascio su PS5 approda anche su PC, con diversi miglioramenti tecnici e un’ottimizzazione quasi eccellente.

Storia
Final Fantasy VII Rebirth inizia subito dopo gli eventi di Final Fantasy VII Remake, sull’autostrada in uscita da Midgar. Evitando di entrare troppo nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, il gruppo di eroi riesce a fuggire e raggiunge la vicina città di Kalm, dove grazie ad un’introduzione parecchio lunga viene discusso il passato di Cloud e Sephiroth. Questa sezione funge anche da ottimo tutorial introduttivo per molte delle meccaniche del gioco. Successivamente, il viaggio prosegue nel vasto mondo, con l’obiettivo di fermare il temibile antagonista dai capelli argentei.

Si potrebbero scrivere decine e decine di saggi sull’evoluzione narrativa di Final Fantasy VII Rebirth e sulle modifiche apportate alla storia originale, ma senza addentrarci troppo nei dettagli, il risultato finale è semplicemente straordinario secondo noi. Ad essere onesti, abbiamo criticato molto il finale di Final Fantasy VII Remake quando fu rilasciato nel 2020, giudicandolo troppo caotico e lontano dall’originale, ma quello che Kazushige Nojima è riuscito ad ottenere dalla sceneggiatura di Rebirth è uno dei miracoli più grandi che abbiamo mai visto, e riesce a bilanciare in maniera eccellente novità e rispetto dell’opera originale.

Senza alcuno spoiler sulla trama del gioco, possiamo dirvi che la narrazione e la sceneggiatura di Final Fantasy VII Rebirth sono colossali, e affrontano temi dannatamente attuali con un tatto semplicemente maestoso e, in alcuni casi, estremamente delicato. Dalla battaglia per le sorti del pianeta, su cui è basato il primo capitolo della trilogia remake, si passa ai legami tra i diversi membri del gruppo, che si fortificano e vengono anche messi a dura prova.

Tutti i personaggi sono scritti in maniera eccellente, e ognuna delle storyline dei protagonisti è raccontata imponentemente, capace di far ridere ma anche piangere. Anche il finale del gioco, estremamente fedele al materiale originale, non ha esitato a farci scendere più di una lacrimuccia, e onestamente non vediamo l’ora di mettere le mani sul capitolo conclusivo del progetto remake, che si preannuncia carico di emozioni.

Gameplay
Ciò che Final Fantasy VII Rebirth fa persino meglio della narrazione, però, è il combattimento, che senza esagerazione è tra i migliori mai visti in questo genere. Attaccare con l’iconica Buster Sword è semplicemente perfetto: pesante ma al tempo stesso fluido, con una sensazione di impatto eccezionale. Scatenare combo di attacchi per accumulare punti è un sistema ancora geniale, proprio come lo era quattro anni fa. È il mix perfetto tra il classico sistema di combattimento di Final Fantasy VII e un moderno action RPG, rendendo ogni scontro con i nemici un’esperienza entusiasmante.

Il combattimento diventa ancora più entusiasmante grazie all’enorme varietà di opzioni offensive a vostra disposizione, dalle spettacolari sinergie di attacco alle evocazioni incredibilmente esagerate che spazzano via tutto ciò che trovano sul loro cammino. La possibilità di passare da un membro all’altro del party, ognuno con uno stile di gioco completamente diverso, è semplicemente straordinaria. Avendo più membri nel gruppo rispetto all’avventura a Midgar, ci sono ancora più possibilità di sperimentare con strategie diverse, oltre a una maggiore profondità nella personalizzazione grazie ai set di Materia e all’albero delle abilità.

Per molti aspetti, il combattimento di Remake e Rebirth è abbastanza simile (anche se quest’ultimo lo migliora nettamente), ma lo stesso non si può dire per la struttura generale del gioco. Final Fantasy VII Rebirth è molto, molto più aperto rispetto a Remake, e offre un mondo vasto e dannatamente bello da esplorare. Le aree si aprono con una mappa piena di icone da investigare, missioni secondarie eccezionali da affrontare e materiali da raccogliere.
Ciò diventa ancora più impressionante quando ci si immerge nei minigiochi opzionali, come il nostro amatissimo Queen’s Blood. La saga di Final Fantasy non è nuova ai giochi di carte opzionali, ma questo ci ha catturato più di qualsiasi altro, portandoci via un’incredibile quantità di tempo di gioco.

Comparto tecnico e grafico
Il comparto tecnico di Final Fantasy VII Rebirth è ottimo. Durante la nostra prova non abbiamo riscontrato bug o glitch che potessero influenzare la nostra esperienza, e anche le performance si sono rivelate estremamente stabili e fluide sia su PC che su Steam Deck.
Il comparto grafico del titolo è mozzafiato. Oltre allo stupendo impatto grafico generale, l’art direction del gioco è impressionante, con una varietà nelle ambientazioni eccellente e tutti i vari design di nemici e personaggi semplicemente maestosi.
Il comparto sonoro non ha neanche bisogno di presentazioni. Le musiche del gioco sono tantissime, e tutte di qualità eccellente, i temi dei personaggi riarrangiati sono più belli che mai e Nobuo Uematsu si riconferma ancora una volta uno dei migliori compositori nella storia dei videogiochi (se non il migliore) grazie alla bellissima inedita canzone “No Promises to Keep”, che fa parte di una delle scene più belle del gioco.

Conclusione e Voto
Final Fantasy VII Rebirth: In conclusione, Final Fantasy VII Rebirth è un capolavoro assoluto. La storia è semplicemente eccellente, piena di momenti estremamente emozionanti e toccanti, e anche il gameplay è probabilmente uno dei migliori del suo genere. Il comparto tecnico della versione PC è fenomenale, e anche a livello grafico i miglioramenti rispetto alla versione PS5 sono notevoli. Detto ciò, non vediamo l'ora di mettere le mani sul titolo conclusivo del progetto remake supervisionato da Tetsuya Nomura, che si preannuncia carico di aspettative e di tante, tantissime emozioni, ma fino a quel momento non ci resta altro da fare che elaborare le magnifiche emozioni che Rebirth ci ha trasmesso. – Cri1603
Versione testata: PC + Steam Deck
Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.

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