Finché notte non ci separi – La Nostra Recensione in Anteprima! (2024)
“Finchè notte non ci separi” è un film comico del 2024, diretto da Riccardo Antonaroli, con un ricco cast che include: Pilar Fogliati, Francesco Pannofino, Lucia Ocone, Giorgio Tirabassi. Il film racconta della prima notte di nozze tra i novelli sposi, Eleonora (Pilar Fogliati) e Valerio (Filippo Scicchitano), che si trasformerà presto in una notte ricca di incontri e di sorprese per le strade di Roma. Noi di Nerd Al Quadrato abbiamo la fortuna di averlo visto in anteprima il 15 agosto al cinema Foqus di Napoli e ora siamo qui per recensirlo!
La recensione di “Finchè notte non ci separi” è divisa in due parti: una prima parte no-spoiler, con una recensione ed un parere generale sul film; seguita da una recensione spoiler, con analisi della conclusione e pensieri finali sul film.
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Recensione No-Spoiler di “Finchè notte non ci separi”
Il film si presenta apparentemente come una simpatica commedia su una coppia di sposini che hanno delle assurde divergenze nate dalle loro ex fiamme che, pian piano, si scopre essere qualcosa di molto più profondo e radicato: una serie di “spigoli” che portano ad un’amara previsione del loro futuro come coppia sposata; la scusa di un regalo sospetto da parte dell’ex di lui è il primo passo verso una corsa notturna, una caccia alla donna, ma anche una ricerca introspettiva dei due, che iniziano a porsi domande e dubbi su sé stessi e sulla compatibilità della coppia, senza dimenticare la paura di un futuro definitivo e inesplorato, come può esserlo una convivenza di una coppia di giovani sposi.
Il cast è d’eccezione, con vecchie stelle e nomi della nuova generazione che riescono comunque a dar lustro, Pilar Fogliati prima tra tutti i nuovi, Giorgio Tirabassi, invece, in un ritorno delizioso e tanto apprezzato. Un’ora e mezza per un film che intrattiene e diverte molto bene, in pieno stile Fogliati, tanto da sembrare un sequel della serie Netflix che vede sempre l’attrice come protagonista, “Odio Il Natale”, che personalmente ho apprezzato molto.
Seppur ha una seconda metà molto più lenta e noiosa, il finale è piacevole, poco divertente e leggermente più drammatico del previsto, ma sempre con una chiusura che regala un sorriso.
Voto: 7/10
Recensione Spoiler di “Finchè notte non ci separi”
Il film inizia subito con la coppia di protagonisti, sposi novelli, che si incamminano verso la camera d’albergo per la loro prima notte di nozze, mentre come da consuetudine commentano gli eventi della festa, dando particolare attenzione alla presenza e al comportamento che hanno avuto i rispettivi ex fidanzati, presenza abbastanza assurda, ma viene successivamente spiegato perlomeno la ex dello Scicchitano si è imbucata, per quanto riguarda l’ex della Fogliati, a quanto pare è stato volontariamente invitato.
E qui arriva il primo personaggio che servirà solo per una determinata gag comica bizzarra e ripetuta continuamente: il cameriere che, con il classico fare accomodante saluta e guida verso la camera i due sposini, elencando i personaggi di influenza internazionale che si sono susseguiti nella loro “Love Suite”: Di Caprio, Sharon Stone, concludendo l’elenco con nomi pseudo-famosi, come ad esempio Malgioglio.
Dopo il siparietto, i due finalmente arrivano in camera e, dopo aver ricevuto uno spumante in regalo per festeggiare, sono pronti a consumare il matrimonio; proprio in questo momento, lei scopre una lettera nella giacca di Valerio.
Dopo un po’ di titubanza, lei riesce a vederne il contenuto: un anello pacchiano con su scritto “Mon Amour” ed un biglietto aereo parecchio costoso… La busta è da parte dell’ex di lui!
Qui inizia la vera storia, fortunatamente senza troppo tempo perso, e i due abbandonano la stanza con la pretesa di lei che intende capire le motivazioni dietro questo gesto.
Gli sposi novelli intrapendono quindi una estenuante, bizzarra e stressante caccia alla donna che non si riesce a trovare, né a casa della sorella della ragazza, né a casa dell’ex di lei, noto don giovanni che si presume abbia conquistato anche lei; nel mentre la situazione degenera tra ingiurie e accese discussioni, intervallate siparietti comici molto piacevoli.
Menzione degna di nota la parentesi Pannofino che, seppur interpretando un personaggio terziario si può dire, riesce comunque ad eccellere e far divertire nei pochi minuti in cui ha un’esilarante scambio di battute con i protagonisti sul fatto che il suo matrimonio sia perfetto, poco prima che la moglie lo chiami sbraitando ed offendendolo convinta che egli stia con l’amante, la stessa che chiama poco dopo; e sul fatto che sia un romano che tifi con tutto sé stesso la juve!
Nell’attraversare tutta Roma di notte, invece di consumare il matrimonio, i due tendono gradualmente ad allontanarsi, a riscoprire sé stessi e a cambiare idea sul proprio futuro insieme, rendendo la seconda metà del film estremamente lenta, tanto che pare non proseguire. La goccia che fa traboccare il vaso è l’arrivo nello studio di registrazione dell’ex di lei, dove rimangono bloccati a vedere un cortometraggio del ragazzo per dare un parere e, dagli atteggiamenti di lei, lo sposo è irritato convinto che sua moglie provi ancora qualcosa per l’ex dal suo comportamento e la pianta sul posto andando via.
Dopo che l’ex ci prova meschinamente con la ragazza con il pretesto di riaccompagnarla in albergo, si ha l’inizio della fase di “crisi a distanza” dove i due ripensano alla serata e a tutta la propria vita, ognuno a modo suo, con Valerio che si trova costretto anche a giustificare ai suoi genitori, Giorgio Tirabassi e Lucia Ocone, il motivo del suo vagare la notte di nozze per strada.
Genitori che lo aiutano a schiarirsi un po’ le idee e che ovviamente sono interpreti eccezionali, dipingendo la classica coppia agli antipodi di genitori italiani, lei un fascio di nervi sempre stressata e preoccupata che non smette di ficcare il naso, lui esausto dal comportamento della moglie e sempre di una superficialità esilarante.
Lo Scicchitano arriva a confrontarsi con la sua ex che trova nella casa sua e della sua futura moglie intenta a togliere finalmente le sue cose che ha abbandonato lì da tempo immemore.
Qui si scopre che il “regalo” della ragaazza era solo a scopo di vendetta e desiderava creare astio tra i due sposi proprio perché lui le fece la proposta mentre già iniziava a frequentare quella che è poi divenuta sua moglie!
I due si sono poi lasciati anche perché la relazione era una continua discussione, mentre agli occhi dei genitori di lui erano la coppia perfetta, che desideravano vedere sposati.
Si fa anche un accenno alle origini religiose delle famiglie, ma è una cosa fugace messa lì solo per rafforzare la preferenza dei genitori verso la precedente fidanzata.
In tutto ciò, Eleonora si addormenta su una panchina e viene svegliata dalla polizia che la crede una tossicodipendente e decidono di scortarla in albergo per la verifica dei documenti.
Valerio, nel tornare verso la “Love Suite”, incontra una ragazza che apparentemente tenta il suicidio sul Tevere, per poi scoprire, sempre attraverso fraintendimenti comici, che non intendeva buttarsi ma cercava ispirazioni per il suo romanzo. I due si scoprono molto affiatati e con passioni in comune, iniziano a raccontarsi la propria vita finché lui non la accompagna a mostrarle la camera d’albergo.
Il ragazzo è incerto sul da farsi, ma lei propone di curare le sue pene d’amore trascorrendo la notte insieme. Anche se tutto dà l’impressione che lui accetti, alla fine viene mostrato che rifiuta.
Allo stesso tempo, mentre la Fogliati sta tornando in albergo, i genitori di lui, preoccupati che gli sposini abbiano problemi e che non stiano insieme, decidono di raggiungerli in albergo per spiarli e accertarsi che stiano consumando.
Inizialmente fraintendono e sono convinti che vada tutto bene, quando in realtà in camera c’è lo sposo con l’altra ragazza.
Quando la reception chiama in stanza per il riconoscimento di Eleonora scortata dalla polizia, la ragazza va via indisturbata, mentre lui raggiunge l’ingresso poco dopo trovandosi genitori e moglie, con polizia a carico, che lo aspettano.
Dopo brevi convenevoli, la scena non è così comica perché lascia subito spazio ad una accesissima discussione tra i due sposi, che iniziano ad accusarsi a vicenda sputandosi veleno addosso l’un l’altra.
Il tutto mentre risalgono in camera combattendo su chi dei due dovrà passarci la notte fino a litigare per terra fuori la camera e, finalmente, fare la pace chiarendo ogni problematica e tornando ufficialmente insieme.
Analisi del finale di “Finchè notte non ci separi“
Quando ci si avvicina al finale si teme genuinamente che la conclusione sia molto più amara di quanto ci si possa aspettare per un film che sembra leggero, divertente e con una punta di serietà, così come visto dal trailer.
Il litigio tra i due che esplode rappresentando il culmine di una notte interminabile e stressante, scandita dal passato tormentato e dagli errori commessi che sembrano non lasciar mai i due ragazzi, può destare molta preoccupazione allo spettatore che innegabilmente si sarà affezionato un minimo ai personaggi e che quindi teme nella rottura definitiva della coppia, perché tutto sembra puntare in quella direzione.
Il fatto che risulti, poi, solo un grandissimo e dolorosissimo sfogo che porta ad appianare le divergenze, smussare gli angoli che minacciavano l’inizio della loro nuova vita, e che finalmente porta al riavvicinamento definitivo dei due, regala un sincero sorriso e, proprio come per i genitori di Valerio, porta ad un sospiro di sollievo, convinti che finalmente gli sposi consumino la loro notte, ormai divenuta alba, di nozze e inizino il matrimonio con il piede giusto.
Opinione finale con voto
Tutto sommato, “Finché notte non ci separi” è un film simpatico che, sulla scia dei remake stranieri, riesce ad essere l’ennesimo lavoro buono, ma non incredibile come altri tentativi prima di esso.
Il film riesce per gran parte a far bene il suo lavoro, ed essendo l’ennesimo remake di un film europeo come “Era Ora” e “Perfetti Sconosciuti” con Edoardo Leo oppure “Benvenuti al Sud”, conferma che questo trend italiano regala ancora prodotti sufficientemente buoni.
Il comparto attoriale, Pilar Fogliati in primis con la mimica facciale, riesce a strappare più una sincera risata. Il problema principale è per l’appunto la seconda metà del film che è veramente dura da digerire in quanto l’arresto è repentino e si avverte troppo, per essere un film da 1 ora e 40 minuti.
Voto: 7/10
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