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I AM GROOT – LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Proprio ieri (10 agosto 2022) Marvel Studios, su Disney+, ha rilasciato 5 nuovi prodotti. Sembrano essere tanti, ma di cosa si tratta? Stiamo parlando di 5 cortometraggi animati dedicati al piccolo Baby Groot, che lo vedono protagonista di alcune avventure e difficoltà da affrontare.

La canonicità dei suddetti corti non è ben chiara: James Gunn ha rivelato che non sono canonici, mentre i Marvel Studios li hanno addirittura inseriti nella timeline ufficiale, subito prima di Avengers: Age of Ultron. Noi ci affidiamo chiaramente alla parola dei Marvel Studios, anche se i corti non hanno alcun effetto sugli eventi dell’MCU.

Ed eccoci qui noi di NerdAlQuadrato qui per recensire questa serie di corti!

Questa recensione si dividerà in diverse categorie: la parte no-spoileruna spoiler, una per quanto riguarda i personaggi, una per l’aspetto tecnico e infine l’opinione finale con voto. Inoltre consigliamo per chi non avesse ancora visto i corti, di leggere solo la parte no-spoiler.

I AM GROOT - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

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Recensione No-Spoiler

Il target di questa miniserie è ovviamente molto basso, non aspettatevi grandi cose, ma personalmente ritengo siano molto carini, divertenti e soprattutto ben realizzati. Insomma, super consigliati se volete passarvi circa un quarto d’ora in leggerezza, soli o in compagnia, per farvi quattro risate!

I 5 cortometraggi, nonostante siano separati, hanno comunque un loro ordine in cui essere guardati, che è il seguente:

  1. Groot’s First Steps
  2. The Little Guy
  3. Groot’s Pursuit
  4. Groot Takes a Bath
  5. Magnum Opus
I AM GROOT - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Recensione Spoiler

Sulla trama della miniserie non c’è molto di cui parlare. Come già si sapeva, ogni episodio è un cortometraggio autoconclusivo da 3 minuti che non si sussegue con gli altri. In sintesi, Groot è alle prese con alcune sue avventure, del tipo: sfilare, creare disegni usando armi, vincere una sfida di ballo con un suo clone, litigare con un bonsai

Insomma, trame abbastanza semplici, ma che da un punto di vista narrativo riescono a farsi apprezzare, grazie a gag ben studiate e finali davvero esilaranti. Infatti, ho amato il fatto che quasi tutti gli episodi verso la fine presentassero, in un modo molto imprevedibile, dei piccoli colpi di scena, e alcuni di essi mi hanno strappato sia una fragorosa risata che una reazione del tipo “Ma che cazzo? Ma come?”.

Un esempio lampante che mi viene in mente è il momento in cui Groot fa conoscenza dei piccoli esserini microscopici e, dopo aver dato loro una foglia e aver cercato di portagliene altre come cibo, per sbaglio finisce per schiacciarli tutti con il piede. Ci sono rimasto male sul momento, ma menomale che sono sopravvissuti.

Oppure quando, in modo molto allegro, Groot fa una gara di ballo con un suo strano clone-mutaforma. Tutto sembra essere perfetto, il tono è molto festoso e tu spettatore ti diverti a vedere questo “spettacolo”, quando poi, d’un tratto e “a cazzo di cane” (passatemi il termine), Groot decide di espellere quel povero clone dalla astronave e gettarlo nello spazio. La giustificazione? “IO sono Groot!”.

Ma cos’è il genio? Forse, è proprio per queste gag taglienti e per la bellezza generale di questi corti che avrei preferito durassero un po’ di più. Certo, non chiedo che dovessero durare 20 minuti, ma penso che almeno 4 minuti in più a episodio non sarebbe stato male. In fondo parliamo di cortometraggi non canonici e autoconclusivi, che seguono lo stesso stile della recente “Baymax!” (altra serie targata Disney+ che ho molto apprezzato). Se avessero optato per quel minutaggio, probabilmente sarei stato molto più sazio, ma dopotutto posso ritenermi soddisfatto.

I AM GROOT - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Personaggi

Groot, come da titolo, è il protagonista indiscusso: combinaguai, pasticcione, spensierato e sereno, ma anche molto irascibile quando qualcuno la vince su di lui (il bonsai, quel maledetto bonsai…).

In ogni corto non si può non provare tenerezza verso Groot, che come già dimostrato in GOTG Vol. 2, ruba tutta la scena.

Degni di nota sono anche i piccoli cameo, come ad esempio Drax che si fa la doccia o il nostro caro Rocket Raccoon. Di fatti, quest’ultimo credevo avesse un ruolo un po’ più marginale, o pensavo lo si sarebbe visto appena di sfondo (come per Drax). Invece ci viene rappresentato praticamente come co-protagonista dell’episodio in cui appare, e ho molto apprezzato il ritorno di Cristian Iansante.

I AM GROOT - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Aspetto tecnico

In questo caso diremmo… “What If, prendi appunti, questa si che è una bella serie animata”. Non fraintendetemi, anche What If era fatta bene e aveva animazioni molto originali, ma nel complesso non mi ha mai troppo convinto per lo stile del design dei personaggi e il modo in cui univano il 2D col 3D (oltre che vabbè, la serie in se faceva pena).

Invece in I Am Groot il discorso è completamente diverso. La CGI è davvero ottima: c’è un uso immacolato e accurato verso i dettagli, e l’uso della fotografia fotorealistica è fatta egregiamente e in maniera immacolata. Certe volte le location neanche sembrano essere in CGI, quindi davvero complimenti.

Una cosa su cui sono un po’ più pignolo è Rocket. Il design è palesemente riciclato dal secondo film di GOTG (il che non è un male eh, anzi, il design di quel film lo adoriamo, e sono dell’idea che col passare del tempo nei film successivi sia peggiorato). Il brutto però non è il design, ma il modo in cui Rocket è stato animato. In alcuni punti, si vede che l’animazione è meno fluida e chiara rispetto ai film, e da’ l’impressione di essere molto “robotica”. Per fortuna, la pecca è solo questa, ma ci si può sorvolare.

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Opinione finale con voto

Sembrerà banale, ma forse questa miniserie vince su tutti gli altri prodotti Disney+ della Marvel. Non lo dico per sminuirli, ma perchè questa serie va presa per quello che è, ossia una cosa volutamente bizzarra e fuori dai classici schemi dei Marvel Studios: non è canonica, non ha una vera e propria trama (il che permette di variare da puntata a puntata), non si prende sul serio, non necessita di essere vista per poter capire altri prodotti ad essa collegati e, motivo più importante, c’è Groot.

Va preso anche in considerazione che questa serie, proprio per via del fatto che è composta da piccoli corti a se stanti con trame semplici, non rischia di cadere in buchi o forzature di trama, il che è un gran punto a favore. Inoltre è un prodotto volutamente diverso, non andrebbe neanche paragonata a Wandavision, Loki o le altre serie, per dire. In tutto ciò, ottimo progetto. Speravo in una durata più lunga, ma sono soddisfatto.

Voto: 9.5

Arrivati a questo punto non ci resta che salutarci e chiudere la recensione in bellezza, e quale modo migliore se non dicendo…
Io sono Groot!

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