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I fratelli Menendez – La nostra recensione del nuovo e atteso documentario Netflix! (2024)

I fratelli Menendez” è un documentario diretto da Alejandro Hartmann: distribuito dalla piattaforma streaming Netflix il 7 ottobre, è stato rilasciato poco dopo l’uscita della seconda stagione della serie antologica Monster, intitolata “Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez . Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “I fratelli Menendez” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

I fratelli Menendez – La nostra recensione (2024)
Il banner ufficiale di “I fratelli Menendez”

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Recensione no-spoiler di “I fratelli Menendez”

I fratelli Menendez” racconta da un punto di vista più veritiero e imparziale possibile il caso di cronaca nera dei fratelli Erik e Lyle Menendez, dall’uccisione dei genitori José e Mary Louise “Kitty” Menendez (20 agosto 1989) fino ai due processi e la loro condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale nel 1996.

Non essendo una drammatizzazione degli eventi, Alejandro Hartmann raccoglie tramite la forma documentaria le testimonianze delle principali personalità coinvolte nel caso Menendez: oltre a registrazioni di colloqui telefonici con Erik e Lyle Menendez stessi, sono presenti nel progetto personalità coinvolte nei processi, come Diane Vander Molen (cugina dei fratelli la quale testimoniò a loro favore nel primo processo) e Pamela Bozanich, all’epoca procuratore distrettuale e la principale prosecutrice dell’accusa al primo processo.

Il documentario si muove principalmente secondo una logica degli eventi cronologica, analizzando anche lo stato dei fratelli Menendez al giorno d’oggi, detenuti nella prigione statale Richard J. Donovan. Il prodotto e Hartmann riescono a offrire un punto di vista inedito sulla vicenda, aiutati specialmente dalle interviste telefoniche dei due fratelli stessi, i quali per la prima volta dopo anni riescono a parlare personalmente della vicenda secondo il loro punto di vista.

Vengono riutilizzate inoltre immagini e video d’archivio, specialmente le riprese e fotografie dei loro processi, i quali all’epoca furono largamente documentati dai media a causa dell’eccezionalità dell’evento: attraverso un ottimo montaggio che alterna quindi fonti storiche e testimonianze, “I fratelli Menendez” offre una nuova opportunità di informazione su uno dei casi più sconvolgenti del crimine americano, oltre a una maggiore consapevolezza di cosa effettivamente sia successo anche a livello giudiziario in entrambi i processi.

Voto: 8/10

Voto:

I fratelli Menendez – La nostra recensione (2024)
I fratelli Erik (a sinistra) e Lyle (a destra) Menendez nel 1989.

Recensione spoiler di “I fratelli Menendez”

AVVISO: la seguente recensione comprende riferimenti ad abusi sessuali e pedofilia.

C’è ancora tanto che non è stato ancora detto.

Erik Menendez

Per la prima volta in oltre vent’anni anni, Erik e Lyle Menendez raccontano assieme la storia secondo il loro punto di vista: con l’evolversi della coscienza comune nel tempo, sono speranzosi nelle nuove generazioni affinché possano farsi una propria idea riguardo alla vicenda.

Come viene specificato fin da subito nel documentario, la versione conosciuta della storia dall’opinione pubblica è stata in grandissima parte influenzata dai media: molte parti del progetto richiamano alla pessima gestione del caso a livello mediatico, con commenti e sketch parodistici che al giorno d’oggi risulterebbero spesso in una mancanza completa di rispetto nei confronti di chiunque fosse coinvolto nel caso.

I fratelli Menendez – La nostra recensione (2024)
John Malkovich e Rob Schneider a “Saturday Night Live” (1993) nei ruoli di Lyle ed Erik Menendez rispettivamente.

Dopo aver analizzato la notte degli omicidi attraverso le telefonate e i primi interrogatori autentici tra polizia e fratelli Menendez, il documentario immerge lo spettatore nella parte più corposa della vicenda, ovvero il primo processo tenutosi nel 1995. Tramite le testimonianze dei componenti della giuria all’epoca e di Pamela Bozanich, ciò che ne viene fuori sono pareri discordanti ancora a distanza di anni ma d’accordo su un singolo fattore: la presenza invadente dei media, normalmente assenti in un processo per omicidio.

Preferirei perdere il processo per omicidio piuttosto che parlare del (nostro) passato e di cosa sia successo.

Lyle Menendez

Nel mostrare l’avanzamento del processo, viene evidenziato spesso come la famiglia Menendez non fosse perfetta come voleva far credere l’apparenza: nella sezione più inquietante del documentario, la psichiatra infantile Ann Burgess raccontò all’epoca di aver fatto disegnare a Erik cosa fosse successo la settimana prima dell’omicidio.

Da quei disegni la teoria che i due fratelli avessero agito per un movente puramente di denaro cominciò a lasciar spazio a qualcosa di ben più oscuro, riguardante abusi psicologici, fisici e sessuali da parte del padre. Le testimonianze in video dei fratelli Menendez (prima Lyle, poi Erik) al processo sono molto dettagliate e crude, non di facile visione e soprattutto ascolto. Hartmann mette in scena queste ultime fonti in maniera chiara e diretta, senza edulcorare la pillola e con uno sguardo imparziale, includendo spesso anche opinioni di diverso avviso da parte dell’accusa.

Credo che i giurati uomini abbiano fatto molta fatica ad accettare il fatto che un ragazzo potesse possibilmente essere molestato da suo padre.”

Hazel Thornton, membro della giuria al primo processo

Il primo processo infine venne invalidato in quanto dopo un mese di consultazione la giuria era in perfetta parità: fu una battaglia tra sessi, in quanto gli uomini votarono per l’omicidio in primo grado e pena di morte, le donne furono a favore per l’omicidio volontario ma dovuto a legittima difesa. Come constatato da Thornton, il pensiero che anche gli uomini potessero subire abusi sessuali era impensabile all’epoca, in primis per gli stessi uomini ma anche per l’opinione pubblica del periodo.

Il secondo processo andò molto diversamente e portò alla pena dell’ergastolo per i due fratelli senza possibilità di libertà condizionale: oltre ad aver vietato la presenza della televisione all’interno dell’aula, il giudice limitò i testimoni e gli esperti della difesa a supporto della tesi riguardante gli abusi sessuali.

Il giudice disse: “Erik e Lyle non sono donne. Quindi la sindrome della donna maltrattata non si applica. Tutto quel trauma quindi è irrilevante e non è ammesso al processo”.

Erik Menendez

Non furono nemmeno richiamati a testimoniare i famigliari e persone presenti nella vita dei fratelli Menendez come insegnanti e amici, costringendo la difesa a far testimoniare solo Erik: la credibilità di Lyle era compromessa dalle telefonate tra lui e Norma Novelli, la quale vendette le registrazioni effettuate di nascosto durante il periodo di detenzione ma non furono mai ammesse nel processo. Alla giuria vennero infine date solo due opzioni di verdetto: la condanna a omicidio di primo grado o l’assoluzione.

Altro fattore influente fu la controversa assoluzione di O.J. Simpson nel 1995, poco prima dell’inizio del secondo processo: accusato dell’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown e dell’amico Ron Goldman, l’intero caso fece perdere molta fiducia da parte del pubblico nel sistema giudiziario americano. Se una persona ricca come O.J. Simpson poteva scamparla a un’accusa simile, era abbastanza chiaro che nel prossimo processo sarebbe andata diversamente.

I fratelli Menendez – La nostra recensione (2024)
O.J. Simpson il 3 ottobre 1995, pochi momenti dopo l’assoluzione.

Spiegazione del finale di “I fratelli Menendez”

I due fratelli furono trasferiti in due prigioni separate, venendo riuniti dopo ben 21 anni. Il loro controverso caso ha contribuito a fare luce sulla terribile realtà degli abusi sessuali maschili e minorili, oltre a rendere i Menendez dei punti di riferimento per altre vittime.

Quando uscii allo scoperto, nessuno volle credermi. Era una cultura del silenzio, ed è esistita fino agli anni Novanta. Credo sia stata spezzata negli anni Duemila.

Erik Menendez

C’è una nuova sensibilità soprattutto nelle generazioni non nate all’epoca del processo, le quali supportano l’ingiustizia subita a livello giudiziario da parte dei due fratelli: questi ultimi, nonostante siano sorpresi dal sostegno recente, vivono ancora le conseguenze delle loro azioni e incoraggiano comunque a non minimizzare ciò che hanno fatto.

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Erik (a sinistra) e Lyle (a destra) Menendez oggi (I fratelli Menendez)

Nelle didascalie finali viene rivelato che Leslie Abramson (avvocato difensore di Erik Menendez nel primo processo e difensore di entrambi i fratelli al secondo), Jill Lansing (avvocato difensore di Lyle Menendez al primo processo) e Jerome Oziel (psichiatra di Erik Menendez prima e dopo gli omicidi, fino alla confessione di Erik del delitto) hanno declinato interviste per il documentario.

Trent’anni sono tanto tempo. Preferirei lasciare il passato al passato. Nessun media, nessuna petizione dei giovani, potrà modificare il destino di questi clienti. Solo le corti possono farlo e hanno loro il controllo.

Leslie Abramson (via corrispondenza email)

I fratelli Menendez nel maggio 2023 hanno inoltre firmato una petizione giuridica per rivedere la loro posizione riguardo alla sentenza: attualmente aspettano risposta dall’attuale procuratore distrettuale.

Opinione finale con voto

I fratelli Menendezriesce, escludendo drammatizzazioni sulla vicenda, a offrire uno sguardo quanto più imparziale e completo sul caso di Erik e Lyle Menendez, servendosi dell’aiuto dei due stessi fratelli e di chi è stato personalmente coinvolto nella vicenda in qualunque modo. Alejandro Hartmann ricostruisce il tutto tramite una visione chiara e senza eccessivi didascalismi o sbilanciamenti, rendendo il progetto difficile da vedere ma necessario affinché il pubblico possa informarsi a dovere e consapevolmente sulla natura controversa della vicenda, specialmente a livello giudiziario.

Voto: 8/10

Voto:

I fratelli Menendez – La nostra recensione (2024)
Da sinistra: Lyle Menendez, José Menendez, Mary Louise “Kitty” Menendez e Erik Menendez.

E voi avete visto “I fratelli Menendez”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

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