Il Signore degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim – La nostra recensione del nuovo film animato basato sulle opere di Tolkien! (2025)
“Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim” è un film d’animazione diretto da Kenji Kamiyama, uscito nelle sale italiane il 1º gennaio 2025. Ambientato circa 200 anni prima degli eventi narrati nella trilogia originale, il film esplora la storia di Helm Mandimartello, re di Rohan, e di sua figlia Héra, mentre difendono il loro regno dalle minacce dei Dunlandiani. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.
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Recensione No-Spoiler di “Il Signore degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim”
La pellicola è ricca di citazioni e riferimenti al romanzo di Tolkien. Il racconto è ambientato a circa 200 anni prima dell’inizio degli eventi de “Il Signore degli Anelli”, nello specifico prima della Guerra dell’Anello. Questo prequel esplora le radici storiche del regno di Rohan, e narra una battaglia decisiva per il futuro del popolo dei cavalli.
Il film affronta determinati temi come il peso della leadership, il sacrificio e la forza dell’unità. I personaggi introdotti sono complessi, ognuno con un proprio obiettivo da raggiungere e la decisione di utilizzare l’animazione per raccontare questa storia è uno dei tratti più distintivi del film e infatti lo stile anime incorporato all’ambientazione della Terra di Mezzo regala scene spettacolari e battaglie animate nel dettaglio. Tuttavia, la decisione utilizzare l’animazione è stata un azzardo, poiché se da un lato offre una nuova interpretazione della saga dall’altro si allontana dal realismo che ha reso iconiche le opere cinematografiche precedenti.
La storia inoltre si concentra sui dilemmi interiori dei personaggi con uno sguardo alle battaglie e alle ambientazioni grandiose che stuzzicano l’interesse dei fan della saga ed il risultato è una narrazione che si discosta dalla magia dell’universo di Tolkien ma che racconta una storia più politica e profonda.
Stando a quanto detto, “Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim” è una produzione importante che espande l’universo di Tolkien attraverso una visione innovativa ma con alcuni difetti creando momenti di alti e bassi. È un’opera che secondo noi vale la pena vedere, soprattutto per chi desidera esplorare nuovi capitoli della Terra di Mezzo, anche se richiede una certa apertura mentale per apprezzare il cambiamento stilistico e narrativo. Un fan di Tolkien non può fare a meno di guardarlo, al fine di scoprire nuovi tasselli del mito, ma per chi cerca una storia ben scritta e coinvolgente è una buona introduzione nella Terra di Mezzo.
Voto: 6/10
Recensione Spoiler di “Il Signore degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim”
La trama è narrata da Éowyn, principessa di Rohan introdotta nella trilogia originale, che racconta la storia di come Héra, aspirante scudiera di Rohan e figlia del Re Helm Mandimartello, non verrà ricordata nei grandi racconti o nelle canzoni. Nel regno di Rohan, governato da Re Helm, un uomo amato dal suo popolo e da un forte temperamento, appare Freca, un signore Dunlandiano, con suo figlio Wulf, amico d’infanzia di Héra.
Freca è sconvolto dal fatto che Héra debba sposare un signore di Gondor e cerca di forzare il matrimonio tra Wulf e Héra, per usurpare il trono di Rohan. Wulf desidera sposare Héra, ma lei non è interessata. Helm, inafstidito all’attaggiamento di Freca, propone a quest’ultimo un combattimento a mani nude fuori dalla sala del trono, durante il quale Helm uccide involontariamente Freca con un solo colpo, guadagnandosi il soprannome di “Mandimartello”.
Wulf, devastato dalla morte del padre, giura vendetta nei confronti di Re Helm e se ne va, senza lasciare più notizie per anni. Un giorno, Héra con suo cugino Fréaláf vengono attaccati da un olifante, mettendo in pericolo Héra. Recatasi in una foresta per fuggire, Héra viene rapita da Targg, un sottoposto di Wulf. Héra scopre che Wulf ha radunato un esercito a Isengard per dichiarare guerra a Re Helm e usurpare il suo trono.
Héra viene salvata da Fréaláf e da sua zia Olwyn. Di ritorno a Rohan, Re Helm caccia via Fréaláf per aver messo in pericolo Héra e nel mentre Wulf si prepara all’assedio. Le scene d’azione sono ben rese e l’animazione è molto fluida nei combattimenti. Mentre la battaglia prosegue, Héra fa evacuare Edoras a Hornburg dopo aver realizzato che suo padre è stato tradito da Thorne, ucciso da Héra, e che il suo esercito è in inferiorità numerica.
Durante la battaglia, Wulf uccide il figlio di Helm, Haleth e poi cattura il fratello di Haleth, Hama, e lo assassina di fronte a Helm, che si è offerto di morire al suo posto. Wulf inizia un assedio di Hornburg che dura l’inverno e costruisce un’enorme torre d’assedio. Helm, ferito e addolorato, esce di nascosto di notte attraverso un passaggio segreto per uccidere le forze di Wulf usando solo i pugni. L’intera storia fa risaltare il personaggio di Helm, tanto che il suo nome verrà ricordato nei racconti futuri.
Héra, mentre cerca suo padre, si imbatte in due orchi di Mordor che stanno prendendo anelli dai morti, come ordinato dal loro padrone. Helm salva Héra dall’attacco degli orchi e insieme si recano ai cancelli di Hornburg, ma vengono inseguiti dall’esercito di Wulf. Helm riesce a mettere in salvo sua figlia e muore combattendo, congelato in piedi e col suo martello chiuso nel pugno. Héra si ritrova a dover guidare la battaglia contro Wulf da sola, così decide di chiedere aiuto a suo cugino Fréaláf inviandogli un’aquila con l’armatura di Re Helm.
Analisi del finale di “Il Signore degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim”
Wulf abbassa il ponte d’assedio e si prepara all’incursione, ma d’un tratto appare Héra che gli propone un duello per distrarre lui e il suo esercito dai Rohirrim in fuga attraverso il passaggio segreto. Wulf viene sconfitto ed Héra gli consiglia di arrendersi e andarsene con il suo esercito. Targg, che aveva consigliato a Wulf di interrompere l’assedio, è d’accordo con la principessa, ma Wulf lo uccide e dà inizio alla battglia.
Sembra che per i Rohirrim non ci sia più nulla da fare, ma improvvisamente appare Fréaláf con i suoi uomini e usa il corno e l’armatura di Helm per spaventare i Dunlandiani facendogli credere che Helm sia tornato dalla tomba, mandandoli in fuga. Wulf attacca Héra, ma lei lo strangola a morte con uno scudo, ponendo fine alla guerra e mostrando pietà verso i Dunlandiani.
Gli eventi di questa battaglia hanno determinato il nome di Hornburg, divenuto il Fosso di Helm. Fréaláf diventa il nuovo Re di Rohan, e Saruman il Bianco, nuovo custode di Isengard, gli offre la sua amicizia e fedeltà.
Héra, che non è interessata a governare, decide di partire con Olwyn alla ricerca di nuove avventure. Il suo primo incontro è con Gandalf, a cui vuole chiedere approfondimenti sugli orchi che ha visto cacciare gli anelli. Éowyn conclude la storia narrando che Héra è rimasta selvaggia e libera fino alla fine dei suoi giorni.
Opinione finale con voto
“Il Signore degli Anelli: La Guerra Dei Rohirrim” racconta una storia originale ed interessante. Le sequenze animate sono ben costruite e ciò che risalta di più sono le ambientazioni e le scene di battaglia. Alcuni personaggi sono ben contestualizzati, soprattutto Helm, che ha un carattere forte, valoroso e ci rammenta di come i re possono diventare delle leggende perpetue negli anni; altri personaggi come Haleth e Hama sono stati poco considerati e la loro morte è uno strumento per la crescita di Héra, descritta come una protagonista forte e determinata, ma la sua evoluzione nel corso della storia appare prevedibile.
Dal punto di vista narrativo, il film si concentra sulle relazioni umane e sulle dinamiche di potere, mettendo in secondo piano gli elementi magici tipici dell’universo di Tolkien. Questo approccio offre una visione più intima e politica della Terra di Mezzo, ma potrebbe deludere chi si aspetta una presenza più marcata del fantasy.
Nel complesso, questo prequel de “Il Signore degli Anelli” è un’aggiunta interessante all’universo di Tolkien, particolarmente apprezzabile da chi ama le storie di guerra, strategia e coraggio. Pur non raggiungendo l’intensità narrativa della trilogia originale di Peter Jackson, si conferma come un’opera densa di atmosfera e piacevolmente visibile, una valida opzione per chi desidera approfondire la lore della Terra di Mezzo.
Voto: 6/10
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