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Kaos – La nostra recensione della Serie TV! (2024)

“Kaos” è la nuova serie tv targata Netflix uscita il 29 agosto e tratta della mitologia greca portata in un contesto moderno e dark, facendoci vedere i miti classici sotto una luce completamente diversa. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Kaos” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sulla serie tv, ma non l’ha ancora vista), recensione spoiler, analisi del finale, concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

Kaos

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Recensione No-Spoiler di “Kaos”

“Kaos” è una serie televisiva britannica prodotta da Neflix e ideata da Charlie Covell. La serie esplora temi come il potere, l’amore, la vendetta e l’identità attraverso un cast di personaggi complessi e sfaccettati.

In un presente alternativo in cui nell’attuale Grecia esiste ancora la venerazione degli antichi e classici dei ed avvengono eventi come pubbliche celebrazioni e feste in loro onore, Zeus vive con sua moglie Era sul monte Olimpo, circondato dalla ricchezza e dai vizi dell’uomo contemporaneo. La serie tv presenta una voce narrante, affidata a Prometeo, che appare incatenato ad una rupe mentre un’aquila gli becca il fegato costantemente (come indicato nella mitologia). Nonostante tutto, la figura di Prometeo viene quotidianamente convocata da Zeus per fargli da confidente e amico, poiché quest’ultimo è preoccupato da una profezia che potrebbe vedere il suo regno rovesciarsi e schierarsi contro di lui a causa degli umani.

Questa è la trama di “Kaos”, una serie tv che ci mostra il lato satirico e oscuro della mitologia greca in chiave del tutto moderna, in cui gli antichi dei greci, con tutte le loro nevrosi, insicurezze e naturalmente i poteri divini, si prendono gioco dei mortali.

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Ogni episodio offre una nuova prospettiva su questi temi, con un tono che oscilla tra l’assurdo e il drammatico. L’ambientazione è una delle prime cose che colpisce lo spettatore: un mondo che sembra tanto il nostro quanto alieno, dove le città sono metropoli decadenti e i templi antichi appaiono come luoghi di culto dimenticati. Questa fusione di antico e moderno crea un’atmosfera disturbante, perfetta per una serie che gioca con il concetto di caos, tanto a livello narrativo quanto visivo.

Gli dei, spesso rappresentati come figure maestose e intoccabili, in “Kaos” vengono umanizzati e presentati con tutte le loro debolezze, manie e paure. Zeus, interpretato da Jeff Goldblum, è un leader tormentato dal terrore di perdere il potere; Ade, reso da David Thewils, è un sovrano malinconico che cerca di trovare un senso alla sua esistenza eterna; Poseidone, interpretato da Cliff Curtis, viene rappresentato come un individuo insicuro e vanitoso, ossessionato dalla sua immagine e dal desiderio di essere amato e apprezzato; Era, resa da Janet McTeer, è una figura complessa, che oscilla tra l’amore e l’odio per Zeus, rappresentando le difficoltà e le contraddizioni del potere femminile in un mondo dominato dagli uomini.

Tutte le figure delle divinità greche si discostano molto dalla loro natura mitologica. Spiccano anche le figure dei mortali, in particolare quella di Orfeo, interpretato da Killian Scott, ed Euridice, interpretata da Aurora Perrineau. Le interpretazioni degli attori sono di alto livello, riuscendo a mantenere un delicato equilibrio tra il serio e il grottesco.

Le vicende di “Kaos” vengono raccontate in tre realtà diverse ma allo stesso tempo congiunte tra loro. La dinamica della storia avviene sul monte Olimpo, in cui troviamo colori accesi e brillanti, il pianeta Terra (Creta in particolare), dove i colori sono un po’ cupi, e l’oltretomba, il regno di Ade, distinguibile dai tratti in bianco e nero.

Voto: 7/10

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Recensione Spoiler di “Kaos”

La prima stagione ci mette un po’ ad entrare nel vivo, con i primi quattro episodi incentrati su Zeus e le sue paranoie riguardo alla profezia. Nella seconda parte, invece, scopriamo di più su alcuni personaggi, in particolare il passato di Ceneo e gli svolgimenti della storia di Arianna. Ciò che risalta di più in questa serie è la tematica dell’amore trattato in diverse sfumature: troviamo l’incesto, l’omosessualità, la transessualità, i rapporti interraziali. Possiamo dire che “Kaos” racchiude i canoni della Woke Culture.

La trama è raccontata su tre realtà: il monte Oilmpo, la Terra, l’Oltretomba. Sul monte Olimpo gli dei vivono circondati da ricchezza e servitù. Zeus, con sua moglie e sorella Era, si beffa degli umani cercando costantemente la loro venerazione. Suo figlio Dionisio, dio delle feste e del vino, ha il compito di salvaguardare gli umani sulla Terra, ma quest’ultimo pensa che sia destinato ad un ruolo più grande, portandolo ad un costante conflitto con suo padre che non apprezza ciò che fa.

La prima parte della serie ci dà un background delle storie mitologiche che andremo a conoscere, seppur con qualche incoerenza narrativa ed una sceneggiatura che a tratti pare noiosa, ma che verso la fine ci dà un sacco di sviluppi sui personaggi e quali sono i loro compiti da portare a termine. In questa stagione vengono percorse tre storie della mitologia greca: la storia d’amore tra Orfeo ed Euridice, il mito del Minotauro, il mito di Cenide-Ceneo.

Sulla Terra scopriamo la figura di Euridice (Riddy), che vive un conflitto d’amore nei confronti di suo marito Orfeo, musicista pop. In questa serie, la storia di amore tra Orfeo ed Euridice riprende i canoni della mitologia seppure con delle differenze. Orfeo è follemente innamorato di Euridice, ma lei non sembra ricambiare questo suo bisogno d’amore, tanto da confessare a sua madre, una tacita (servitrice di Era a cui viene tagliata la lingua), di non amare più Orfeo e di odiare gli dei. Riddy si allontana e muore investita da un camion, finendo nell’Oltretomba e portando Orfeo alla depressione. Dionisio decide di voler aiutare Orfeo a scendere nell’Oltretomba per salvare la sua defunta moglie.

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Al palazzo di Cnosso, in cui vive il sovrano Minosse insieme a sua moglie e sua figlia Arianna, nel giorno della venerazione agli dei, viene profanato il monumento in onore agli dei, che porta all’ira di Zeus tanto da voler cercare vendetta contro gli umani. Questo mito, nonostante riveli personaggi incentrati come Teseo, Dedalo e il Minotauro, è molto slegato da ciò che racconta la mitologia greca. Il re Minosse, che vive alla mercé di Poseidone, è in combutta con i troiani per la profanazione del monumento, così li cattura e gli tiene prigionieri nel labirinto per poi fargli uccidere dal Minotauro.

Teseo viene presentato come la guardia del corpo di Arianna, ed egli è innamorato della principessa, anche se si scopre essere un traditore della corona. Teseo è colui che ha permesso ai troiani di entrare al palazzo e profanare il monumento ed anch’egli subisce la stessa sorte dei troiani. Arianna vive un conflitto interiore poiché è sopraffatta dai rimorsi che la assalgono per aver ucciso suo fratello Glauco (fratello gemello) quando erano piccoli, cosa che poi si scopre non essere vera.

Poseidone aveva incaricato Minosse di uccidere il suo primo figlio, come dice la profezia, ma il re decide di farlo rinchiudere da Dedalo nel labirinto, ed il ragazzo col tempo si trasforma nel Minotauro. Minosse, per volere degli dei, si reca nel labirinto ed uccide suo figlio, il Minotauro, ma viene ucciso a sua volta da Arianna, che si trovava lì con Dedalo.

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Nell’Oltretomba, una volta che Riddy arriva ai Prati di Asfodelo, incontra un ragazzo di nome Ceneo. Entrambi scoprono una dura verità su ciò che succede nel regno di Ade: le anime che cercano il rinnovamento devono attraversare la Corince per poi rinascere sulla Terra, ma ciò non accade; esse vengono teletrasportate in un luogo privo di vita chiamato il Nulla, in cui queste anime vengono prosciugate della loro essenza; tale essenza viene risucchiata dagli dei tramite le acque del Meandro, delle quali Zeus e gli altri dei si abbeverano per restare immortali. Ade è preoccupato di tutte le anime che non si sono rinnovate, poiché l’Oltretomba rischia di soccombere, ma Zeus non è interessato ai timori del fratello.

Durante questi episodi, scopriamo che Euridice, Ceneo e Arianna sono legati dalla stessa profezia e tale profezia è quella che è stata predetta dalle Moire per Zeus: “una linea appare, l’ordine si azzera, la famiglia cade, il caos impera”.

Analisi del finale di “Kaos”

La serie si conclude con i segni della profezia che si stanno avverando; la linea che appare è quella sul viso di Ceneo, che dopo essere finito nel Nulla, ritrova la sua anima, intenzionato poi a salvare le altre anime. Euridice torna sulla Terra insieme ad Orfeo con l’obiettivo di svelare la verità agli umani sull’immortalità degli dei, ed Arianna si allea con i troiani per far risorgere Creta e sfidare gli dei. Era, frustrata dai comportamenti del marito, decide di chiamare sua figlio dicendogli di organizzare le truppe (si presuppone sia Ares). La missione di rovesciare il regno dispotico di Zeus ha inizio.

Il finale di “Kaos” lascia l’amaro in bocca. Non è un finale autoconclusivo, ma dobbiamo aspettarci di vedere il culmine della serie nella prossima stagione, che tarderà ad arrivare. Se siete impazienti di scoprire cosa accade a Zeus e gli altri dei allora vi consigliamo di aspettare a guardare “Kaos”.

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Opinione finale con voto

“Kaos” non è una serie per tutti. È provocatoria, complessa e, in alcuni momenti, volutamente sgradevole, offrendo al pubblico una visione originale e spesso inquietante di storie antiche, attraverso personaggi che, sebbene immortali, appaiono sorprendentemente vicini a noi. Tuttavia, per chi è disposto a lasciarsi trascinare nel suo vortice di follia e bellezza, regala un’esperienza unica e profondamente riflessiva. Nonostante qualche difetto nella coerenza narrativa, soprattutto verso la metà della stagione, “Kaos” riesce a distinguersi come una delle serie più originali degli ultimi anni, capace di farci vedere il mondo antico con occhi nuovi.

Voto: 7/10

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sonjack0

Mi chiamo Jack, SonJack. Amo il cinema e in particolare il mondo Marvel. Faccio parte della redazione di Nerd Al Quadrato e dei canali Telegram collegati ad esso.

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