Longvinter – La nostra recensione! (2025)
Sviluppato e pubblicato da Uuvana Studios, Longvinter è un MMO life sim ispirato ad Animal Crossing che ha finalmente raggiunto il suo rilascio in 1.0 dopo 3 anni di Early Access, ma che purtroppo non ci ha pienamente convinto nonostante il grande potenziale.

Storia
Longvinter non presenta una narrativa tradizionale, ma offre invece un’esperienza di sopravvivenza libera. Sebbene questo non sia necessariamente un difetto, l’assenza di obiettivi generali o di una lore oltre alla semplice esplorazione fa si che ci sia molto poco a spingere il giocatore avanti, se non i propri obiettivi personali. Il mondo di gioco è visivamente interessante, ma senza una narrazione ambientale o missioni strutturate, a volte ci è sembrato privo di una direzione.

Gameplay
Il gameplay del titolo, basato sulla raccolta di risorse, il crafting e la costruzione di basi, è ben realizzato, e offre un mix soddisfacente di libertà e strategia. La possibilità di accamparsi ovunque e modellare il proprio stile di gioco è un grande punto di forza. Tuttavia, il sistema di esaurimento dell’energia interrompe il flusso dell’esplorazione, e la forte dipendenza dalla pesca per ottenere denaro rende la progressione estremamente monotona.
I server PvP offrono una sfida divertente ma spesso molto sbilanciata, mentre i server PvE garantiscono un’esperienza più sicura e rilassante. Abbiamo trovato i server PvE molto più divertenti di quelli PvP, in quanto secondo noi permettono di godersi di più il buon gameplay che il titolo offre.

Oltre all’esplorazione pacifica, Longvinter brilla per la creatività e la gestione delle risorse. Le meccaniche di costruzione della base sono sorprendentemente solide: potete piantare la vostra tenda quasi ovunque, accendere falò e ampliare il vostro spazio a piacimento. I giocatori possono inoltre specializzare le proprie basi di ricerca in base al proprio stile di gioco. Anche le soluzioni di stoccaggio sono ben pensate, offrendo spazi sicuri dove gli oggetti di valore restano al riparo da mani indiscrete.
Il crafting e l’agricoltura sono gli aspetti in cui il gioco mostra davvero il suo potenziale. Con oltre 500 oggetti da creare, le opzioni di personalizzazione sono estremamente ampie: dagli accessori per le armi agli elementi decorativi per la base, c’è molto spazio per la creatività. Coltivare cibo per ricavarne profitto aggiunge loop di gameplay molto soddisfacente, particolarmente apprezzato dai giocatori che, come noi, preferiscono un’esperienza di sopravvivenza metodica e a ritmo più lento.

La cucina aggiunge un ulteriore tocco di classe al titolo. Sperimentare con ingredienti e spezie per creare piatti unici è gratificante, soprattutto quando questi offrono benefici concreti durante l’esplorazione. Per i giocatori con spirito imprenditoriale, allestire bancarelle per generare reddito passivo introduce un elemento strategico divertente.
Anche l’esplorazione è un forte incentivo per migliorare: navigare tra le isole, cacciare la fauna selvatica e sbloccare cavalcature offre molte ragioni per continuare a viaggiare. C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, rendendo l’esperienza fresca e coinvolgente anche dopo molte ore di gioco.

Purtroppo il gioco non è privo di problemi, anche gravi. Il sistema di esaurimento dell’energia si rivela particolarmente frustrante. Nelle fasi iniziali, quando sarete ancora in cerca di risorse di base, esaurire l’energia nel bel mezzo dell’esplorazione diventa un ostacolo irritante e ricorrente. Certo, potete recuperarla mangiando o riposando accanto a un falò, ma quando il cibo scarseggia e ogni risorsa è preziosa, questa meccanica interrompe il flusso di gioco in modo più tedioso che stimolante.
Il problema diventa ancora più evidente nelle zone più remote. Proprio quando inizierete a entrare nel ritmo, estraendo risorse e raccogliendo bottino, vi ritroverete improvvisamente costretti a interrompere tutto per tornare alla base o trovare un falò. È una meccanica che aggiunge pressione, ma non in un modo che risulti davvero gratificante.

E poi c’è la questione del grind. Da grandi amanti degli MMO e dei life sim, non abbiamo nessun problema nel passare ore a farmare risorse, ma qui sembra più un obbligo che un passatempo rilassante. Oggetti essenziali come i localizzatori di coordinate o i banchi da lavoro spesso devono essere acquistati, e nelle fasi iniziali guadagnare denaro si riduce essenzialmente a una sola attività: la pesca.
Abbiamo passato fin troppo tempo a lanciare lenze solo per permetterci l’essenziale per sopravvivere. Il ritmo di gioco iniziale beneficerebbe di qualche modifica, soprattutto per quanto riguarda il guadagno di valuta in-game. Diversificare le attività redditizie alleggerirebbe la pressione sui giocatori che non amano compiti ripetitivi.

Al di là del sistema di esaurimento dell’energia e delle meccaniche di grind, i wipe dei server possono essere piuttosto scoraggianti, soprattutto quando ore di progressi nella costruzione della base svaniscono da un giorno all’altro. Ospitare un server privato aiuta a mitigare il problema, ma spesso i salvataggi non si sincronizzano alla disconnessione, rendendo tutto molto frustrante. Inoltre, i server pubblici sono spesso ingiocabili, a causa di spawn camping e raid offline da parte di bot.
Un altro punto critico è la mancanza di progressione significativa dopo un certo punto. Una volta massimizzata la ricerca o costruita una base solida, il ciclo di gioco può diventare ripetitivo. Senza nuovi obiettivi o contenuti endgame, abbiamo trovato le fasi più avanzate del gioco completamente prive di utilità.

Comparto tecnico e grafico
Il comparto tecnico del gioco è di discreta fattura. Durante la nostra avventura abbiamo riscontrato diversi bug e glitch più o meno gravi, mentre le performance si sono rivelate quasi sempre estremamente stabili.
Il comparto grafico del titolo è decisamente uno dei suoi punti di forza. L’art direction e lo stile artistico richiamano molto Animal Crossing, ma Longvinter riesce nel creare un mondo interessante e sempre delizioso da vedere.

Conclusione e Voto
Longvinter: In conclusione, nonostante parecchi difetti più o meno gravi, Longvinter offre un mix coinvolgente tra atmosfera rilassante e meccaniche di sopravvivenza hardcore. Se siete amanti dei giochi sandbox di sopravvivenza, questo titolo potrebbe fare al caso vostro. Quando tutto funziona a dovere, Longvinter riesce a offrire un’esperienza che è al tempo stesso rilassante ma intensa, ma troppo spesso disturbata da problemi di grinding o bilanciamento. – Cri1603
Versione testata: PC
Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.

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