Lost Records: Bloom & Rage – La nostra recensione della Cassetta 1: Bloom! (2025)
Sviluppato e pubblicato da Don’t Nod, lo studio che ha dato i natali ai primi due Life Is Strange, la Cassetta 1 di Lost Records: Bloom & Rage è una fantastica avventura narrativa che ci ha lasciati a bocca aperta, sia per la sua bellissima e toccante narrativa, sia per una colonna sonora memorabile.
Nonostante il titolo soffra di qualche piccolo problema tecnico, non vediamo l’ora di poter mettere le mani sulla seconda parte del gioco (Rage, in uscita il 15 Aprile), in quanto le nostre dieci ore passate in compagnia di Swann, Nora, Autumn e Kat sono state indimenticabili, e non potevamo pensare ad un ritorno alle origini migliore per Don’t Nod.

Storia
Ambientato nella pittoresca cittadina di Velvet Cove, nel Michigan, Lost Records: Bloom & Rage racconta la storia di Swann, una ragazza timida e solitaria che, durante un’estate destinata a cambiarle la vita, stringe un legame profondo con tre coetanee: Nora, Autumn e Kat. La narrazione si sviluppa su due linee temporali distinte, una ambientata nel 1995 e l’altra 27 anni dopo, nel 2022.
Nella prima timeline viene esplorata la nascita dell’amicizia tra le quattro ragazze e le loro avventure, mentre nella seconda le protagoniste si ritrovano dopo quasi tre decenni, affrontando il difficile compito di ricostruire i ricordi di quell’estate e comprendere come una promessa indissolubile abbia potuto trasformarsi in un silenzio lungo quasi trent’anni.

Nel presente, come accennato in precedenza, le protagoniste si ritrovano a ricostruire i propri ricordi in seguito alla misteriosa consegna di un pacco indirizzato alle Bloom & Rage, il nome della band che avevano formato da ragazze. Il pacco, recante scritte minacciose, riaccende interrogativi e timori sepolti da quasi trent’anni. Ma è nella timeline del passato che si sviluppa quasi interamente la prima parte del gioco. Inizialmente il tono della narrazione è leggero e spensierato: le quattro ragazze imparano a conoscersi, condividono momenti di complicità e vivono un’estate all’insegna del divertimento.
Tuttavia, con l’avanzare della storia, l’atmosfera muta radicalmente. Verso la metà del racconto, fanno la loro comparsa inquietanti elementi sovrannaturali, trasformando in certi tratti l’esperienza in un vero e proprio horror psicologico. Senza svelare dettagli sulla trama, possiamo solo anticipare che il racconto è ricco di colpi di scena e che il cliffhanger con cui si conclude questa prima parte ci ha lasciati senza parole. Non vediamo l’ora di scoprire come si concluderà la storia nella seconda parte del gioco, in uscita il 15 Aprile.

Come nelle precedenti avventure narrative di Don’t Nod, anche Lost Records si distingue per la sua capacità di plasmare la narrativa in modo profondo e significativo in base alle scelte del giocatore. Ogni decisione, anche quella che potrebbe sembrare meno rilevante, influisce sul corso della storia, creando una trama altamente dinamica e reattiva.
Il gioco svolge un lavoro eccellente nel far sì che ogni scelta si integri perfettamente nel contesto narrativo, rendendo ogni interazione con i vari personaggi e ogni dialogo incredibilmente coerente e rilevante. Le opzioni proposte durante le conversazioni e i momenti cruciali non solo influenzano gli sviluppi immediati del racconto, ma si riflettono anche sulle dinamiche a lungo termine, conferendo una sensazione di profondità e di reale impatto alle decisioni prese.

Ambientato negli anni ’90, Lost Records include diversi omaggi alla cultura pop del tempo. Il gioco è ricco di easter egg che richiamano numerosi prodotti degli anni ’80 e ’90, con riferimenti a film, serie TV e libri che hanno segnato quell’epoca. La narrativa stessa trae ispirazione da opere come IT, Twin Peaks, Stand By Me e molte altre, creando un’atmosfera nostalgica e avvolgente. Inoltre, non mancano omaggi agli altri titoli sviluppati da Don’t Nod, come Jusant e Life Is Strange, con easter egg che piaceranno sicuramente agli appassionati della software house.

Gameplay
Lost Records non rivoluziona i canoni di gameplay consolidati nelle avventure narrative di Don’t Nod, ma si affida a una formula che, già anni fa, si è dimostrata estremamente efficace, quindi squadra che vince non si cambia. L’interazione ambientale con gli oggetti disseminati negli scenari è ben curata e ben realizzata, e contribuisce a rendere l’esplorazione ancora più coinvolgente. Abbiamo inoltre particolarmente apprezzato la sensazione di scoperta dei vari gadget e segreti nascosti nel mondo di gioco, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di gioco e premiano la curiosità dei giocatori.

La novità più grande e interessante introdotta in Lost Records è sicuramente la telecamera con cui Swann riprende gli eventi nel corso dell’avventura. Attraverso questa meccanica, la protagonista realizza brevi filmati che poi monta insieme per dare vita a veri e propri cortometraggi. L’aggiunta di questa funzione è stata da noi apprezzatissima, tanto da spingerci spesso a soffermarci a lungo nei vari scenari per catturare al meglio determinate scene, data la grande varietà di soggetti filmabili.

La possibilità di registrare inquadrature aggiuntive per i mini-film, modificarne il montaggio e sostituire eventuali riprese meno riuscite con scatti migliori si è rivelata un elemento estremamente coinvolgente, che ci ha tenuti incollati allo schermo e ha aggiunto un ulteriore livello di interattività all’esperienza di gioco. Inoltre, le ragazze reagiranno se appariranno nell’inquadratura durante i filmati, a volte stizzite e altre molto coinvolte.


Comparto tecnico, grafico e sonoro
Il comparto tecnico del titolo è di buona fattura, nonostante qualche problema. Durante la nostra avventura abbiamo riscontrato qualche piccolo bug e glitch, che però non ha intaccato la nostra esperienza, e le performance si sono rivelate stabili durante tutte le 10 ore di gioco, anche se con qualche piccolo sporadico calo di frame.

Il comparto grafico del gioco è semplicemente mozzafiato. Le ambientazioni colpiscono per il loro impatto visivo magnifico, mentre il character design delle quattro protagoniste e dei personaggi secondari si distingue per l’elevata qualità e cura nei modelli. Ogni scenario è stato arricchito con meticolosa attenzione, includendo numerosi dettagli e Easter egg che rendono l’esplorazione ancora più coinvolgente e appagante. Inoltre, un eccellente sistema di illuminazione esalta ogni elemento visivo, garantendo un risultato armonioso e immersivo.

Ultima, ma non per importanza, è la straordinaria direzione artistica, che valorizza ogni ambientazione, dettaglio e personaggio presente sulla scena. A nostro parere, si tratta di uno dei migliori lavori realizzati da Don’t Nod sotto questo aspetto, capace di conferire al gioco un’identità visiva unica e di grande impatto.

Infine, ci risulta doveroso dedicare un paragrafo alla straordinaria colonna sonora che ci ha accompagnato durante l’intera avventura. Ogni traccia presente nel gioco si distingue per l’elevata qualità e per la perfetta coerenza con i temi della narrazione e i gusti musicali delle protagoniste.
Particolarmente significativo è il brano “See You In Hell”, scritto e cantato dalle ragazze nel corso della storia, il cui ruolo risulta cruciale per lo sviluppo della trama. Un ulteriore plauso va ai suoni ambientali, che contribuiscono in maniera eccellente all’immersione nei vari scenari, arricchendo ulteriormente l’esperienza di gioco.

Conclusione e Voto
Lost Records: Bloom & Rage – Cassetta 1: Bloom: In conclusione, questa prima parte di Lost Records: Bloom & Rage segna il trionfale ritorno di Don't Nod alle proprie radici, con un gioco estremamente toccante e personale, basato sull'amicizia e sull'amore per se stessi, sorretto da una sceneggiatura fantastica e da una colonna sonora memorabile. Il team di sviluppo ha confermato ancora una volta la propria straordinaria maestria nella costruzione di esperienze narrative coinvolgenti e indimenticabili, raggiungendo vette altissime già toccate anni fa con i primi due Life is Strange, e la meccanica delle riprese grazie alla telecamera della protagonista è stata un'aggiunta graditissima e ben riuscita. Abbiamo amato alla follia il gruppo formato da Swann, Autumn, Kat e Nora, e non vediamo l'ora di poter giocare la seconda parte del titolo, Rage, in uscita il 15 Aprile. Ma fino a quel momento… "See you in Hell!" – Cri1603
Versione testata: PC
Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.

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