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Miller’s Girl – La Nostra Recensione! (2024)

“Miller’s Girl” di Jade Bartlett è uscito in Italia ormai da una settimana. Si tratta di un thriller drammatico sulle note molto da “50 sfumature”, che vede protagonisti Martin Freeman e Jenna Ortega, e racconta il rapporto tra un insegnante e una studentessa. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per recensirlo!

La recensione di “Miller’s Girl” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sulla serie, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, spiegazione del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

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Recensione No-Spoiler di Miller’s Girl

Il film ha avuto il coraggio di partire da uno spunto narrativo nuovo ed interessante, argomento molto discusso soprattutto negli ultimi anni: una storia d’amore tra una studentessa ed il suo insegnante.

Cairo Sweet (Jenna Ortega) è un’ambiziosa scrittrice diciottenne, pronta a impressionare il suo nuovo insegnante di scrittura, il professor Jonathan Miller (Martin Freeman). Miller, impressionato dal talento e dall’impegno dimostrato dall’allieva, così come dal suo fascino e dal suo umorismo, se ne innamora. Lui le commissiona così il compito di scrivere un testo su qualcosa che conosce. La ragazza si ripresenta con un racconto il cui contenuto risulta inopportuno e mette a rischio la carriera del professore, poiché suggerisce che tra i due vi sia stata una relazione.

Questa è la trama in generale, che viene sviluppata in maniera graduale, ma mai lenta. Il film ci accompagna lungo la naturale evoluzione della chimica tra i due personaggi, che si svolge nell’intervallo di un corso scolastico, prendendosi i suoi tempi senza mai arrestarsi o rallentare.

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Il punto di svolta che porta all’inizio della spirale infernale che minaccia la vita e la carriera del professore, marca indissolubilmente una divisione netta tra il primo ed il secondo tempo del film, dove è evidente un completo stravolgimento dei personaggi in gioco, i principali così come i secondari che orbitano intorno, anch’essi sfiorati disastro imminente, facendo sì che non siano relegati a tappezzeria di contorno.

Freeman si conferma l’attore incredibile che è sempre stato, capace di passare da insegnante affascinante a uomo impietrito, terrorizzato e pietrificato dall’angoscia e dai suoi stessi sentimenti. Contemporaneamente Jenna Ortega ci presenta una ragazzina che passa dall’essere ingenua e di buon cuore a diventare di tutt’altra pasta completamente e inaspettatamente.

In tutto questo, però, i toni del film non risultano essere quelli di un dramma tremendo che soffoca lo spettatore in quel che è un affare immorale: paradossalmente la gravità di ciò che ci viene mostrato viene temperato da brevi scene di leggera comicità, simpatica e non insistente, e da delle non troppo volgari e piuttosto esplicite e decisamente didascaliche parentesi erotiche che possono infastidire, ma che sono fondamentali per l’intreccio che si viene a creare nella seconda metà della storia.

Il punto negativo che fa storcere sicuramente il naso è il finale, che risulta purtroppo smorzato, come se gli eventi si interrompessero nel punto centrale del loro svolgimento, lasciando un po’ disorientati gli spettatori che si aspettavano il risvolto finale ed una conclusione più chiara, lasciata in parte a discrezione dell’immaginazione, anche se è piuttosto facile prevedere l’ovvia conclusione che questo racconto può raggiungere.

Voto: 9/10

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Recensione Spoiler di Miller’s Girl

Partiamo dal fatto che ero incuriosito da questo film, ma non sapevo cosa aspettarmi, temevo semplicemente di trovarmi di fronte ad una pellicola che trasmettesse le atmosfere di una storia drammatica che vuole raccontare un tremendo fatto di cronaca e che potesse essere estremamente lento, mi sollevava l’animo la consapevolezza che i tempi sono drasticamente ridotti rispetto allo standard moderno, visto che il tutto viene raccontato in 90 minuti.

Fortunatamente mi sbagliavo, Miller’s Girl risulta essere un qualcosa a metà tra un racconto drammatico ed un 50 sfumature dal piglio maturo e coraggioso. Il film non si perde in chiacchiere futili né rallenta o si sofferma sui personaggi più di quanto dovrebbe: la graduale e inarrestabile infatuazione tra Miller e Cairo inizia come innocuo interesse, trasformandosi piano piano, attraverso degli iniziali input “esterni” ai due, in una potenziale relazione, fino a diventare una reale minaccia.

Il rapporto, infatti, inizia quasi per caso, visto che Cairo viene consigliata dall’amica Beatrice (in apparenza leggermente ninfomane) a seguire il corso del professor Miller in quanto scrittore molto interessante.

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La conoscenza tra Cairo e Miller risulta subito in una chimica incredibile: il professore è stupito dalla sagacia e dall’intelligenza della ragazza e nel giro di poco tempo si affeziona e inizia a vederla come il suo successore, plasmandola per farle ereditare le sue esperienze ed essere uno scrittore anche migliore di quanto lui sia stato, visto che dopo che la critica ha stroncato il suo primo libro, lui si è semplicemente tirato indietro e accontentato di insegnare.

Una cosa che gli viene rinfacciata anche dalla moglie, probabilmente nel tentativo di stimolarlo a ritornare alla scrittura, ma risultando sicuramente in una scusa in più del professore dal preferire l’allieva, che al contrario lo idolatra e trova affascinante la sua opera e il suo intelletto.

Iniziano così a frequentarsi anche fuori dalla scuola, ma nulla di immorale, infatti, dopo una discussione sulla decisione di quale università frequentare dopo la scuola, Miller decide di voler far cambiare idea alla Ortega in merito alla scelta dell’istituto; alla luce di questo la convince a seguire una sorta di club letterario e di scrittura creativa che si tiene proprio in prossimità dell’università seguita dal professore e che lui cerca di far apprezzare alla ragazza.

Probabilmente è proprio qui che si trova il punto di non ritorno, dove i due sembrano avvicinarsi un po’ più come amici che come maestro ed allieva: bevono vino condividendo una poltrona e si scambiano le sigarette, chiacchierando sempre più frequentemente fuori scuola prima dell’orario delle lezioni.

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Fin qui, Cairo si comporta ancora in maniera piuttosto innocua, finché l’amica Beatrice non le insinua una pulce nell’orecchio: l’amica, infatti, le fa notare che il professore è sicuramente infatuato di lei, prova di questo è il modo preferenziale con cui tratta lei rispetto agli altri studenti e gli sguardi intensi che lui posa sulla ragazza, all’insaputa di quest’ultima.

Da questo punto in poi, inizia la graduale ma inarrestabile ed interessante evoluzione e trasformazione del personaggio di Cairo.

Dopo questa conversazione, l’Ortega inizia a notare questi piccoli dettagli e cerca sempre più di premere sull’acceleratore, in quanto anche lei prova un forte sentimento per Miller.

Finchè arriva un weekend in cui il professore dovrebbe partire con la moglie, sempre troppo ingarbugliata dal lavoro tanto da non avere tempo per niente e nessun’altro, proprio per questo, all’ultimo momento quando si è pronti per partire, il viaggio salta per degli imprevisti lavorativi. Parallelamente, visto che il professor Miller ha consigliato a Cairo di scrivere un saggio da utilizzare come lettera di presentazione per l’università, la ragazza al termine delle lezioni prima dell’inizio del weekend comunica al professore lo scrittore sul quale ha deciso di scrivere: Henry Miller, uno scrittore di romanzi erotici così esplicito dall’essere stato bandito dalle scuole, autore che anche il nostro professor Miller ammira.

Quest’ultimo, preso dal dover andar via in fretta, si stupisce della scelta ma, dopo un leggero tentennamento, decide di dar carta bianca alla ragazza.

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In tutta la fretta, Miller erroneamente porta con sé il cellulare della ragazza e, quando quest’ultima riesce a contattare il proprio telefono, il professore si offre di raggiungerla a casa sua per riportarlo, dato che sua moglie è impegnata a litigare al telefono con una sua collega.

Quando il professore raggiunge la casa, presi da un’improvvisa attrazione, i due si baciano. Ormai Cairo è consapevole dell’infatuazione reciproca ed è proprio lei a stuzzicare e pretendere con il proprio corpo il bacio, indossando solo una veste da notte ed avendo casa libera.

Quando, più avanti, la ragazza invia il saggio, arriva il disastro: lo scritto non segue la struttura dell’autore (come Miller sperava) ma ne segue il modo di scrivere e raccontare, risultando in un racconto erotico tra un’allieva ed il suo insegnante, con fin troppi punti in comune con il loro stesso rapporto.

Fino alla fine del film non è mai chiaro se il rapporto incredibilmente dettagliato ed esplicito raccontato, è solo frutto di un’adolescente o è realmente accaduto, in quanto, quando la spirale inizia a vorticare, Cairo viene richiamata dalla preside per delle spiegazioni e risulta incredibilmente convincente nel far capire che non è successo nulla che lo spettatore non abbia visto; il professore, al contrario, risulta titubante, in difficoltà e a disagio con ogni parola che cerca di esprimere, dando l’impressione che in effetti è successo qualcosa e cerca malamente di nasconderlo.

Quando quest’ultimo cerca di raccontare l’accaduto alla moglie, lei inizialmente trova intrigante il racconto, stuzzicando il marito e desiderando di utilizzare lo scritto per stimolare un po’ di intimità fra loro; questo sembra quasi assurdo come comportamento, soprattutto considerando che poco dopo, quando capisce che esiste un’infatuazione e che forse è tutto vero, inizia ad essere più cattiva e ad avere una reazione molto più negativa, in linea con gli eventi.

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Allo stesso tempo, Beatrice che, inizialmente, desiderava conquistare un altro insegnante, come premio sessuale da esporre, all’ennesimo rifiuto di quest’ultimo, inizia ad essere meno sfrontata e sfacciata, il suo desiderio inizia a scemare e si comporta in maniera più tranquilla e matura iniziando a spaventarsi del comportamento dell’amica che cerca di stuzzicare sempre più il professore, soprattutto considerando che quest’ultimo ha rifiutato il suo saggio, considerandolo non opportuno, e che minaccia di bocciarla se non ne scrive uno più consono.

Cairo, quindi, tra il primo ed il secondo tempo, assume due caratteri completamente agli opposti: se inizialmente si pensa che sia innocente e di buon cuore, nella seconda metà si rivela essere ben peggiore dell’amica, che seppur vedeva come innocente e fondamentale l’idea di andare a letto con un professore, al suo rifiuto non cerca ovviamente di rovinargli la vita.

La Ortega, invece, non accetta un rifiuto, ferita dalla critica sul saggio, convinta che sia più mancanza di spina dorsale dell’insegnante che un problema relativo proprio al suo scritto, decide che per ripristinare il suo orgoglio c’è bisogno di annichilire la vita di Miller: nonostante il professore la implora di rinsavire e distruggere il saggio, lei di tutta risposta, convinta di tenerlo in pugno, consegna lo scritto alla preside che, ovviamente, richiama i due e notando l’evidente disagio dell’insegnante lo sospende.

Lo stress ed il nervosismo causato da ciò, porta Miller ad allontanarsi dalla moglie come già detto. Il tutto sempre notando che, visto il suo atteggiamento generale, in realtà se il fatto raccontato non è accaduto, sicuramente Miller avrebbe desiderato che accadesse.

Arriviamo alla nota decisamente negativa, però, dopo che la Ortega è convinta a denunciare il professore per molestie subite, forte del fatto che i suoi genitori sono degli avvocati, lui cade sempre più in una spirale di sconforto e depressione, che diventa una miccia che riaccende la fiamma della scrittura, portandolo a riprovarci con i romanzi.

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Analisi del finale di Miller’s Girl

E qui il film termina, con uno scambio di sguardi tra i due fuori dalla scuola, l’uomo affranto, seduto a terra distrutto, lei in piedi che, appena vede il professore scoppia in lacrime sorpresa di vederlo ma, gradualmente, attraverso un primo piano, la ragazza rinsavisce e lo sconforto si trasforma gradualmente in un inquietante e gelido gigno di soddisfazione, riconoscendo come lui l’abbia fatta cambiare, trasformare, maturare in una persona migliore, più forte e più capace, una fenice che sorge dalle ceneri della vita dell’insegnante.

Dopo questo, titoli di coda, senza esplicitamente far capire se il professore ha effettivamente perso il lavoro e quindi è solo di nuovo uno scrittore e se la ragazza ha effettivamente portato a termine il suo piano di attuare una denuncia che macchierà per sempre la vita di Miller.

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Opinione finale con voto

I 90 minuti del film, quindi, scorrono rapidamente, senza interruzioni e raccontano in maniera coinvolgente e coraggiosa una storia interessante che, se fosse tratta da fatti realmente accaduta, porterebbe a non poche discussioni e indignazioni, soprattutto per il modo in cui viene raccontata.

Purtroppo, però, al termine ho percepito una sensazione di incompletezza, di un pezzo che mancava perché, seppur si può immaginare facilmente l’evoluzione delle cose, a quel punto della storia sarebbe bastato poco per mostrare effettivamente come la storia terminasse.

Al netto di questo è un film sorprendentemente piacevole e di ottima fattura, senza incredibili prove registiche ma con magistrali prove attoriali da parte di tutti i personaggi in gioco.

Voto: 9/10

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Voi l’avete visto? Scriveteci nei commenti cosa ne pensate!

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