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Mistress Dispeller – La Nostra Recensione! (2024)

Nel giugno del 2020, in piena pandemia, la giovane cineasta di Hong-Kong Elizabeth Lo presentò il suo primo lungometraggio, “Stray“, all’Hot Docs International Documentary Festival di Toronto; esso era un’interessante visione e analisi della vita a Istanbul dal punto di vista di alcuni cani randagi. La regista, ormai affermata da parte della critica cinematografica, arriva dunque alla 81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia con il suo nuovo film-documentario, intitolato “Mistress Dispeller“: della trama del film vi parleremo però a breve!

La nostra recensione della pellicola sarà suddivisa, esclusivamente per quest’occasione, in sole tre sezioni: una fortemente priva di spoiler, un’analisi del finale e, infine, un parere generale, con voto da 1 a 10 allegato. Abbiamo omesso la parte con spoiler in quanto gli unici giudizi che si possano dare a un prodotto come “Mistress Dispeller” siano di tipo tecnico, e non narrativo.

81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia

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Recensione No-Spoiler

Mistress Dispeller“, in italiano, significa “allontanatrice di amanti“. Infatti, il film-documentario della Lo tratta proprio un triangolo amoroso, messo nelle mani di Wang, la fatidica allontanatrice. È questa la premessa della pellicola, che mi accattivò fin dalla presentazione della line-up a fine luglio; Barbera lo descrisse come un prodotto molto curioso, e infatti lo è!

Difatti, vedere la storia dei tre protagonisti è molto intrigante e coinvolgente, eccezion fatta per la parte di mezzo che, ahimè, ho trovato soporifera: ho rischiato seriamente di addormentarmi (sarà per le poche ore di sonno qui al Lido o per via del film?). Inoltre, la pellicola contiene una pesante critica alla Cina, paese in cui è ambientata, la quale si palesa semplicemente con degli sguardi, suoni o addirittura inquadrature fisse.

Elizabeth Lo Mistress Dispeller

Perché sì, il vero punto forte della vicenda è il lato tecnico della Lo. Loderei la sceneggiatura per essere così umana, ma dopotutto è un documentario e nulla di tutto ciò è recitato. Nel Q&A che ha seguito la proiezione in Sala Darsena, dove ho potuto visionare il film, la regista ha dichiarato che, molto spesso, piazzava la camera lì, lasciava la stanza e li faceva parlare; è così che sono nate alcune delle sequenze più belle dell’intero film, di solo dialoghi e lunghe quasi 10 minuti l’una. Parlando invece della regia, riassumo in una parola: sopraffina. È millimetrica e maniacale, specialmente in alcune scene che non voglio anticipare.

Altra cosa che ho amato è il modo in cui Elizabeth Lo ha voluto fare un documentario più simile a un film che alla sua natura stessa. Un mio amico, che infatti non si era informato prima dello spettacolo, non aveva capito che non fosse recitato finché non l’ha detto l’autrice alla fine. È difficile riuscire in questa impresa, quindi un grande plauso!

Voto: 6½/10

Voto:

‘Mistress Dispeller’

Spiegazione del finale

Da ora ci saranno spoiler, perciò vi consigliamo vivamente di evitare questa sezione se siete qui per avere un’opinione su “Mistress Dispeller” e basta. Inoltre, tengo a precisare che potrei perdermi qualche dettaglio, in quanto qui al Lido si vedono più di due/tre film al giorno e, molto spesso, non riesco a ricordare ogni particolare.

Wang, l’allontanatrice, porta la moglie e l’amante a fare un confronto. Ritira un secondo la prima per proporle un discorso da fare alla donna che le ha “rubato” il marito, ma finisce per cambiarlo totalmente. Allora, giusto per un istante, la seconda rompe la quarta parete (scena che, come spiegato dalla Lo stessa, non era prevista); c’era già stato qualche accenno di rottura della quarta parete nella prima parte del film, quando la mestierante lancia la pallina da badminton verso la telecamera, ma a quanto pare sembrerebbe essere stato involontario.

Così parte un montaggio di scene che, personalmente, non ho capito del tutto. Vediamo degli uomini sulla cima di una montagna urlare “Uno, due, tre!”, il marito traditore in macchina piangere e delle ragazze in fila. Poi seguiamo l’amante dal parrucchiere, allo stesso modo in cui si apriva il tutto; forse per simboleggiare e criticare il fatto che questo sia solo un ciclo che è destinato a ripetersi all’infinito, donne che vengono tradite costantemente.

L’ultima scena ha quindi protagonisti i due personaggi principali della vicenda, i due sposi. Stanno camminando lungo una via, finalmente riappacificati.

‘Mistress Dispeller’

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Opinione finale con voto

In toto, questa seconda opera, Mistress Dispeller, alla regia di Elizabeth Lo regala dei momenti altissimi a livello qualitativo, quali alcuni monologhi o delle scelte registiche. Peccato, però, che il film non si lasci sempre guardare con piacere, e più volte ho rischiato di addormentarmi: fattore gravissimo! Speriamo dunque in un futuro molto prospero per la cineasta di Hong-Kong, che non ha ancora sfornato prodotti non meritevoli di una visione.

Voto: 6½/10

Voto:

Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia

E voi, cosa ne pensate di questa recensione? Siete in hype per ‘Mistress Dispeller’? Andrete a vederlo una volta rilasciato? Fatecelo sapere qui sotto con un commento!

alexxvega

Alessandro, un giovane appassionato di cinema e videogiochi. Nel tempo libero scrivo recensioni e articoli per NerdAlQuadrato!

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