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Mufasa: Il Re Leone – La nostra recensione in anteprima! (2024)

Mufasa: Il re leone è il film prequel de Il Re Leone (del 2019). In uscita il 19 dicembre nei cinema italiani, la Disney ritorna con un nuovo Live Action per dare vita ad una storia vista anni fa, stavolta però, in nuove salse! Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto in anteprima grazie all’invito della Disney e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Mufasa: Il Re Leone” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (“Un prequel quantomeno degno”, per chi vuole un primo parere sul film), recensione spoiler (“Una narrazione semplicemente lineare”) e un’opinione finale conclusiva con voto!

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

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Mufasa – Un Prequel quantomeno degno

Parlando brevemente della storia, la suddetta è narrata da Rafiki, che racconta alla giovane Kiara, figlia di Simba e Nala, le vicende di un giovane Mufasa. Orfano a causa di un’inondazione, Mufasa viene adottato dalla famiglia di Taka. I due crescono come fratelli, effettivi fratellastri, affrontando sfide importanti fra nemici e intemperie che plasmeranno il loro futuro e il destino delle Terre del Branco.

La musica gioca un ruolo importante grazie alla colonna sonora che riprende l’impronta tribale del precedente titolo con una non indifferente parte cantata magistralmente, almeno nella versione italiana. Ricordiamo che nel doppiaggio italiano abbiamo nomi noti come Marco Mengoni o Dario Oppido. Le nuove composizioni, inoltre, si integrano con i temi classici di Hans Zimmer, arricchendo l’esperienza emotiva del film agli occhi del pubblico generalista.

Al netto di una narrazione dopotutto semplicemente lineare e una gestione dei personaggi piuttosto semplicistica, i quali piombano dal nulla nella vicenda, il film si propone come un prequel degno del nome da cui trae la sua storia con un comparto visivo stupefacente come il precedente capitolo e una parte sonora e cantata molto apprezzata. Sappiamo, però, che la splendida visibilità di un leone riprodotto fedelmente e delle belle canzoni riprodotte da professionisti non bastano per rendere un film di questo tipo un gran film.

Voto: 7/10

Voto:

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

Una narrazione semplicemente lineare

Il film, dovendosi ricollegare al precedente, inizia con un’introduzione un po’ troppo scontata, ma quantomeno interessante. Infatti, durante i primi minuti del lungometraggio, si può assistere al regno di Simba una volta che quest’ultimo è cresciuto. Ci viene mostrato un Simba giovane adulto non alle prese con le faccende da reale, ma bensì con un impegno rilevante con la sua compagna e regina delle Terre del Branco, Nala. La quest’ultima, da notare, è possibile vederla per un momento gravida, in dolce attesa. Dunque, Simba si allontana lasciando la sua prima figlia, la leonessa Kiara, nelle mani di Rafiki, il saggio mandrillo che ci ha accompagno anche in altre storie, di Pumbaa, il facocero, e Timon, il suricato.

Dopo una lunga e poco chiara introduzione fra una scenetta comica dei compagni di viaggio di Simba e un temporale che terrorizza sia Kiara che Timon, la storia viene narrata da Rafiki a Kiara per tranquillizzarla. Si tratta della storia di Mufasa, padre di Simba e nonno di Kiara, nonché “fratello” di Rafiki.

Ci viene mostrato, durante il racconto, la situazione in cui viveva Mufasa. Ovvero, una famiglia serena e felice nonostante l’ambiente piuttosto arido. Durante un temporale, Mufasa comincia a giocare con la pioggia e con l’acqua in piena felice di vedere tanta acqua, come il resto degli animali che si avvicinano e godono della pozza temporanea. Purtroppo però, il fiume in piena raggiunge la pozza mettendo in pericolo il piccolo Mufasa e destando non poca preoccupazione alla madre e al padre, i quali si fiondano a recuperare il figlio senza, però, successo.

Infatti, quel che accade è che un elefante, trascinato dalla forte corrente, finisce per distruggere la diga che bloccava il fiume in piena e lo confinava alla pozza colpendo, tra l’altro, lo stesso Mufasa, il quale stava solo cercando di tornare da sua madre. Il piccolo re si risveglia in mezzo al nulla, in un fiume qualunque. Appena risvegliato, però incontra un suo coetaneo, un certo Taka, il quale cerca di salvare Mufasa da due coccodrilli in procinto di divorarlo con l’aiuto di sua madre, Eshe.

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

Nonostante una resistenza iniziale dovuta ad un codice interno al dominio del loro re leone, ovvero Obasi, padre di taka, la madre accoglie Mufasa dopo aver compreso che non è un randagio, ma bensì semplicemente perso nel nulla, lontano da casa. Qui, Obasi, il quale non apprezza la presenza di un randagio, pone una sfida fra Taka e il nuovo arrivato, ovvero raggiungere l’albero vecchio bianco poco distante da lì e poi ritornare dal branco nel minor tempo possibile. Con qualche difficoltà a nuotare in un certo momento, Mufasa riesce a vincere la sfida con l’aiuto di Taka, diventando, così, fratellastri.

La storia subisce un time-skip, mostrandoci entrambi i giovani leoni ormai cresciuti alle prese con due situazioni molto distinte: Taka, il quale vorrebbe avere più fiducia in sé stesso, segue le orme del padre vivendo coi maschi e “mantenendo l’ordine all’interno del loro dominio” dormendo, proprio come fa Obasi. Mufasa, invece, vive con le femmine del branco, le quali cacciano e controllano i confini affinando le loro abilità da predatori. Qui ci viene detto quanto il protagonista stia provando in tutti i modi, sfruttando la situazione, e quindi affinando i propri sensi,, di vedere o sentire un minimo barlume di speranza di casa, il tutto aiutato da Eshe, sua madre acquisita.

Tra una discussione e un’altra sul fatto di tenere con sé un randagio, durante una battuta di caccia, Mufasa, Eshe e Taka si imbattono in altri leoni appartenenti ad un altro branco, leoni con manto bianco pallido dalla forza non indifferente. Essi risultano del tutto ostili cacciando non gli antilopi, ma bensì i protagonisti, poiché il loro re intende espandere il proprio dominio.

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

Qui, finita l’introduzione, inizia la vera storia, poiché Kiros, leader del branco dal manto bianco neve, uccide assieme ai suoi fedeli l’intero branco di Obasi dando, poi, inizio alla caccia all’ultimo erede al trono, ovvero Taka. Così inizia un viaggio in fuga dei nostri protagonisti, ovvero Mufasa, il randagio con più abilità e coraggio re, e il prossima re legittimo, ovvero Taka.

Durante il viaggio i due incontrano Sarabi, leonessa per cui inizialmente Taka prova interesse amoroso ma, stupita dalle abilità predatorie di Mufasa, quest’ultima si interessa principalmente all’abile randagio. Intanto, si scopre che Sarabi ha avuto lo stesso passato dei due fratellastri imbattendosi in Kiros e il suo branco. Così si forma una sorta di compagnia alla ricerca di un luogo sicuro composta da Mufasa, Taka, Sarabi e il compagno di viaggio “maggiordomo” di quest’ultima, ovvero Zazu, un giovane bucero.

I quattro, successivamente, si imbattono in un giovane Rafiki, il quale, bandito dal suo gruppo, viaggia in solitaria alla ricerca del leggendario Milele, il luogo perfetto in cui vivere nel quale l’acqua è in abbondanza per tutti e la terra fiorisce sotto le centinaia di zampe differenti che abitano il luogo. Nonostante inizialmente doveva essere il loro spuntino, Rafiki diviene rapidamente la guida del gruppo, fra la sua stranezza misto a saggezza si nota un personaggio carismatico e ben apprezzato sia dai piccini che dai più grandi.

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

Dopo un leggero scontro fra il gruppo dei cinque randagi e il branco di Kiros, i protagonisti raggiungono delle montagne nevose e ghiacciate che li distaccano da Milele, secondo Rafiki. Qui, fra le tante difficoltà che un gelido clima può dare, Mufasa e Sarabi si avvicinano sentimentalmente lasciando Taka al dolore e al rancore nei confronti del proprio fratellastro acquisito. Infatti, quest’ultimo mosso dal suddetto rancore, va da Kiros e gli offre, per così dire, la testa di Mufasa conducendolo dall’ormai “loro”, e non più “suo”, obiettivo.

Così, i randagi protagonisti raggiungono Milele una volta superate le montagne affrontando, però, un ultimo scontro con il branco dal manto bianco. Lo scontro, che fino ad ora era mosso da rancore, vendetta e dal potere, ora si articola in termini di un aggressore e un difensore, quest’ultimo non è altro che Mufasa che difende la rigogliosa terra di Milele. Durante lo scontro, le antipatie generate nel tempo fra i due fratellastri vengono alla luce generando un duello fra Kiros e Mufasa, anziché uno scontro fra il bianco e i randagi. Il tutto mentre il popolo di Milele si unisce allo scontro per difendere la propria casa attaccando i fedeli del leone bianco.

Una volta sconfitto Kiros e rinnegata la fratellanza con Taka da parte di Mufasa con, come pena, un cambio di nome del colpevole per non nominare più il suo “defunto” fratello spirituale, ormai divenuto “Scar”, il leone prodigio, protagonista della storia raccontata dal vecchio Rafiki, ritrova a Milele sua madre senza però, ritrovare suo padre, il quale ormai risulta defunto tempo fa. Conclusa la storia narrata da Rafiki, fa il suo ritorno Simba con la sua regina Nala e il neo-fratellino di Kiara, il quale non viene nominato.

Mufasa: Il Re Leone
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Mufasa – Il Re Leone

Caratterizzato da una dolcezza confinata all’ambito familiare e amorevole, Mufasa: Il Re Leone è un prequel degno, seppur minimante tale, di quel che è stato il fenomeno più vasto de “Il Re Leone”, uno dei primi Live Action di casa Disney tra l’altro! Non parliamo di un film “brutto”, nella sua totalità, ma bensì di un film per famiglie perfettamente godibile con degli spunti molto apprezzabili sia dai piccoli che dai grandi.

La negatività di questo titolo sta tutta nella narrazione, la quale è al tempo stesso la parte di spicco e la parte sottotono dell’intero film. Questo accade poiché i temi che vengono affrontati sono innanzitutto molteplici, e quindi non del tutto semplici da gestire in poco tempo, e, in secondo luogo, i personaggi vengono del tutto catapultati negli eventi senza una cognizione di causa-effetto effettiva. In altre parole, non accade tutto per puro caso, ma una parte degli eventi sì. E questo non fa altro che diminuire il trasporto che l’impatto visivo comporta al pubblico.

Insomma, per essere un successore del titolo originale del 2019, per altro prequel, questo titolo è un bel film da vedere in compagnia ma non un gran film che rimarrà per lungo tempo nelle classifiche.

Voto: 7/10

Voto:

Mufasa: Il Re Leone
Mufasa: Il Re Leone

E voi vedrete “Mufasa: Il Re Leone”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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