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Batman: Caped Crusader – La nostra recensione della nuova serie TV animata! (2024)

Giovedì 1 agosto, in seguito a un’ interminabile attesa, Prime Video ha finalmente rilasciato Batman: Caped Crusader“; una nuova serie TV animata che vede tra i suoi produttori Bruce Timm, Matt Reeves, Ed Brubaker e J.J. Abrams. L’opera, seppur di nuova produzione, potrebbe essere definita un “revival spirituale” di Batman: The Animated Series (semplicementeBatmanin italiano, disponibile in streaming su Netflix), l’iconica serie TV degli anni ’90 ideata da Paul Dini e Bruce Timm.

Da essa, infatti, vengono ripresi lo stile e l’animazione, ma con una grande differenza: meno limitazioni nella scrittura. Purtroppo, al tempo Dini e Timm vennero parecchio ostacolati nello sviluppo dal fatto che il loro prodotto andasse in onda su un’emittente per bambini, Fox Kids, cosa che Prime Video non è. Perciò, la piattaforma ha concesso all’animatore dell’Oklahoma una seconda chance per portare Batman sul piccolo schermo. Com’è, quindi, “Batman: Caped Crusader“? Un successo o un flop? Scopriamolo in questa recensione!

La recensione sarà strutturata nel seguente modo: una parte no-spoiler (per chi ancora non è stato in grado di recuperare la serie TV), seguita da una parte spoiler e da un’opinione finale e riassuntiva!

Batman: Caped Crusader
Batman: Caped Crusader

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Recensione No-Spoiler

Il primo episodio di Batman: Caped Crusader ci introduce subito a una Gotham City anni ’40, dominata dalla criminalità organizzata, in particolar modo dal boss mafioso Rupert Thorne, e dalla corruzione. La città non è ancora diventata il noto covo di psicopatici mascherati, ma sta lentamente cambiando. Del resto, il Cavaliere Oscuro che la protegge è agli inizi della sua lunga carriera. Si sta facendo un nome tra i criminali… e tra le file della polizia. Presto, tutti, nel bene e nel male, impareranno a conoscerlo.

Con un’estetica gotica e retrò, simile in tutto e per tutto a quella di Batman: The Animated Series, Bruce Timm ci porta a compiere un altro viaggio tra le strade di Gotham, pervaso di atmosfere molto fumettistiche (merito anche di un’ottima colonna sonora). Più che i suoi abitanti, però, ci porta a conoscere chi la governa, la gestisce, la amministra. Ce ne mostra il lato marcio, così prevalente e forte in quegli anni. Tuttavia, ahimè, proprio questo determina una gestione non sempre perfetta dei personaggi, che a tratti definirei frettolosa.

L’altra cosa imperfetta è, purtroppo, l’animazione, che risente dell’ispirazione così forte alla serie TV cult degli anni ’90 e che mostra dei problemi di budget. Spesso e volentieri i personaggi non si muovono in modo fluido e, soprattutto nelle scene di combattimento, appaiono piuttosto macchinosi. Gli sfondi, infine, non sono sempre curati alla perfezione.

Quindi, Batman: Caped Crusader, con le sue sole quattro ore e mezza di durata, è una serie TV godibile e piacevole, che vi catturerà soprattutto se siete fan del Pipistrello o di TAS. Le dieci brevi puntate scorrono bene (la durata massima è di 26 minuti) e possono rivelarsi un buon modo per ingannare il tempo, specie in questi caldi pomeriggi estivi.

Voto: 7/10

Batman: Caped Crusader

Recensione Spoiler

Subito, nemmeno il tempo di iniziare, i primi secondi del pilot ci mettono davanti alla realtà mafiosa di Gotham con delle scene che sembrano uscite veramente da Batman: The Animated Series. Prima tocca al Pinguino, rimaneggiato in una versione femminile originale ed elettrizzante, e poi a Rupert Thorne, vero protagonista e mattatore della serie TV. Successivamente veniamo a conoscenza di tutta quella che è la corruzione degradante della polizia, incarnata specialmente nei due agenti Flass e Bullock (ma non solo).

In generale, l’introduzione che viene fatta è buona, lo show mette immediatamente in chiaro di cosa vuole parlare e come vuole farlo. L’unica cosa che mi sento di criticare è la fretta nel concludere l’episodio, che rimane una costante per circa la metà delle puntate. Mi sarebbero piaciuti dieci minuti in più, ma anche quindici, prima della conclusione. Muovo la stessa critica anche per il secondo episodio, che poteva dilungarsi di più sugli omicidi e sul mistero.

La terza puntata ci presenta Selina Kyle, alias Catwoman, che è un gran bel personaggio, con un’ottima caratterizzazione e forse il miglior design di tutta la serie. Anche qui, purtroppo, il minutaggio rovina alcune scene su cui ci si poteva fermare di più, come quella in cui il piccolo Bruce decide di vendicarsi. A ogni modo, la visione rimane piacevole.

La storia continua e gli episodi, che apparivano distaccati, cominciano a collegarsi. La polizia ora è sulle tracce di Batman, che ritiene un criminale, e per catturarlo escogita diversi stratagemmi, che puntualmente falliscono tutti. A “risolvere” la situazione ci provano i due impiastri di Flass e Bullock, che rimettono in libertà Firebug, il quale comincia a bruciare un palazzo nell’East End. È sempre l’inseparabile coppia di poliziotti che tenta di sbrogliare il drammatico nodo, riuscendoci… spezzando, però, la vita dell’attentatore. Nel frattempo il commissario Gordon e Bruce compiono degli atti eroici all’interno dell’immobile, cominciando a porre le basi per un rapporto basato sulla fiducia reciproca.

Viene introdotta anche Harleen Quinzel, la nota psicologa che, in questa versione, ancora non ha conosciuto Joker. Inizialmente si presenta come un personaggio decisamente buono e fedele, almeno caratterialmente, al lavoro di Timm e Dini. I problemi sorgono quando comincia a vestire i panni di Harley Quinn, perché le azioni che compie non hanno alcun senso.

Non avendo mai incontrato mister J., la ragazza è allegra, sorridente e divertente, come vediamo sin dai primi momenti della sua entrata in scena. Nel quinto episodio, invece, scopriamo che tiene imprigionati uomini facoltosi per convincerli a dare i loro averi ai poveri, come una sorta di Robin Hood “immorale”. Harley è probabilmente un personaggio che rivedremo nella seconda stagione, perciò mi aspetto più chiarezza su di lei, sulle sue azioni e sulla sua vita. Vorrei una spiegazione migliore su questa doppia identità, più introspezione.

Il racconto prosegue e facciamo la conoscenza di villain interessanti come Onomatopoeia e Natalia Knight, mentre il sodalizio tra Batman e la polizia prende sempre più forma. Tramite un’ottima climax assistiamo a una lenta morte della figura di Bruce, che piano piano lascia posto a quella del Caped Crusader (una sottotrama interessante che è intuibile esclusivamente dalla voce del protagonista). Verso il finale entra in scena Due Facce, ben caratterizzato dagli sceneggiatori, il cui design, ciononostante, lascia un po’ a desiderare.

Bene o male, tutti i design non mi sono piaciuti: troppo spigolosi, troppo attaccati a quelli che erano i disegni di “The Animated Series”. I personaggi sono o degli armadi a quattro ante o degli stecchini; non c’è nessuna via di mezzo, che sarebbe stata perfetta per personaggi come Renee Montoya. Anche l’animazione, sfortunatamente, è molto difettosa. Essa risulta un po’ antiquata e in certe sequenze mostra dei problemi di budget. Capita che i personaggi, quando camminano, vadano a scatti. Nei combattimenti, invece, i movimenti dei singoli risultano macchinosi. Questo è un vero peccato, perché le atmosfere sono estremamente belle e curate (anche se, nel finale, gli sfondi mostrano una certa mancanza di attenzione).

Batman: Caped Crusader

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“Batman: Caped Crusader” dimostra che abbiamo un problema con le classificazioni di età?

Chi ha seguito le vicende e la campagna promozionale saprà che questa serie TV prometteva dei contenuti maturi e per adulti . Ed Brubaker, capo della stanza degli sceneggiatori, arrivò a definirli come scioccanti per alcuni. Effettivamente, le premesse non sono state tradite: la materia trattata e il modo in cui viene inscenata rendono il prodotto enormemente serio.

Tuttavia, non si tratta di nulla di impressionante o sconvolgente e la classificazione 13+ mi è parsa addirittura eccessiva. Mentre la guardavo, mi sono tornati in mente i cartoni che andavano in onda intorno al 2010 come:Scooby-Doo: Mister Inc.”, “Adventure Time“, “Regular Show“, “Ben 10: Forza Alienae tanti altri… Molti, quasi tutti essenzialmente, erano tranquillamente trasmessi in chiaro dalle reti Mediaset, compresa Batman: The Animated Series(anche se erano altri tempi).

Allora la mia domanda è: forse ci stiamo preoccupando troppo per le classificazioni di età? Pensiamo spesso che delle scene di violenza siano troppo per i bambini (con età intesa sui 10 anni), ma è davvero così? Sì, il mondo è cambiato, è vero, ma la risposta del pubblico preadolescenziale è veramente mutata così tanto?

Batman: Caped Crusader

Opinione finale con voto

In conclusione, ho trovato “Batman: Caped Crusader” una bella serie TV, godibile, che intrattiene lo spettatore. Le scene sono pervase da un’ambientazione dark e gotica, che – per i fan più accaniti del Cavaliere Oscuro – potrebbe rivelarsi un vero piacere, così come le rivisitazioni dei personaggi. L’opera, è, pertanto, promossa a pieni voti, con la speranza che le problematiche di questa stagione (una su tutte l’animazione) vengano risolte nella seconda. D’altronde, in questi caldi pomeriggi di agosto, la visione di un prodotto animato, tutto sommato, qualitativo e fresco, nonché ricco di azione, potrebbe essere un buon modo per passare il tempo.

Voto: 7/10

E voi, cosa ne pensate? Avete già visto la serie TV? Vi è piaciuta? Fatecelo sapere qui sotto con un commento!

Davide Citterio

Amante del cinema e dei fumetti, adoro follemente Richard Linklater, Hayao Miyazaki e la DC Comics. Nel tempo libero sono uno scrittore amatoriale e un aspirante sceneggiatore.

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