La nostra terra – La recensione in anteprima del nuovo film dei creatori di “Loving Vincent”! (2024)
I coniugi Welchman, creatori del film candidato agli Oscar “Loving Vincent”, tornano in sala con il loro nuovo film d’animazione, “La nostra terra”. Realizzato con un misto tra rotoscopio e pittura a olio, il film è stato rilasciato l’anno scorso in Polonia (Paese di origine), mentre in Italia verrà distribuito nelle sale da Wanted Cinema a partire dal 21 novembre. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto in anteprima e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “La nostra terra” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler e analisi del finale, concludendo con l’opinione finale riassuntiva.
PER RESTARE SEMPRE AGGIORNATI SU TUTTE LE NEWS SUL MONDO DEL CINEMA, SEGUITE IL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
Recensione No-Spoiler di “La nostra terra”
Le vicende narrate prendono posto in un piccolo villaggio rurale della campagna polacca, Lipce, popolato quasi esclusivamente da contadini. Maciej Boryna è il primo di questi, ovvero il contadino più ricco e con più terreno. Insieme a lui vivono il figlio Antek, con cui litiga costantemente, e la nuora Hanka.
A seguito della morte della moglie, Boryna decide di risposarsi con la giovane e bellissima Jagna. Si tratta, però, di un matrimonio forzato e dettato esclusivamente da motivi economici; l’uomo, infatti, aveva offerto un grande appezzamento del suo terreno migliore alla famiglia della ragazza, che l’aveva, quindi, spinta a prendere marito. Dal canto suo, però, Jagna brucia di passione per Antek e viceversa. Questo non fa altro che gettare benzina sul fuoco, incrinando ancor di più il rapporto già complicato tra l’uomo e suo padre.
Al passare delle stagioni, sempre più problemi tormentano il povero borgo e la vita di Jagna, il cui desiderio di libertà mal si sposa con l’ambiente tradizionale e reazionario di Lipce. Tutte le decisioni della ragazza, insieme alle dicerie e alle calunnie dei popolani, porteranno a una climax dal finale inaspettato.
Visivamente, il film è sbalorditivo: il rotoscopio e la pittura a olio si fondono perfettamente e danno vita a un qualcosa di sensazionale. Ciascuna stagione viene caratterizzata dalla rispettiva palette di colori, rendendo in modo splendido l’atmosfera caratteristica di ogni periodo. Allo stesso tempo, la regia è ricca di creatività e di trovate artistiche interessanti.
Il punto dolente de “La nostra terra” è la scrittura troppo frettolosa. Diverse questioni abbastanza rilevanti vengono accennate e poi non più riprese. I personaggi, inoltre, cambiano decisione un po’ troppo rapidamente, mentre la gestione delle molteplici relazioni e dei rapporti potrebbe creare una certa confusione.
Voto: 7.5/10
Recensione Spoiler di “La nostra terra”
Come evidenzia il titolo italiano, il vero soggetto del film, colei che causa tutte le disgrazie, è la terra: i diverbi tra Antek e Maciej sono causati dalla suddivisione del terreno; il matrimonio tra Jagna e Boryna è dettato dalla cessione di sei acri di ottima terra, che finirà per causare anche delle divergenze tra la ragazza e Hanka; lo scontro tra gli abitanti Lipce e quelli del borgo vicino è dovuto alla contesa di un pezzo di bosco e, infine, l’esilio di Jagna è determinato da un raccolto scarso. L’opera, in effetti, si conclude proprio inquadrando la terra, soffermandosi su di essa, ma ne riparleremo meglio nella spiegazione del finale.
Così, i coniugi Welchman realizzano una profonda riflessione sull’avidità, sulla spartizione della ricchezza e sulle ingiustizie. Allo stesso tempo, però, portano su schermo una delle questioni più rilevanti del nostro periodo storico: il conflitto tra la vecchia generazione, legata ai valori tradizionali, e quella nuova. Jagna rappresenta alla perfezione le ideologie dei giovani: è uno spirito libero; vuole vivere la sua vita come desidera; compiere scelte sbagliate senza essere giudicata e divertirsi. Al contrario, Antek si trova a cavallo tra le due visioni e sembra perennemente insoddisfatto dalla sua vita, come se non sapesse cosa farne: vuole un matrimonio solido o una vita frivola? Rimanere a contatto col padre e sopportarlo oppure cambiare ambiente?
Tuttavia, questa continua indecisione, questi repentini cambi di idea generano una certa confusione all’interno della narrazione. Alcuni argomenti vengono accennati, ma poi non vengono più ripresi, come l’odio reciproco tra i due paesini o il difficile rapporto tra Antek e la moglie Hanka; altre tematiche sono, invece, approfondite un po’ troppo superficialmente, come l’amore tra Antek e Jagna e i pettegolezzi degli altri contadini.
A ogni modo, l’estetica del film è semplicemente fantastica. Lo stile dei coniugi Welchman incanta e sbalordisce. Il mix tra rotoscopio e pittura a olio è realizzato in modo perfetto; soprattutto quando si tratta di rappresentare su schermo le diverse stagioni e i rispettivi colori. La regia è, inoltre, caratterizzata da notevoli trovate artistiche, come la scelta di rappresentare il passaggio del tempo tramite dei frutti che lentamente appassiscono, e da un grande dinamismo, specie nelle scene di ballo. Un ottimo esempio è il piano sequenza durante il matrimonio di Jagna e Maciej, dove la telecamera si muove tra gli ospiti, passa sotto le loro braccia e tra le varie coppie, donando sinuosità alla scena.
Degna di elogio è, infine, la colonna sonora dell’artista polacco L.U.C., pseudonimo di Łukasz Rostkowski, contraddistinta dall’uso di strumenti come fisarmonica e ghironda, che trasmette un’atmosfera campagnola e rustica.
Analisi del finale di “La nostra terra”
Nel finale del film, i contadini di Lipce decidono di incolpare Jagna e le sue scelte amorali, ritenute troppo vicine al diavolo e lontane da Dio, per lo scarso raccolto ottenuto quell’estate. Per questo motivo, si armano di forconi e bastoni e si recano a casa della ragazza e della madre. La prima tenta di opporsi, ma viene tramortita da un membro della folla inferocita, mentre la seconda viene presa, spogliata e successivamente picchiata. Alla fine, Jagna, nuda e sporca, viene abbandonata al freddo e al gelo in un campo di terra fangosa; poco dopo ha inizio una pioggia torrenziale. Nell’ultima scena, la telecamera si sofferma sulla terra che si sta allagando.
La metafora di questo epilogo è chiara: la pioggia “lava” Jagna, come a ripulirla per i suoi peccati, e le dona consapevolezza. La giovane donna è pronta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
Subito dopo, la camera indugia per qualche secondo sul terreno, come se i registi volessero mostrarci la causa di tutto quello che abbiamo appena visto, di tutte le procedure disumane e insensate: un semplice pezzo di terra, uguale a tanti altri.
Opinione finale con voto
“La nostra terra” è un film interessante e riflessivo, diretto in modo superlativo da Hugh e DK Welchman, che porta in scena delle tematiche importanti e rilevanti. Qualche errore nella scrittura, firmata dagli stessi registi, non ne pregiudica la visione, che rimane certamente piacevole e singolare per lo stile unico e fresco dei coniugi Welchman.
Tra i vari aspetti spicca soprattutto la colonna sonora di L.U.C., dall’anima profondamente rustica e campagnola, che viaggia specialmente sulle note di fisarmonica e ghironda e che accompagna ottimamente la narrazione.
Voto: 7.5/10
SEGUITECI ANCHE SUL NOSTRO PROFILO X , SU CUI PUBBLICHIAMO LE PIÙ IMPORTANTI NOTIZIE DEL MONDO NERD!
E voi avete visto “La nostra terra”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!