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Marcel The Shell – La Nostra Recensione! (2024)

Lo scorso martedì 27 agosto, è stato aggiunto al catalogo di Netflix un “piccolo” lungometraggio della Universal: Marcel The Shell” (qui il trailer italiano). Diretto da Dean Fleischer Camp, e basato sulla serie di cortometraggi realizzati dallo stesso regista sul personaggio, il film – uscito nel 2021 tramite una distribuzione limitata – è finito sulla bocca di tutti due anni dopo, quando ha ricevuto una sorprendente candidatura agli Oscar nella categoria “Miglior film d’animazione”. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Marcel The Shell” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

Marcel The Shell
Marcel The Shell

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Recensione No-Spoiler di “Marcel The Shell”

Marcel, una simpatica e timida conchiglia che, come suggerisce il titolo, indossa delle scarpe, vive tutto solo con sua nonna, Connie, presso una casa ormai disabitata. La vita, nel complesso, procede serena: il nipote è felicissimo di crescere con la propria nonna, a cui vuole un’enorme quantità di bene, e si diverte abbastanza con alcune esilaranti trovate. Tutto cambia quando l’abitazione viene messa su Airbnb per trovare affittuari a medio/lungo termine e l’annuncio viene visto da Dean, un giovane videomaker da poco separato.

Il ragazzo decide di cogliere la palla al balzo, trasferendovisi momentaneamente con il proprio cane. Nasce, in seguito, un vero rapporto d’amicizia tra lui e Marcel, che lo spinge a realizzare un documentario su quest’ultimo. Il film prende, così, la piega del mockumentary, ossia quelle pellicole che narrano degli eventi di pura fantasia con il linguaggio caratteristico dei documentari.

Veniamo pian piano a conoscenza delle informazioni riguardanti la famiglia del piccolo e tenero mollusco, delle sue attività preferite, di ciò che non sopporta e del suo bellissimo rapporto con Connie. Proprio la relazione nonna-nipote è, secondo me, la parte migliore del film. Poetica, sentimentale, toccante… è scritta in modo semplicemente perfetto. Tutto quello che compone il loro legame, dai dialoghi alle interazioni, mi ha ricordato molto le giornate che passavo con mia nonna – quando ancora ero un bambino di cinque o sei anni.

Marcel The Shell

Per un’ora e mezza mi sono rivisto piccolo, spaventato, in cerca di quel conforto e quella protezione che solo la nonna può dare. In cerca di consigli saggi e ricordi sparsi da conservare per sempre. Con grande sorpresa, insomma, ha riacceso in me il ricordo vivo e ardente di quella santa donna. Il suo lavoro l’ha fatto: ha toccato con successo una delle corde più sensibili dell’animo umano, quella legata all’età normalmente attribuita alla spensieratezza, alla felicità. L’ha smossa tanto quanto basta, in modo delicato e malinconico, senza risultare un qualcosa di già visto.

Nel frattempo, Dean, sempre con il permesso di Marcel, che viene costantemente preso in considerazione, carica su YouTube i primi cortometraggi che documentano la sua storia. A un certo punto, questi subiscono un’impennata vertiginosa di visualizzazioni e così anche la popolarità del nostro affettuoso protagonista. Nascono, quindi, una serie di interessanti riflessioni sulla fama e sulle conseguenze, sulle difficoltà che essa comporta alla vita delle celebrità.
Questo viaggio viene accompagnato da una colonna sonora meravigliosa, che trasmette un senso di velata malinconia. Anche l’occhio, però, vuole la sua parte.

Ed ecco, allora, un’estetica favolosa, che restituisce un’atmosfera intima e ricca d’amore, soprattutto grazie alla fotografia (in particolar modo grazie all’aspect ratio scelto).

“Marcel The Shell” è, in sostanza, un’opera profondissima e delicata, in grado di commuovere e raccontare una storia significativa con tanti, diversi messaggi. Nonostante all’apparenza sia adatto a tutte le età, molto probabilmente il pubblico adulto capirà meglio certe tematiche (come spesso accade nei film d’animazione). In ogni caso, l’ora e mezza risulta leggermente “impegnativa” e non va guardata con la testa spenta o quando si è stanchi. La visione, comunque, dovrebbe rivelarsi piacevole.

Voto: 8.5/10

Marcel The Shell

Recensione Spoiler di “Marcel The Shell”

Marcel è una minuta e graziosa conchiglia, che si distingue da quelle comuni che si possono trovare in spiaggia per via delle scarpe bianche e rosse che indossa. La sua storia è travagliata, come veniamo a scoprire nel corso del documentario sulla sua vita a cui Dean, un giovane videomaker, sta lavorando. Adesso vive unicamente con la propria nonna, Connie, ma un tempo condivideva i suoi spazi con una ricca comunità di conchiglie, la sua famiglia.

La casa dove risiedono, infatti, era abitata da una coppia innamorata, che, col passare dei mesi, finì per perdere lo smalto, iniziando a litigare in modo pesante. Le sfuriate generavano una certa paura nei minuscoli cuori della comunità, che, per proteggersi, in quei momenti di tempesta si nascondeva nel cassetto dei calzini. A un certo punto, però, la situazione diventò completamente insostenibile e la coppia si separò bruscamente.

Un enorme cambiamento nella vita di Marcel, irrotto come un fulmine a ciel sereno, è stata proprio la dipartita di Mark, il compagno di Larissa. In un impeto di furia, il ragazzo aveva rovesciato il cassetto dei calzini nella valigia, finendo per portarsi appresso inconsciamente anche la famiglia del nostro protagonista.
Rimasti soli soletti, la nonna e il nipote si videro costretti a rimboccarsi le maniche per ovviare ai problemi relativi al loro sostentamento e alla loro vita.

Marcel The Shell
Marcel The Shell

Non c’era più nessuno che li avrebbe aiutati con la raccolta del cibo e nemmeno che si sarebbe divertito con loro. Ecco che l’obiettivo primario diventò rimanere vivi. Semplicemente questo. Addio serate passate a guardare “60 Minutes” tutti insieme e benvenuta monotonia. Tuttavia, alcune trovate appaiono abbastanza divertenti e simpatiche, come quella del “rover”: una pallina da tennis bucata che Marcel usa come mezzo di trasporto dentro la casa. Dopo questa piccola introduzione, è la volta delle presentazioni per Connie, una vera nonna di altri tempi, che si dimostra piena di dolcezza e amore.

Proprio Connie è, a mio parere, il miglior personaggio di “Marcel The Shell”, mentre il suo rapporto con il nipote è la cosa meglio scritta del lungometraggio. Le interazioni, i dialoghi tra i due sono quasi poetici e ricchi di emozioni e sensazioni così reali, tangibili, pure. I momenti che passano insieme sono intimissimi e messi in scena in modo magistrale, con l’aiuto di una bella fotografia che aumenta il senso di intimità e familiarità grazie all’aspect ratio in 14:9.

Sfortunatamente, la loro vita è destinata a cambiare nuovamente quando Dean inizia a caricare parti del girato su YouTube e queste raggiungono numeri di visualizzazioni da capogiro. Il timido Marcellino diventa una star del web ed è, perciò, costretto a fare i conti con una grande e scomoda popolarità, che gli rovina la vita. Ogni due per tre, infatti, si presentano delle persone maleducate nel giardino della casa solamente per scattare un selfie. E tutti provocano un gran baccano, un chiasso che finisce per spaventare rovinosamente Connie.

La povera vecchietta, mentre stava riposando tra i morbidi panni sporchi, viene terrorizzata dai rumori esterni, perdendo l’equilibrio e facendo cadere la cesta dentro la quale sonnecchiava. Accorsi sul luogo, Dean e Marcel si preoccupano immediatamente per l’anziana e prendono delle contromisure: le finestre vengono oscurate con dei fogli di giornale e i cortometraggi rimossi dai social. Tutto per proteggere l’incolumità della nonna, della quale il nipote non può fare a meno. Non può permettersi che le accadano altre cose brutte, la vuole con sé per sempre.

Marcel The Shell
Marcel The Shell

La paura lo conduce persino a rifiutare un’importante proposta lavorativa della produttrice di “60 Minutes”. Adesso, per lui, l’unica cosa che conta è la lenta guarigione dell’unico affetto rimastogli. Proprio come nella realtà umana, i ruoli si scambiano e Marcel prende in mano la situazione, badando ai bisogni della nonna che fino a qualche giorno prima lo aveva amorevolmente accudito: cucina per lei, va a svegliarla, la aiuta ad alzarsi, le porta l’acqua, la fa divertire… Queste attenzioni, questa premurosità è veramente toccante e il momento esatto in cui il piccolo di casa allestisce la pista di pattinaggio, con grande fatica e il solo scopo di far rallegrare Connie, è struggente e sensazionale.

Ancora una volta, però, se si guarda attentamente, è la nonna a preoccuparsi per rendere felice il nipote. Una volta scoperta l’offerta rigettata, fa di tutto per rimettersi (molto probabilmente anche fingendo) per permettere a Marcel di vivere un sogno e incontrare Lesley Stahl. Precisamente durante l’intervista, Connie lascia il mondo dei vivi e con una metafora geniale, in cui segue la luce, chiude per sempre gli occhi nel suo morbido letto.

Ma non tutto può andare male! Nel contratto proposto, infatti, la produzione si impegnava a indagare e ricercare la comunità scomparsa. Dopo una serie di peripezie, le indagini hanno successo e Marcel, in un finale molto commovente, si ricongiunge ai propri cari.

Marcel The Shell

Opinione finale con voto

In conclusione, “Marcel The Shell”, è un film toccante, ricco di insegnamenti profondi, con un’estetica favolosa e ormai inusuale nei film di Hollywood. Vuole parlare di tanti argomenti e lo fa bene, riservando a ciascuno il giusto spazio, arrivando facilmente a toccare delle corde molto intime e personali. L’ottima animazione in stop-motion non fa altro che aggiungere magia e personalità alla bellissima scrittura, tra le più autentiche degli ultimi anni. La visione è adatta per grandi e piccini, anche se questi ultimi potrebbero scocciarsi un po’ durante l’ora e mezza complessiva, con i primi in grado di capire e percepire molto meglio la serie di messaggi contenuti nel film.

Voto: 8.5/10

Marcel The Shell

E voi avete visto “Marcel The Shell”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Davide Citterio

Amante del cinema e dei fumetti, adoro follemente Richard Linklater, Hayao Miyazaki e la DC Comics. Nel tempo libero sono uno scrittore amatoriale e un aspirante sceneggiatore.

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