Prima dell’alba – La nostra recensione del capolavoro romantico di Richard Linklater! (2025)
Esattamente 30 anni fa, il 14 aprile 1995, “Prima dell’alba“ – il film di culto di Richard Linklater con Ethan Hawke e Julie Delpy nei panni dei protagonisti – usciva nelle sale cinematografiche italiane. Da allora, la storia di Jesse e Celine è continuata con “Before Sunset – Prima del tramonto“ e “Before Midnight“, rilasciati rispettivamente nel 2004 e nel 2013. In occasione dell’anniversario dell’inizio della trilogia romantica, noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo rivisto e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “Prima dell’alba” sarà strutturata in queste parti: un’introduzione al film con due parole sulle storia produttiva, seguita dall’analisi del film (“La natura dell’amore“), l’analisi del finale (“La bellezza dell’amore“), concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

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La storia di “Prima dell’alba”
L’idea di realizzare “Prima dell’alba“ cominciò a insinuarsi nella mente del regista texano nell’autunno del 1989, quando, in visita da sua sorella a Philadelphia, passò tutta la notte a girovagare per la città con una giovane sconosciuta, Amy Lehrhaupt; questa esperienza gli fornì lo spunto creativo per concepire il suo film più iconico.
Lo stesso Linklater ha ammesso di aver discusso con Amy in merito alla possibilità di realizzare un film basato su quel momento speciale:
Anche mentre quell’esperienza andava avanti… pensavo: “Farò un film su questo”. E lei mi ha chiesto: “Cos’è ‘questo’? Di cosa stai parlando?”. E io dicevo: “Solo questo. Questa sensazione. Questa cosa che sta succedendo tra noi”.
Purtroppo, dopo essersi scambiati i numeri di telefono, i due persero lentamente i rapporti. La ragazza non riuscì a vedere nemmeno un minuto di “Prima dell’alba“, poiché – nel maggio del ’94 – perse la vita in un tragico incidente motociclistico. Linklater, venuto a conoscenza del fatto solo nel 2010, decise di dedicare il terzo capitolo, “Before Midnight”, proprio a Amy Lehrhaupt; il nome della ragazza figura, infatti, nei titoli di coda della pellicola.
Le riprese, iniziate il 27 giugno 1994, vennero precedute da una lunga e meticolosa preparazione, soprattutto da parte dei due attori protagonisti. Prima di arrivare a Vienna (dove le prove continuarono per settimane), la Delpy e Hawke decisero di raggiungere Linklater in Texas per conoscersi, parlare delle interpretazioni e del film; tutto quello che si vede sullo schermo, quindi, è frutto di un grande e minuzioso studio. Persino il processo di casting, durato ben nove mesi, fu enormemente scrupoloso: tra le attrici che si proposero per il ruolo di Céline si ricordano soprattutto Jennifer Aniston e Gwyneth Paltrow, mentre l’attore francese Michael Vartan tentò l’audizione per il ruolo di Jesse.

La natura dell’amore
Il film si apre con un treno in movimento, che corre veloce sui binari, travolgente e inarrestabile come l’amore. Ma che cos’è davvero l’amore? Quella forza mistica e irrazionale, quella pulsione che da sempre tormenta, brucia e consuma l’animo umano? Richard Linklater, con l’aiuto di Julie Delpy ed Ethan Hawke (che hanno duramente lavorato per rimaneggiare il copione), si interroga per tutta la durata del film sulla natura dell’amore, provando a fornire una risposta.
Una risposta che, però, è impossibile da dare: l’amore è caos, è un divenire costante, è un insieme cangiante di sensazioni e stimoli. A primo impatto appare così semplice, sembra che basti solo parlarsi, conversare, ma – se si guarda più in profondità – si scorge la sua natura duplice e contraddittoria: amare una persona vuol dire viverla, imparare i suoi comportamenti fino alla noia; equivale a comprenderla, ascoltarla (il che è più difficile di quanto sembri); corrisponde a una miriade di piccole azioni e di accorgimenti.
Allo stesso tempo, l’amore bello, vero e sincero significa anche vivere l’attimo, il momento. Jesse e Céline rinviano il più possibile qualsiasi discussione sul loro futuro: vogliono pensare solamente al presente, alla gioia, alla bellezza, all’unicità di ciò che stanno vivendo. Amare una persona significa rendere speciale, prezioso e irripetibile ogni secondo, minuto, ora trascorsi insieme. Allora, scene come quella nel negozio di dischi, o quella dove i ragazzi immaginano di chiamare i propri migliori amici, si caricano di un romanticismo quasi magico e fiabesco. D’altronde, verso il finale, il film cita “Cenerentola“, una delle storie romantiche più iconiche di sempre, divenuta intramontabile grazie all’amato classico Disney del 1950.
Tutte le riflessioni, i concetti e le idee affrontate nel film vengono caricate, acutizzate da due interpreti strepitosi, artefici di due performance magnifiche, naturali e spontanee come poche: Julie Delpy e Ethan Hawke, diretti egregiamente da Richard Linklater. Le loro interpretazioni si fondano moltissimo sullo sguardo: in più e più scene i loro occhi comunicano tutti i sentimenti, le sensazioni, le emozioni straordinarie provate dai personaggi, come se potessero parlare.

La bellezza dell’amore
Arrivati alla stazione dei treni, i due giovani innamorati devono fare i conti con il tempo: la notte è ormai finita, il sole è sorto da un pezzo e il tempo a loro disposizione è terminato. Cosa fare adesso? Rivedersi? Scambiarsi i numeri di telefono? Scriversi delle lettere? Jesse e Céline devono prendere una decisione in fretta, poiché il treno diretto a Parigi è in partenza.
Il tempo, crudele, pesante, inarrestabile e odioso, fa il suo ingresso a gamba tesa. Nessuno era pronto a farci i conti, o forse è meglio dire che nessuno voleva farci i conti. Il nostro nemico più grande non è umano e nemmeno zoomorfo, bensì è invisibile e immortale; non ha un peso, eppure ci schiaccia ogni giorno sempre di più, opprimendoci e deprimendoci: è il tempo.
Alla fine, la coppia opta per rivedersi nuovamente a Vienna dopo sei mesi. Jesse prende il bus per l’aeroporto e Céline sale sul treno. Entrambi si addormentano sorridendo, sfiniti, esausti, ma tremendamente felici ed euforici, cullati dalla dolce sensazione dell’amore e dalla bellezza dei ricordi appena creati.

Opinione finale con voto
“Prima dell’alba” è un film composto da emozioni, illusioni e sogni, che narra e descrive perfettamente cosa si prova quando si è innamorati, interrogandosi sul significato metafisico e reale dell’amore, indagando nel profondo, scavando impeccabilmente nell’animo umano. Le riflessioni e i dialoghi toccano gli argomenti più disparati, passando dalla morte al femminismo, dai desideri alle pulsioni reali, dal sentimentalismo magico alla realtà… Eppure, nessuno di essi risulta fuori conteso né inutile. Ogni singolo discorso è naturale, spontaneo, vero, filosofico.
Voto: 10/10

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