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SMILE – LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Parliamo di Smile! Un gran bel film horror che mette in campo psicologia e suspense in modo pressoché perfetto. Scritto e diretto dal poco noto Parker Finn, il film è nato grazie ad un cortometraggio prodotto sempre dallo stesso regista. La pellicola può essere definita come una grande opera di giochi mentali, suspense asfissiante e personaggi scritti minuziosamente.

Infatti i 115 minuti che compongono la pellicola non sono solo ricchi di cliché visti e rivisti ma anche arricchiti da un approfondimento psicologico della protagonista. Ed ecco noi di NerdAlQuadrato pronti a parlarne insieme a voi!

Per chi volesse vedere il film in una sala con tanto di popcorn e coca cola, abbiamo scelto di suddividere la recensione in due parti, una sommaria, senza spoiler, ed una specifica, con spoiler.

Smile
Smile

Campagna pubblicitaria

Prima di andare al sodo, vorrei spendere due parole riguardo la singolare, ma sensata, campagna pubblicitaria che ha accompagnato e preparato l’uscita nelle sale di Smile. Infatti, per circa un mese, è stato possibile osservare non solo la pubblicità regolare e commerciale ma anche le numerose apparizioni di soggetti sorridenti e del tutto inquietanti negli eventi e nelle televisioni americane. Questo, senza alcun dubbio, ha installato ansia e terrore negli occhi di tutti i spettatori. In particolare, ricordo i soggetti trovati nello stadio da baseball che, durante una partita, esibiscono un sorriso singolare e immotivato, particolarità che lo rende memorabile e inquietante.

Smile
Smile – Due “esemplari” allo stadio

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Recensione No-Spoiler

La faccio molto breve: al momento, personalmente, considero Smile il miglior film horror del 2022. La costruzione del personaggio principale è maniacale: un’enorme approfondimento psicologico di circa un’ora e mezza che rapisce gli occhi dello spettatore medio e stupisce l’appassionato. Infine sfocia nel gran finale, una sequenza terrificante che ha tutte le carte in regola per traumatizzare i più piccini. Infatti ricordo il divieto di visione per i minori di 14 anni.

Bisogna spendere due parole, a mio malgrado, anche sulle cose criticabili e discutibili. Il film segue il solito schema dei film horror commerciali: causa scatenante, rivelazione, perdita della speranza, illuminazione data da una vittima passata e finale con scontro diretto.

Concludo questa prima parte cercando di farvi notare, per quando andrete a vederlo, i fantastici piani sequenza che il regista mette in campo. Essendo un opera prima, non sono affatto da sottovalutare poiché rendono perfettamente, su schermo, la confusione della protagonista. (Nonostante ci sia qualche piano sequenza dimostrativo e, quindi, inutile per la narrazione..

Voto: 8/10

Smile
Smile

Recensione Spoiler

Per prima cosa vorrei puntualizzare sull’anello debole della pellicola, ovvero il solito schema utilizzato dai film horror di carattere commerciale. In primo luogo abbiamo la causa scatenante di tutti gli eventi narrati; in secondo luogo, i protagonisti subiscono la “scioccante rivelazione” scoprendo l’entità maligna e provando a spiegarlo ai propri cari che, puntualmente, non crederanno ad una singola parola; poi giunge l’illuminazione che risana la speranza, miracolosamente da un personaggio secondario apparso a metà pellicola; infine il tutto si conclude con lo scontro finale, un testa a testa tra eventuali protagonisti ed entità maligne.

Tutto questo non è necessariamente negativo poiché Smile si scosta da questo schema nel finale. Cosa che, narrativamente parlando, risulta un gran bel plot twist! Andiamo nello specifico, così da parlarne meglio…

Il film si apre con la netta presentazione della protagonista: Rose Cotter, psichiatra mestierante in un ospedale, incontra Laura Weaver, studentessa terrorizzata dall’ignota entità maligna che la perseguita. Nel giro d’un quarto d’ora la situazione precipita drasticamente: l’entità prende in possesso il corpo della studentessa e ne taglia la gola con un viso indifferente e ornato da un sorriso decisamente inquietante. Il tutto rappresentato da un fantastico primo piano sulla vittima che terrorizza lo spettatore e, quando mostra la vittima a terra ancora sorridente, lo costringe a distogliere lo sguardo. Questa è la causa scatenante: l’entità ha messo in pratica la sua volontà e ora è passata alla prossima. (Primo step: causa scatenante).

Come detto in precedenza, lo schema prosegue con la scioccante rivelazione. Rose scopre che l’entità ha preso possesso del suo corpo e ne risente vedendo, in luoghi impossibili, la figura di Laura sorridente, principalmente al buio. Alcune scene, in questo atto, sono perfette: il regista gioca con la macchina confondendo lo spettatore con capogiri lenti ed espressivi. Questa messa in scena consente di entrare in empatia con Rose, mimetizzandosi nella confusione che subisce il personaggio. Inoltre, la psichiatra prova a spiegare ai cari il proprio dilemma senza, però, riscontri positivi. (Secondo step: scioccante rivelazione e speranza smaltita).

Verso metà film, Rose parlerà col suo ex, sperando nella loro vecchia amicizia. Costei sfrutterà la professione del ragazzo per trovare una risposta, cosa che trova. Vengono a sapere che, tra le vittime dell’entità, una è riuscita a sopravvivere. In preda al panico e alla speranza acquisita nuovamente con vigore, Rose e Kyle corrono da Robert Talley, l’unica vittima sopravvissuta all’orrore inquietante del fatidico sorriso. Qui gli viene rivelato che l’unica soluzione conosciuta è l’uccisione di un comune cittadino, chiunque purché umano. (Terzo step: nuova acquisizione della speranza).

Arriviamo al quarto e ultimo punto dello schema seguito fino ad ora: la battaglia finale. Il film si scosta completamente dallo schema nel finale, facendo pensare allo spettatore che il male è stato sconfitto e tutti ora son sollevati e più felici, ma non è così. L’entità maligna si fa beffa dell’ignoranza di Rose e mette su uno spettacolo alquanto realistico in cui l’entità prende fuoco e la dottoressa fugge, ma una volta tornata a casa viene rispedita nel mondo reale dove scopre che lo scontro non si è mai concluso.

Qui, l’entità si fa pesantemente beffa di Rose mostrandosi a pieno, in tutto il suo viscido orrore. Un ammasso di carne animale senza alcuna pelle per coprire le sue viscere che prende possesso del corpo della psichiatra per darle fuoco davanti all’ex fidanzato. Una visione orrenda, ma che effettivamente risulta un gran finale.

Personalmente, approvo di buon grado il discostamento finale dal solito schema, ma ciò non relativizza i primi 80 minuti di film.

Smile
Smile – Dr. Rose Cotter

Personaggi e Cast

Parlando del cast di Smile non si può non citare l’interprete della dottoressa Rose Cotter: Sosie Bacon. Attrice già vista in “Narcos: Mexico” o in “Tredici” e, purtroppo, non troppo conosciuta. Infatti, a parer mio, l’attrice opera nei panni della protagonista in maniera eccezionale, riesce a far capire la struggente avventura che perseguita la Cotter.

Obbligato a citare anche Caitlin Stasey, diventata il poster e il volto del film in pochissimo tempo. Inoltre, appartengono al cast anche altri nomi già ampiamente conosciuti come Jessie Usher, interprete di A-Train in “The Boys” e visto anche in “Indipendence day“, Rob Morgan, visto in “Stranger Things” e “The Punisher” e anche Robin Weigert, vista in “Deadwood“!

Smile

Aspetto tecnico

Come detto in precedenza, la regia è azzeccatissima. I splenditi giri di camera disorientano e confondono lo spettatore, cosa che subisce anche la protagonista. In realtà, bisogna riconoscere che tutti i personaggi sono più o meno disorientati da ciò che sta accadendo e questo rende il tutto più immersivo, motivo in più che rende i movimenti di macchina perfetti e conformi alla trama.

Inoltre ho apprezzato di buon grado la composizione dei primi piani: il soggetto che dialoga subisce un primo piano posizionato, però, a sinistra dello schermo. In questo modo la scena prende una nota incisivamente più ansiosa e rende lo spettatore costantemente concentrato. Per quanto riguarda la fotografia in Smile, le scene girano con un tono realistico e cupo, grigio e oppressivo, avvilente aggiungerei.

Smile – Sosie Bacon

Opinione finale con voto

Avvilente, spettacolare, cupo e quasi molesto. Smile è un prodotto assolutamente promosso, ignorando il solito schema del genere horror ripreso in parte da Parker Finn, sceneggiatore e regista del film. Come detto, la regia è particolarmente affascinante, la fotografia titanica e coerente, la sceneggiatura sorprendente ma da manuale. Gli attori compiono un lavoro decisamente sufficiente. Per concludere, aggiungo che una volta uscito dalla sala mi son sentito estasiato e soddisfatto dall’aver visto la pellicola in sala. Infatti, forse, sul piccolo schermo non offre le stesse emozioni dirompenti e dinamicamente ansiose che si sentono in modo alquanto rilevante.

Voto: 8/10

Smile – illusione

Cosa ne pensate? Avete già visto Smile?

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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