Il regno del pianeta delle scimmie – La nostra recensione del film! (2024)
Il decimo capitolo della saga del pianeta delle scimmie, “Il regno del pianeta delle scimmie“, è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche e noi siamo qui con la nostra recensione!
Chi segue già le nostre recensioni, saprà benissimo che la recensione del film si dividerà in diverse categorie: la parte no-spoiler, la parte spoiler, quella dedicata ai personaggi e al cast, un ulteriore paragrafo dedicato all’aspetto tecnico del film e infine la parte finale con voto.

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Recensione No-Spoiler
Il quarto capitolo della saga remake de “Il pianeta delle scimmie“ continua la storia della più che ottima trilogia “originale”, se così si può dire, che ci porta a 300 anni dopo la morte di Cesare, avvenuta in “The War: Il pianeta delle scimmie“, che ci mostra protagonisti nuovi e tante citazioni, sia ai film del 21° secolo sia a quelli originali degli anni ’60 e ’70.
Il film è visivamente stupendo, la regia di Wes Ball è tutt’altro che anonima, come la CGI, senza alcun minimo difetto riscontrato, cosa che mancava da un po’ a casa Disney. La storia narrata può sembrare scontata per alcuni, ma sotto certi punti di vista anch’essa può risultare sorprendente e con un grande carico di emozioni.
Quest’opera è anche un grande insulto alla società umana, che ha voluto, vuole e vorrà sempre tutto per sé, come se il mondo appartenesse a lei e non ci fossero altre creature sul pianeta.
Le scimmie sono estremamente espressive, puoi percepire le loro emozioni e compatirle, a differenza di altri prodotti quasi interamente in CGI con protagonisti animali.
La pellicola non annoia mai, scorre bene e lo spettatore rimarrà sempre incuriosito da ciò che sta accadendo e, come dire, attaccato allo schermo. Uno dei pochi problemi riscontrati, almeno quelli senza spoiler, è la mancanza di una colonna sonora significante; essa è infatti perlopiù anonima e poco ricordabile.
Potreste anche non aver visto i vecchi film, ma questa resta comunque una pellicola da vedere ora, nelle sale cinematografiche, per la sua distinta esperienza visiva, piuttosto che aspettare l’uscita in streaming come in molti, purtroppo, ormai fanno.
Voto: 8,5/10

Recensione Spoiler
Passiamo ora alla parte più dettagliata che rivela i più importanti dettagli sul film, quindi, se non l’avete ancora visto e non volete rovinarvi la visione, non leggete!
Il film vede come protagonista Noa, che con i suoi due amici d’infanzia, Soona e Anaya, deve trovare delle uova di aquila, che quando si schiuderanno diventeranno i loro rapaci personali. Questi scimpanzé vivono in un clan pacifico che punta appunto all’allevamento delle aquile. Altri clan visti nel film sono quello di Raka, l’orango incontrato dal protagonista, che invece punta allo studio sulla vita e la predicazione di Cesare, riuscendo addirittura a leggere e scrivere, e il clan di Proximus, che invece punta all’espansione del proprio territorio, ispirandosi all’Impero Romano.
Una cosa molto apprezzata sono le citazioni ai film originali, come la divisione in classi sociali delle varie razze di scimmie, in particolare, i gorilla erano guerrieri e cacciavano umani per sport, come mostrato qui, mentre gli orango erano aristocratici, studiosi e qui, ne “Il regno del pianeta delle scimmie“, sono effettivamente appartenenti al clan degli studiosi.
Altro aspetto molto interessante è la critica al fanatismo religioso. Il clan di Raka segue gli insegnamenti di Cesare in modo filosofico, come un mantra su come vivere, “scimmia non uccide scimmia” e ancora “scimmie insieme forti”. Dall’altra parte invece c’è Proximus, che distorce il messaggio, “scimmie di Cesare forti”, come una metafora, appunto, alle estremizzazioni delle religioni.
Il finale, dove la aquile fanno precipitare giù dal dirupo Proximus può sembrare irrealistico sotto molti punti di vista ma, alla fine, è un film con protagoniste scimmie che sanno parlare perché hanno assunto una cura dell’Alzheimer; la realisticità se n’era già andata ne “L’alba del pianeta delle scimmie“ insomma.
Si intuisce che il film non è a sé stante, come gli altri capitoli della saga reboot, e che ha bisogno del sequel per essere completo. Difatti è stato da poco rivelato che la saga reboot si concluderà con 9 film totali e quindi 3 trilogie.
“Il regno del pianeta delle scimmie“ non ha propriamente una scena post-credit, ma, alla fine dei titoli di coda è possibile sentire il verso di Proximus, indicando che probabilmente è sopravvissuto.

Personaggi
Normalmente questa sezioni si chiama “Personaggi e cast” ma, dal momento che il film è quasi interamente in CGI ed è stato visto doppiato in italiano, si parlerà solamente dei personaggi della pellicola.
Il protagonista non punta ad assomigliare a Cesare, ma mostra comunque coraggio, tenacia e voglia di tenere il proprio clan al sicuro, lontano da conquistatori quali umani e altre scimmie. Noa non si fida degli umani che, come dice lui stesso a Mae, vorranno sempre conquistare e appropriarsi di tutto, come se loro fossero al centro dell’universo.
Apprezzata molto la caratterizzazione di Raka, che si è rivelato un personaggio più interessante di quanto si potesse pensare, e Mae, che ha finto di essere qualcun altro e di aver altre intenzioni in tutto il film, in un costante doppio-gioco. Gli altri personaggi invece sono apparsi più spenti e poco caratterizzati. Ci si aspettava tanto di più dal villain, che è stato mostrato poco crudele di quanto si sperava, nulla in confronto a Koba, villain di “Apes Revolution: Il pianeta delle scimmie“.

Aspetto tecnico
Le inquadrature sono ampie, marcando lo stile del regista, che vuole mostrare come l’America diventerebbe 300 anno dopo la scomparsa dell’umanità. Come detto prima, la colonna sonora è abbastanza debole, anonima e ricordabile.
Gli effetti visivi, la CGI, sono pazzeschi, senza alcun minimo difetto; tu, spettatore, non stai guardando delle scimmie in CGI, stai guardando delle scimmie che si comportano umanamente. E tutto questo con un budget di “solo” 160 milioni di dollari, in confronto ai 200 milioni di “Ant-Man and the Wasp: Quantumania“, che ci ha regalato perle di effetti visivi che non ci dimenticheremo mai, purtroppo.

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Il regno del pianeta delle scimmie: opinione finale con voto
Concludendo, “Il regno del pianeta delle scimmie” è un film da recuperare assolutamente. Sì, con qualche piccolo problema, ma che comunque vale la pena di essere visto al cinema.
Voto: 8,5/10

E voi cosa ne pensate? Avete visto “Il regno del pianeta delle scimmie”? Vi è piaciuto?