Il problema del reselling di fumetti: il nuovo territorio della speculazione! (2024)
Negli ultimi anni, il fenomeno del reselling ha coinvolto molti settori del collezionismo e del commercio, dalle sneakers al mondo della tecnologia, ma un settore che spesso passa inosservato nel dibattito è quello del fumetto.
Da oggetti di culto per una nicchia di appassionati, i fumetti si sono trasformati in una risorsa ambita da resellers, alimentando una speculazione economica che sta cambiando la dinamica del mercato. Ma come nasce il reselling nel mondo del fumetto? Quali sono le sue cause e conseguenze? E come sta influenzando il rapporto tra appassionati e mercato? Noi di Nerd Al Quadrato proveremo a rispondere a queste domande.

Origini del reselling nel mondo del fumetto
Per comprendere l’attuale situazione del reselling nel mondo del fumetto, bisogna fare un passo indietro e analizzare l‘evoluzione del mercato. Negli anni ’30 e ’40, quando i primi fumetti americani videro la luce, questi prodotti erano pensati esclusivamente come intrattenimento di massa e non come oggetti da collezione. In quel periodo, i fumetti erano considerati merce effimera, destinata ad essere letta e poi gettata via, simile a un giornale.
Tuttavia, con il passare degli anni, si è sviluppata una cultura del collezionismo. Le prime edizioni di alcune storie – come Action Comics #1 del 1938, che segnò la prima apparizione di Superman – iniziarono ad acquisire valore proprio perché, a causa dei motivi sopracitati diventava difficile reperirle. In quegli anni, collezionare fumetti era un hobby che interessava principalmente gli appassionati del medium, ma quando il valore di alcuni numeri rari cominciò a crescere, alcuni intravidero una potenziale opportunità economica.
Il reselling, nella sua forma primordiale, nasce proprio dal desiderio di monetizzare l’aumento di valore di questi pezzi rari. Tuttavia, ciò che era inizialmente un fenomeno limitato e circoscritto ai collezionisti più esperti, con il tempo è esploso in un vero e proprio business.

Il boom economico del reselling nel mondo del fumetto è avvenuto negli anni ’90 in America, durante il periodo della “speculazione fumettistica”. In quegli anni, case editrici come la Marvel e la DC Comics cominciarono a rilasciare un’enorme quantità di variant cover, edizioni limitate e numeri #1, sapendo che i collezionisti e gli speculatori avrebbero fatto incetta di questi albi con la speranza che, in futuro, aumentassero di valore.
Questo portò a una bolla speculativa che, però, esplose quando si scoprì che la maggior parte di questi numeri “rari” non erano affatto rari, dato che erano stati stampati in milioni di copie. Ciò portò a un crollo del mercato, lasciando molti rivenditori e collezionisti con pile di fumetti dal valore quasi nullo.
Nonostante la bolla degli anni ’90, il reselling non è scomparso. Anzi, con l’avvento di internet e delle piattaforme di e-commerce come eBay, il fenomeno ha ripreso slancio. Internet ha reso possibile per chiunque, anche i non collezionisti, accedere facilmente al mercato secondario dei fumetti e, di conseguenza, ha incentivato la speculazione.
Nel XXI secolo, il reselling nel mondo del fumetto ha continuato a evolversi. Oggi, oltre ai canali tradizionali, esistono numerosi gruppi Facebook, pagine Instagram, Vinted, e piattaforme specializzate dove i resellers vendono fumetti, a volte a prezzi esorbitanti. Le case editrici hanno persino riconosciuto questo fenomeno, e molte delle loro pratiche editoriali sono diventate strategiche per alimentare il mercato del collezionismo, con l’introduzione continua di edizioni variant, limited e commemorative.

ll problema del reselling si manifesta soprattutto in due modi: l’aumento dei prezzi e la difficoltà di accesso ai fumetti per i fan più giovani o casuali.
Uno degli effetti più tangibili del reselling è l’inflazione dei prezzi. Fumetti nuovi, soprattutto quelli con variant cover o prime apparizioni di nuovi personaggi, vengono acquistati in massa dai resellers al momento dell’uscita, solo per essere messi in vendita quasi immediatamente a un prezzo maggiorato. Ciò significa che un fumetto che costava inizialmente 5 euro può essere venduto, nel giro di pochi giorni, a prezzi irragionevoli.
Un esempio emblematico si è avuto in America con l’uscita di Batman: The Three Jokers, in cui alcune variant cover sono state vendute a prezzi esorbitanti nel mercato secondario subito dopo il rilascio, nonostante fossero state pubblicate in grandi quantità. Seppur pubblicate in grandi quantità, però, si trattava sempre di variant quindi sempre appetibili per i resellers alla ricerca del colpo.
In Italia, invece, il fenomeno che sta esplodendo è gravissimo. Ormai non importa più ricercare il volume raro, probabilmente richiesto sul mercato, la variant limitata. No. Noi italiani siamo i migliori. Noi ci reputiamo furbi. Noi siamo dei visionari. Ebbene, noi italiani ci siamo buttati sulle collane da edicola. L’ultimo degli esempi risale a qualche settimana fa, quando in edicola è arrivato il primo numero della collana “Le cronache del cavaliere oscuro” edita da Hacette. Il primo numero, “il ritorno del cavaliere oscuro” di Frank Miller, veniva venduto alla modica cifra di €1,99.
Subito sono piombati gli avvoltoi che hanno fatto incetta di questo volume e in me che non si dica Vinted ne era pieno, rivenduto a cifre comprese tra i 10 e i 30 euro. Roba senza senso.
Questo comportamento crea una barriera economica per i nuovi lettori e i fan casuali, che si ritrovano impossibilitati ad acquistare i loro fumetti preferiti a un prezzo accessibile.

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In conclusione…
Il reselling nel mondo del fumetto è un fenomeno che, pur avendo radici lontane, si è evoluto drasticamente negli ultimi anni, trasformando il mercato e creando nuove sfide per collezionisti e appassionati. Mentre da un lato il collezionismo può essere un’attività positiva e gratificante, dall’altro il fenomeno del reselling ha portato a una mercificazione eccessiva del medium, rendendo sempre più difficile l’accesso ai fumetti per i fan più giovani o semplicemente interessati scoprire il mondo della nona arte.
Contrastare questo fenomeno richiede un impegno collettivo da parte di editori, rivenditori e fan, per preservare la cultura del fumetto come un’arte accessibile a tutti, piuttosto che un investimento riservato ai pochi che possono permetterselo.

Cosa ne pensi del fenomeno del reselling? Faccelo sapere!