Saturday Night – La Nostra Recensione in Anteprima! (2024)
“Saturday Night” di Jason Reitman fa parte della sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma 2024. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “Saturday Night” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale, e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

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Recensione No-Spoiler di “Saturday Night”
“Saturday Night” narra i disastrosi 90 minuti che hanno preceduto il primo spettacolo dell’iconico Saturday Night Live. Il regista Jason Reitman (“Juno”, “Ghostbusters: Afterlife”, “Thank you for smoking”) porta finalmente alla luce un progetto che sognava di realizzare dal 2008, anno in cui fu ospite proprio della trasmissione.
Lo fa con un cast d’eccezione: Gabriel LaBelle (“The Fabelmans”), Rachel Sennott (“Bottoms”, “Bodies Bodies Bodies”, “Shiva Baby”), Cooper Hoffman (“Licorice Pizza”), Dylan O’Brien (“Teen Wolf”, “Maze Runner”, “All Too Well: The Short Film”) o ancora Willem Dafoe e J.K. Simmons in ruoli minori.
Il cast è forse il più ricco di questo 2024, e tutti sono stati eccezionali. Gabriel LaBelle si riconferma un grandissimo attore dopo il suo debutto in “The Fabelmans” di Spielberg, in cui ci aveva già lasciato a bocca aperta. Rachel Sennott continua a essere una rivelazione del cinema moderno. Le vere sorprese di questo film sono però Lamorne Morris e Matt Wood, rispettivamente nei panni di Garrett Morris e John Belushi; regalano due performance strabilianti per due personaggi di altrettanto rilievo e memorabili.

Il difetto maggiore del film è però che non è del tutto memorabile: è destinato a finire nel dimenticatoio. Durante la visione è un viaggio divertentissimo che non ti lascia mai prender fiato, seppur con qualche scivolone, ma una volta uscito dalla sala non ti lascia molto, se non la sua l’estetica magnetica.
Un altro punto debole è la complessità della trama dovuta alla quantità eccessiva di personaggi, che rende il tutto difficile da seguire in alcuni momenti: vieni catapultato in uno studio composto da circa 200 persone, delle quali almeno 30 devono essere inquadrate attentamente per comprendere a fondo la narrazione; il tutto ti viene presentato magistralmente con un piano sequenza di circa tre minuti, ma man mano che la storia procede, fai fatica a ricordarti chi siano i personaggi in scena, generando confusione e interrompendo l’immersione
Complice è anche la regia, che è sempre frenetica…forse fin troppo. La macchina da presa è sempre in movimento, non si ferma mai se non per qualche scena più toccante. Il problema di questa scelta registica è il fatto che molto spesso, nelle sequenze più agitate, non si riescono a distinguere i volti dei personaggi.
“Saturday Night” è anche un film catastrofico, in cui succedono un migliaio di cose assieme, e in questo caso potrebbe risultare un punto negativo. È però positivo se si guarda la comicità, che è ottima. La Sala Petrassi al Festival ha riso per tutta l’ora e 50 minuti di durata. Le battute sono molte e fanno tutte ridere, ma funzionano perché sono in inglese, quindi ci chiediamo come le adatteranno.
Voto: 8/10

Recensione Spoiler di “Saturday Night”
Uno dei poster ufficiali di “Saturday Night” riassume alla perfezione tutto il film, quindi lo seguiremo passo passo per questa parte spoiler:

Gli autori sono fatti
Una delle scene più belle è sicuramente quella in cui John Belushi scappa dal set e Neil Levy va a cercarlo. Belushi è forse il personaggio più memorabile della pellicola, merito anche di Matt Wood che gli ha prestato il volto. Levy è invece recitato da Andrew Barth Feldman, già visto l’anno scorso in “Fidanzata in affitto”, che fa la sua sporca figura.
Ebbene, in questa sequenza, John fugge arrabbiato dal set di SNL. Levy va così in sua ricerca, regalandoci un intermezzo davvero simpatico. Inizialmente corre urlando “Avete visto Belushi?” a chiunque, finché non si imbatte in una donna con una canna in mano, la quale gliela offre. Lui, in preda al caos, accetta, restando di stucco sotto l’effetto di stupefacenti.
Il set va a fuoco
Il film, dopo un piano sequenza mozzafiato dove presenta tutti i protagonisti in modo magistrale per una durata di circa tre minuti, si sposta immediatamente sull’inizio delle prove. La prima catastrofe a cui assistiamo è proprio quella del set che va a fuoco: durante le prove di uno sketch, le luci cadono incendiando il luogo. In seguito a questo incidente, l’addetto alle luci lascerà il lavoro, mettendo in difficoltà Lorne per la prima volta in “Saturday Night”.
L’audio è fottuto
Questo passaggio è veramente breve: a un certo punto, dopo l’ennesimo danno, probabilmente irreparabile, decidono di provare un pezzo musicale. Mentre una ragazza canta, però, il sistema audio scoppia e le casse smettono di funzionare. Il panico si scatena un’altra volta all’interno dello studio di SNL, ma c’è ancora molto che li aspetta.

Gli attori si stanno assaltando fisicamente a vicenda
Anche questa scena è davvero minima e facilmente tralasciabile: un sipario comico vede due persone, purtroppo non identificabili dato il movimento troppo frenetico della camera, che si picchiano al di fuori dello studio. In un’altra sequenza simile è quella in cui Belushi lancia un posacenere a un altro membro della crew.
La crew è in rivolta
Ci sono due personaggi che principalmente, durante la narrazione, prendono in considerazione l’opzione di lasciare lo show a meno di un’ora dall’iniziazione: parliamo di Belushi e Morris. Il primo, John, è titubante sul partecipare alla trasmissione durante tutto il film. Infatti, nel finale, si crea anche una situazione di suspance che fa chiedere allo spettatore: “Arriverà o no?”. Lorne prova a convincerlo a firmare il contratto durante lo svolgimento della pellicola, che apparentemente, fino a prima, non voleva firmare. A un certo punto riesce a convincerlo, ma Dick lo fa infuriare e di conseguenza scappa dagli studi.
Garrett, invece, ha un conflitto con sé stesso: lui è un drammaturgo proveniente da Broadway che non sa cosa stia facendo in quel posto, una proverbiale “gabbia di matti”. Pensa di essere troppo serioso per uno spettacolo come il Saturday Night Live, e non capisce perché si trovi lì. Verso la fine espone anche il suo pensiero a Michaels, ma lui gli risponde ironicamente “Perché sei poco costoso”.
Hanno 90 minuti per mettere tutto insieme o il network gli staccherà la spina
Il film ha anche un effettivo “villain”, per così dire: il David Tebet di Willem Dafoe. Egli è uno degli inviati a giudicare la trasmissione, coloro che decideranno le sorti di SNL. Mentre tutti gli altri sembrano divertirsi, lui è l’unico che non vuole assolutamente “mandare la baracca avanti”, perché non ne vede apparentemente il senso. Questa riflessione segue nell’analisi del finale!

Analisi del finale di “Saturday Night”
Nel finale, a 10 minuti dall’inizio dello spettacolo, a Garrett viene chiesto di testare l’audio, e così inizia a cantare una irriverente canzone riguardo il razzismo. Si scopre però che Tebet ha assistito alla scena, e non l’ha gradita affatto. Infatti, a detta sua, non capisce quale sia il senso e l’essenza del Saturday Night Live. Così gli chiede di dimostrarlo, ed entra in scena un nuovo personaggio, che mette in atto un breve sipario canoro per tutti.
Il personaggio di Dafoe arriva dunque in sala regia con Lorne e la moglie Rose, per far accedere il pubblico nella sala. Sul punto di far cominciare SNL, l’addetto alle telecamere chiede “Mandiamo in diretta o proiettiamo le registrazioni?”, al che Tebet, finalmente deciso a dare il via alle danze ribatte “In diretta, ora!”. Parte quindi il primo sketch della storia della trasmissione, che vede Belushi protagonista, il quale non è ancora stato avvistato sul set. Lorne corre al palco per vedere se stia per arrivare, e finalmente entra in scena, dando un’ottima performance attoriale e facendo ridere a crepapelle il pubblico.
Chevy sale infine sul palco e pronuncia quelle sette parole che hanno fatto la storia della televisione:
“Live from New York: it’s Saturday Night!”.

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Opinione finale con voto
“Saturday Night”, in conclusione, è un’opera divertentissima dall’inizio alla fine. Se non fosse per dei tratti alquanto confusionari, sarebbe davvero un piccolo capolavoro. È un peccato che sia un film destinato a essere dimenticato, perché non lascia un’impronta abbastanza rilevante. La pellicola uscirà nelle sale il 21 ottobre, per poi essere ritirata il 23… Capiamo il senso della scelta perché, in Italia, SNL non è una trasmissione altrettanto famosa come in America, ma pensiamo che valga comunque una visione e il prezzo del biglietto.
Voto: 8/10

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E voi avete visto “Saturday Night”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!