SCIOPERO DEGLI ATTORI E DEGLI SCENEGGIATORI – COSA È SUCCESSO (2023)
Gli scioperi di attori e sceneggiatori che da mesi tormentavano l’intera Hollywood, sono finalmente volti al termine! Grazie alla determinazione degli scioperanti e di tutto l’organo istituito, le parti hanno raggiunto un accordo per soddisfare le richieste di una parte e le esigenze dell’altra. Scopriamo insieme cosa è successo, come la situazione si è sviluppata e come lo sciopero si è finalmente concluso.
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L’inizio dello sciopero
Il 5 maggio 2023, circa cinque mesi fa, la Writers Guild of America (WGA), ovvero il sindacato che rappresenta gli scrittori e gli sceneggiatori di programmi televisivi e di prodotti seriali, cinematografici e videoludici, annunciò l’inizio di uno sciopero a tempo indeterminato. Ciò interruppe non solo la trasmissione di alcuni Talk Show come il The Tonight Show con Jimmy Fallon, ma anche la produzione di tutti quei prodotti con cui gli sceneggiatori hanno a che fare. Nel 2007 accadde un evento simile, il quale provocò ritardi di massa su tutto il mondo della cinema causando l’accorciamento forzato di alcune serie per questioni di budget limitato e una perdita generale nel settore di due miliardi di dollari.
Il motivo principale per cui si ha instaurato lo sciopero proviene dal fatto che il contratto di categoria risultò, per l’attuale situazione col mondo del cinema, obsoleto. I cambiamenti subentrati a causa della pandemia e dalle sempre più importanti piattaforme di Streaming, come Netflix, Disney+, Paramount+ e/o MAX (la vecchia HBO Max) sono stati motivo di insoddisfazione economica e lavorativa per il 98% dei mestieranti, percentuale che ha aderito e partecipato attivamente allo sciopero. Parlando chiaramente, possiamo sintetizzare la questione sottolineando l’evidenza dei fatti: il sistema è cambiato ma i contratti sono rimasti gli stessi.
Per quanto riguarda la questione economica, la maggiore preoccupazione deriva dai cosiddetti “Residuals“, ovvero i diritti d’autore previsti in caso di repliche o di ulteriori acquisizioni di diritti del proprio prodotto, i quali non fruttano più come un tempo considerando che una prodotto seriale, nella maggior parte dei casi, rimane sulla piattaforma di Streaming che lo produce sin dall’inizio e, di conseguenza, il mancato spostamento di diritti non genera alcun guadagno per la mente che ha creato il prodotto.
Non classificherei tutti gli scrittori come poveri o al verde, ma posso dire che sul mio conto bancario ho 6 dollari. Le aziende hanno sfruttato la transizione allo streaming per tagliare la retribuzione degli autori e separare la scrittura dalla produzione, peggiorando le condizioni di lavoro degli autori di prodotti seriali.
Alex O’Keefe, sceneggiatore di The Bear (BBC)
L’Intelligenza Artificiale come sostituto
Oltre alle condizione precarie di sopravvivenza dettate dal misero guadagno per il lavoro svolto, altre preoccupazioni hanno dato vita allo sciopero e, in particolar modo, all’alto tasso di partecipazione. L’Intelligenza Artificiale (AI), come sappiamo, nell’ultimo anno è spopolata su tutte le piattaforme social e, mostrando le sue capacita ma soprattutto le sue potenzialità, ha generato centinaia di dibattiti sull’etica della stessa, sul processo nel dietro le quinte che la riguarda e sulla preoccupazione che quest’ultima tecnologia possa sostituire l’impronta umana in alcuni ambiti come quello degli sceneggiatori.
L’AI è riconosciuta in tutto il mondo come un grande mezzo per fare grandi cose, soprattutto nell’ambito medico, ma a causa di questo fattore è diventata in breve tempo fonte di preoccupazione per alcune aziende e perfino per alcuni governi. Si cita come esempio il governo italiano, il quale ha deciso di bloccare ChatGPT, un AI con lo scopo di soddisfare qualsiasi richiesta di carattere testuale, per un breve periodo durante l’estate per motivi di sicurezza riguardanti i dati che vengono acquisiti dall’AI.
In particolar modo, i mestieranti sono preoccupati dal fatto che un’intelligenza artificiale in grado di immagazzinare sempre più informazioni e di sfruttare queste ultime a suo vantaggio possa sostituire gli sceneggiatori, i quali, come abbiamo visto, già si trovano in una situazione lavorativa precaria.
Bisogna tracciare subito una linea, come nella sabbia, per poter affermare “Gli scrittori sono esseri umani”, in modo da non rischiare di affrontare la questione quando sarà troppo tardi, ossia dopo che le sceneggiature generate dall’Intelligenza Artificiale avranno acquistato legittimità.
Micheal Schur, sceneggiatore di “Parks and Recreation”
L’accordo WGA & SAG-AFTRA – AMPTP per porre fine allo sciopero
Essendo una notizia molto recente, non si conoscono tutti i dettagli dell’accordo, il quale deve essere revisionato da SAG-AFTRA. Nel frattempo, però, da giovedì 9 novembre, più precisamente dalle 12:01 del pomeriggio, lo sciopero è stato sospeso poiché le due parti hanno raggiunto un accordo che prevede degli importanti cambiamenti.
Per prima cosa, SAG-AFTRA, attraverso un post su Instagram, ci avvisa del fatto che il nuovo contratto prevedrà alcune certezze, tra le quali possiamo sottolineare gli aumenti definiti “minimi” dalla stessa gilda, la possibilità di essere risarciti a fronte della minaccia dell’intelligenza artificiale e puntualizziamo che, per la prima volta, è stato istituito un bonus di partecipazione per lo streaming rivolto ai mestieranti, naturalmente.
Lo stesso vale per la WGA, la quale ha chiuso i suoi picchetti circa un mese fa. Infatti, la Writers Guild of America ha raggiunto i suoi scopi ben prima della sua alleata (nonostante abbia continuato a supportarla, beninteso). Tra i traguardi della WGA, sottolineiamo l’importanza del consenso nei confronti dell’impiego delle nuove tecnologie, ovvero l’intelligenza artificiale, durante la stesura di una sceneggiatura o di ulteriori dettagli interni al progetto.
E voi cosa ne pensate? Siete felici dei risultati?
Fonte: (Alex O’Keefe, BCC; SAG-AFTRA )