Se Posso Permettermi: Capitolo II – La nostra recensione del nuovo corto di Marco Bellocchio! (2024)
Se Posso Permettermi, continuiamo con le recensioni in anteprima da Venezia 81., ma prima una breve introduzione al Bobbio Film Festival.
Ogni estate, la cittadina di Bobbio, in provincia di Piacenza, accoglie il Bobbio Film Festival. Esso nasce negli anni ’90 da un’idea del noto regista italiano Marco Bellocchio, originario proprio di Bobbio, e prevede la proiezione di film usciti nelle sale durante l’anno passato, seguiti da dibattiti pubblici con attori, registi, critici e produttori cinematografici.
Inoltre, annualmente, dopo la fine della festa, si tengono le riprese di un corto con tutti i partecipanti, girato da Bellocchio stesso o da uno dei suoi allievi. Per esempio, l’anno scorso, la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ospitò “Welcome to Paradise” di Leonardo Di Costanzo, proveniente proprio da questo evento. Quest’anno, invece, la stessa Mostra ha presentato il secondo capitolo di quella che sarà una trilogia di corti diretta dal maestro Bellocchio, intitolata “Se Posso Permettermi”. Nel cast abbiamo Fausto Russo Alesi (reduce dal primo cortometraggio), Barbara Ronchi, Rocco Papaleo, Giorgia Fasce, Filippo Timi, Pier Giorgio Bellocchio, Edoardo Leo e Fabrizio Gifuni.
Questa recensione in anteprima di ”Se Posso Permettermi – Capitolo II” sarà dunque composta da due diverse categorie: una senza spoiler e una spiegazione del finale. Infine, troverete un nostro breve giudizio generale, seguito dal voto.
Recensione No-Spoiler
“Se posso permettermi” era un corto di 19 minuti con Fausto Russo Alesi nei panni dell’omonimo personaggio. Esso ritraeva le vicende di quest’uomo disoccupato, reduce dalla morte della madre, che si aggirava tra le vie di Bobbio giudicando ogni persona che incrociava il suo sguardo. Per esempio una ragazza al telefono, una che corre o ancora una in sovrappeso.
Tutto ciò era collegato dal suo modo di porsi e la sua espressione “Se posso permettermi”, a cui seguiva una critica costruttiva o meno nei confronti di chiunque altro. Era alquanto interessante da seguire, seppure registicamente anonimo, ma regalava delle accattivanti visioni del mondo circostante. Detto questo, il secondo capitolo ci avrà soddisfatti?
Ebbene, non del tutto: la regia è operaia, Bellocchio non spicca e non si fa notare, portando alla luce un’opera che a livello registico non ha assolutamente nulla da dire. I dialoghi, come nel primo, sono poco umani; infatti, più che un corto che dovrebbe risultare verosimile, sembra più di star assistendo a un’opera teatrale. Inoltre, il cast è davvero poco in parte.
Questa volta il filo conduttore è del tutto differente: seppure sia presente l’espressione “Se posso permettermi”, non è centrale ai fini della trama. Infatti, in questo cortometraggio, assistiamo a un Fausto ormai al verde, che non può più permettersi la sua bella vita che vedevamo nel primo capitolo. Gli verranno così proposti svariati lavori, sempre più improbabili con l’evolversi delle vicende.
Il tutto si apre dunque con il primo dei numerosi e assurdi avvenimenti, con un agente immobiliare che fa irruzione nella sua casa. Scopriamo però che è stato lo stesso Fausto a inviarli, e così si avvierà la storia di questo secondo tassello della trilogia.
Voto: 5/10
Spiegazione del finale
Premetto che, vista la vita frenetica che si ha al Lido di Venezia durante la Mostra, si vedono circa dai due ai quattro film al giorno. Quindi mi spiace se dimenticherò dei dettagli fondamentali del finale, ma purtroppo vedo, giornalmente, numerosi prodotti.
Dei ladri si introducono in casa di Fausto, provando ad accedere alla sua cassaforte. Lui, rimasto però senza un soldo, gli comunica il codice per aprirla e ciò che trovano all’interno è il nulla più assoluto. Il protagonista recita dunque un monologo di media lunghezza, pregno dell’espressione chiave della dilogia, “Se posso permettermi”. Così, i rapinatori, delusi, lasciano l’abitazione a mani vuote, con il cuore in mano. Un finale dolceamaro per un prodotto che si era rivelato poco coinvolgente fino a prima.
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Opinione finale con voto di ‘Se Posso Permettermi – Capitolo II’
Mi duole dunque annunciarvi che, nonostante avessi apprezzato davvero moltissimo “Se Posso Permettermi”, questa seconda parte è mediocre. Non spicca nulla, dal lato tecnico alla messa in scena, o ancora al fattore intrattenimento. Ciò che lo risolleva è il fatto che si tratti di un cortometraggio lungo una ventina di minuti scarsi, lasciandosi come minimo guardare.
Voto: 5/10
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E voi, cosa ne pensate di questa recensione? Attendete ‘Se Posso Permettermi – Capitolo II’? Andrete a vederlo una volta rilasciato? Fatecelo sapere qui sotto con un commento!