Shinya Tsukamoto: Il maestro del cyberpunk per la prima volta al cinema (2025)
Shinya Tsukamoto è uno dei registi più radicali e visionari del cinema giapponese contemporaneo. Con uno stile ipercinetico, disturbante e profondamente personale, ha ridefinito i confini del cyberpunk orientale, trasformando corpo e metropoli in organismi pulsanti, ossessivi, spesso in conflitto tra loro. Nella sua carriera ha firmato capolavori come TETSUO: The Iron Man, Tokyo Fist, Bullet Ballet e Kotoko, che grazie a Cat People Film arrivano in sala per la prima volta ed in questa occasione ne parleremo esplorando il percorso e l’evoluzione artistica di un dei più grandi artisti del Cyberpunk giapponese.
Noi di Nerd al Quadrato abbiamo voluto omaggiare il regista con questo articolo strutturato in 4 parti: una presentazione del regista, la riproposizione della sua opera prima TETSUO, la sua evoluzione tramite 4 film e un’opinione finale riassuntiva.

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Presentazione di Shinya Tsukamoto
Shinya Tsukamoto è considerato da molti il padre del body horror giapponese, i suoi film e in particolare la dilogia di Tetsuo hanno impattato notevolmente sul cinema giapponese, a partire da Takashi Miike (Ichi the killer, Audition) e Noboru Iguchi (Machine Girl), ma anche sul cinema mondiale grazie al suo stile unico e sperimentale che ha spinto cinefili di tutto il mondo a prendere in mano una cinepresa, dimostrando che per fare cinema non servono cifre esorbitanti.
Ha mostrato fin dall’adolescenza una passione per il cinema, iniziando a realizzare film in Super 8 all’età di 14 anni. Dopo aver conseguito una laurea alla scuola d’arte ha fondato il gruppo teatrale Kaiju Theater, con il quale ha messo in scena opere di stampo underground per poi finalmente firmare il suo primo film nel 1989.

Recensione No-Spoiler di Tetsuo: The Iron Man
Seppur abbia lavorato in precedenza ad alcuni cortometraggi come Denchu Kozou no Boken è nel luglio del 1989 che esce “Tetsuo” (鉄男), l’opera prima dell’uomo che da lì a poco diventerà il volto del cyberpunk giapponese.
Con un budget bassissimo di 10 milioni di yen (più o meno 90.000 dollari americani attuali, in cui il nostro buon Shinya si è più o meno occupato di tutti i reparti tecnici (cosa che poi farà per molti dei suoi film) tranne i costumi e la grandissima colonna sonora di Chu Ishikawa.
Il nostro Tsukamoto per questa sua prima opera sceglie di ispirarsi ai grandi registi americani del body horror e del mistero, David Cronenberg e David Lynch prendendo un po’ da entrambi ma senza assolutamente copiare portando un’opera originale e innovativa.
È un film pazzo, sperimentale e non è immediato, non ha un registro facilmente accessibile a tutti, e per seguirne il filo logico può essere necessario tornare indietro, riguardare, ricostruire le scene, eppure l’efficacia della sua regia è indiscutibile, l’uso delle inquadrature e dei movimenti di macchina è magistrale, sempre funzionale a trasmettere disagio, caos, trasformazione.
Tetsuo è un’opera che comunica con forza, grazie a una messa in scena consapevole e viscerale. E sotto la superficie disturbante, si cela una critica potente: alla società moderna, all’alienazione, alla tecnologia che divora l’identità umana. Un film innovativo, incredibile, che ancora oggi mantiene intatta tutta la sua carica sovversiva.
Voto: 8,5/10

TSUKAMOTO: Una vita in 4 Film
1995 – Tokyo Fist
Tsukamoto si dimostra da subito un regista con una visione precisa, capace di prendere un genere che potremmo associare tranquillamente a Cronenberg e trasformarlo con il suo stile unico. “Tokyo Fist” è crudo, diretto, senza troppe pretese ma con un’energia devastante. Si vede che è una delle sue prime opere, ma già funziona tutto: regia, ritmo, e un finale che resta impresso. Il body horror qui non è solo un effetto, ma un linguaggio. Per non parlare del finale con impronte registiche da Cronenberg a Lynch, sensazionale.
Voto: 8/10
1998 – Bullet Ballet
Con “Bullet Ballet” cambia tutto. Il montaggio rallenta, la violenza si interiorizza: se “Tokyo Fist” era un pugno in faccia allo spettatore, questo è una caduta lenta e continua in un abisso senza fine. Un bianco e nero meraviglioso, perfetto per una Tokyo oscura e senza speranza. La storia sembra quasi il seguito spirituale del film precedente, ma raccontata in modo completamente diverso. Lo stile è più controllato, la regia ancora più elegante con inquadrature da manuale. Mi ha ricordato “La Haine”, non tanto per la trama quanto per il mood e i temi. Forse uno di quei film che vanno rivisti almeno cinque volte per essere compresi a fondo.
Voto: 9/10
2002 – A Snake of June
Questa volta siamo su un altro pianeta. Mi sorprende sempre quanto i film di Tsukamoto riescano ad essere densi di contenuto e di emozioni rimanendo pellicole di breve durata. Un’ora e un quarto che mi è sembrata eterna (in senso positivo). La fotografia, con quel blu freddo e piovoso mischiato al bianco e al nero, è solo uno dei tanti aspetti del film che contribuiscono a lasciarti un ricordo indelebile: se provi ad immaginare alcune scene della pellicola, puoi sentire ancora l’umidità che permea le scenografie.
A differenza dei suoi primi film, qui non si notano più le influenze di Cronenberg e Lynch: è come se con i lavori precedenti fosse riuscito ad assorbire i loro stili ed ora potesse creare qualcosa di totalmente suo, un alunno che ha imparato dal suo maestro con la possibilità di superarlo. Un film disturbante, erotico, intimo e spiazzante. Rinko e Michiro sono due personaggi scritti con una delicatezza immane, e il modo in cui il dolore si trasforma in rinascita mi ha colpito tantissimo.
Voto: 9/10
2011 – KOTOKO
Forse il suo capolavoro. Si sente tutta la maturità di Tsukamoto, non tanto nei temi (che rimangono importanti), ma nel modo in cui li racconta. La regia è più consapevole, più precisa, ma ancora capace di stordire. Anche lui come attore è migliorato parecchio, ma è la protagonista a rubare la scena: una performance incredibilmente assurda, forse la più potente che abbia mai visto da parte di un’attrice giapponese.
Tsukamoto torna un po’ alle sue radici Lynchiane, specie nella parte finale: un delirio emotivo. Non mi sorprenderebbe se Aronofsky avesse visto questo film prima di dirigere “Mother!”… c’è più di qualche similitudine. Se avete l’occasione di vederlo al cinema nei prossimi giorni, correte subito nelle sale. Ne vale la pena.
Voto: 9.5/10

Quali film tornano in sala
I seguenti film torneranno in sala questo mese grazie a Cat People, in associazione con RaroVideo e Minerva Pictures:

Tetsuo: The Iron Man
Anno: 1989
Cast: Shin’ya Tsukamoto, Kei Fujiwara, Tomorowo Taguchi
La storia ruota attorno a un auto-feticista che, dopo un brutto incidente stradale, inizia a vivere una metamorfosi spaventosa: il suo corpo si mescola con oggetti metallici, trasformandolo in una creatura ibrida e mostruosa. Con il progredire della sua trasformazione, l’uomo perde la sua umanità, dando vita a una violenza primitiva e distorta. Un’esperienza visiva e sonora intensa, un viaggio attraverso la psicosi e l’incubo, che sfida i limiti del cinema e della percezione umana.
Uscita nei cinema italiani: 7 aprile 2025

Tetsuo II: Body Hammer
Anno: 1992
Cast: Shin’ya Tsukamoto, Tomorowo Taguchi
“Tetsuo II: Body Hammer” è il sequel del cult “Tetsuo The Iron Man”. Il film segue un uomo d’affari la cui vita tranquilla è profondamente turbata quando lui e suo figlio vengono rapiti da una squadra di scienziati pazzi. L’uomo subisce trasformazioni orribili che sono di gran lunga più estreme del protagonista del primo film, fondendosi con macchinari industriali in un’arma umana potenziata. Rispetto al primo film, “Tetsuo II: Body Hammer” si dimostra più violento e folle, un’esperienza ancora più disturbante dal punto di vista visivo e sonoro.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

Tokyo Fist
Anno: 1995
Cast: Kahori Fujii, Shin’ya Tsukamoto, Koji Tsukamoto
La violenta esistenza di un impiegato di una società, Tsuda, prende una piega ancor più singolare e drammatica quando si invaghisce di un’inafferrabile donna, Hizuru. Un dominio sinistro e catastrofico di violenza e autolesionismo iniziano a prendere il controllo della vita di Tsuda non appena incontra l’amante del suo console, il pugile autodistruttivo Sadik. Violento, penetrante, un film che tratta la svalutazione della società giapponese, l’ostentazione della violenza e l’evidente crisi di mascolinità.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

Bullet Ballet
Anno: 1998
Cast: Shin’ya Tsukamoto, Kirina Mano, Tatsuya Nakamura
La vita Goda, un regista di spot pubblicitari, viene sconvolta quando la sua fidanzata si suicida. Goda si ritrova ossessionato dalle armi da fuoco e inizia a cercare un senso di libertà e di potere attraverso la violenza. Un film visivamente innovativo e narrativamente complesso, che esplora i temi della disillusione, della violenza e della ricerca di significato in un mondo postmoderno.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

A Snake of June
Anno: 2002
Cast: Asuka Kurosawa, Yuji KohtariShin’ya Tsukamoto
Seguiamo la storia di una donna, Rinko, impiegata in una centralina telefonica, la cui esistenza è alleviata da interminabili periodi di isolamento. Rinko si spaccia per un modello per le immagini di fotografia stock e poi carica il suo profilo ‘modello’ su una pagina web. La sua vita è stravolta da una misteriosa telefonata da un uomo che afferma di conoscerla, causando una catena di eventi che la costringe ad affrontare le sue insicurezze e ad accettare se stessa.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

Vital
Anno: 2004
Cast: Tadanobu Asano, Nami Tsukamoto, Kiki
Hiroshi Takagi, uno studente di medicina, a causa di un grave incidente perde la memoria e si ritrova a frequentare una lezione di anatomia. Mentre studia l’anatomia del corpo umano, Hiroshi ricorda brandelli di ciò che era accaduto nel passato e scopre una verità terrificante sulle sue origini. Visivamente indiavolato e formalmente complesso, “Vital” esamina la linea di demarcazione che separa la realtà dalla fantasia, e la natura del ricordo e dell’identità
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

Kotoko
Anno: 2011
Cast: Shin’ya Tsukamoto, Cocco
La storia ruota attorno a Kotoko, una giovane madre single alle prese con gravi disturbi mentali, che lotta ogni giorno per riuscire a prendersi cura del proprio figlio. Con il progressivo peggioramento della sua salute mentale, Kotoko inizia a perdere contatto con la realtà, sprofondando in un mondo fatto di allucinazioni e paranoia.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025

Zan (Killing)
Anno: 2018
Cast: Sosuke Ikematsu, Yu Aoi, Shin’ya Tsukamoto
La storia ripercorre la vita di Mitsumata, un samurai costretto a fare i conti con i propri demoni interiori dopo aver compiuto un atto di violenza estrema. Nel suo cammino verso la pace e la redenzione, si trova faccia a faccia con un giovane che lo sfida a un duello all’ultimo sangue.
Uscita nei cinema italiani: 14 aprile 2025
Consigliamo caldamente, se ne avete l’occasione, di andare a vedere più titoli possibili di questa lista!
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Opinione finale riassuntiva
Rivedere Tsukamoto al cinema è un’occasione che non capita spesso. I suoi film sono esperienze forti, viscerali, che sul grande schermo acquisiscono ancora più potenza. Bullet Ballet è un viaggio sporco nel cuore nero di una Tokyo corrotta, mentre Kotoko è semplicemente devastante: forse il suo film più maturo, più emotivo, più indimenticabile.

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E voi andrete a rivedere uno di questi capolavori del cinema orientale? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!