Star Wars: Tales of Empire – Ecco la nostra recensione delle prime tre puntate! (2024)
Per celebrare lo Star Wars Day, Disney ha rilasciato la seconda stagione di Tales of Jedi, intitolando questa volta Tales of Empire, essendo i personaggi principali legati all’Impero Galattico. La serie si divide in due parti e ogni parte racchiude tre corti di circa 15 minuti l’uno. Ogni corto narra varie parti della vita di Morgan Elsebth e di Barriss Offee, le protagoniste di questa stagione. In questa recensione e analisi mi soffermerò sulla parte legata al personaggio di Morgan per poi dedicare un’analisi a sé stante per Barriss.
Chi ci segue sa già che la recensione sarà divisa in diverse categorie: la parte spoiler, con tanto di analisi della puntata, e infine l’opinione finale con voto.
Recensione Spoiler Star Wars: Tales of Empire – Puntate 1-3
La serie, come detto precedentemente, è una seconda stagione di Tales of Jedi e dunque ne mantiene la chiave narrativa con tutti i problemi e i punti di forza. Iniziamo proprio da questi ultimi. La serie presenta una prestazione grafica mai vista finora in un prodotto animato Disney ambientato nella galassia lontana lontana e ad accompagnare il tutto, ovviamente, non può mancare la colonna sonora incalzante e frenetica in alcuni punti, emotiva e riflessiva in altri. I combattimenti mostrati nei vari corti, oltre ad avere una qualità grafica stupefacente, mantengono la fluidità alla quale siamo stati abituati proprio da Clone Wars e anzi ne migliorano la formula diventando ancora più dinamici.
Purtroppo però le cose positive sono finite. Infatti, la serie, come accennato poc’anzi, ha un problema enorme: le occasioni sprecate, le spiegazioni mancate, il poco spessore dei vari personaggi una volta esauriti i personaggi noti in precedenza e, ultima ma non meno importante, la presenza di retcon insensate e inspiegabili. Come ho accennato nei vari episodi, è facile che si manifesti nello spettatore un sentimento di delusione, come se stessimo guardando una serie di occasioni narrative svanite e a molte cose lasciate al caso.
I personaggi che compaiono sono degni di nota solo se già apparsi in precedenti opere, poiché quelli introdotti e mostrati all’interno dei corti sono privi di caratterizzazione, diventando personaggi di sfondo in primo piano. Ciò è sicuramente aggravato dal poco tempo a disposizione, ma come Star Wars: Vision o Rebels dimostrano, è possibile creare legami emotivi tra spettatore e personaggio anche in pochi minuti di episodio. Arriviamo infine al problema che più di tutti mi ha creato davvero un forte dispiacere, ovvero la retcon di Filoni al primo e al terzo romanzo di Timothy Zahn, Star Wars: Thrawn e Star Wars Thrawn: Tradimento.
Quello che causa ancora più fastidio è il modo di fare di Dave Filoni che più di un’occasione ha dimostrato di non avere il benché minimo rispetto per le opere degli altri scrittori e delle persone che acquistano romanzi e fumetti canonici con la sicurezza che rimarranno tali. Ciò avvenne anche all’interno della prima stagione, dove con l’episodio finale Filoni retconnò l’intero romanzo Star Wars: Ahsoka, di cui per altro era co-sceneggiatore.
Episodio 1
Il primo episodio, intitolato “Il cammino della paura”, ha luogo interamente su Dathomir, dimora delle Sorelle della Notte. A livello temporale siamo collocati nel 21 BBY, in piena Guerra dei Cloni, più precisamente durante gli eventi della quarta stagione di Clone Wars. Infatti, come mostrato nella serie, Dathomir brucia a causa dei Separatisti, i quali hanno avviato una campagna per sterminare le Sorelle della Notte. Il corto ci immerge subito nella battaglia con una giovane Morgan Elsbeth affiancata dalle sue sorelle e da sua madre, armate di archi energetici, affrontare i droidi da battaglia B1 e B2 Separatisti.
La madre di Morgan, il cui nome è Selena, tenta di portare Morgan al sicuro insieme ad altre streghe, ma vengono fermate dal Generale Grievous, scortato da diversi droidi commando. Lo scontro dunque ha inizio con Selene che, alimentando le sue lame di icore magico, fronteggia il generale, che nel mentre ride in un’ambientazione che rende il tutto inquietante. Lo scontro è impari, poiché Grievous è nettamente superiore e infatti poco dopo uccide Selene, che prima di morire incita la figlia a scappare con la voce del generale che gli fa eco con un tono davvero sadico e inquietante. Dopo aver affrontato droidi BX, Morgan cade a terra sfinita, venendo trovata e soccorsa in seguito dal Clan della Montagna.
Essi sono un clan che vive sulle montagne di Dathomir in disparte e grazie a ciò e al loro modo di vivere sono riuscite a sopravvivere al massacro. Morgan si risveglia e viene accolta dalla Matrona del clan, che le dice di essere sotto la loro protezione. Una volta in piedi, Morgan si dirige all’estremità della montagna ed in lontananza vede la foresta oscura bruciare. Morgan è visibilmente turbata da ciò che ha visto e da ciò che ha vissuto, tanto da scansarsi con sgarbo quando la Matrona la invita a rimanere con il suo clan fino a quando non avrà trovato il suo percorso.
Tre ragazze del clan, tuttavia, non sono serene, pensando che quello successo alle Sorelle della Notte potesse succedere anche a loro. Ma la Matrona tempestivamente placa i loro animi impauriti e invita Morgan ad unirsi a sua figlia Nali per andare a caccia. Proprio quando le due sono a caccia, nel cielo passano due missilistiche pesanti Separatiste che pattugliano la zona in cerca di sopravvissuti. Morgan incalza le preoccupazioni di Nali, dicendole che non sarebbe stata pronta a vedere sua madre morire potendo fare qualcosa per salvarla.
Così Nali parla alla madre, che tuttavia rimane riluttante all’idea di imbracciare le armi, volendo rispettare le proprie usanze che sono molto differenti rispetto a quelle delle Sorelle della Notte. Uscita dalla casa della madre, Nali seguirà le amiche, convinte da Morgan ad andare a vedere le armi che avrebbero potuto servirle in caso di pericolo. L’armeria è ben fornita con archi energetici presi da Nali e le sue amiche e delle falci prese da Morgan, tuttavia non fanno in tempo ad uscire che i droidi le aspettavano fuori.
Nali e le sue amiche non sono molto abili in combattimento e dunque hanno la peggio, ciò non si può dire per Morgan che riversa la sua rabbia sui droidi, massacrandone una dozzina. Tuttavia, alla fine, hanno la peggio e proprio quando stavano per essere uccise, arriva la Matrona che, utilizzando una particolare magia, spazza via i droidi dal campo di battaglia. Purtroppo, nonostante l’intervento della madre, Nali perde la vita mentre Morgan perde la protezione del Clan, dovendo così scriversi un cammino tutto suo.
Episodio 2
Con il secondo episodio, intitolato “Il cammino dell’ira”, facciamo un salto in avanti nel tempo. Infatti, Morgan si trova a bordo di uno Star Destroyer classe Imperial scortato da due Star Destroyer classe Venator. La presenza di queste due navi di scorta può trarre molti in inganno, ma è bene specificare che gli eventi narrati in questo episodio prendono piede tra il 5 e il 2 BBY, quindi poco tempo prima degli eventi di Episodio I.
Infatti, i Venator continuarono a prestare servizio ben oltre le Guerre dei Cloni, operando come supporto ai più grandi e potenti Star Destroyer Imperiali. Morgan sta presentando il suo progetto già noto a noi spettatori, essendo elemento cardine della 3 e 4 stagione di Star Wars: Rebels, ovvero il Tie Defender. Esso è un Tie più veloce, manovrabile e potente di un Tie classico, oltre ad avere degli scudi deflettori e un iperguida incorporata.
Tuttavia, il progetto non convince il Moff Isdain, personaggio inedito presentante una mostrina da Gran Moff e dunque importante per l’ecosistema Imperiale. Nonostante il poco interesse nel progetto a causa dei grandi costi, al Moff interessa molto il sistema appartenente a Morgan, ricco di risorse e materie prime. Nonostante il rifiuto del Moff, il capitano Pellaeon si presenta a Morgan con fare interessato al suo progetto. Esso rivela a Morgan che il suo superiore è interessato al progetto, chiedendo infine perché mai dovrebbe mettere al servizio dell’Impero la sua arguzia e intelligenza, ricevendo una risposta poco sincera di Morgan che inneggia alla gloria dell’Impero.
Morgan lascia il Destroyer con la sua nave, la stessa che molto tempo dopo farà da guida principale all’Occhio di Sion, come vediamo in Ahsoka. Una volta giunta su Calodan, capitale di Corvus, accerchiano Morgan sperando di ricevere buone notizie, ma come Morgan annuncia poco dopo, l’Impero non aveva accettato il suo progetto. La folla si inferocisce e tra tutti possiamo notare un personaggio già visto in precedenza all’interno di The Mandalorian, Stagione 2.
Morgan non si capacita di come, dopo tutto quello che ha fatto per loro, essi si siano rivoltati a lei così ferocemente e mentre osserva la città dalle mura, viene attaccata da Rukh, l’assassino ingaggiato da Thrawn e apparso all’interno della quarta stagione di Rebels e all’interno di Star Wars Thrawn: Alleanze. I due ingaggiano uno scontro frenetico, ma alla fine Morgan ha la meglio, riuscendo a disarmare Rukh. Poco prima che possa finirlo, però, interviene Pellaeon, che rivela a Morgan che esso si trattava solo di un test, poiché il suo superiore voleva testare le capacità della strega.
Un istante dopo appare Thrawn dall’ombra. Esso si presenta con la piastrina da Ammiraglio, infatti il Chiss diventerà Grande Ammiraglio dopo la battaglia di Botajef nel 2 BBY. Thrawn rivela di essere molto interessato alla storia e alla cultura delle figlie di Dathomir, segno più che caratteristico del personaggio, e inseguito sposta l’attenzione sul progetto di Morgan, definendo il Moff Isdain uno sciocco senza visione, continuando definendo l’Impero una splendida creatura ma non priva di debolezze e tra queste c’è sicuramente l’assenza di visione dei piccoli problemi da parte degli alti ranghi.
Come Morgan capirà, l’Ammiraglio si stava riferendo ovviamente alla crescente Ribellione che stava iniziando a dare dei problemi all’Impero. Thrawn dunque puntava a eliminare qualsiasi forma di debolezza dell’Impero, compresi gli ufficiali come Isdain che a lungo andare avrebbero prodotto soldati inefficaci. Infine, Thrawn rifà nuovamente la domanda posta da Pellaeon a bordo del Destroyer e stavolta Morgan risponde sinceramente, confessando di cercare vendetta e potere, così da poter distruggere i suoi nemici. In cambio di ciò, essa offriva all’Impero la sua ira che la rendeva infermabile.
Thrawn accetta e proprio in quel momento arriva la settima flotta comandata dall’Ammiraglio, concludendo così l’episodio 2. Questo è proprio il corto incriminato di aver portato riscritture riguardanti i romanzi canonici di Thrawn, come infatti vediamo nel primo romanzo Star Wars: Thrawn, il Chiss riceverà il comando della Settima Flotta dopo la battaglia di Botajef avvenuta nel 2 BBY e per il successo conseguito in tale battaglia, Palpatine lo promuove Grande Ammiraglio dandogli il controllo della flotta.
Oltre a ciò, la presenza del capitano Pellaeon che passerà sotto il comando di Thrawn alla fine del terzo romanzo Star Wars Thrawn: Tradimento, che si svolge in piena stagione 4 di Rebels, infatti prima Pellaeon era sotto il comando del Grande Ammiraglio Savit che dopo numerose vicissitudini verrà sconfitto proprio dallo stesso Thrawn. Filoni poteva mostrare il vero braccio destro di Thrawn in quel momento, ovvero Karyn Faro, ma come al suo solito ha deciso di riscrivere a suo piacimento un pezzo di canone senza avere il minimo rispetto nei confronti dei lettori e dello scrittore.
Episodio 3
Il terzo corto si intitola “Il cammino dell’odio” ed ha luogo su Corvus molti anni dopo le vicende viste nel secondo corto, infatti il terzo episodio si ambienta poco prima le vicende viste nel 9 ABY e dunque le vicende viste in The Mandalorian 2. Vediamo atterrare davanti alle porte della capitale una nave ambasciatoriale della Nuova Repubblica classe CSS-1 di fabbricazione Coreliana, da essa scendono un’ambasciatrice scortata da una manciata di guardie e da un droide R6.
Il nome dell’ambasciatrice è Nadura e prima di fuggire per non lavorare nelle fabbriche Imperiali era un abitante di Corvus giunta ora sul pianeta con l’intento di liberarlo. Camminando per la città si percepisce il clima di miseria e terrore che dilaga ormai da anni, l’ambasciatrice è intenzionata a parlare con Morgan, ma come le verrà detto essa non si vedeva ormai da molto tempo, rimanendo chiusa esclusivamente nella sua dimora, ma una volta giunti davanti alle porte del palazzo, Nadura viene accolta.
Tuttavia, dopo una crescente tensione, Morgan ordina di uccidere l’ambasciatrice e così Nadura tenta la fuga con le sue guardie che si sacrificano per permetterglielo. L’ambasciatrice fugge per la città, dove verrà cercata dagli scout di Morgan, ma una volta riuscita ad uscire dalla città, non fa in tempo a salire sulla nave che proprio gli scout fanno saltare in aria.
R6 era riuscito a contattare la Nuova Repubblica per chiedere supporto, ma proprio quando avevano risposto e, e a rispondere è proprio Bo Katan Kryze, come capiamo dalla voce, Morgan distrugge il comunicatore, facendo svanire la possibilità di rinforzi. Nadura, ferita mortalmente, muore e Morgan, per dare un avvertimento alla gente di Corvus, fa bruciare la foresta davanti alla città, creando un paesaggio simile alla notte del massacro delle Sorelle della Notte.
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Opinione finale con voto
Finisce così il terzo e ultimo corto dedicato a Morgan Elsbeth, che come accennato in precedenza poteva dare molto ma ha lasciato più amaro in bocca che altro con una serie di occasioni perse come la possibilità di mostrare Baylan Skoll e Shin, limitandosi invece a citarli solamente.
Voto: 5.5/10
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