Lo stile dei registi del DCU – Craig Gillespie e “Supergirl: Woman of Tomorrow”! (2024)
Precisamente il 15 maggio 2024, Craig Gillespie veniva annunciato come regista del secondo lungometraggio del DCU, ovvero “Supergirl: Woman of Tomorrow” con protagonista la giovane Milly Alcock nei panni di Kara Zor-El, cugina di Clark Kent/Kal-El (che ricordiamo nel nuovo universo condiviso della DC Comics sarà interpretato da David Corenswet).
L’esperto regista australiano (57 anni a settembre) non vanta una filmografia di prim’ordine, tutt’altro, ed è sconosciuto ai più. Ecco, infatti, in ordine cronologico i titoli che ha diretto: “Lars e una ragazza tutta sua“, “Mr. Woodcock“, “Fright Night – Il vampiro della porta accanto“, “Million Dollar Arm“, “L’ultima tempesta“, “Tonya“, “Crudelia“, “Pam & Tommy“, “Mike“, “Dumb Money“. Sarà, quindi, la scelta giusta per il rilancio al cinema di Supergirl? In quest’articolo proveremo a formulare una risposta, andando ad analizzare il suo stile tramite le varie pellicole da lui dirette, come abbiamo già fatto per James Gunn e James Mangold, rispettivamente regista di “Superman“ e “Swamp Thing“.
N.B.: Verranno presi in considerazione solamente i film disponibili in Italia (ciò significa che rimangono fuori dalla lista “Mr. Woodcock” e “Dumb Money”). Non verranno prese in atto “Pam & Tommy” e “Mike”, poiché – in quanto miniserie – presentano influenze diverse, non essendo dirette solamente da Gillespie.
Lo stile di Craig Gillespie
La cosa che balza subito all’occhio nella filmografia del regista di Sydney è l’uso di molta color correction nella post-produzione, che si traduce in una fotografia satura e piena di colori. L’esempio lampante è quello di “Tonya“, in questo senso. Chiaramente, ci sono un paio di casi dove la saturazione non è massimale, ovvero “Lars e la ragazza tutta sua“ (“Lars and the real girl“ in originale), dove la colorazione doveva trasmettere malinconia e tristezza, e “L’ultima tempesta“, dove la maggior parte delle scene sono ambientate di notte (anche se, in quelle girate in interna si percepisce comunque una saturazione abbastanza elevata).
Un altro tratto distintivo è l’utilizzo di scenografie generalmente spoglie, quasi vuote e con poca personalità, specie nelle scene interne, come quelle nelle abitazioni in “Fright night – Il vampiro della porta accanto“ o “Million Dollar Arm” o ancora in “Lars e la ragazza tutta sua“. La messa in scena, infatti, non è propriamente il lato forte di Gillespie, che spesso pecca soprattutto nella direzione degli attori. Difatti, le performance migliori sono quelle di attori/attrici affermate ed espressive, come Margot Robbie ed Emma Stone.
Per quanto riguarda la direzione, in tutti i lungometraggi diretti da Gillespie la telecamera si muove sempre molto, risultando in una regia molto movimentata e dinamica, con frequenti piani sequenza dalla durata molto breve. In quasi tutte le pellicole è, infine, percepibile una colonna sonora dalle note dolci e armoniche, spesso causata dalla presenza di storyline e intrecci romantici.
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È Gillespie la scelta giusta per “Supergirl: Woman of Tomorrow”?
Dire con quasi due anni di anticipo se Craig Gillespie sia la scelta giusta per Supergirl è complicato e, soprattutto, un azzardo. Da una parte, infatti, sembra essere veramente una delle migliori opzioni, se non addirittura la migliore.
L’australiano, infatti, ha già fatto esperienza con molti elementi e temi presenti nel film: l’alienazione e la difficoltà nel rapportarsi con gli altri in “Lars e la ragazza tutta sua“, che, stando alle descrizioni del personaggio, dovrebbero essere tratti distintivi e importanti della caratterizzazione di Kara; l’uso degli effetti speciali (anche se non in modo massiccio) in “Tonya“, dove è il triplo Axel è stato interamente realizzato con la computer grafica, e “L’ultima tempesta“, che si basa gran parte sulla CGI; tutti i combattimenti diretti in “Fright Night – Il vampiro della porta accanto“ e le coreografie in “Tonya“, che potrebbero rivelarsi entrambi utili nel momento in cui dovrà dirigere gli scontri in “Supergirl: Woman Of Tomorrow“.
Dall’altra parte, però, non essendo propriamente un mago dell’azione e soprattutto non eccellendo nella direzione degli attori, rimane comunque un discreto numero di dubbi, che rimarranno e non verranno sciolti fino all’uscita del primo trailer. A ogni modo, sostanzialmente gran parte della riuscita finale è nelle mani di Ana Nogueira, che dovrà confezionare una sceneggiatura di alto livello, sperando che l’esperienza accumulata nel corso degli anni possa giovare a Gillespie.
In conclusione, il nativo di Sydney potrebbe rivelarsi davvero la scelta giusta, in grado di regalarci un bel film.
E voi, cosa ne pensate di Craig Gillespie? Secondo voi, è la scelta giusta per il rilancio di Supergirl al cinema?