STRANGE WAY OF LIFE – LA NOSTRA RECENSIONE! (2023)
Presentato in anteprima alla 76esima edizione del Festival di Cannes, Strange Way of Life è il nuovo cortometraggio dell’acclamato regista spangolo Pedro Almodóvar! Un western queer che omaggio il cinema di Sergio Leone ma che vive di una propria visione e di un estetica “Almodóvariana“. Scoprite cosa ne pensiamo noi di NerdAlQuadrato nella nostra recensione!
Chi ci segue sa già che la recensione di “Strange Way of Life” sarà divisa in diverse categorie: la parte no-spoiler,la parte dedicata ai personaggi e al cast, un ulteriore paragrafo dedicato all’aspetto tecnico e infine l’opinione finale con voto.
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Recensione No-Spoiler di Strange Way of Life
Dopo venticinque anni, Silva attraversa il deserto a cavallo per andare a trovare il suo amico, lo sceriffo Jake. I due festeggiano l’incontro, ma il mattino dopo Jake gli dice che il motivo del suo viaggio non è quello di ripercorrere i ricordi della loro amicizia. Fin dall’inizio capiamo che questa storia meriterebbe un minutaggio molto più ampio, intendiamoci, 32 minuti volano via e ti appassionano dal primo fino all’ultimo fotogramma, ma si capisce che ci sarebbero molti più temi e molto più materiale da raccontare. Ma questa è una puntigliosità di chi sta scrivendo la recensione.
Il film si apre con un ragazzo che canta: “Che strano modo di vivere ha il mio cuore indipendente, un cuore che non posso comandare, vive perso tra la gente, ostinatamente sanguinante”. L’uomo in giacca verde che arriva al trotto a Bitter Creek è Silva: il paese si chiama letteralmente “fiume amaro” e in effetti tra lui e lo sceriffo Jake scorre un fiume di risentimento.
Silva e Jake si sono persi di vista per un quarto di secolo, da quando erano due giovani agenti in missione in Messico e si erano lasciati travolgere da un’irresistibile attrazione. Ma il loro amore non era destinato a durare: Silva sognava una vita insieme in un ranch, mentre Jake ha scelto la carriera di sceriffo. Silva ha avuto un figlio, che ora è accusato di omicidio e inseguito dalla legge. Jake è lo sceriffo che deve catturarlo.
Nonostante le forti divergenze che li dividono, i due ritrovano quel sentimento fortissimo che provavano 25 anni fa. Ethan Hawke e Pedro Pascal sono un duo perfetto, Hawke che gioca a essere quello più freddo e serio dei due. Pascal invece è quello che non rinnega la sua omosessualità. In 46 anni di carriera, il regista non si è mai trattenuto quando si tratta di scene sessualmente esplicite, qui decide di rappresentare la passione con i dialoghi, fa immaginare tutta la passione tra i due che è stata sepolta per anni, ma adesso può trovare nuova vita. Come dichiara apertamente il corto stesso: è necessario mettere a morte se stessi per risorgere come corpo per l’amore.
Voto: 8/10
Recensione Spoiler di Strange Way of Life
La fine del corto Strange Way of Life lascia lo spettatore con un senso di amarezza, poiché il corto finisce proprio sul più bello. Il discorso finale di Silva, è straordinario e toccante. Silva dice: “Cosa possono fare due uomini in un ranch?”. Con questa domanda, Silva esprime il suo desiderio di una vita semplice e felice con Jake.
Ma Silva sa anche che il loro amore è impossibile, perché Jake non sembra essere in grado di amare e di accettarsi per quello che è. Silva sa che il mondo in cui vivono è marcio e violento, e che il loro rapporto è condannato. Ma la risposta che dà a se stesso è sorprendente per la sua visione ottimistica. Silvia risponde: “Possono sostenersi a vicenda, possono proteggersi reciprocamente, possono prendersi cura l’uno dell’altro”.
Con questa frase, Silva mostra di avere ancora una speranza, di credere ancora nella possibilità di un futuro diverso, in cui due uomini possano amarsi liberamente e realizzare i loro sogni. È una frase che fa riflettere lo spettatore sul senso della vita, sull’importanza dell’amore e sulla forza della volontà.
Personaggi e Cast
Ethan Hawke e Pedro Pascal sono un duo che intrattiene, affascina e colpisce. Attraverso la grandissima sceneggiatura di Almodóvar, gli attori interpretano due personaggi che hanno sofferto molto nella loro vita, solo che uno ha provato a dimenticare tutto ciò, mentre l’altro no.
Jake (Hawke) è un eroe che non è più un “eroe”. Perfetta infatti l’ispirazione del genere del Sur–Western, in cui l’eroe non è più un modello di virtù e di coraggio, ma un personaggio complesso e ambiguo, spesso tormentato da dubbi e rimorsi.
Aspetto tecnico
Strange Way of Life colpisce nel suo lato tecnico a dir poco perfetto. I costumi di Saint Laurent sono al tempo stesso una parodia dei costumi di quel tempo ma non risultano mai eccessivi o troppo stilosi. La regia di Almodóvar è da maestro, attenta ai dettagli, richiamando un certo tipo di sequenze dei western di Sergio Leone ma creando la sua personale visione. La fotografia di José Luis Alcaine (storico collaborato di Almodóvar) è precisa, nulla di eclatante ma gioca in maniera più che accettabile con la luce naturale, dando un senso di realtà (anche se artificiosa).
La colonna sonora di Alberto Iglesias è potente, richiama le musiche del western ma dando un so che di nuovo, di fresco. Infine concludo dicendo che Almodóvar non è solo un grande regista ma anche un grande sceneggiatore. Riesce a inserisce nell’arco narrativo, genialmente molto più lungo della durata stessa del film, un fuoricampo non visto e riassunto in poche battute, che copre uno spazio di oltre vent’anni.
Opinione finale con voto
Per concludere… voglio consigliarvi caldamente di vedere Strange Way of Life, un western queer originale e sorprendente. Un omaggio al sur-western e il western classico. Il film è ambientato nella leoniana Almería, dove sono stati girati molti capolavori del western italiano, e vanta i costumi creati da Anthony Vaccarello per Yves Saint Laurent. L’unico grande difetto del cortometraggio è la sua breve durata di 32 minuti, che non permette di approfondire maggiormente il passato dei due protagonisti.
Il film è un’esplosione di colori e di erotismo, in cui spicca la coppia formata da Ethan Hawke e Pedro Pascal. Non perdetevi questa coppia esplosiva, che regala momenti indimenticabili al cortometraggio. Strange Way of Life non è un semplice esercizio di stile, ma anche una riflessione filosofica e filmica di un autore che si confronta criticamente con il suo status di “classico”.
Potete trovare il film in sala dal 21 al 27 settembre, e poi su MUBI, la piattaforma streaming che lo distribuisce in Italia in collaborazione con Teodora Film. Non fatevi scappare questa occasione di vedere un cortometraggio straordinario, che vi farà emozionare e riflettere.
Voto: 8/10
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Cosa ne pensate? Vedrete Strange Way of Life?