Sunlu FilaDryer S4 – La nostra recensione! (2025)
Gli essiccatori per filamento sono un accessorio per la stampa 3D, cruciale per stampare alcuni tipi di filamento. Grazie a Sunlu abbiamo potuto recensire il nuovo Sunlu FilaDryer S4 per vedere se l’essiccazione del filamento fa davvero la differenza durante la stampa in 3D, e se il FilaDryer S4 è una buona scelta da prendere in considerazione.

Design e Qualità Costruttiva
La maggior parte degli essiccatori per filamento è progettata per contenere una o due bobine di filamento. In confronto, il FilaDryer S4 è un essiccatore molto più capiente, in grado di contenere fino a quattro bobine di filamento contemporaneamente, e questo lo rende piuttosto ingombrante rispetto alla maggior parte degli essiccatori presenti sul mercato. Il caricamento del filamento avviene dall’alto, tramite due sportelli che si aprono verso l’alto. Una volta caricato il filamento, è possibile collegare l’essiccatore alla corrente e utilizzare i comandi frontali per impostare temperatura, umidità e durata del ciclo di essiccazione.

L’aspetto generale del FilaDryer S4 risulta pulito e molto moderno. Il design in sè è abbastanza classico, in pratica è una grande scatola, ma i lati in plastica lucida e semi-trasparente sono interrotti da una sottile striscia LED verde che si accende mentre l’essiccatore è acceso (e che può essere spenta, se lo si desidera), che dona al tutto un tocco moderno. La parte superiore è in plastica nera opaca ed è composta interamente da due grandi sportelli che si aprono verso l’alto per permettere il caricamento e lo scarico delle bobine. Ogni sportello ha una chiusura a molla, che si apre premendo un pulsante. È un meccanismo semplice, ma funziona bene e offre ampio spazio per gestire il filamento.

Il pannello di controllo è dotato di un display LCD retroilluminato che, pur non essendo a colori, offre un’interfaccia chiara e semplice per configurare il funzionamento dell’essiccatore. Da qui è possibile attivare o disattivare la funzione di essiccazione, impostare vari parametri (come la temperatura desiderata, il livello di umidità target e il tempo di essiccazione), oltre a monitorare i valori attuali di temperatura e umidità all’interno dell’unità.

Come utilizzare il FilaDryer S4
Quello che ci ha colpito di più del FilaDryer S4 è sicuramente la sua facilità di utilizzo. Per prima cosa, si scelgono fino a quattro bobine di filamento (anche se non è necessario riempire completamente l’essiccatore per usarlo) e si posizionano all’interno dell’unità. Le bobine vengono disposte in verticale e poggiano su rulli, che facilitano il movimento se si desidera alimentare il filamento direttamente dall’essiccatore. Abbiamo trovato molto comode le aperture superiori per il caricamento del filamento: c’è spazio in abbondanza per inserire le bobine, e poiché queste semplicemente si appoggiano sui rulli interni, è facile come lasciare cadere una bobina in una scatola. Gli sportelli si richiudono facilmente grazie alle chiusure a molla.

Una volta collegato il cavo di alimentazione alla presa e attivato l’interruttore principale sul retro dell’essiccatore, il pannello di controllo mostra un singolo simbolo power nell’angolo in basso a destra. Premendo questo pulsante, il dispositivo si accende e inizia il processo di essiccazione. Si sentiranno le ventole attivarsi, e l’essiccatore inizierà a riscaldarsi fino alla temperatura e al livello di umidità precedentemente impostati. Se si utilizza spesso lo stesso tipo di filamento, è molto comodo poter riutilizzare le impostazioni salvate senza doverle riconfigurare ogni volta.

È anche possibile alimentare direttamente il filamento dal FilaDryer S4 alla stampante 3D, consentendo di continuare l’essiccazione durante la stampa e limitando l’esposizione del filamento a polvere e fattori ambientali. L’unità è dotata di 8 fori di uscita totali, che permettono di far uscire le bobine sia dal lato che dalla parte superiore. I fori sono in realtà attacchi per tubi PTFE, e viene fornita una generosa quantità di tubo per guidare il filamento fino all’estrusore della stampante. È un’aggiunta davvero utile, e abbiamo apprezzato la flessibilità nel poter indirizzare il filamento fuori dall’essiccatore in diversi modi.

Miglioramento delle stampe 3D
È naturale chiedersi se l’utilizzo di un essiccatore per filamento sia davvero vantaggioso. Dopo aver svolto alcuni test, possiamo affermare che per i materiali più sensibili all’umidità, come il TPU, l’essiccatore può fare una notevole differenza. Per verificarne l’efficacia, abbiamo stampato due volte lo stesso modello Benchy, utilizzando il medesimo filamento di TPU e identiche impostazioni di slicing. L’unica variabile tra le due stampe è stata l’essiccazione del filamento nel FilaDryer S4 prima della seconda prova. Il risultato è stato sorprendente: la qualità del secondo modello è migliorata visibilmente, dimostrando che l’essiccazione ha riportato in piena efficienza un filamento che prima risultava praticamente inutilizzabile. Un esito decisamente eccellente, che conferma l’utilità concreta dell’essiccazione, soprattutto con filamenti soggetti all’assorbimento di umidità.

Naturalmente, non tutti i tipi di filamento mostrano miglioramenti evidenti dopo l’essiccazione. Con il PLA, ad esempio, abbiamo riscontrato solo lievi benefici, comunque utili, ma non paragonabili a quelli ottenuti con il TPU. A nostro avviso, un essiccatore per filamento è particolarmente utile per materiali igroscopici come TPU e Nylon, che tendono ad assorbire facilmente l’umidità. In questi casi, l’essiccazione ha portato a un netto miglioramento nella qualità di stampa, giustificando pienamente l’acquisto dell’essiccatore, soprattutto considerando il costo contenuto rispetto al valore dei filamenti. Per filamenti meno sensibili, come il PLA, potremmo non usarlo regolarmente, ma lo considereremmo comunque uno strumento utile da avere per risolvere problemi improvvisi, ad esempio per recuperare bobine che iniziano a stampare male senza apparente motivo.

Filamenti 3D Sunlu
Grazie a Sunlu, oltre a testare il FilaDryer S4, abbiamo avuto l’opportunità di provare anche diversi tipi di filamento, come il PLA+, il PLA Meta e il PLA+ 2.0. La nostra esperienza con tutti e tre i filamenti (rispettivamente grigio, verde menta e rosso) è stata eccellente, e i filamenti si sono comportati molto bene su diverse tipologie di stampa. Tuttavia, quello che ci ha conquistati è stato decisamente il filamento PLA+ 2.0 rosso, non solo per la sua bellissima tonalità di colore, ma anche per la leggera trasparenza che ne esalta ulteriormente la qualità cromatica. Le immagini qui sotto mostrano una nostra stampa di prova, durante la quale abbiamo utilizzato il PLA+ 2.0 rosso fornitoci da Sunlu per realizzare BD-1, il simpatico droide della serie videoludica Star Wars: Jedi.


Conclusione e Voto
Sunlu FilaDryer S4: In conclusione, il Sunlu FilaDryer S4 si conferma come uno dei migliori essiccatori per filamento attualmente disponibili sul mercato. La sua capacità di ospitare fino a quattro bobine contemporaneamente è senza rivali tra i prodotti simili, e funzioni come il controllo automatico dell’umidità lo rendono ideale anche come soluzione di conservazione per filamenti particolarmente delicati. L’utilizzo è semplice e immediato, grazie a comandi chiari e intuitivi. Il principale limite è rappresentato dalle dimensioni generose dell’unità, che richiede uno spazio adeguato nella propria area di lavoro. Tuttavia, se avete l’esigenza di essiccare più filamenti insieme e lo spazio non è un problema, riteniamo che il FilaDryer S4 sia un acquisto altamente consigliato per chiunque abbia una postazione di stampa 3D ben attrezzata. – Cri1603
Questo prodotto è stato recensito utilizzando un’unità stampa fornita dal produttore altro allo scopo esplicito di una recensione.

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E voi possedete una stampante 3D e un essiccatore di filamento? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!