The Acolyte: La Seguace – Ecco la nostra recensione della seconda puntata! (2024)
Dopo aver analizzato il primo episodio della fantastica premiere del 5 giugno, in questo articolo andremo ad analizzare il secondo episodio di The Acolyte. Anch’esso, come il precedente, è davvero sorprendente a livello tecnico sotto ogni punto di vista: ogni ambientazione, costume, make-up e combattimento sono davvero eccelsi, così come la regia e la sceneggiatura.
Nuovamente, bisogna fare una lode a Lee Jung–jae, interprete del Maestro Sol, che oltre a dare una splendida interpretazione al personaggio, ha addirittura imparato la lingua inglese proprio per l’occasione.
Chi ci segue sa già che la recensione sarà divisa in diverse categorie: la parte spoiler, con tanto di analisi della puntata, e infine l’opinione finale con voto.
Recensione Spoiler The Acolyte: La Seguace – Seconda Puntata
Il secondo episodio di The Acolyte, intitolato “Giustizia/Vendetta”, apre le sue vicende su Olega, un nuovo pianeta inedito, il quale, come tanti altri pianeti in tutta la galassia, ospitava un tempio dei Jedi locali con dei Cavalieri dislocati lì.
Questa è una novità già presente nei fumetti e nei romanzi dell’Alta Repubblica, ma introdotta per la prima volta in questa occasione in live action. Infatti, durante le vicende della trilogia Prequel, i templi Jedi sparsi per la galassia erano diminuiti sensibilmente con rare eccezioni viste, per esempio, in Clone Wars su Devaron, che verrà tuttavia attaccato e distrutto dai Separatisti a comando di Savage Opress.
Tornando all’episodio, vediamo una ragazzina pagata da Mae attirare l’attenzione del droide di sicurezza in modo che l’accolita potesse disattivarlo con una granata EMP. Non è la prima volta che vediamo un droide di questo tipo, infatti tutti voi ricorderete sicuramente il ben più iconico droide della sicurezza del Palazzo di Jabba visto in Episodio VI.
Una volta entrata, Mae raggiunge il suo bersaglio, ovvero il Maestro Torbin, uno dei quattro Jedi che nel passato era di stanza su Brendok. Mae, così come ha fatto con Indara, invita il Jedi ad attaccarla con tutta la sua forza, ma Torbin sembra completamente ignorare la ragazza, continuando a meditare profondamente tanto da riuscire a fluttuare nel mentre.
Questa tecnica non è nuova ai lettori dell’Alta Repubblica, ma fa la sua apparizione anche all’interno di Episodio XI e di Clone Wars. Mae tenta di attaccare il Jedi, ma scoprirà che esso ha creato nel tempo un’impenetrabile barriera di Forza, e dopo vari tentativi di attraversare la barriera, Mae deve fuggire poiché gli altri Jedi nel tempio si sono accorti di lei.
La sequenza successiva è ambientata su Carlac, dove all’interno del Polan, Osha, vedendo Jecki in difficoltà con un terminale della nave, le dà qualche dritta aiutandola a risolvere il problema. Successivamente, le due parlano del lavoro di Osha, ovvero il Meknek, e così come Yord e la sua Padawan hanno fatto nel precedente episodio, anche Jecki sottolinea quanto sia rischioso quel genere di lavoro, che solitamente è affidato alle unità R2.
Nel mentre che le due parlano, Sol e Yord hanno una discussione. Infatti, quest’ultimo protesta per essergli stato impedito di mettere le manette a Osha e ritiene ancora la ragazza colpevole. Sol, tuttavia, difende Osha dicendo che non avrebbe potuto combattere contro Indara siccome era fuori allenamento ormai da sei anni.
Sol, in seguito, contatta Vernestra aggiornandola della situazione, soprattutto sulla presunta sopravvivenza della gemella di Osha, ovvero Mae. Non c’è stato bisogno da parte di Sol di tentare di convincere Vernestra poiché ella concordava, siccome è da poco stata segnalata una tentata intrusione al tempio Jedi su Olega, invitando Sol e la sua squadra a raggiungere immediatamente il luogo per indagare portando con sé anche Osha.
La scena torna su Olega, dove ci viene mostrata un po’ più a fondo la città. Vediamo un mercato molto vivace, il quale sembra essere ispirato alla cultura indiana. Successivamente, vediamo Mae che, entrando in uno spaccio, si incontra con un nuovo personaggio, ovvero Qimir. Esso è un ex contrabbandiere e, come abbiamo modo di scoprire qualche secondo dopo, attualmente è un collaboratore di Mae, tanto da essere al corrente del suo obiettivo sul pianeta.
Mae, tuttavia, rivela al ragazzo che la missione non è andata a buon fine poiché Torbin pare essere circondato da un campo di Forza. Mae, tuttavia, non si arrende e chiede a Qimir di creare un veleno con del Banta, una speciale pianta trovabile esclusivamente su Brandok, il suo pianeta natale. Successivamente, i due hanno modo di parlare dei restanti obiettivi della ragazza e, oltre a Sol, scopriamo anche che il Jedi Wookie, visto nel trailer e di nome Kelnacca, è anch’esso sulla lista.
Mae afferma che loro due troveranno la morte per mano sua, ma senza l’ausilio di un’arma, un ulteriore riferimento al metodo con cui gli accoliti Sith si guadagnavano la propria spada laser. Infine, Qimir dice la frase già sentita nel trailer: “I Jedi giustificano il loro dominio galattico in nome della pace. Ma la pace è una menzogna”, chiarissimo riferimento al primo verso del codice Sith che recita: “La pace è una menzogna, c’è solo la passione”. Infine, Qimir dice che Torbin, più di tutti, si è illuso di aver trovato la pace chiudendosi nella Forza, ma solo l’assoluzione poteva dargli la pace che tanto cercava, dando infine a Mae il veleno.
La sequenza successiva torna a bordo del Polan, dove Osha e Sol finalmente conversano dopo tanto tempo. Osha rivela a Sol che nutre ancora qualche remora sulla possibile sopravvivenza di Mae, anche e soprattutto perché l’aveva vista morire nelle fiamme, cosa di cui lo stesso Sol ancora si dispiace, continuando a darsi la colpa dopo tutto quel tempo.
Osha, tuttavia, ribadisce a Sol che quello che accadde molto tempo fa non fu di certo colpa sua, e Sol, di tutta risposta, dice che ormai aveva imparato a convivere con tale evento cercando di tramandare questo insegnamento anche ad Osha. La ragazza risponde di essere stata una pessima allieva, ma Sol, armato di molta umiltà, mette in dubbio le sue capacità da insegnante.
Sol e la squadra arrivano sul pianeta e si dirigono a parlare con due Jedi del tempio che avevano aiutato la ragazzina pagata da Mae, la quale riconosce Osha a causa del suo aspetto come la colpevole. Nel frattempo, Mae ne approfitta e si intrufola nuovamente nel tempio ritornando da Torbin. Ella dice al Jedi di sapere perché ormai da dieci anni osservava il voto di Barash.
Il voto di Barash è apparso per la prima volta in Darth Vader 2017 “Macchina Imperiale”, in cui vediamo il Maestro Jedi Kirak Infil’a osservare proprio questo voto. Delle sue origini e della sua funzione ne parleremo tra non molto in un articolo dedicato poiché ha bisogno del suo spazio per essere spiegato al meglio.
Mae offre a Torbin una scelta: confessare i crimini al Consiglio Jedi o espiare le sue colpe e ricevere la pace eterna che cercava togliendosi la vita con il veleno. Finalmente, Torbin pone fine al voto di Barash parlando con Mae, dicendo che la stesse aspettando per poi successivamente prendere la boccetta di veleno e berla. Questo fa riflettere su ciò che possa essere accaduto in passato, ma qualunque cosa sia successa deve essere davvero grave per tormentare Torbin dopo tutto quel tempo.
Poco dopo, vediamo Osha che, seguendo una visione della Forza, va verso la sala del tempio in cui giace il corpo di Torbin, venendo seguita da Yord. Quando arrivano Sol e gli altri Jedi nella stanza, troveranno Osha con la boccetta di veleno in mano, mettendola in una situazione spinosa. Sarà però Yord a scagionare Osha, dicendo di averla seguita passo dopo passo e che quando Osha era entrata nella stanza, il corpo di Torbin era già a terra senza vita. Successivamente, Osha riconoscerà la pianta con cui è stato realizzato il veleno e questo porterà a indagare nell’unico negozio di spaccio della città.
Successivamente vediamo i Jedi appostati scrutare tramite l’ausilio di un macro binocolo lo spaccio, ma uno dei Jedi di stanza su Olega, vedendo Qimir da lontano, afferma che quello non era il proprietario originale della bottega. La squadra si consulta per attuare un piano e Jackie, ribattendo al piano di Yord che voleva entrare ad arma spianata, suggerisce di sfruttare Osha facendole fingere di essere sua sorella Mae per estorcere una confessione a Qimir.
Sol, per sicurezza, dona a Osha un blaster stordente nel caso la situazione si metta male. Alcuni potrebbero aver storto il naso alla vista di un’arma simile in mano a un Jedi; tuttavia, soprattutto in passato, era più che normale che un Jedi avesse nel suo arsenale uno strumento stordente per bloccare elementi pericolosi senza però recare loro danno.
Una volta impostato Pip in modalità registrazione e dopo aver indossato un velo ricordante quello di Mae, Osha si dirige da Qimir, che, dapprima stupito della presunta visita di Mae prima del tempo concordato, rivela fin da subito il piano del veleno utilizzato dall’assassina, parlando infine del Force User del Lato Oscuro riferendosi alla figura con “Lui”.
Dopodiché, Sol, Yord e Jecki entrano nel negozio e circondano Qimir, che si dimostra disposto a collaborare purché i Jedi non cancellino la sua memoria. Questo elemento, oltre a farci capire il tipo di voci che giravano nella galassia sulle abilità dei Jedi, è anche un riferimento alle opere Legends in cui i Jedi possedevano realmente tale abilità.
Il caso più eclatante è certamente quello di Darth Revan, al quale il Consiglio dei Jedi, a seguito di diverse vicissitudini, cancellò la memoria. Tuttavia, anche nel Canone vediamo un potere simile utilizzato dal Padre su Anakin Skywalker all’interno dell’arco narrativo di Mortis nella terza stagione di Clone Wars.
Tornando dunque all’interrogatorio, Qimir fingerà di non sapere niente su Mae e su quel “Lui” che ha pronunciato precedentemente, ma dice tuttavia che Mae sarebbe stata di ritorno la sera stessa e che avrebbero potuto aspettarla fino ad allora. Con un time skip arriva finalmente la sera. Yord è appostato con un macro binocolo, tiene d’occhio la situazione tenendosi in comunicazione con Jecki alla quale dice l’iconicissima frase: “Ho un gran brutto presentimento”.
Il tutto avviene mentre Osha e Sol discutono; infatti, quest’ultimo vuole affrontare Mae da solo, mentre Osha ricorda al Jedi di essere anch’esso sulla lista dei bersagli dell’assassina. Osha inoltre non vuole perdere l’occasione di rivedere sua sorella faccia a faccia dopo ben 16 anni, ma anche in questo caso Sol si oppone.
Poco dopo, Mae arriva nella strada, ma prima che possa entrare nel negozio si sentirà chiamare da Sol. I due ingaggiano uno scontro corpo a corpo e, come fece Indara precedentemente, anche Sol non sguaina la sua spada laser. Infatti, nonostante l’addestramento di Mae, Sol rimane superiore e riesce a schivare e parare i colpi di Mae con facilità. Interessante notare come Mae nuovamente tenta di sottrarre la spada di Sol, ma sarà proprio quest’ultimo a sottrarre le armi alla ragazza.
Dopodiché, Sol riesce a bloccare Mae con l’uso della Forza e, quando alla domanda “Chi ti ha addestrata?” Mae non dà nessuna risposta, Sol tenta di utilizzare un trucco mentale per leggere la sua mente, scoprendo però che il misterioso Force User era incognito persino alla ragazza.
Sol tuttavia scopre qualcosa di altrettanto interessante, ovvero che, nonostante tutti quegli anni, il pensiero di Mae rimane incentrato sulla sorella creduta morta. Infatti, quando Sol rivela che in realtà sua sorella era viva, Mae non crederà alle sue parole. Yord e Jecki intervengono circondando Mae, che nel frattempo si era liberata dalla presa di Sol.
Nonostante il supporto aereo che Jecki offriva con il Polan, Mae riesce comunque a dileguarsi sfruttando la sabbia presente per terra. Mae tenta la fuga rubando uno speeder di un abitante del posto ed è proprio in questa situazione che le due sorelle si incontrano seppur a distanza con uno sguardo profondo. Osha tenterà di fermare la fuga della sorella sparando due colpi di blaster stordente, ma entrambi i colpi non andranno a segno.
Successivamente vediamo Sol, il quale aggiorna nuovamente Vernestra sulla situazione. Quest’ultima informa Sol che è stato convocato un consiglio di emergenza composto solamente da elementi ristretti, suggerendo che sia un qualcosa ancor più privato dell’Alto Consiglio dei Jedi.
Tuttavia, Sol non era d’accordo poiché credeva che non ci fosse tempo per questa cosa e che doveva dirigersi immediatamente alla posizione del prossimo bersaglio dell’assassina. Tuttavia, Vernestra ricorda al Jedi che la situazione era diventata molto più complessa poiché stavano dando la caccia a una Force User addestrata.
L’attenzione si sposta successivamente su Mae, che si trova ancora su Olega. La ragazza si reca da Qimir per vendicarsi del tradimento ricevuto, ma fermerà la sua lama quando Qimir rivela di conoscere un modo per lasciare il pianeta e inoltre dice anche di sapere dove trovare il suo prossimo obiettivo, ovvero Kelnacca, il Jedi wookiee situato su Khofar.
Questo viene descritto come un pianeta situato nell’Orlo Esterno della galassia con caratteristiche molto simili a Kashyyyk, pianeta natale dei Wookiee. Proprio nell’ultima sequenza ci viene mostrato tale pianeta che, come detto in precedenza, si presenta come un pianeta boschivo con fitte foreste ed enormi alberi. All’interno di una delle tante foreste è presente un’astronave precipitata in cui si imbattono due cercarottami i quali parlano Huttese, facendoci intuire che provengono anch’essi dall’Orlo Esterno.
Sulla nave vi è un’insegna con scritto “Keep out” in lingua Shyriiwook e pochi secondi dopo appare dietro i due saccheggiatori Kelnacca che disarma con l’uso della Forza uno dei due facendoli scappare via entrando successivamente in casa con una scena ricordante una famosissima scena di Shrek. Possiamo tuttavia notare un dettaglio interessante, ovvero che il wookiee non ha indosso alcun abito ricordante i Jedi ed è quindi probabile che Kelnacca si trovi in esilio, lontano dall’Ordine che probabilmente ha abbandonato.
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Opinione finale con voto
Finisce così il secondo episodio di “The Acolyte: La Seguace” che, così come il primo, ci regala emozioni e scene d’azione fantastiche lasciandoci ovviamente con molta curiosità per il terzo episodio in uscita mercoledì 12 giugno.
Voto: 9.5/10
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