The Acolyte: La Seguace – Ecco la nostra recensione della sesta puntata! (2024)
Mercoledì 3 luglio è stata rilasciata la VI puntata della serie Star Wars: The Acolyte, intitolata “Insegna/Corrompi”. Questa puntata, rispetto al frenetico quinto episodio, riassesta un po’ il ritmo in una direzione più riflessiva, sfruttando in maniera ottimale i dialoghi tra i personaggi.
In essa, infatti, ci verrà mostrato come gli equilibri della serie che finora conosciamo stiano per cambiare, con un Osha e Mae invertite di ruolo. La puntata, inoltre, ci regala una piccola infarinatura della situazione geopolitica della galassia in quel periodo e, ovviamente, tantissimi altri dettagli davvero belli.
Chi ci segue sa già che la recensione sarà divisa in diverse categorie: la parte spoiler, con tanto di analisi della puntata, e infine l’opinione finale con voto.

Recensione Spoiler The Acolyte: La Seguace – Sesta Puntata
L’episodio inizia mostrandoci Osha svegliarsi dopo gli eventi del quinto episodio in un luogo sconosciuto che la stessa serie continua a tenerci nascosto, ma di questo ne parleremo più avanti. Osha esce dalla caverna in cui si trova e vede in lontananza Qimir che si dirige da qualche parte; così Osha decide di seguirlo senza però farsi notare. La scena successivamente si sposta sul Polan, la nave sulla quale si trovano Sol e Mae.
Quest’ultima è ancora nascosta fingendosi la sua gemella, mentre Sol, disperato, tenta di contattare il Tempio Jedi per comunicare la disfatta subita poco prima su Khofar; tuttavia, le comunicazioni sembrano essere disturbate. Mae, nel frattempo, si avvicina agilmente a Sol tentando di pugnalarlo, ma il Jedi si gira di scatto dicendo a Mae, credendo ancora fosse Osha, di prendere i comandi poiché lui sarebbe sceso a riavviare il trasmettitore. Una volta da solo, Sol sembra sfogare la sua rabbia scagliando un pugno sul tavolo, anticipato da un silenzio che fa trasparire rabbia, rassegnazione e, soprattutto, il desiderio di vendetta.
Nel frattempo, sulla nave si trova anche Bazil che nel mentre riesce a riparare il droide Pip di Osha. Successivamente la sequenza si sposta sul pianeta sconosciuto dove Osha continua a seguire Qimir. In questa occasione abbiamo modo di dare uno sguardo più dettagliato al pianeta. Iniziamo con il dire quale è il luogo delle riprese che ha dato l’aspetto al pianeta, ovvero le isole di Madeira, e non Skellig Michael, le isole irlandesi utilizzate per le riprese su Ahch-To.
Tuttavia, i due luoghi si somigliano molto anche nella fauna locale: infatti, possiamo vedere delle creature chiamate Skura ispirate alle anatre e ai formichieri. Il nome del pianeta resta nascosto, ma possiamo tranquillamente ipotizzare che si tratti di Bal’demnic, luogo importantissimo per la storia di Darth Plagueis e del suo maestro Tenebrous, il quale troverà proprio la morte sul pianeta. Esso, inoltre, è anche un ricchissimo giacimento di Cortosis, materiale utilizzato da Qimir per il suo elmo e la sua armatura.

Osha raggiunge Qimir intento a fare un bagno, mostrandosi rilassato e padrone della situazione. Nel frattempo, Osha riesce a prendere l’arma di Qimir, ma quest’ultimo, come prevedibile, inizia a parlare alla ragazza riuscendo a prevedere i suoi pensieri pur non leggendole la mente. Qimir utilizza una tecnica utilizzata su Sol nel precedente episodio, probabilmente la tecnica più pericolosa in suo possesso, ovvero il dubbio. Egli, infatti, dice alla ragazza che se l’avesse abbattuto in quel momento avrebbe consumato una vendetta e sarebbe andata contro i principi che ancora seguiva.
Successivamente l’attenzione si sposta sul legame tra Sol e Osha, con quest’ultima che chiede se il suo ex Maestro fosse ancora vivo e solo successivamente chiede di sua sorella, elemento non da sottovalutare. La scena si sposta a bordo del Polan, dove Sol dice che Qimir ha risvegliato qualcosa in lui aggiungendo che fosse arrivata l’ora di affrontare l’Alto Consiglio, confermando quello che da tempo sospettavamo, ovvero che gli avvenimenti accaduti 16 anni prima su Brandok non vennero mai rivelati al Consiglio.
Pochi secondi dopo, sul trasporto salta l’alimentazione e Sol incarica Mae di ripristinarla. La scena si sposta su Coruscant, all’interno del Tempio dei Jedi, dove vediamo Vernestra parlare con un senatore di specie abednedo di nome Chuwant. Egli riferisce alla Jedi che un altro senatore, di nome Rayencourt, stava raccogliendo consensi tra i senatori della Regione d’Espansione (zona già ampiamente nominata e vista all’interno delle opere dell’Alta Repubblica) per votare un’ispezione a sorpresa esterna all’Ordine Jedi. Chuwant dice a Vernestra che un’ispezione non doveva turbarla data la trasparenza dell’Ordine verso il Senato, ma rimarca l’ostilità del senatore Rayencourt verso i Jedi.
Nonostante sia un periodo in cui i Jedi godano del massimo potere all’interno della Repubblica, cominciamo già a vedere alcuni elementi interni al Senato andare contro questa istituzione. Questo potrebbe essere solamente un dettaglio volto a far capire allo spettatore come man mano si stesse andando verso il clima visto all’interno della trilogia Prequel, ma potrebbe anche nascondere una cosa ben più grave. Infatti, è possibile che questo senatore ostile ai Jedi altro non sia che il Signore dei Sith dell’epoca che, come farà Palpatine 100 anni più tardi, si nasconde in bella vista e partecipa alla vita politica della Repubblica.
Inoltre, è alquanto singolare che venga richiesta un’ispezione proprio in quel momento di criticità dell’Ordine, come se Rayencourt fosse a conoscenza della situazione. Vernestra, ovviamente, si mostra comunque preoccupata poiché è pienamente consapevole che, se il Senato dovesse scoprire qualcosa, sarebbe un duro colpo per l’immagine dei Jedi e per la sua. Ad interrompere la scena arriva Mog Adana, un giovane Jedi che aggiorna Vernestra sulla situazione e, una volta che la Jedi apprende la terribile tragedia avvenuta su Khofar, decide di unirsi alla missione di recupero.
L’attenzione torna su Qimir e Osha: i due, infatti, continuano a dialogare con Qimir che rivela alla ragazza di essere stato un Jedi molto tempo fa, addirittura prima che Osha si unisse all’Ordine. Inoltre, Qimir fa presente a Osha che Sol riesce a trovarla non perché lui fosse potente nella Forza, ma bensì perché lo fosse lei; il suo potenziale, infatti, era altissimo e per questo sia lei che sua sorella venivano cercate da tutti. Osha sembra stuzzicata da questo argomento e, una volta che i due raggiungono il rifugio, la ragazza chiede maggiori spiegazioni a Qimir il quale fa presente alla ragazza che gli insegnamenti dei Jedi sulla Forza non erano sempre veri.
Infatti, per Qimir la Forza non svaniva se non allenata, aggiungendo che la Forza trae potere anche dalle proprie emozioni come la paura, la rabbia e il distacco. Quest’ultimo elemento è tradotto in modo inappropriato dalla lingua originale che recita “loss” e dunque sarebbe stato più corretto tradurre la parola con “perdita”. Nonostante ciò, il senso del discorso rimane intaccato, così come il collegamento di queste emozioni con il Lato Oscuro della Forza e anche la consapevolezza che queste emozioni sono vive e presenti in Osha.

Tra i due c’è una profonda differenza: infatti, Osha è alle prese con un conflitto interno ormai diventato troppo grande per poterlo ignorare; d’altro canto, Qimir si dimostra sempre padrone della situazione e perfettamente in equilibrio con la sua oscurità, andando a confermare ciò che disse nel quinto episodio della serie, ovvero di aver accettato la propria oscurità.
Inoltre, Qimir nuovamente istiga il dubbio in Osha alimentando anche la sua rabbia, dicendo che le azioni commesse su Khofar erano del tutto giustificate siccome i Jedi erano un pericolo per la sua stessa esistenza, aggiungendo che l’affetto provato da Osha verso i Jedi non sarebbe mai stato ricambiato proprio a causa del loro modo di vivere estraniati da quel tipo di emozioni. Successivamente Qimir provoca Osha chiedendole di attaccarlo, citando Episodio VI dove Palpatine invita Luke ad abbatterlo.
Così come Luke, anche Osha sembra desistere, ma alla fine cede, accendendo la spada e spingendo al muro Qimir, in questa situazione abbiamo una similitudine con Episodio III. Infatti, la situazione è molto simile agli eventi che si svolgono all’interno dell’ufficio del cancelliere tra Palpatine e Anakin, con quest’ultimo che si punta la sua arma addosso al Sith ma comunque ascolta ciò che ha da dire con attenzione. Nel frattempo, la scena si sposta su Coruscant dove Vernestra è pronta ad unirsi alla squadra di recupero.
In questa sequenza ci troviamo allo spazioporto, luogo molto trafficato: tra la folla possiamo sentire qualcuno nominare il pianeta Naboo, storico pianeta natale di Palpatine, Padme e molti altri personaggi.
Prima della partenza, Mog Adana dice a Vernestra che è insolito che lei viaggiasse, poiché l’iperspazio le dava fastidio, ma la Jedi ribatte dicendo che non le arreca fastidio ma disagio. Questo elemento è una splendida citazione ai Romanzi dell’Alta Repubblica, nei quali vediamo una Vernestra molto giovane avere delle visioni della Forza quando viaggiava nell’iperspazio, che le provocavano un senso di paura. Queste visioni sono dovute a un potere che con il tempo ha imparato a controllare ed è stato cruciale nella lotta galattica contro i Nihil.
Un altro dettaglio davvero bello è il nome dato alla nave di Vernestra, ovvero Cantaros, si tratta del nome del suo primo apprendista Imri Cantaros, morto a seguito degli eventi finali del ciclo narrativo dello Starlight.

La scena si sposta nuovamente a bordo del Polan, dove Mae si imbatte davanti a Bazil e Pip, il quale è la causa del malfunzionamento energetico. I due infatti avevano capito la vera identità di Mae e stavano cercando di ostacolarla, ma Mae riesce senza troppi problemi a riattivare la corrente. Successivamente, Sol, a seguito di un dialogo con Mae, capisce che quest’ultima non era Osha come voleva far pensare e con un colpo di blaster stordisce Mae. Successivamente sospende le comunicazioni con Vernestra e la squadra di salvataggio, i quali erano praticamente lì, e decide di saltare nell’iperspazio verso una direzione ancora ignota.
La scena si sposta nuovamente nel rifugio di Qimir, il quale sta riparando il suo elmo a seguito della battaglia. In questa occasione abbiamo un nuovo dialogo tra Osha e Qimir, con quest’ultimo che afferma di aver sbagliato con Mae, dicendo che essa era spinta solo dal desiderio di vendetta mentre cercava il potere dei due. Questa frase è un chiaro riferimento alla regola dei due e ci indirizza nuovamente verso l’ipotesi che Qimir sia effettivamente alla ricerca di un’apprendista ma potrebbe anche essere un riferimento alla Diade, elemento visto anche in Episodio IX.
Tuttavia, ritengo poco probabile che sia questo il caso, essendo che la Diade viene descritta come un elemento rarissimo che si manifesta raramente negli anni e mostrarlo in Acolyte e in Episodio IX sarebbe poco assennato visto il “poco” distacco cronologico che c’è tra i due prodotti, paragonato agli standard temporali con la quale si manifesta una Diade.
Successivamente, Osha nota la cicatrice che Qimir ha sulla schiena, esso ci rivela che la cicatrice deriva da colui che in passato l’ha ripudiato ma lascia con il dubbio Osha e lo spettatore su chi possa effettivamente aver procurato al ragazzo quella cicatrice. Successivamente Qimir invita Osha a provare il suo elmo dicendo che essendo fatto di Cortosis faceva anche da isolante lasciando la mente sola con la Forza.

La scena si sposta su Khofar dove i Jedi arrivati sul pianeta chiedono informazioni alla gente locale. Questi dicono che fosse avvenuta una schiusa delle uova delle creature del posto, attribuendo così alle creature la causa della morte di tutti i Jedi sul pianeta. Vernestra successivamente fa strada fino alla casa di Kelnacca e i Jedi si ritrovano davanti uno scenario da brividi: vediamo infatti il corpo senza vita di Jecki e Yord.
Durante il sopralluogo, una creatura del luogo tenta di attaccare i Jedi ma verrà facilmente uccisa da Vernestra tramite la sua frusta laser. Mog, guardando la zona, si rende conto che tutti i Jedi sono stati eliminati da una spada laser e il suo primo pensiero ricade su Sol, accusandolo di aver compiuto una strage essendo l’unico in grado di farlo.
È interessante notare come anche in questo caso, così come durante il consiglio ristretto, i Jedi non prendono neanche in considerazione l’ipotesi che possa essere stato un Sith, andando ancora a rimarcare come per i Jedi i Sith fossero estinti ormai da 1000 anni a seguito dello sterminio compiuto dai Jedi e dall’esercito della Luce sul finire della Vecchia Repubblica. Vernestra risponde al giovane Jedi dicendo che quelle fossero accuse pesanti da porre e alla domanda di Mog su chi pensasse fosse stato, Vernestra risponde “Qualcuno che cambierà gli equilibri”.
L’ultima sequenza si ambienta nuovamente all’interno del rifugio di Qimir, dove Osha indossa l’elmo di Cortosis che probabilmente le procurerà delle visioni della Forza del suo passato, andando a mostrarci altri flashback.
SEGUITECI ANCHE SULLA NOSTRA PAGINA INSTAGRAM PER RIMANERE SEMPRE SUL PEZZO!
Opinione finale con voto
Si conclude così il VI episodio di The Acolyte, il quale è stato certo più riflessivo e dialogato rispetto al precedente ma non certo privo di contenuto ed emozioni, anzi lascia molto interesse per ciò che accadrà nella penultima puntata di The Acolyte.
Voto: 8.5/10

SEGUITECI ANCHE SUL NOSTRO PROFILO X , SU CUI PUBBLICHIAMO LE PIÙ IMPORTANTI NOTIZIE DEL MONDO NERD!
Che cosa ne pensate? A voi è piaciuta la puntata di The Acolyte: La Seguace?