The Acolyte: La Seguace – Che cos’è il Voto di Barash? (2024)
La scorsa settimana ha fatto il suo debutto su Disney+ la nuova serie TV di Star Wars “The Acolyte: La Seguace”, e all’interno di quest’ultime sono presenti elementi molto interessanti.
⚠️ ATTENZIONE: ALLERTA SPOILER SU “THE ACOLYTE: LA SEGUACE” ⚠️
All’interno del secondo episodio di The Acolyte abbiamo visto un Jedi, in particolare il Maestro Torbin, praticare il Voto di Barash. In questo articolo andremo a vedere cosa è il Voto di Barash e chi ha dato il nome a questa pratica.
Il Voto di Barash in “The Acolyte: La Seguace”.
Come precedentemente detto, “The Acolyte” ha ospitato la prima apparizione live action del Voto di Barash osservato dal Maestro Torbin a seguito degli eventi successi 16 anni fa su Brendok, pianeta natale delle due protagoniste. Non sappiamo ancora cosa possa aver spinto il Jedi a intraprendere questo percorso estremo, ma ciò che sappiamo è che Torbin cercava disperatamente la pace che solo Mae riuscirà a dargli.
Altre apparizioni nel Canone:
All’interno della serie a fumetti “Star Wars: Darth Vader – Macchina Imperiale“, scritto da Soule e recentemente ristampato da Panini Comics in formato Omnibus, vediamo un Maestro Jedi di nome Kirak Infil’a il quale, prima dello scoppio della Guerra dei Cloni, si era allontanato dall’Ordine eseguendo il Voto di Barash. Si allontanò dalla vita attiva dell’Ordine Jedi, restando solo con la Forza in un esilio volontario, che sia fisico o mentale.
Kirak porrà fine al suo esilio durato circa 20 anni solo quando il Signore dei Sith Darth Vader si recò su Al’doleem, pianeta in cui dimorava il Jedi, alla ricerca di quest’ultimo per ucciderlo e sottrargli la propria spada laser, così da poter attuare il processo del Sanguinamento e costruire la propria arma color cremisi.
Come possiamo vedere all’interno dell’opera, lo scontro non sarà facile per Vader, essendo il Maestro Infil’a uno dei Jedi più abili con la spada. Ma grazie a uno stratagemma, Vader riesce a uccidere con l’ausilio della Forza il Jedi, distruggendo anche la città circostante.
Origine del Voto di Barash:
Il Voto di Barash deve il suo nome al Jedi Barash Silvain. Infatti, la Jedi, coinvolta in una missione insieme a un altro Cavaliere e a un suo stretto amico di nome Porter Engle, si ritrova a dover affrontare dei pirati dopo che i tentativi diplomatici del compagno Porter Engle, che tentò di dissuadere i predoni dall’attaccare la città, fallirono. Lo scontro non fu facile per i Jedi, ma alla fine ne uscirono vincitori.
Porter venne premiato con il titolo di “Lama Bardotta” per le sue incredibili capacità di guerriero; tuttavia, tale prestigio non si può attribuire anche a Barash, la quale causò la morte di diversi abitanti della città a seguito del fallimento di un suo piano.
L’evento la scosse terribilmente tanto da scegliere di autoesiliarsi, così da poter meditare e rafforzare la propria connessione con la Forza, creando così un vero e proprio voto di esilio che prenderà nel tempo il nome di Voto di Barash, percorso che molti Jedi, a seguito di eventi traumatici, sceglieranno di intraprendere.
Precisazione:
All’interno di Episodio VII ed Episodio VIII, scopriremo che il Maestro Jedi Luke Skywalker ha scelto di esiliarsi in seguito alla distruzione del nuovo Ordine Jedi da lui eretto. Tuttavia, la scelta di isolarsi di Luke, sebbene sia dettata da un evento traumatico, non porta il Jedi a riflettere sul proprio legame con la Forza e a ripararlo, ma bensì, spinto dalla paura e dai sensi di colpa, si chiuderà totalmente alla Forza e tutti i dettami Jedi.
Questo rappresenta una grande differenza con il Voto di Barash, che sebbene abbia in comune l’isolamento fisico o mentale, non rinuncia tuttavia alla propria connessione con la Forza, che anzi cerca di rafforzare, così come non ripudia i dettami dell’Ordine, che rimangono sempre osservati.
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