The Bear Stagione 3 – La Nostra Recensione! (2024)
Il 14 agosto ha fatto il suo debutto su Disney+ la terza stagione di ‘The Bear’, la nota serie TV di Hulu acclamata dalla critica e dal pubblico incentrata sul ristorante della famiglia italiana di Carmy Berzatto, il protagonista interpretato da Jeremy Allen White.
Negli Stati Uniti, la terza stagione dello show creato da Christopher Storer ha fatto il suo debutto il 26 giugno, distribuita da Hulu, mentre in Italia abbiamo dovuto aspettare quasi due mesi in più per vedere la continuazione della storia di questa caotica famiglia culinaria.
La terza stagione di “The Bear” è composta esattamente da 10 episodi, per una durata totale di 5 ore e 45 minuti che tengono lo spettatore incollato allo schermo per una frenetica maratona che sa decisamente intrattenere e divertire. Noi di Nerd al Quadrato l’abbiamo vista, quindi non perdiamoci in altre chiacchiere e scopriamo insieme cos’è successo in questa stagione con la nostra recensione!
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Recensione No-Spoiler
Questa terza stagione dell’iconica serie TV di Hulu non cambia particolarmente la situazione generale della trama: i protagonisti cercano di far funzionare ‘The Bear’ contro ogni avversità e non viene introdotto nulla di particolarmente nuovo. Infatti, questi 10 episodi si preoccupano principalmente di farci entrare nella mente dei personaggi, mostrandoci i loro lati peggiori e migliori, ma soprattutto rendendoli normali, qualcuno con cui ci si può identificare.
Si affrontano temi come il lutto, la povertà, la depressione, lo stress, la dipendenza e moltissimi altri, con l’aggiunta di una, quasi sempre, scrittura ottima e delle interpretazioni ancora migliori da parte di tutto il cast. Come nelle prime due stagioni, inoltre, se siete appassionati di cinema, coglierete diverse citazioni, oltre ad alcuni divertenti cameo di celebri attori.
Non si può dire molto altro senza rivelare alcuni spoiler, perciò limitiamoci a dire che ‘The Bear’ è una serie molto particolare, innovativa, unica nel suo genere, che riesce sempre a superare se stessa, ma forse viene anche danneggiata proprio dal voler essere la miglior serie in circolazione, concentrandosi sulla fotografia e la colonna sonora, ma tralasciando spesso alcuni passaggi nella scrittura.
Voto: 9/10
Recensione Spoiler
Il primo episodio è interamente incentrato su Carmy, in particolare sul suo passato traumatico prima di lavorare al Beef/Bear. Sembra infatti che, nel finale della seconda stagione, quando il personaggio è rimasto bloccato nella cella frigorifera, tutta la sua carriera gli sia passata davanti, con molti rimorsi.
Carmy rivede alcuni dei cuochi più importanti con cui ha lavorato, che abbiamo già avuto modo di incontrare precedentemente. Tutti loro lo hanno aiutato a diventare il grande cuoco che è oggi, ma allo stesso tempo lo hanno danneggiato, e la cosa viene evidenziata perfettamente in questa puntata iniziale che è davvero uno dei punti più alti della serie sotto ogni aspetto.
Il protagonista non vuole più perdere tempo con stupidaggini come l’amore o il divertimento, proprio come diceva nella seconda stagione, perché deve concentrarsi solo sul lavoro, vietando a se stesso di essere felice per non essere ferito, visto il tragico passato con suo fratello, che appare brevemente interpretato da Jon Bernthal. Il tema del lutto viene ripreso, in modo più intenso, anche negli episodi seguenti.
Vediamo che dopo la serata d’apertura le cose non sono andate per il meglio, portando alcuni camerieri ad abbandonare e causando numerosi litigi tra Carmy e Richie, che sono allo stesso tempo comici e aggressivi. Quasi ogni membro della squadra inizia ad arrabbiarsi e la tensione aumenta, finché non entra in scena Marcus, il quale ha soltanto bisogno di far funzionare il Bear, per andare avanti e superare la morte di sua madre. Anche in questo caso, la serie trasmette un messaggio bellissimo, con Carmy e Syd che mettono da parte i propri problemi per mostrarsi al fianco di Marcus in modi diversi.
La storia procede e la tensione tra i cugini, interpretati in modo unico da Jeremy Allen White ed Ebon Moss-Bachrach, aumenta, causando diversi problemi al team che cerca di far funzionare le cose. Si torna finalmente a vedere le iconiche scene in cucina, mentre in secondo piano viene introdotto il fatto che i soldi non siano abbastanza per colpa dei metodi di Carmy, il quale ci fa provare quasi pena, perchè cerca di dare il suo massimo nonostante tutto.
Più andiamo avanti e più i personaggi diventano profondi e ben caratterizzati, con Richie che si distingue particolarmente quando vediamo il suo lato da padre divorziato, che cerca di esserci e di diventare un uomo migliore, ma allo stesso tempo vuole solo il meglio per sua figlia. Anche la storia di Syd affronta il tema dei genitori, in modo più rapido e semplice, con il personaggio di Ayo Edebiri che cerca di diventare indipendente e non vuole più vivere con suo padre, perché ha bisogno dei suoi spazi.
Il sesto episodio è invece definibile uno dei migliori di tutta la serie, per quanto è reale e profondo: totalmente incentrato su Tina, ci racconta la storia di una madre, una moglie che vuole lavorare per mantenere la sua famiglia, ma affronta le difficoltà di riuscirci in un mondo moderno, in cui a nessuno serve una donna della sua età senza titolo di studio. E il modo in cui la storia si collega a Michael, il defunto fratello del protagonista, è semplicemente magnifico e davvero toccante.
Mentre Syd considera la possibilità di costruirsi una carriera migliore in un nuovo ristorante, arriviamo finalmente al parto di Natalie e, bisogna ammetterlo, quando si tratta di colpire al cuore, ‘The Bear’ ci riesce, senza ombra di dubbio. L’ottavo episodio analizza il parto sotto diversi punti di vista, con un’incredibile interpretazione di Jamie Lee Curtis, che riflette su tutti gli aspetti tristi e spaventosi che derivano dall’essere una madre e, proprio considerando i suoi errori passati, Donna cerca di incoraggiare sua figlia.
Spiegazione del finale
L’episodio finale chiude finalmente la porta del passato, con il ristorante ‘Ever’, del personaggio di Olivia Colman, che celebra l’ultima cena e Carmy che affronta i suoi demoni, confrontandosi con David, il suo vecchio mentore che gli ha causato innumerevoli traumi con i suoi metodi aggressivi. Non serve neanche dirlo, ma Jeremy Allen White ha nuovamente dimostrato quanto sia bravo: si percepisce la rabbia, la tristezza, la delusione che Carmy prova sentendo che David non si pente di ciò che ha fatto.
Ancora più interessante è il parallelismo con Syd, la quale si trova in una relazione altrettanto tossica che le sta causando traumi con il suo mentore: proprio Carmy. Infatti, ci viene fatto intendere come il protagonista abbia assunto determinati comportamenti aggressivi e gli abbia riflessi su Syd, portandola a scoppiare in lacrime fuori dalla porta di casa sua, durante una festa.
Forse questo significa che è stanca e che ha intenzione di accettare l’offerta di aprire un nuovo ristorante a modo suo, senza tutta questa pressione. Ma ovviamente, la risposta la troveremo soltanto nella prossima stagione. Il tutto si conclude con Carmy che legge la tanto attesa recensione di The Bear, ci vengono mostrate alcune parole sparse, e sembra che le cose non andranno per il meglio, vista la reazione del protagonista.
Opinione finale con voto della terza stagione di The Bear
Per concludere, questa terza stagione, come tutta la serie, merita di essere vista, persino se non siete appassionati del piccolo schermo, perché si percepisce la passione che ogni attore, regista o sceneggiatore mette nella realizzazione degli episodi. Forse non è stata la stagione migliore di ‘The Bear’, considerando che non è successo nulla di estremamente innovativo nella trama, ma gli aspetti psicologici dei personaggi valgono davvero la visione.
Fortunatamente, la quarta stagione è già stata girata, perciò non dovremo aspettare a lungo per sapere cosa accadrà al ristorante The Bear, ma speriamo che il brodo non venga allungato inutilmente: è brutto ammetterlo, ma sembra che già in questa stagione le idee fossero diminuite, con più episodi flashback che non hanno portato avanti la storia principale. Per carità, tutti episodi eccezionali quelli appena citati, ma se verrà realizzata anche una quinta parte, è facile che la serie non riesca più a colpire i fan.
Voto: 9/10
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Voi cosa ne pensate? Avete già visto la stagione?