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The Last of Us 2X01 – Analisi, easter egg, differenze e pareri sull’episodio! (2025)

“The Last of Us 2” finalmente arriva su Sky e Now (MAX negli USA). Noi di Nerd Al Quadrato abbiamo visto e analizzato questo primo episodio di stagione e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “The last of us 2×01” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sull’episodio, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi di alcune differenze e, infine, l’opinione finale riassuntiva con voto!

The last of us 2
The Last of Us 2

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Recensione No-Spoiler di “The Last of Us 2×01”

L’episodio esplora temi complessi come la vendetta, la colpa e la difficoltà di comunicazione tra genitori e figli. Temi che, in gran parte, sono stati esplorati nel gioco ma non tutto ha avuto il suo corretto spazio. Il rapporto tra Joel ed Ellie è al centro della narrazione, evidenziando come le bugie e i segreti possano erodere anche i legami più forti. La relazione nascente tra Ellie e Dina, la quale nel gioco viene introdotta molto rapidamente, aggiunge ulteriori strati emotivi, mostrando la vulnerabilità e il desiderio di connessione di Ellie in un mondo post-apocalittico più crudo, più pericoloso.

Le performance degli attori sono di alto livello. Bella Ramsey offre una rappresentazione intensa di Ellie, catturando la sua complessità emotiva, nonostante sia vittima di un casting errato a priori che la rende poco credibile. Pedro Pascal interpreta un Joel tormentato e vulnerabile, mentre Kaitlyn Dever introduce un’Abby determinata e carismatica. La regia bilancia efficacemente momenti di tensione e introspezione, mantenendo un ritmo coinvolgente attraverso primi piani e giochi di luce propedeutici.

The last of us
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Il discorso del casting non è però da trattare con leggerezza, rappresenta un vero e proprio problema. Perché? La Ellie del videogioco (The Last of Us Part II in particolare) ha tratti molto distintivi: viso affilato, occhi penetranti, espressività dura ma infantile allo stesso tempo. Bella Ramsey ha un volto molto diverso, più spigoloso e meno somigliante alla Ellie videoludica – e in una serie che cerca di essere molto fedele visivamente in quasi tutto, questo stona ancora di più.

Nel primo episodio della seconda stagione, Ellie è più cupa, più carica di conflitti interiori — come nel gioco — ma molte scene che nella controparte videoludica sprigionano emozione grezza e contenuta, qui risultano piatte o forzate. Bella Ramsey, pur essendo tecnicamente brava, fatica spesso a canalizzare le sfumature ambigue di Ellie: rabbia repressa, trauma, sarcasmo, vulnerabilità. La Ellie del gioco riesce a essere odiosa e tenera nello stesso momento; quella della serie tende a oscillare più goffamente tra i poli.

Ellie è una giovane donna traumatizzata e determinata, segnata da perdite e ossessionata dalla vendetta. Il problema è che molti spettatori non riescono a credere che la Ellie di Bella Ramsey possa diventare quella Ellie. Questo è un problema di continuità del personaggio. Anche nel primo episodio della seconda stagione, dove vediamo i primi segnali di questo cambiamento (il rapporto con Dina, la rabbia verso Joel, l’insofferenza verso Jackson), manca una certa intensità visiva e psicologica che The Last of Us Part II trasmetteva magistralmente. Ma ne parleremo meglio dopo.

Voto: 8/10

Voto:

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Recensione Spoiler di “The Last of Us 2×01”

L’episodio si apre con un prologo ambientato a Salt Lake City, dove Abby (interpretata da Kaitlyn Dever) e il suo gruppo piangono la perdita dei compagni Firefly, uccisi da Joel nel finale della prima stagione. Questo segmento, non presente nel gioco, fornisce sin da subito il punto di vista di Abby, che nel videogioco erano svelate più avanti nella narrazione. La scelta di introdurre subito il desiderio di vendetta di Abby rappresenta una significativa deviazione dal gioco, mirata a costruire empatia e tensione fin dall’inizio, cosa che nel gioco accade nel corso della narrazione e del viaggio del giocatore attraverso prima una protagonista e, successivamente, con l’altra.

Dopo il prologo, la narrazione si sposta cinque anni avanti nel tempo, nella comunità di Jackson, Wyoming. Joel (Pedro Pascal) è diventato una figura paterna per Ellie (Bella Ramsey), ma il loro rapporto è incrinato dalla bugia che Joel ha raccontato alla fine della prima stagione. Ellie, ora adolescente, mostra segni di ribellione e distacco, mentre Joel è tormentato dal senso di colpa e cerca supporto in una terapista, un personaggio inedito nella serie che, come affermato in precedenza da Neil Druckmann in persona, non dovrebbe stupirci in quanto l’obiettivo primo della serie è proprio quello di ripercorrere ed espandere ciò di cui il gioco non ha avuto né modo né tempo.

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Durante una missione di pattugliamento, Ellie e Dina si imbattono in un infetto che mostra un’intelligenza superiore rispetto a quelli incontrati in precedenza. Questo suggerisce che il cordyceps si sta evolvendo, aumentando la pericolosità degli infetti e ponendo nuove sfide alla comunità di Jackson. Per non parlare di due scene in cui ci viene mostrata più precisamente la pericolosità crescente del fungo, il quale, a differenza della prima stagione, si sta facendo più vorace, più “intelligente”, più “come noi” (usando le parole di Ellie).

La serie mantiene una notevole fedeltà al videogioco The Last of Us Part II, riprendendo eventi chiave come la relazione tra Ellie e Dina, la tensione tra Joel ed Ellie e l’evoluzione degli infetti. Tuttavia, introduce anche elementi originali, come la già menzionata terapista di Joel e una maggiore attenzione alla struttura politica di Jackson, offrendo una visione più ampia della comunità rispetto al gioco.

Un’altra differenza significativa è l’introduzione anticipata di Abby, come detto, e delle sue motivazioni, che nel gioco vengono rivelate più tardi. Questo cambiamento mira a fornire una comprensione più profonda del personaggio e delle sue azioni future. Inoltre, questo cambio di composizione di una storia già vista non solo la pone diversamente rispetto alla prima volta, ma la adatta a tutto titolo ad uno schermo diverso rispetto a quello della console.

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Differenze fra gioco e serie

Analizziamo, ora, alcune scene che tra gioco e serie tv presentano importanti differenze. La scena in cui Joel suona la chitarra alla presentazione di Jackson, si apre con quest’ultimo che suona Future Days dei Pearl Jam per Ellie. È uno dei momenti più delicati e intimi: Ellie è silenziosa, emozionata, c’è una tensione dolce tra loro. Il suo sguardo è profondo, riflessivo. Non parla molto, ma il suo silenzio è pieno. L’animazione del viso è incredibile: si vede la lotta tra amore e diffidenza. Questa è una delle grandi forze del titolo di Naughty Dog, fra l’altro.

Qui Bella Ramsey è più rigida, quasi impassibile. La scena è ripresa, ma manca la stessa intensità. Il suo viso è meno espressivo; gli occhi non comunicano quel misto di riconoscenza e frattura emotiva. Il momento risulta più didascalico: lo spettatore capisce cosa dovrebbe sentire Ellie, ma non lo percepisce visceralmente.


Passiamo alle prime interazioni fra Ellie e Dina: nel gioco, Ellie e Dina si scambiano battute affettuose ma ambigue, con un tono adolescente, leggero, ma con messaggi subliminali. Ellie è impacciata, protettiva, sarcastica. Il tutto si gioca su pause, mezzi sorrisi, silenzi carichi. Nella serie, Ellie risulta più aggressiva nei modi, le battute sono più dirette, meno sfumate. Bella Ramsey non riesce a restituire l’equilibrio tra durezza e vulnerabilità che nel gioco era particolarmente presente. La tensione romantica con Dina c’è, ma è meno calibrata.

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Parlando invece del dialogo fra Ellie e Joel, Quando i due parlano (post verità), il tono è freddo, ma carico di dolore. Ellie non urla, ma ogni parola pesa come una lama. Ashley Johnson (doppiatrice) riesce a far trapelare l’affetto spezzato, non annullato. C’è un continuo rimando a ciò che non viene detto. Nella serie, la dinamica è più urlata e diretta. Ellie mostra rabbia più esplicita, ma meno dolore interno. Bella Ramsey sembra più arrabbiata che ferita. Manca la risonanza del non-detto, che nel gioco era devastante. La tensione è presente, ma meno elegante.


In The Last of Us Part II, gli infetti sono parte integrante della tensione psicologica. Ellie li affronta con rabbia, ma anche con strategia, paura, adrenalina. Il volto cambia, suda, respira. L’animazione comunica costantemente ansia e decisione. Nella serie, invece, nonostante la scena sia ben costruita visivamente, la performance fisica di Ellie è rigida. Bella Ramsey non trasmette la stessa intensità fisica e panico controllato che Ellie del gioco incarna. I movimenti sono meno viscerali, le espressioni più fisse. Proprio come abbiamo detto pocanzi.


Ci sono molte scene in cui Ellie non parla. Esplora ambienti, guarda oggetti, si ferma a pensare. Questi momenti sono fondamentali. Il linguaggio del corpo parla: il modo in cui regge la chitarra, sfiora un disegno, guarda il vuoto. Sono piccole cose che costruiscono un personaggio come, per fare un esempio, il modo in cui Ellie prende il coltello prima di uscire dal suo appartamento nel garage di Joel. Nel gioco avviene in maniera diversa, come se fosse riluttante ma convinta al tempo stesso. Nella serie, invece, ritira il coltello dal tavolo molto rapidamente, come se la componente della riluttanza non fosse proprio contemplata.

Questi momenti esistono, ma non sono sfruttati bene. Bella Ramsey non ha un linguaggio corporeo altrettanto comunicativo. I silenzi sembrano pause narrative, non introspezione. Manca la dimensione interiore, quella che nel gioco era resa tramite la regia, ma anche tramite la presenza viva di Ellie.

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Opinione finale con voto

Il primo episodio della seconda stagione di The Last of Us riesce a espandere l’universo narrativo del videogioco, introducendo nuove dinamiche e approfondendo i personaggi. Pur mantenendo una forte connessione con il materiale originale, la serie prende coraggiosamente nuove direzioni, promettendo una stagione ricca di emozioni e colpi di scena.

Insomma, tra una regia magistralmente composta e una sceneggiatura che non solo rispetta a pieno, ma esalta ulteriormente ciò che il gioco ci ha mostrato. Il fatto che Bella Ramsey non rispecchi Ellie a pieno in quanto espressioni, comportamenti e atteggiamenti, non deve oscurare ciò che c’è di perfetto. Dunque, non si può considerare come non valido un episodio come questo, che sicuramente è, e rimane, di alto livello (come, d’altronde, il titolo che porta la serie stessa, il quale sin da sempre ha vinto i premi più disparati).

Voto: 8/10

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E voi avete visto il primo episodio di “The last of us Stagione 2”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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