The Penguin – La nostra recensione dell’epica serie TV spin-off di ‘The Batman’! (2024)
Pochi giorni fa si è conclusa ‘The Penguin’, la prima serie TV spin-off dell’universo su Batman realizzato da Matt Reeves. Noi di Nerd Al Quadrato abbiamo analizzato ogni episodio dello show settimanalmente e ora siamo qui per dirvi la nostra opinione sul progetto!
La recensione di ‘The Penguin’ sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sugli episodi, ma non ha ancora potuto vederli), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.
Recensione No-Spoiler di “The Penguin”
Questa nuova aggiunta all’universo cinematografico di Matt Reeves, che appartiene ai progetti Elseworlds realizzati dai DC Studios, si è rivelata una vera e propria sorpresa. Le aspettative su una serie incentrata sul Pinguino, un villain iconico dell’Uomo Pipistrello, eppure non eccessivamente apprezzato, non erano molto alte, ma il progetto ha sicuramente dimostrato di essere valso la pena.
Ogni episodio costruisce in modo deciso la trama della guerra criminale per il potere di Gotham City, con una scrittura che non risulta mai banale, inaspettati colpi di scena e un cast che supera se stesso continuamente, a partire dal mostruoso Colin Farrell, che scompare all’interno del trucco e del costume, ma che allo stesso tempo esprime l’emotività e la durezza del Pinguino, una cosa non da sottovalutare.
E non è l’unico che si meriterebbe di essere riconosciuto con delle nomination alle principali premiazioni televisive: anche Cristin Milioti, la “villain” principale della serie è stata un punto fondamentale delle vicende, ed è riuscita a evidenziare al meglio la pazzia e la debolezza emotiva di Sofia Falcone. Parlando del giovane Rhenzy Feliz, che interpreta Victor Aguilar, il suo personaggio ha avuto un’evoluzione profonda, aggiungendo molta umanità agli episodi e ha avuto una conclusione sorprendente, ma allo stesso tempo appropriata, di cui parleremo nella parte spoiler.
Il cast non è l’unico punto forte di ‘The Penguin’: le atmosfere di Gotham City, che viene mostrata anche in ambientazioni diurne, ci permettono di immergerci nei quartieri più loschi della città e si percepiscono le emozioni dei protagonisti nei confronti della propria casa, con una costante critica politica molto interessante. Insomma, Gotham non è mai stata approfondita così bene in un film di Batman, visto che di solito il focus principale è su Bruce Wayne.
Qui vediamo tutto da un lato umano, dalla prospettiva di personaggi che hanno vissuto le conseguenze degli eventi di ‘The Batman’ e, proprio per questo, ci sono alcuni collegamenti al film con Robert Pattinson che faranno sicuramente piacere ai fan più accaniti. Eppure, anche se non si conosce quanto accaduto nel film del 2022, la serie vive di vita propria, ovviamente con molte ispirazioni ad altri progetti.
Un altro punto a favore è la colonna sonora di Mick Giacchino, che richiama quella del padre, Michael, ma anche in questo caso risulta originale e appropriata per il personaggio del Pinguino, che non passa mai in secondo piano, nonostante tutti i volti che vediamo nella serie siano valorizzati e approfonditi. Con tutti questi elementi positivi, possiamo affermare che la showrunner Lauren LeFranc, i registi, il produttore Matt Reeves e tutti coloro che hanno lavorato al progetto hanno fatto centro, presentando al pubblico uno dei migliori prodotti live-action della DC di sempre.
Voto: 9,5/10
Recensione Spoiler di “The Penguin”
Nel corso delle 8 puntate, dalla durata di circa un’ora ciascuna, accadono moltissime cose, perciò parleremo soltanto di quelle principali, che hanno avuto un impatto notevole sulla trama e saranno fondamentali anche per il futuro. Per esempio, il nome dei Falcone è ufficialmente stato cancellato, con Sofia che ha ereditato il nome della madre, Gigante, per cercare di costruire il suo impero. Tutta la trama di Sofia è estremamente legata a suo padre, Carmine.
Quest’ultimo, a differenza del film del 2022, è interpretato da Mark Strong per alcuni flashback, ma la cosa non influenza in modo negativo la trama e, anzi, il recast risulta molto piacevole. In generale, la storia dei Falcone e dei Gigante è analizzata nei minimi particolari e vediamo molti personaggi iconici della famiglia mafiosa, come Alberto Falcone, che viene ucciso nel primo episodio proprio da Oz.
Sofia Gigante diventa praticamente la coprotagonista man mano che si procede con gli episodi e il quarto episodio, che è un flashback dei suoi anni passati ad Arkham, è un approfondimento davvero toccante. La figlia di Carmine è stata infatti incastrata e costretta a scontare la pena al posto dell’Impiccato, il quale era proprio suo padre. In diversi momenti, ci troviamo a fare il tifo per lei, visto che tutto ciò che vuole è vendetta contro il Pinguino e contro la sua famiglia per averla venduta.
D’altro canto, anche Oswald Cobb è un personaggio che vogliamo vedere vincere, almeno prima del finale, di cui parleremo dopo. La serie gioca molto su questo dualismo e sul fatto che nessuno dei due sia davvero cattivo e neanche veramente buono, specialmente perché il Pinguino viene approfondito con la presenza di sua madre e con i flashback riguardanti i suoi fratelli.
Francis Cobb è un altro aspetto molto positivo dello show, perché il suo rapporto col figlio non è mai genuino o banale, ma c’è sempre una giusta profondità e molta tristezza, dovuta al fatto che la donna ha perso i suoi figli proprio per colpa di Oz. Nel finale, infatti, scopriamo che Francis ha sempre saputo che a uccidere Jack e Benny fosse stato Oswald, e lei lo ha sempre odiato segretamente per questo, usandolo soltanto nella speranza di ottenere una vita migliore.
Il vero vincitore dei giochi, però, sarà proprio il Pinguino, che non solo ha la meglio su Sofia e sua madre, ma anche su Salvatore Maroni, un altro personaggio fondamentale, interpretato da Clancy Brown. Dopo che Oz brucia la sua famiglia, Sal assume un ruolo centrale negli eventi, creando un’alleanza con Sofia Gigante, che non ha un lieto fine: Maroni muore mentre affronta Oswald e, in più, viene incolpato della produzione del Bliss.
Un personaggio da non sottovalutare affatto è stato invece Victor Aguilar, l’aiutante del Pinguino che è stato colpito direttamente dall’attacco dell’Enigmista e rappresenta l’aspetto più umano della serie. Nel corso della serie possiamo assistere alla sua evoluzione e il suo legame con Oz diventa sempre più intimo, con un rapporto di lealtà che lo porta a diventare anche più aggressivo e uccidere un uomo.
Julian Rush è probabilmente l’aspetto più abbozzato della serie, perché il dottore è abbastanza “superfluo” e non ha una caratterizzazione definita al di fuori del suo rapporto con Sofia, ma non è mai invadente e diversi indizi presenti nelle puntate indicano che potrebbe essere collegato allo Spaventapasseri, un villain che potremmo vedere nel futuro della saga. In ogni caso, i veri colpi di scena avvengono nel finale, perciò procediamo a parlare dell’ultimo episodio…
Analisi del finale di “The Penguin”
L’ottava puntata di ‘The Penguin’ ha importanti collegamenti al mondo di Batman: prima di tutto, nel Tribunale di Gotham City vediamo Bella Reál, il nuovo sindaco della città che abbiamo già conosciuto nel film del 2022. Questo crea senza dubbio un senso di continuità nella saga e ci viene accennato che tra i piani del nuovo governo c’è l’intenzione di creare una squadra speciale per indagare sulla corruzione.
Inoltre, Sofia Gigante è stata sconfitta ed è tornata rinchiusa all’Arkham Asylum, all’interno del quale è tornato anche Julian come suo dottore. È qui che è presente un secondo collegamento molto interessante: Selina Kyle, l’iconica Catwoman interpretata da Zoë Kravitz, ha spedito una lettera alla sua sorellastra in manicomio e tutto sembra indicare che le due faranno squadra in futuro, magari proprio in ‘The Batman: Part II’.
Arriviamo al protagonista assoluto, Oswald Cobb, che è riuscito ad avere la meglio sulle altre famiglie mafiose per costruire il suo impero. Nella sua impresa, il personaggio di Farrell ha mostrato la sua vera natura, uccidendo l’unica persona che gli era rimasta fedele: Victor, il cui cadavere viene semplicemente abbandonato come spazzatura, anche se si fidava ciecamente di Oz.
La vera follia non si raggiunge qui, però, perché il Pinguino si spinge oltre e mantiene sua madre in vita, in stato vegetale, contro la sua volontà, quasi per tenerla come trofeo della sua vittoria. E, visto che Francis non può più lodarlo, la serie si conclude con il protagonista che danza con Eve Karlo, la quale indossa le vesti di Francis Cobb. Mentre Oz crede di aver finalmente la città in pugno, lo schermo si allarga per mostrarci il Bat-Segnale acceso nel cielo, anticipando il ritorno del Pipistrello che vedremo in ‘Part II’.
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Opinione finale con voto
‘The Penguin’ dovrebbe diventare l’esempio sia per la Marvel che per la DC di come realizzare una serie spin-off che porti avanti la storia senza abusare di cameo inutili, ma piuttosto puntando su approfondire dei nuovi personaggi e soprattutto sulla qualità. I difetti nel progetto sono veramente pochi, che possono tranquillamente essere ignorati, perché è innegabile che il lavoro svolto sia, sotto ogni punto di vista, eccezionale.
Se la saga di Matt Reeves dovesse continuare a mantenere questo livello di qualità anche per i prossimi film e le prossime serie TV, potrebbe tranquillamente diventare uno dei migliori franchise basati sui fumetti di sempre e, riguardo a questo, la produzione sta già considerando la possibilità di realizzare una seconda stagione della serie visto il notevole successo. Un’ulteriore stagione sarebbe senz’altro gradita, se la storia sarà degna di essere raccontata, ma è ancora presto per saperlo.
Voto: 9,5/10
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