The Substance – La Nostra Recensione in Anteprima! (2024)
Presentato a Cannes il 19 maggio di quest’anno, “The Substance” è la seconda opera della giovane regista francese Coralie Fargeat. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto alla Festa del Cinema di Roma e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “The Substance” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

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Recensione No-Spoiler di “The Substance”
“The Substance” di Coralie Fargeat è il film che ha vinto il premio alla miglior sceneggiatura all’ultimo Festival del Cinema di Cannes. Protagonista del film è Demi Moore, che dà il volto a Elisabeth Sparkle, una celebrità in decadenza; un giorno, del tutto sbronza e desolata, lei deciderà di fare uso della cosiddetta “sostanza“, che creerà una versione migliore di sé stessa, dalle fattezze di Margaret Qualley.
Questo film è un viaggio delirante all’interno di un mondo rozzo e pieno di ignoranza. Il tutto è una metafora che critica la società odierna, prima di tutti Hollywood, alternando regia, fotografia e altro ancora in base alla circostanza (ma ne parleremo meglio nella parte con spoiler). Infatti, la Fargeat fa un lavoro magistrale con i movimenti di macchina: decide di opprimere lo spettatore puntando la camera in punti claustrofobici o direttamente sui volti dei personaggi; noi siamo spettatori e tali dobbiamo restare. La regista si è anche divertita a citare dei capolavori nel corso della scorrevole e mai eccessiva durata di 140 minuti, quali diverse fatiche di Kubrick e Cronenberg o ancora “Basket Case” di Henenlotter.
Cast perfettamente in parte: Demi Moore stratosferica e camaleontica, Margaret Qualley prestata a una vera e propria trasformazione fisica e mentale, come da lei dichiarato. “The Substance” è stato inoltre protagonista di alcune polemiche sul web, poiché visto come troppo crudo: effettivamente è vero, personalmente qualche scena ho avuto difficoltà a digerirla, quindi lo sconsiglierei ai deboli di cuore e stomaco, per quanto sarebbe importante che ognuno desse un’occhiata ai capolavori odierni come questo.
“The Substance” è un film talmente bello che si può chiudere un occhio dinnanzi ai buchi di trama, perché ce ne sono e non sono pochi. È un’opera stratosferica, e stare a guardare alle incongruenze sarebbe inutile.
Voto: 9½/10

Recensione Spoiler di “The Substance”
Detto questo, “The Substance” è un film che è in realtà un grande dito medio a Hollywood. Ma, al contempo, è un film che parla di accettazione e autostima. Elisabeth è triste e vorrebbe una versione migliore di sé stessa; e, per tutta la parte di pellicola in cui Sue non è ancora presente, la regia è del tutto statica. Quando arriva il personaggio di Margaret Qualley, però, la camera da presa comincia a compiere dei movimenti più dinamici, e così per tutto il film.
Inoltre, quando Sue è in scena, sembra quasi che un filtro sia stato applicato all’immagine, ma soprattutto a lei; questo è per ricalcare il fatto che la ragazza sia più giovane, bella e formosa, e il concetto viene accompagnato dalla regia, che le inquadra seno e sedere in continuazione, fino alla disperazione più totale. È anche interessante il modo in cui Sue interagisca con soli uomini per tutto il film, senza mai rivolgere parola a una donna se non per ucciderla.
Lei dalla società è vista come un oggetto che balla sulle note di “Pump it up” e basta: per esempio, quando va a fare l’intervista che vediamo nella pellicola, le viene chiesto come faccia a essere così bella esteticamente. O ancora, la figura del maschio in “The Substance” è incredibilmente ridicolizzata, in primis grazie all’interpretazione mozzafiato di Dennis Quaid, sempre sopra le righe ma non eccessivamente.

Anche i colori e i simboli giocano un grande ruolo nella complessità di questa gigantesca opera cinematografica. Nel corso di essa, risaltano due immagini: il cappotto giallo di Elisabeth e il lunghissimo corridoio. Ebbene, entrambi hanno un significato nascosto! La giacca della protagonista è gialla come il tuorlo dell’uovo con cui si apre il film; infatti, lei è la matrice e questo ce lo ricorderà fino alla fine, perché sarà l’ultimo indumento che le vedremo indossare.
Sue, la prima volta che esce al mondo esterno, ha addosso questo vestito; appena ne vedrà un altro, però, lo sostituirà senza esitare, allontanandosi eternamente dalla matrice (infatti le vedremo in contrapposizione per tutta la durata, soprattutto nella breve scena in cui interagiscono tra di loro). Sue è quindi come il secondo tuorlo dell’uovo, che fuoriesce dal primo ma che man mano si allontana… ed è così che ho interpretato il colore giallo accesissimo del cappotto.

Il corridoio, invece, oltre a essere un chiaro riferimento a “Shining“, ha un significato molto peculiare. Innanzitutto, rappresenta un momento di transizione tra un punto e un altro, così come nella vita di tutti i giorni. Sulle pareti di questo specifico corridoio si trovano però, inizialmente, le foto di Elisabeth, da quelle che la ritraggono da giovane a quelle che la ritraggono da adulta. Ogni volta che lei ci passa è dunque una full-immersion nel suo passato, senza alcun bisogno di una chiara spiegazione (come succede a inizio film con la stella sulla Hollywood Walk of Fame).
Quando però le sue fotografie verranno tolte dal corridoio, verrà definitivamente segnata in negativo la vita di Elisabeth, ed è da lì che lei cadrà in una profonda depressione. Sue inizia successivamente a lavorare nello stesso posto, e di conseguenza avrà le sue due foto, che segneranno l’inizio di una nuova vita.

Quella stanza è, in conclusione, una metafora per la vita: quando verranno appese le tue immagini, significherà che sei finalmente nato, e quando verranno invece levate, significherà il contrario. Ma quello non è l’unico corridoio pregno di significato nel film: ce ne sono altri due! Uno è quello che deve percorrere Elisabeth per arrivare dai rifornimenti della sostanza, l’altro è quello di casa sua, che conduce al bagno.
Entrambi simboleggiano la stessa cosa, ovvero la salvezza dopo un momento di sconforto. Nel primo caso, bisogna accovacciarsi per arrivarci, nel secondo è semplicemente tetro l’ambiente.

Analisi del finale di “The Substance”
Sue, dopo aver perso denti, unghie e orecchie, torna in casa e decide di iniettarsi a sua volta la sostanza, nonostante sia stato chiaramente indicato che non vada usata una seconda volta. Dal suo corpo fuoriesce infatti uno sgorbio, una figura deforme dalle fattezze di entrambe le protagoniste, con tutti gli organi fuori posto: viene chiamato “Monstro Elisasue“.
Il Monstro si mette il vestito di Sue, o meglio quello che avrebbe dovuto indossare alla serata di capodanno, si copre il volto con un cartonato di Elisabeth e si reca nello studio come niente fosse. All’inizio ha una visione, in cui lei entra e tutti la acclamano; la realtà è però che il corridoio è vuoto, e la creatura si trova in un barlume di tristezza.
Così lo spettacolo ha inizio e Monstro Elisasue arriva sul palco, sulle note della famosa colonna sonora di “2001: Odissea nello spazio” e lasciando tutti a bocca spalancata. Pronuncia qualche parola, le cade il cartonato di dosso ed espelle un pezzo di carne dalle fattezze di un seno dalla testa. Una donna si alza e urla, e così tutto il pubblico a ruota. Alcuni salgono addirittura sul palcoscenico per violentarla fisicamente.
Un uomo, in particolare, riesce a farle saltare la testa con un oggetto non identificabile. Allora Monstro comincia a rilasciare sangue a bizzeffe, facendo letteralmente un bagno di sangue a chiunque si trovi nel teatro. Fuoriesce proprio da quest’ultimo posto, macchiando tutto il corridoio di rosso. Arrivata fuori, si sfracella per terra, putrefacendosi col tempo. Una piccola parte dal volto di Elisabeth si distacca dall’ammasso di carne e si appiccica sulla stella della Hollywood Walk of Fame a lei dedicata, squagliandosi e venendo portata via da uno spazzino.

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Opinione finale con voto
In conclusione, “The Substance” è un’opera mastodontica, che vi lascerà a bocca aperta. Il lato tecnico divora la metà dei film usciti quest’anno, se non tutti. Ci sono poche pellicole al pari di questa, uscite nel medesimo anno, quindi fatevi un favore e andatela a vedere il 30 ottobre, quando uscirà nelle sale (ma controllate anche il trigger warning, perché potrebbe disturbarvi).
Voto: 9½/10

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