The Well – La Nostra Recensione! (2024)
“The Well” è un film horror italiano del 2024, diretto dal regista romano Federico Zampaglione, ricco di un cast multinazionale, americano ed italiano, dove spicca tra tutti l’attrice italiana Claudia Gerini, in cui una restauratrice d’arte americana si reca in un paesino italiano per recuperare un dipinto medievale che scoprirà nascondere un’oscura maledizione. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per recensirlo!
La recensione di “The Well” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sulla serie, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, spiegazione del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.
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Recensione No-Spoiler di The Well
Il film si presenta come un horror all’apparenza che non presenta nulla di nuovo ed anzi per il modo in cui è partito sembrava anche piuttosto deludente; fortunatamente sorprende non poco, seppur con qualche nota stonata. Ma partiamo dall’inizio.
Una restauratrice d’arte americana, Lisa Gray, in erba si reca in un piccolo villaggio italiano per riportare un dipinto medievale al suo antico splendore. Quel che non sa ancora è che metterà a repentaglio la propria vita a causa di una terribile maledizione e di un mostro nato dal mito e dal dolore brutale.
Il film regala una bellissima atmosfera che ricorda gli horror degli anni ’70 e ’80 dal forte sapore argentiano. L’uso massiccio di effetti pratici si vede, è fatto bene ed è decisamente gradevole alla vista, regalando scene cruente altamente credibili.
D’altro canto, c’è un punto che infastidisce non poco durante la visione del film: il doppiaggio che, seppur è un’idea gradita perché permette di ascoltare meglio rispetto alla solita registrazione in presa diretta dei prodotti italiani che rende tutto incomprensibile, infastidisce parecchio per la pessima interpretazione e mancanza di tono.
Fortunatamente, come già anticipato, gli effetti visivi sono tali da far dimenticare le voci orribili: la tensione è praticamente costante da quando l’incipit della storia parte, il film non perde tempo e parte subito a raccontare tutto senza perdere il ritmo. Degno di nota è anche il finale, che sferza completamente da un lieto fine prevedibile e telefonato come accade sempre con gli horror, ma che invece letteralmente in pochissimi minuti capovolge tutti gli archetipi legati ai personaggi di un horror e alle conclusioni tipiche del genere. Per capire meglio cosa intendo, rimando alla lettura della parte spoiler.
Voto: 8/10
Recensione Spoiler di The Well
Il film parte con una sequela di clichè e momenti poco sensati che fanno subito iniziare a sentir puzza di grande delusione: la protagonista viaggia dall’America per arrivare al paesino italiano di destinazione e incontra un gruppo di ragazzi che, casualmente, sono in viaggio per passione e lavoro (due ragazze ed un ragazzo, sono ricercatori che si accamperanno in un bosco per degli studi) nella stessa identica zona. All’arrivo, il gruppo si divide promettendosi di mantenere i contatti una volta che i ricercatori abbiano terminato con la loro racconta di dati e la nostra si reca in un albergo.
L’indomani, seduta su di una panchina, Lisa attende un bus per raggiungere la villa dove dovrà lavorare ed incontra casualmente un affascinante ragazzo del luogo, Marcus, che conosce esattamente la direzione della casa, si risulta subito affabile ed enormemente disponibile con la nostra; dopo averla accompagnata in prossimità, invita a rivedersi in qualunque momento perché lui, proprio lì vicino alla villa, lavora ad un pub di sua proprietà, il cui nome è Marcus Pub… Avete letto bene, il pub ha lo stesso nome del proprietario e non usa nemmeno correttamente la grammatica inglese.
Parallelamente si scopre che, durante la prima notte, il team di ricercatori viene catturato da una figura o un essere non meglio specificato. Il ragazzo deve espletare le proprie funzioni corporale, quindi si allontana e, si sente un urlo atroce. Allora le due ragazze si svegliano ed una decide di andare a controllare: ritrova solo il cappello del ragazzo con una chiazza precisissima di sangue sulla visiera.
Quindi terrorizzata torna dall’amica e cerca di calmarla mentre si limita a ripeterle che devono andar via, senza effettivamente far nulla per andarsene. Ovviamente viene catturata, senza nemmeno troppo trambusto; la ragazza rimasta inizia ad urlare senza muoversi per qualche minuto buono e, quando finalmente decide che forse è il caso di scappare per sperare di salvarsi, esce dalla tenda e viene catturata.
Terminata questa sequenza, il grosso della parte imbarazzante fortunatamente finisce, resta soltanto quell’orribile doppiaggio, ma ecco arrivare Claudia Gerini, nei panni della duchessa Emma Malvisi, proprietaria della Villa e colei che ha commissionato il restauro del quadro per il quale Lisa si trova lì. La situazione non migliora: nonostante la Gerini sia un’attrice di altissima qualità e capacità, il doppiaggio non è una cosa le rientra nelle suddette qualità.
Comunque sia, la duchessa conosce il padre di Lisa e, visto che lui non poteva, è per questo motivo che la ragazza si trova a lavorare lì. Il quadro in questione è un’antichissima opera che è sempre stata parte integrante della Villa stessa, rovinatasi in seguito ad un incendio che ha annerito l’intero quadro.
Lisa afferma che possono volerci mesi prima che il restauro sia concluso, ma la duchessa ha bisogno che il tutto sia completato nel giro di poche settimane e, per qualche motivo, la restauratrice mettendosi di buona lena pare proprio che potrebbe farcela nel tempo previsto. Se non fosse per l’incubo in cui lentamente si ritrova man mano che scopre il dipinto.
Mentre inizia a lavorare, Lisa sente una soave voce femminile lì vicino che canta e, ipnotizzata, decide di andar a controllare e fa la conoscenza della figlia della duchessa, Giulia (l’attrice è la figlia del regista), che di tutta risposta appena vede la nostra scappa via.
Più avanti, Lisa, Giulia ed Emma cenano insieme e la restauratrice tenta di far conversazione visto il carattere affabile della duchessa ma, non appena cerca di conoscere meglio la ragazzina, lei scambia degli sguardi truci con la madre, sbatte le posate sul tavolo e va via senza cenare.
Chiedendo scusa, Lisa cerca di capire cosa abbia sbagliato e la duchessa afferma che sua figlia ha dei problemi a socializzare e per questo è stata anche costretta a ritirarla da scuola; la ragazzina, infatti, ha difficoltà anche a legare con i suoi coetanei, spesso si sente intrappolata e tende a delirare e raccontare storie inquietanti che, a detta della madre, si inveta di sana pianta. Alla luce di questa verità, avverte Lisa di non ascoltarla, anzi la invita ad evitarla e a concentrarsi sul lavoro data la scadenza molto prossima.
Il film segue parallelamente due storie: la sorte del gruppo rapito e Lisa ed i misteri legati al quadro. Per quanto riguarda il gruppo, essi si ritrovano in delle celle in una stanza circolare al cui centro c’è un pozzo (che dà il nome al film) con delle strane incisioni, ed un uomo grosso e robusto e evidentemente affetto da qualche disturbo, che regolarmente cala e riprende un secchio dal pozzo, lo ripone a terra a mò di reliquia sacra e uccide brutalmente uno di loro a caso (scegliendo tra una vasta pletora di utensili per ferirli gravemente e violentemente), gettando poi la vittima nel pozzo stesso.
Man mano che le vittime si susseguono si scoprono sempre più informazioni, come ad esempio che il secchio da calare viene riempito di sangue da un essere sconosciuto alla base del pozzo.
Lisa continua a recuperare il quadro e inizia ad essere tormentata da visioni inquietanti e orribili presagi come il padre entra nella stanza dove lavora le inveisce contro e si suicida davanti ai suoi occhi; una donna inquietante le si stende accanto nel letto mentre dorme e cerca di soffocarla.
Il suo continuo essere perseguitata da queste immagini terrificanti la porta ad essere paranoica, a rallentare nel lavoro con dei conseguenti scontri con la duchessa e a desiderare di andar via dalla Villa, cosa che le è proibita in quanto la Gerini minaccia la ragazza promettendo che nel caso non terminasse il lavoro nel tempo stabilito o andasse via, verrà denunciata e questo porterebbe alla chiusura dell’attività del padre.
Nel mentre, gli omicidi al pozzo si susseguono e si scopre che sono in realtà delle offerte all’essere che riempie di sangue il secchio e che si scopre essere un mostro deforme che si nutre di sangue e carne umana.
Si scopre l’identità del mostro attraverso Giulia che inizia ad avvicinarsi alla nostra Lisa avvertendola che gli incubi che la perseguitano sono presagi e che in realtà il quadro non deve essere restaurato perché è portatore di una maledizione.
L’immagine raffigura un antico rituale svolto secoli prima in cui una sacerdotessa ed una strega sacrificano un bambino per richiamare un demone ed intrappolarlo attraverso un incantesimo all’interno di un pozzo. La sacerdotessa è la donna inquietante che ha fatto visita a Lisa nella notte e la strega è la duchessa stessa!
Cosa ancora più spaventosa è lo scoprire che l’attrice che interpreta Giulia è la peggiore del cast quando si tratta di ri-doppiarsi.
Una singola scena, mentre la ragazzina cerca di aprirsi a Lisa, permette di rivalutarne le doti attoriali: uno scambio di battute di non più di un paio di minuti tra Giulia e la Gerini, in italiano e in presa diretta, dimostra che la ragazza è effettivamente brava nella recitazione, il problema è solo il doppiaggio.
Arrivati a questo momento, altre informazioni legate al quadro ci vengono fornite, sempre attraverso Giulia, che afferma che la data di termine del restauro coincide con la notte di luna rossa, il cui riflesso dovrà toccare il quadro per rinnovare la maledizione.
La ragazzina implora Lisa di non proseguire il lavoro per spezzare il rituale, rituale che si scopre essere la fonte di eterna giovinezza delle persone coinvolte: il sangue del demone, infatti, viene utilizzato come elisir dalla duchessa e da tutti coloro che hanno partecipato alla cattura del demone per interrompere l’invecchiamento e rimanere così com’erano la notte del rito; questo è vero per tutti tranne che per Giulia stessa, che afferma di essere sì la figlia della duchessa, ma di essere una donna intrappolata all’interno del corpo di una ragazzina da secoli, in quanto si è sempre voluta opporre a tutto questo.
Visto che c’è bisogno di continui sacrifici al demone, per ottenere il sangue, Giulia spiega che le nuove vittime sono un gruppo di ragazzi, che Lisa subito intuisce essere proprio quelli che ha incontrato appena arrivata lì e quindi chiede alla ragazza di guidarla per liberarli.
Il momento del confronto con il bruto arriva lentamente, montando una buona dose di tensione, che culmina con uno scontro tra le due ragazze sopravvissute, Lisa ed una delle due del gruppo, ed il bruto stesso. Fortunatamente le nostre hanno la meglio, non senza essere ferite (la ragazza del gruppo viene infatti colpita ad una gamba).
A fatica riescono a fuggire dalla Villa ed è lì che si scopre che anche Marcus faceva parte del rito! Infatti, il ragazzo arriva apparentemente in loro soccorso con una balestra che usa per uccidere la ragazza sopravvissuta davanti agli occhi di Lisa.
Altra assurdità: la balestra, sparando la freccia dritta nel cranio della ragazza, riesce ad appenderla a due metri da terra sulla porta d’ingresso della Villa, ha una potenza incredibile quest’arma!
A questo punto Lisa viene scortata nuovamente in Villa da Marcus, dove la duchessa e la sacerdotessa inquietante sono riuniti davanti al quadro, dove forzano la restauratrice a completarne il recupero.
Dopo un breve concitato scontro, in cui arriva anche Giulia, che minaccia di dar fuoco al quadro. In tutto ciò, la mezzanotte arriva ed il quadro non è completo, di conseguenza il rito non viene rinnovato e tutti gli abitanti del castello piano piano invecchiano e diventano cenere.
Giulia, ferita dalla balestra di Marcus, tira un sospiro di sollievo mentre lentamente si avvicina allo specchio osservandosi invecchiare, saluta Lisa e muore serenamente.
In tutto questo, il bruto rallentato dalle ragazze viene attaccato dal demone che, in mancanza di vittime di cui nutrirsi, decide di uscire dal pozzo e cibarsi del gigante stesso.
Muovendosi indisturbato nella Villa, raggiunge Lisa stanca e terrorizzata, la quale riesce ad avere la meglio sul denome leggendo il rito dalla pergamena, dipinta sul quadro, che riesce ad immobilizzare il demone, che ora è controllato dalla restauratrice stessa.
Un salto temporale in avanti e arriva il finale: Lisa ha restaurato la Villa rendendola una dimora moderna ed i sotterranei usati per catturare vittime e tenere a bada il demone, sono stati trasformati in un centro di ricerca scientifico dove il demone si trova legato ad un tavolo operatorio, Lisa ha trovato la sua oca dalle uova d’oro ed ha dei medici a disposizione che estraggono sangue dal demone quando necessario che sembra venga venduto probabilmente come trattamento di ringiovanimento.
Il tutto avviene con urla disperate di dolore da parte del demone, questa scena porta lo spettatore facilmente a provar pena per il mostro e, per assurdo, odiare e provare fascino per la nostra eroina che, da damigella in pericolo, è diventata un mecenate senza rimorsi nel torturare un altro essere vivente per i propri scopi, anche se in questo caso l’essere è un’orripilante demone.
Analisi del finale di The Well
L’interessantissimo finale, presenta una strada completamente diversa da ciò che ci si aspetta da un horror e suppongo voglia dipingere un quadro secondo il quale le persone sono disposte a qualsiasi cosa, anche la più orribile ed impensabile, pur di far soldi facilmente.
Lisa, infatti, avrebbe potuto trovare il modo di distruggere il demone o rispedirlo da dove era venuto in qualche modo, ma era troppo facile; di conseguenza, in qualche modo arriva a vendicarsi di tutto ciò che ha subito, approfittando della peculiare caratteristica del sangue del mostro per trarne quanto più profitto possibile.
Ciò che arriva in un secondo momento è il fatto che anche il demone stesso è una vittima, non un carnefice: il mostro è stato infatti inizialmente catturato dalla duchessa per lo stesso scopo a causa del quale Lisa ora lo tiene legato al tavolo preda di continue torture e senza nutrimento.
Opinione finale con voto
Tutto sommato il film è molto buono, racconta una storia senza eccessive incongruenze ed intrattiene sia con un ritmo costante che visivamente con scene di altissima credibilità per quanto riguarda la violenza, come ad esempio il momento il cui il bruto con una sorta di uncino a tre denti sfregia il volto di una delle ragazze, infilzando e addirittura strappandogli via un occhio!
Ci sono molte assurdità tipiche di un film horror da cui non ci si può sfuggire, ma di certo molte erano evitabili; l’atmosfera è, però, azzeccata facendoci ritornare indietro nel tempo dove i nostri prodotti dell’orrore erano una punta di diamante.
Voto: 8/10
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