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THOR: LOVE AND THUNDER – LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Proprio ieri, esattamente il 6 luglio, è uscito nelle sale italiane il nuovo film di casa Marvel Studios: stiamo ovviamente parlando di Thor: Love and Thunder. Quarto capitolo dedicato a Thor Figlio di Odino, il primo film fu rilasciato nel 2011 ed è attualmente disponibile su Disney Plus.

Da quel momento, però, la storia del Dio del Tuono è andata parecchio avanti, passando ad esempio per gli eventi di The Avengers, Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron, Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Ed ecco qui noi di NerdAlQuadrato qui per recensire il nuovo film!

Questa recensione si dividerà in diverse categorie: la parte no-spoiler, una spoiler, una per quanto riguarda l’aspetto tecnico e infine l’opinione finale con voto, oltre ad un piccolo parafrafo extra su cosa aspettarci in seguito. Inoltre consigliamo per chi non avesse ancora visto il film, di leggere solo la parte no-spoiler.

THOR: LOVE AND THUNDER - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

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Recensione No-Spoiler

Questo film, che ha portato alla prima quadrilogia su un supereroe da solista, ci ha regalato un lungometraggio pieno di amore, commedia, umorismo, e scene d’azione mozzafiato. Molto scorrevole e poco pesante, il film sorpassa Doctor Strange 2 grazie alle aspettative medio-basse e senza rumor enormemente falsi.

Si sente l’impronta di Taika Waititi e il suo modo di vedere un film d’azione supereroistico che, se avete apprezzato il suo film precedente, questo ve lo farà amare. Con questo film abbiamo visto un villain decisamente nuovo, con delle motivazioni che comprendiamo subito all’inizio del film e facendoci capire com’è che è diventato “Il macellatore di dei”.

L’aspetto tecnico, gli effetti visivi e la fotografia vanno a braccetto con la colonna sonora, accompagnandoci per quasi 2 ore dando il meglio di loro, una delle cose che abbiamo maggiormente apprezzato. Scopriamo come Mjolnir è “tornato” e cosa porterà a far scontrare Gorr con Thor e Jane, quest’ultimi collaborando e facendo evolvere il loro rapporto perduto dopo gli avvenimenti in “Thor: Dark World”.

Questo film dimostra ovviamente anche dei lati negativi, tra cui un umorismo in alcuni casi eccessivo, e alcune scelte dei nostri protagonisti e antagonisti che ci pongono molte domande ma senza una risposta. Per il resto, se siete curiosi di sapere se il “lato B” di Thor mostrato nel trailer venga visto senza censure, la risposta è sì per la vostra fortuna (e parlo di voi ragazzi).

In conclusione, questo film è assolutamente consigliato da vedere, azzardiamo pure di consigliarvelo per una serata film con il vostro partner, dato che è molto piacevole, a tratti romantico, e con una comicità “Waititiana”.

Voto: 8.5

THOR: LOVE AND THUNDER - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Recensione Spoiler

Thor: Love and Thunder, non poteva esserci un titolo migliore per rispecchiare questo film. Vediamo infatti l’amore manifestato in diversi modi: Thor con Jane; Korg; Valchiria, dove continuiamo ad apprendere informazioni sulla sua sessualità; Gorr e sua figlia. Parlando proprio di questo amore, si capisce che Waititi voleva puntare a mostrare anche le relazioni omosessuali, cosa che si sente leggermente spinta in questo film, ma nulla che abbia tolto punti all’opera, anzi, tramite quelle abbiamo assistito a qualche scena d’umorismo in più.

Parlando invece della parte “Thunder”, lo vediamo come co-protagonista del lungometraggio, mostrandosi sotto più forme e dando letteralmente colore alla pellicola. Voglio prima partire parlando del nuovo antagonista, Gorr, interpretato da un fantastico Christian Bale che riesce ad interpretare al massimo un uomo che vuole vendetta e che ucciderebbe tutti gli dei pur di colmarla.

Emette terrore e paura, ma con un lato sensibile, ovvero l’amore per la sua figlia defunta, la cui morte la vediamo i primi minuti del film con una scena tra Gorr e un dio a cui lui aveva riposto una fede vera e piena. Ed è qui che assistiamo alla nascita del “macellatore di dei”, impugnando la Necrospada e decapitando il dio per cui ha sacrificato pure sua figlia, lasciandolo in una pozza di sangue d’oro.

Dopo un piccolo prologo narrato da Korg, riassumendo le vicende passate di Thor e Jane, assistiamo ad una decina di minuti godibili con il Dio del Tuono e i Guardiani della Galassia, che pur avendo un breve minutaggio, riescono a strapparci qualche risata e facendoci attendere ancor di più il loro terzo film diretto da quel folle di Gunn. Con i guardiani infatti, vediamo Thor cercare di curare le ferite passate causate dalla rottura tra lui e Jane, meditando e cercando di “voltare pagina”.

Questa pace interiore viene messa da parte quando il figlio di Odino rincontra Jane, sotto le vesti de “La potente Thor”, e fate ben attenzione a non chiamarla Lady Thor! A proposito di questo personaggio, Natalie Portman riesce benissimo ad interpretare, per quel poco, una ragazza che soffre di cancro al quarto stadio, sentendo il suo voler fare ancora tante cose prima della sua morte, rintanandosi nel suo laboratorio.

Tornando nel presente, ci è piaciuto molto l’incontro tra lei e Thor, e ci ha molto impressionati vedere le nuove meccaniche di Mjolnir, potendosi ora scomporre in tante più parti (come gli uccellini azzurri in Angry Birds) con un effetto visivo decisamente curato. La storia amorosa dei due personaggi, l’approfondiremo meglio nel paragrafo “Personaggi e Cast”, dando le nostre opinioni.

THOR: LOVE AND THUNDER - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Gli scontri nel film sono una parte molto ben strutturata e lo iniziamo a sentire proprio in questo primo scontro tra i nostri protagonisti e i mostri ombra aizzati da Gorr. Molto inquietanti i momenti in cui rapiscono i bambini di New Asgard ed interessante che proprio tra di loro è presente il figlio di Heimdall, che chissà come è riuscito a sopravvivere agli eventi della navicella distrutta da Thanos.

Arriva poi l’atto di quello che possiamo definire “cringe”, ovvero quando la brigata deve arruolare degli dei per fermare Gorr. Invece di trovare degli alleati ragionevoli, Thor trova uno Zeus codardo, egoista e festivo, interpretato da un fantastico Russell Crowe. Qui vediamo il culo di Thor venir deriso da tutti gli dei presenti per poi sfociare in uno scontro che finisce con la morte di Zeus. Ebbene si, la morte del padre di tutti gli dei. Anche noi non ci abbiamo creduto, e abbiamo fatto bene, data la prima post-credit. Dopo questa parte un po’ imbarazzante, il team è ora in possesso del fulmine, o meglio dire “Thunderbolt”, che li aiuterà aiutati a sconfiggere Gorr.

Ora arriva una delle nostre parti preferite, ovvero lo scontro in bianco e nero tra il gruppo e il macellatore di dei. Qui assistiamo ad un prodigio della fotografia, sia prima di arrivare allo scontro che durante; in quest’ultimo viviamo una scena d’azione quasi del tutto senza colore, perché quel poco che rimane viene impresso da Thunderbolt e dai fulmini provenienti da Stormbreaker e Thor. Una scena bomba, che abbiamo visto per qualche frame anche nel trailer.

Avvicinandoci all’epilogo, assistiamo ad una cosa molto strana, che temiamo dover definire buco di trama. Infatti, vediamo Thor conferire il suo potere ad i bambini rapiti per combattere i mostri ombra mentre lui dovrà occuparsi di Gorr. Ed è appunto molto strano che di punto in bianco ora il Dio del Tuono possa condividere il proprio potere, quando l’avrebbe potuto fare in tutti i film precedenti per porre fine a scontri e disastri fatali. Attenderemo una spiegazione di questi miracoli, sperando sempre che ce la diano.

Ebbene, siamo arrivati all’epilogo, dove Gorr riesce ad entrare nell’Eternità per esprimere un suo desiderio. Con una scena commovente vediamo Jane morire a causa dei problemi che Mjolnir le sta dando, e completamente contro le sue ideologie, Gorr cambia idea all’ultimo ed esprime il desiderio di far risorgere sua figlia invece di uccidere tutti gli dei presenti. L’abbiamo trovata molto “Disney” questa cosa, soprattutto con il discorso sull’amore che fa diventare buoni i cattivi, molto tipico. Ma ora chi si occuperà di questa bambina?

Ovviamente Thor, che si improvvisa zio e baby sitter, addestrandola a diventare un guerriero che inspiegabilmente riesce a brandire Stormbreaker come se fosse un rametto preso per terra. Decisioni della sceneggiatura come queste ci hanno fatto dubitare un po’ sul film, ma non tanto quanto alcune scene comiche che vediamo susseguirsi per tutto il film, in particolare la decisione di dare a Stormbreaker un’anima e la capacità di ingelosirsi, e della fastidiosa presenza di quelle dannate capre.

Scene post-credit neutre secondo il nostro punto di vista, mostrandoci nella prima Zeus che dopo delle cure è tornato in vita e manda Ercole a uccidere Thor, mentre nella seconda vediamo Jane nel Valhalla, con la piacevole vista di Idris Elba di nuovo nei panni di Heimdall.

THOR: LOVE AND THUNDER - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Personaggi e Cast

Grazie a questo film assistiamo ad un ottimo Christian Bale che interpreta perfettamente Gorr, coi suoi lati psicopatici e vendicativi. Proprio nelle prime scene, si poteva già assaggiare di cosa sarebbe stato capace di fare nella pellicola, sorprendendoci e non facendoci mai distogliere lo sguardo quando c’era lui che predominava in una scena. Ottima interpretazione, ed è davvero un peccato che abbia fatto la comparsa solo in questo film (al momento).

Passando invece ad uno dei personaggi principali, troviamo Natalie Portman che riprende il suo ruolo da scienziata, questa volta affetta da cancro, proprio come nella run a fumetti di Jason Aaron, rendendoci partecipi della situazione tra lei e il suo cancro al quarto stadio.

Ci è piaciuta molto nelle scene di combattimento, specialmente quando Mjolnir si spezza in tanti piccoli frammenti creando danni ad ampio raggio. Il rapporto tra lei e Thor ritorna e rinasce dalle ceneri, facendocelo desiderare ogni minuto da dopo il loro incontro, che alla fine riusciamo ad ottenere, ma sapendo che non sarebbe continuato a lungo.

Parlando quindi della sua anima gemella, vediamo un Thor che all’inizio ha cercato di dimenticare il rapporto passato con Jane, ma dopo il loro incontro il suo cuore si è riaperto, dando segnali che per tutto il film cogliamo e che ci fanno desiderare sempre di più una loro riconciliazione. Bellissimo infatti i loro flashback, i loro momenti dolci e i loro ultimi momenti insieme, separandoli così una seconda volta.

I nostri co-protagonisti, Korg e Valchiria, li abbiamo visti un po’ meno curati rispetto ai precedenti film, raccontandoci qualche dettaglio in più su di loro, ma non lasciando una grande impronta. Infine, Russel Crowe, interpreta uno Zeus completamente diverso da come ce lo immaginavamo, riuscendo a dare quel che Waititi cercava sicuramente di ottenere.

THOR: LOVE AND THUNDER - LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Aspetto tecnico

Il punto forte di Thor: Love and Thunder sono sicuramente i colori, che già all’inizio del film vediamo nell’oasi dove vi è protagonista Gorr, e intensificandosi sempre di più con lo scorrere del film. Infatti la scena più particolare avviene quando tutti i colori lasciano lo schermo bianco e nero, con pochi oggetti luminati e alcune luci rilasciate da essi, un’effetto visivo che ricorda molto i primi episodi di Wandavision.

Ottima la fotografia, che in alcune scene lascia mozzafiato, come quando i nostri eroi stanno per entrare in contatto con la “dimensione ombra”, dove vediamo le ombre e i colori del cosmo, mentre un ponte formato dal biforst porta ancora più colori all’intensità dello spazio. Scena che abbiamo adorato e che rivedremmo di sicuro, soprattutto con questa qualità visiva.

Parlando invece di colonna sonora, non crediamo di fare molti commenti a riguardo perché è praticamente azzeccata. Già dal primo trailer “Sweet Child O’ Mine” ci ha fatti entrare in un mood energico e attivo, e infatti nel film troviamo molte canzoni di Guns N’ Roses, citando “Welcome to the Jungle”, “Paradise City” e “November Rain”. Canzoni storiche inserite nei giusti momenti, trasmettendo a noi spettatori decisamente un’eccitazione esponenziale.

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Opinione finale con voto

Thor: Love and Thunder è un film che, con una fotografia, effetti visivi e una colonna sonora ben riuscita, è riuscito a sorprenderci ed emozionarci molto di più rispetto a Doctor Strange: Multiverse of Madness grazie anche a pochi rumor e non troppi leak, ma soprattutto si nota come Waititi abbia messo mano su questo progetto. Si sentono le sue intenzioni e la sua voglia di fare, e con questo prodotto è riuscito a regalarci veramente un bel film.

Voto: 8.5

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Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro

In questo quarto film su Thor Odinson, viene presentata la Necrospada, un’arma forgiata da Knull in persona e che potremo vederlo nei prossimi progetti. Per chi non mastica molto i fumetti, Knull è il dio dei simbionti, e abbiamo avuto anche qualche altro indizio su una sua possibile apparizione. Infatti in Infinity War, quando i Guardiani della Galassia devono recuperare la gemma della realtà, si dirigono su Ovunque, ovvero la testa mozzata di un celestiale.

Vi chiedete come mai è collegato ad un dio dei simbionti? Ebbene, quella stessa testa fu mozzata da Knull con la sua necrospada, e in seguito fu utilizzata sempre da lui per creare i simbionti, rendendoli involontariamente sensibili alle frequenze soniche e al fuoco. Con così tanti indizi alle porte, è inevitabile che tra qualche anno sentiremo il suo nome o lo vedremo in carne ed ossa, e voi che ne pensate?

Tornando invece sul piano Thor, lo vediamo allenare la figlia di Gorr con Stormbreaker, facendoci intuire un futuro molto legato tra i due, che verrà scombussolato a causa di Ercole, incaricato di uccidere Thor.

E invece Jane? Resterà nel Valhalla? Anche qui la risposta si collega ai fumetti, dove, dopo un sacrificio da parte di Foster, lei riuscì a tornare in vita sottoforma di una valchiria per combattere di nuovo a fianco, appunto, di Valchiria. Succederà anche nell’MCU? Di certo la Marvel non lascerà un’attrice di questo livello a vuoto e quindi molto probabilmente la rivedremo tornare, magari durante le vicende di Thor 5.

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