Transformers One – La Nostra Recensione! (2024)
Parliamo finalmente di questo ennesimo titolo di questa saga che da tempo forse ci ha un po’ lasciati, Transformers One! Ottavo titolo della saga, primo di questa narrazione, e uscito questo 26 settembre nei cinema italiani! Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!
La recensione di “Transformers One” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler (“Transformers One: La genesi delle due fazioni”), e concludendo con l’opinione finale riassuntiva (+ voto)!
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Recensione No-Spoiler di Transformers One
Partiamo subito con una questione: questo film… È Transformers? Ebbene, senza mezzi termini, senza ulteriori spiegazioni (che a breve esporrò), sì. Transformers One è il famosissimo quarto film di Transformers che da una dozzina di anni aspettiamo. Infatti, dopo il lento e inesorabile decadimento della saga, a partire dal quarto con finire col settimo, a quanto pare hanno deciso di cambiare totalmente rotta.
O meglio, ci hanno provato con Transformers: Il Risveglio fallendo miseramente. Il settimo film della saga, uscito nel 2023 (l’anno scorso), è stato del tutto un flop: sia per quanto riguarda la critica che per il pubblico. È stato, dunque, il caput finale che forse la saga meritava. Un tentativo vano di una ripresa ormai perduta già a priori, già dalla Nascita dell’idea stessa.
Ma qui… Con Transformers One si ha davvero cambiato rotta e, assurdo da dire, in maniera totalmente (e sotto un certo aspetto progressivamente) sorprendente! Per “sotto un certo aspetto progressivamente” mi riferisco al fatto che il film è costruito su questo. Micheal Bay, che ha partecipato alla produzione di questo nuovo titolo, ottavo per la precisione seppur primo di una nuova era, sapeva perfettamente questo fatto. Era a conoscenza sin dall’inizio del potenziale di Transformers One e di quanto avrebbe dovuto spingere… Non in un rinnovo! Ma, bensì, in un retrocedere. Questa è stata la più grande mossa vincente di questa narrazione: un ritorno alle origini.
Beninteso, potreste essere alquanto confusi: ritorno alle origini? Con quella grafica? Con questo stile d’animazione infantile? Con questa comicità? Transformers? Ma di cosa parliamo? Ebbene… Parliamo del fatto che sì, il film è fondato su uno stile d’animazione rivolto ai più piccoli… Ma non è, in modo del tutto sincero, adatto a loro. Non è proprio indirizzato a loro!
Micheal Bay ha fregato tutti: mettere su schermo un nuovo titolo di Transformers, un reboot totale, che però avrebbe ripreso e si sarebbe incastonato in quel filone di trama generato 15 anni fa. Bisogna precisare però che il film non si rivolge ai primi titoli, ma bensì alle origini stesse della trama, dei Transformers, con entrambi gli occhi rivolti ai robottoni più fighi di sempre.
Voto: 7/10
Transformers One: La genesi delle due fazioni.
Transformers One si apre con un’ottima scelta narrativa: narrare il passato. Questo, essendo la più grande mancanza della saga cinematografica sin dal primo film, genera un distacco totale a livello narrativo fra questo ultimo film e tutti i precedenti. Pone sin dall’inizio un diverso tono narrativo, uno sguardo rivolto al passato, una narrazione non più confusa e colta dal momento balzando fra protagonisti umani e protagonisti meccanici. Ora, si ha solo un ristretto gruppo di protagonisti: niente umani (poiché gli umani sono i Transformers stessi… E questo è un tratto alquanto negativo, ma ci arriviamo dopo).
Dunque, il flashback, il recap. Si parte dal narrare come stanno le cose in quel momento: Cybertron, pianeta dei Transformers, generato dalla trasformazione di Primis, una specie di divinità dei Cybertroniani, ora è inattivo. Ha perso la matrice. Ha perso il “motore”, per così dire, e ora si ritrova ad essere un luogo ostile anche per gli stessi abitanti.Per questo, si scopre, che la società aliena risiede da qualche tempo nell’entroterra, con la speranza di ritrovare la matrice un giorno… I Prime, i guerrieri più saggi e forti, sono stati annientati e l’ultimo rimasto, Sentinel Prime, è alla ricerca più sfrenata della matrice.
I protagonisti? Oh… Due Transformers minatori che, insieme a centinaia di migliaia di loro simili, minano ogni giorno un’enorme quantità di Energon, unica fonte di energia, per soddisfare il fabbisogno energetico della società e del pianeta stesso. Questa è la base della narrazione di tutto Transformers One: due robot lavoratori che vogliono di più dalla loro vita.
Per questo parlo del fatto che Micheal Bay, nonostante non sia il regista ma bensì uno dei produttori, ha fatto centro: ha abbassato le aspettative sin dall’inizio… Per poi darci ciò che avrebbe sempre dovuto darci. Andiamo con ordine: dopo che la narrazione ha posto le sue fondamenta, conosciamo i due minatori: Orion Pax e D-16.
Due anonimi soggetti che, però, si differenziano per due ben precisi fattori: caratteri, totalmente distaccati da tutti gli altri che risultano ancor più anonimi, e aspetto, quest’ultimo infatti ricorda, per entrambi i protagonisti, un paio di personaggi che tutti conosciamo molto bene… Orion Pax presenta una colorazione principalmente rossa e blu mentre D-16 è totalmente esente da colorazioni, totalmente metallico. Vi ricorda qualcosa? Qualcuno, meglio.
Seguendo le vicende dei due, ci ritroviamo ad ammirare di più Cybertron, o meglio della vita in cui vivono i due nella città di Iacon, come ad esempio la Iacon 5000, una gara con una certa pericolosità per chi si trasforma. Come? “Per chi si trasforma”? Esattamente. In questa storia accade qualcosa di particolare: non tutti i Cybertroniani si trasformano, non tutti hanno il nucleo al loro centro. Questo ci pone questioni anche piuttosto interessanti: una sorta di razzismo Cybertroniano fra chi ha la possibilità di trasformarsi, che in genere occupa ruoli importanti, e chi non ha questa possibilità, che in genere occupa ruoli meno ambiti (come il minatore, per l’appunto).
Una società Cybertroniana, una cultura Cybertroniana e protagonisti totalmente Cybertroniani. Tutto ciò che fino ad ora dona il film agli spettatori non è altro che tutto quello che da sempre quest’ultimo hanno chiesto: il punto di vista dei Transformers. Eppure… Qualcosa non funziona. Eppure Transformers One, in questi primi 20 minuti circa, risulta troppo infantile, poco interessante e intrattenente.
Come se un ingranaggio mancasse o, perlomeno, non funzionasse correttamente. Questo cosiddetto ingranaggio non è altro che l’animazione: semplicemente poco affascinante, seppur funzionale soprattutto durante il finale.Lo stile d’animazione pone un vero e proprio limite a tutto. Pondera e smorza la vera potenzialità di una trama che riprende da zero le fila di una narrazione ormai antica e stancante per quanto ridondante, rinnovando s’intende.
Ma… È dopo questa fase che sorge la sorpresa, che sorge la grande bellezza di Transformers One. Nel corso della successiva narrazione, possiamo ammirare Cybertron nel suo intero, la sua storia, le fazioni che si generano, i veri nemici dei Cybertroniani… Tutto quello che doveva essere Transformers e che non lo è mai stato per lasciar spazio agli umani e a scene di combattimento mozzafiato di cinema puro (il che è più che apprezzato, come abbiamo già parlato in questa recensione di Transformers 3!) ma non basta per produrre otto film.
Basta per un titolo, non per un’intera saga cinematografica. Una ridondanza del genere porta a inevitabile stanchezza e successivo abbandono dell’interesse, esattamente ciò che è successo col brand… Fino ad oggi.
Verso metà film, con l’aggiunta dell’atto finale, si denota la vera natura del lungometraggio: una costruzione di un qualcosa che da sempre conosciamo, senza rendercene conto. Con numerosi dettagli sparsi sin dai primi minuti, la questione è palpabile, ma mai certa fino alla fine. Di cosa parliamo? Della genesi delle due fazioni. Del fatto che, alla fine, la colorazione rosso-blu di Orion Pax non risulta un caso, ma bensì un tratto distintivo e significante: Orion Pax è Optimus Prime, reso prime da Primus (o meglio il cuore del pianeta)! E D-16 non è altro che Megatron!
Un risvolto di trama che raccontato banalmente sembra ovvio… Eppure con la giusta costruzione narrativa e sonora, perché le musiche fanno un’enorme lavoro in questo caso, il tutto è reso veramente bene su schermo. Da non sottovalutare la potenzialità di questo nuovo, ulteriore, inizio di questa saga che si ha rischiato di perdere ben due volte.
Come finisce il film? Non è ovvio? Un combattimento di una certa spettacolarità e teatralità con numerosi slow motion (usati bene, non come un certo Zack Snyder…) e con il tipico finale che tutti i film con protagonista Optimus hanno espresso: lui che comunica un messaggio finale con un discorso affascinante e coinvolgente col suo bel faccione da robot strafigo in primo piano. Ecco perché parlo di Michael Bay: non è il regista, stavolta, e neanche lo sceneggiature… Ma qui c’è la sua mano, senza alcun dubbio.
Transformers One: un ulteriore inizio.
Nessun cinema puro. Nessuna sequenza registica di 40 minuti con combattimenti senza fine e totalmente teatrali… Ma il cuore pulsante c’è, bisogna dirlo. Bumblebee, Optimus Prime, Megatron e persino Starscream. Ci sono tutti, il cuore di ciò che è Transformers è presente. Con una narrazione lineare, e nella sua linearità sorprendente, con una regia non del tutto soddisfacente poiché a tratti confusionaria, con un’animazione totalmente fuori contesto, eppure con una potenza di trasporto non indifferente, Transformers One è un titolo complesso.
Non del tutto positivo questo giudizio, poiché il film stesso non risulta del tutto soddisfacente, eppure trasporta, intrattiene ed eccita. Insomma, si esce dalla sala felici ed entusiasti, seppur con un leggero amaro in bocca provocato dalla nostalgia di quella CGI dei primi film. Personalmente, considero Transformers One una semplice sorpresa. Deve dare ancora, di strada da fare ce n’è ma, a differenza del primo tentativo con cui hanno provato a riprendere in mano la saga, questa volta il potenziale c’è tutto. Bisogna ben gestirlo, magari continuare sulla strada delle origini e farci vedere altro fra Auto-bot e Decepticon. C’è speranza per questa saga.
Voto: 7/10
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