You 5 – La nostra recensione della nuova e ultima stagione della serie TV! (2025)
La quinta e ultima stagione di You è da poco uscita su Netflix, scalando ancora un volta le classifiche della piattaforma grazie a tutti i fan che prontamente si son accomodati sul divano per assistere al capitolo finale della storia di Joe Goldberg. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo vista e siamo qui per recensirla!
La recensione di “You 5” sarà divisa in: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sulla serie, ma non l’ha ancora vista), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

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Recensione No-Spoiler di “You 5”
La stagione 5 di “You”, serie ideata da Sera Gamble e Greg Berlanti, arriva su Netflix per concludere in modo definitivo la storia dell’adorato stalker Joe Goldberg, che dopo aver attraversato e seminato caos a Los Angeles, Madre Linda, Londra e Parigi sotto false identità, torna a New York, con un’immagine pubblica e pulita grazie alla sua nuova moglie Kate Lockwood. Questa stagione punta a chiudere definitivamente la storia del protagonista, e a farci vedere la sua vera natura.
You 5 è una stagione che ci ha sorpreso, sia in positivo che in negativo. L’elemento tecnico più interessante è la regia impeccabile, che riesce a conferire alla serie un mood e uno stile da romanzo (scelta azzeccata in quanto, alla fine, tutta la serie ruota attorno alla letteratura e sulla passione del protagonista per essa).
“You” torna a essere ambientata a New York con un Joe Goldberg, interpretato in modo impeccabile da Penn Badgley, che cerca di vivere nel lusso di sua moglie mentre tenta di scappare affannosamente dal suo passato.

Parlando proprio di Joe, in questa stagione risulta più stanco e perseguitato che mai: non è più solo lo stalker brillante e manipolatore che tutti conosciamo, ma anche l’uomo che non riesce più a scappare da se stesso, e che spesso perde completamente il senno, perennemente in bilico tra la pazzia e la sanità mentale.
I nuovi personaggi introdotti in questa stagione sono molto carismatici, anche se ad alcuni manca una buona scrittura di base e sembrano siano stati inseriti nella storia in modo forzato come, per esempio, i fratelli di Kate. Tuttavia, tutto sono ben gestiti all’interno della serie e riescono a mantenere alto l’interesse dello spettatore fino alla fine.
Un ulteriore elemento negativo di You 5 sono i colpi di scena: a tratti sembrano fin troppo artificiali o privi di senso, a differenza della scorsa stagione che invece riusciva sorprendere lo spettatore in ogni momento.
Quest’ultima e quinta stagione ci tiene anche ad esplorare tematiche legate alla salute mentale e al ciò che, al giorno d’oggi, è moralmente giusto o sbagliato, scelta che ho apprezzato davvero tanto perché riesce a farci vedere un lato del protagonista nuovo, fragile e più umano di quanto sembri, che non avevamo mai visto e mai pensavamo di vedere.
In conclusione, You 5 è una buonissima stagione, con una regia più che eccellente ma con una scrittura leggermente più debole rispetto alle stagioni precedenti. Non è perfetta, ma nemmeno da buttare.
Voto: 7.5/10

Recensione Spoiler di “You 5”
You 5 si apre con un’inquadratura su New York che subito si stringe su Joe Goldberg, vestito elegante, mentre in sottofondo risuona Too Sweet di Hozier. Sin dalle prime battute, capiamo quanto Kate abbia cambiato la vita di Joe tramite un monologo, di come sia riuscita ad insabbiare i suoi vecchi crimini e di come lo abbia aiutato a riprendersi la sua vera identità e, soprattutto, il figlio Henry.
Ma bastano pochi minuti per capire che Joe non è cambiato davvero: la sua prima vittima della stagione è Bob, lo zio di Kate, percepito inizialmente come una minaccia per sua nipote, ma che in realtà si rivelerà solo l’ennesima scusa per giustificare l’omicidio e la sete di violenza di Joe. Capiamo già da subito che, nonostante le promesse, Joe non ha alcuna intenzione di evolversi.
Dopo questo evento, la serie comincia a mostrarci il nuovo volto di Joe: un uomo che prova quasi piacere nell’uccidere, convinto che sia l’unico modo per proteggere chi ama. Un lato che può risultare tanto disturbante quanto comprensibile, soprattutto quando si trova sotto pressione per via della preside della scuola di Henry, dopo che il bambino aggredisce la cugina. È una sequenza interessante, perché mette a nudo la fragilità del protagonista e il peso del suo passato.

Nel corso degli episodi, facciamo anche la conoscenza di Bronte, la nuova ossessione amorosa di Joe. Da una parte, porta un po’ di freschezza, ma dall’altra rappresenta l’ennesima ripetizione di uno schema ormai prevedibile: ogni stagione ha bisogno di una “nuova fiamma” per tenere in piedi la trama. Bronte, però, non è solo una proiezione dei desideri di Joe: diventerà anche il suo punto debole.
Tra i nuovi personaggi introdotti in questa stagione spicca Reagan Lockwood, una donna decisa e spietata che darà filo da torcere a Joe e Kate, ormai stanca di sporcarsi le mani, creando così un’interessante triangolo narrativo. Peccato che anche Reagan, come molti altri personaggi, finirà per diventare solo una pedina di Joe.
E arrivati a questo punto la situazione è ben chiara: Joe e Kate sono agli antipodi. Lui è pronto a uccidere ancora mentre lei cerca soluzioni più razionali e meno compromettenti, soprattutto nei confronti della sorella.
La direzione che prende la serie diventa prevedibile: l’ossessione di Joe, i segreti da custodire, la violenza come risposta e l’amore come copertura. Anche i colpi di scena, pur presenti, risultano spesso forzati e poco sensati. Nonostante ciò, restano godibili, soprattutto per chi è già affezionato alla serie e al suo stile.

Il vero colpo di scena, però, arriva quando scopriamo che Bronte è in realtà un’amica di Beck, la prima vittima di Joe. È venuta a New York per smascherarlo. Questo è forse il twist più riuscito della stagione — o meglio, l’unico davvero efficace.
Dal punto di vista tecnico, la stagione brilla. La regia e la fotografia sono di altissimo livello: ogni scena sembra uscita da un romanzo romantico. I momenti di tensione e quelli più intimi sono ben dosati, con un’estetica curata che rende molte sequenze quasi poetiche.
Joe, come sempre, resta il cuore pulsante della serie: carismatico, inquietante, ambiguo. La sua voce interiore continua a essere un punto di forza — ironica, tagliente, a tratti disturbante — e ci accompagna in un viaggio sempre più oscuro.
Tuttavia, a livello di scrittura, You 5 risulta meno curata rispetto alle precedenti stagioni: l’intreccio è più debole, e i buchi di trama iniziano a pesare. Alcuni personaggi, come i fratelli di Kate, sembrano inseriti solo per comodità narrativa, senza un reale legame con quanto visto finora. Il fatto che non siano mai stati menzionati prima rende la loro presenza poco credibile e, come detto prima, forzata.
Voto: 7.5/10

Analisi del finale di “You 5”
La stagione si conclude con Bronte, inizialmente attratta da Joe come figura romantica, che scopre la verità sul suo passato e decide di affrontarlo. Dopo averlo manipolato per ottenere confessioni e averlo costretto a rivelare i suoi crimini, lo affronta direttamente. In questo scenario, Joe è vulnerabile e disarmato, ma alla fine riesce a uccidere Bronte… o almeno così pensa.
Mentre scappa, viene braccato da diverse forze dell’ordine, chiamate da lei in precedenza, e viene messo alle strette da Bronte, che si scopre essere sopravvissuta. Joe verrà arrestato e messo in carcere, pronto a scontare la sua pena, da solo. Ma anche in prigione possiamo ascoltare i suoi pensieri. Lo sentiamo riflettere sul senso di colpa, sul dubbio se sia lui a essere sbagliato o se sia il mondo attorno a lui ad averlo sempre frainteso.

Opinione finale con voto
La quinta e ultima stagione di You tenta di chiudere il cerchio dello stalker, ma lo fa con una scrittura meno curata rispetto alle stagioni precedenti. La trama risulta più piatta, ma riesce comunque a mantenere un certo interesse. Alcuni personaggi, come i fratelli di Kate, sembrano introdotti solo per questa stagione, senza una vera e propria connessione con le precedenti. Alcuni colpi di scena sono prevedibili, mentre altri risultano ben costruiti e davvero coinvolgenti.
Il vero punto forte della serie rimane la storia che cerca di raccontare: affronta problematiche che molte persone vivono ogni giorno e ci spinge a riflettere, sia sul mondo che ci circonda sia su noi stessi. E tutto questo insieme ad una regia impeccabile e un protagonista straordinario.
Voto: 7.5/10

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