The Acolyte: La Seguace – Ecco la nostra recensione della terza puntata! (2024)
Mercoledì 12 Giugno ha fatto il suo debutto su Disney Plus la terza puntata della serie tv The Acolyte intitolata “Destino”. L’episodio si distanzia dal filone narrativo del presente per portare l’attenzione agli eventi passati che hanno marchiato la vita delle due gemelle e dei quattro Jedi su Brandok oltre ciò l’episodio è pieno di tematiche non certo nuove al mondo di Star Wars strizzando anzi l’occhio soprattutto ad Episodio 1 La Minaccia Fantasma.
Come nei precedenti anche in questo episodio la regia e la sceneggiatura sono davvero notevoli così come l’ambiente scenico e i costumi dei vari personaggi per non parlare della realizzazione delle specie aliene che sono a dir poco perfette.
Come anticipato dalla regista ma anche e soprattutto dal trailer della serie tv le vicende ambientate nel passato non sono esclusiva di questo episodio e dunque molti dettagli che a noi sembrano mancare verranno approfonditi nel corso della stagione, nonostante ciò l’episodio regala tante emozioni facendo della componente emotiva il suo cavallo di battaglia.
Chi ci segue sa già che la recensione sarà divisa in diverse categorie: la parte spoiler, con tanto di analisi della puntata, e infine l’opinione finale con voto.
Recensione Spoiler The Acolyte: La Seguace – Seconda Puntata
L’episodio si apre su Brandok 16 anni prima gli eventi narrati all’interno del primo e del secondo episodio, da subito vediamo Osha seduta sotto un albero di Bunta pianta da cui nel secondo episodio viene ricavato il veleno con cui Torbin si suiciderà grazie a Mae.
Osha utilizza la Forza per bloccare una piccola creatura inedita mostrandoci così che Osha così come tutte le streghe della congrega erano in grado di padroneggiare la Forza fin dalla tenera età, Osha verrà trovata da Mae che da prima le ricorda la pericolosità dell’albero e successivamente blocca anche lei la piccola creatura che stava volando intorno ad esso tuttavia tra le due possiamo notare già una grande differenza infatti Osha non ha utilizzato le sue abilità per ferire l’insetto a differenza di Mae che se non fosse stato per il rimprovero di Osha avrebbe fatto del male alla creatura.
Successivamente le due parlano e scopriamo che le gemelle a breve sarebbero dovute essere le protagoniste di un rituale di ascensione ed è proprio in questa occasione che vediamo un’altra sostanziale differenza tra le gemelle infatti Mae è molto ansiosa e volenterosa di compiere tale rituale mentre Osha non è del tutto convinta e sogna un futuro diverso da quello della sorella, il rapporto tra le due appare fin da subito molto stretto con una notabile morbosità da parte di Mae che viene accentuata anche dalla filastrocca che chiede di recitare insiema a Osha la stessa ascoltata nel primo episodio della serie.
Le due sorelle si dirigono verso casa ma nel bosco incontreranno Madre Koril un membro della congrega, essa è una strega di specie Zabrak Iridoniana differente dagli Zabrak che si possono trovare su Dathomir, la strega rimprovera le due gemelle per essersi allontanate dalle mura dicendo che per loro era pericoloso aggirarsi da sole fuori dalle mura, nella scena seguente capiamo il perchè infatti tra gli alberi vediamo il Maestro Sol intento a seguire di soppiatto le due gemelle studiando la situazione.
In seguito ci vengono mostrate le due lune gemelle di Brandok le quali sono un diretto riferimento alle due protagoniste della serie con i loro rispettivi colori blu e arancione, inoltre viene mostrata una panoramica sulla struttura delle streghe che ospita una grande quantità di vita cittadina.
Una volta giunte dentro le mura Osha e Mae chiederanno a Madre Koril il permesso per prendere una Crema alla Spezia ma a causa della loro disubbidienza Koril le dirà di no, fa così la sua comparsa Madre Aniseya che invita Koril ad essere un pò più permissiva nei confronti delle ragazze e dà il permesso a quest’ultime di prendere la Crema alla Spezia, successivamente Aniseya e Koril parlano e quest’ultima suggerisce ad Aniseya di avere più polso con le gemelle e di controllare meglio i loro spostamenti soprattutto perché sul pianeta sono giunti dei Jedi che stanno già pattugliando le aree circostanti.
La puntata continua all’interno della struttura delle streghe in una stanza che sembra essere una sala comune, qui Madre Aniseya sta svolgendo una lezione per Osha e Mae. Aniseya infatti dice alle gemelle che “Tutte le cose viventi sono collegate dallo stesso Filo, un Filo che attraversa tutto l’esistente” Aniseya sta parlando della Forza chiamandola in uno dei tanti nomi che i diversi Ordini le hanno dato, oltre ciò il suo discorso è un chiaro riferimento alle parole pronunciate da Obi Wan Kenobi all’interno di Episodio IV.
Aniseya successivamente aggiunge che il Filo nella galassia aveva molti nomi riferendosi poi ai Jedi che presumevano di utilizzare la Forza, per Aniseya invece il Filo o la Forza che dir si voglia non era uno strumento da controllare e che esso non decidesse il nostro destino bensì bisognava tirarlo per decidere noi stessi il proprio destino. Successivamente Aniseya darà una prova del potere del Filo alle due gemelle le quali però cominciano a discutere, Aniseya placa la discussione mettendo le ragazze alla prova ma sarà solo Mae ad utilizzare il Filo mentre Osha resterà dietro la sorella.
Prima di proseguire è doveroso dare una nota di merito a The Acolyte che finalmente porta in live action una concezione e una visione della Forza totalmente differente rispetto alla visione Jedi e Sith, ciò non è una novità per il canone di Star Wars infatti nei romanzi, fumetti e videogiochi abbiamo già visto diverse altre correnti di pensiero riguardante la Forza come ad esempio il Magick per le Sorelle della Notte o L’Ashla per i Lasat.
Tornando all’episodio Madre Koril percepisce un disturbo provocato senz’altro dalla presenza dei Jedi e così decide di sospendere la lezione mandando le due Gemelle nelle proprie stanze, ed è proprio in questa location che Osha e Mae parlano con Aniseya. Il tema del dialogo riguarda soprattutto il dubbio di Osha rispetto al suo futuro infatti la ragazza non è entusiasta del rituale poiché non vuole diventare una strega, Mae tuttavia non accetta il pensiero di Osha e tenta in tutti i modi di convincerla che il desiderio di diventare una strega le accomuna finendo così per litigare.
Nuovamente, Aniseya, ferma la discussione dicendo che il Filo le aveva unite ancora prima di nascere dicendo successivamente ad Osha che era normale avere paura che ma l’avrebbe superata aggiungendo che la galassia non vedeva di buon occhio le donne come loro e che quindi la congrega sarebbe stato l’unico gruppo ad accertarla.
Successivamente le due gemelle si preparano per la cerimonia e anche in questa occasione le due hanno modo di discutere infatti Osha lamenta una mancanza di indipendenza dalla sorella ribadendo che non voleva fare tutte le cose insieme a lei, successivamente Osha si mette a disegnare sul suo taccuino privato una figura che in seguito scopriremo essere il simbolo dell’Ordine Jedi con una spada laser accanto.
Non sappiamo come Osha sia a conoscenza di tale simbolo ma possiamo certo intuirlo infatti è possibile che Osha abbia avuto una visione del proprio futuro o più semplicemente è possibile che le altre streghe le abbiano raccontato qualcosa di probabilmente negativo riguardante l’Ordine Jedi ma che Osha si sia fatta una propria idea.
La sequenza successiva ci mostra il rituale tanto atteso, durante il rituale Madre Aniseya racconterà una parte di storia della congrega dicendo che questo rituale era il primo che veniva svolto dopo l’esilio subito, in questa situazione apprendiamo infatti che la congrega fu cacciata e perseguitata poiché il potere di cui erano detentrici veniva considerato oscuro e innaturale, ovviamente oltre ad essere una grandissima citazione alle parole di Palpatine pronunciate in Episodio III nasconde anche una grande rivelazione infatti come Aniseya dirà successivamente la congrega aveva ricevuto il dono della vita e alla pronuncia di questa frase fanno il loro ingresso le due gemelle.
La congrega recita un canto e in questa occasione vediamo in cielo le lune allinearsi,non è la prima volta che assistiamo ad un canto sacro infatti era un rituale comune a tutte le congreghe di streghe specialmente le Sorelle della Notte. Successivamente Aniseya pronuncia la formula permettendo così l’ascensione di Mae ricevendo sulla testa il simbolo della congrega, Aniseya successivamente si rivolge ad Osha che come sappiamo è molto più restia nei confronti del rituale rispetto alla sorella e infatti si mostra titubante a recitare il giuramento.
Nel momento in cui sembrava essersi convinta e stava per pronunciare il giuramento la cerimonia viene interrotta dall’arrivo nella zona dei Jedi, le streghe guidate da Koril si preparano allo scontro ma Aniseya intima alle sue compagne di abbassare le armi e di non utilizzare la violenza così poco dopo entrano in scena Sol ,Indara, Torbin e Kelnacca.
Sarà la Maestra Indara a presentare il gruppo di Jedi alle streghe dicendo che trovare la congrega sul pianeta è stata una sorpresa siccome pensavano che il pianeta fosse disabitato tuttavia Aniseya ha difficoltà a credere alle parole della Jedi mostrando fin da subito una certa ostilità verso il gruppo. Indara ritorna a parlare dicendo che non era loro intenzione fare del mare alla congrega ma che avevano sentito voci preoccupanti riguardante l’addestramento di bambini appellandosi alle leggi della Repubblica.
Tuttavia Aniseya ricorda alla Jedi che Brandok era ben distante dalla giurisdizione della Repubblica, tuttavia i Jedi avevano percepito la presenza delle ragazze e le invitano ad uscire fuori, Osha affascinata dai loro abiti è la prima a farsi avanti e una volta uscita allo scoperto Indara chiede ad Aniseya cosa fosse successo al padre e qui scopriamo che le ragazze non l’hanno mai avuto.
Successivamente si avvicina anche Mae ma Sol nota che sulla fronte della ragazza era comparso un simbolo che prima non c’era, questo rende palese alle streghe che i Jedi le stessero spiando ma prima che la situazione potesse degenerare Sol ribadisce che i Jedi non rapiscono i bambini e poco dopo estrae la sua elsa porgendola ad Osha, Sol è convinto che la ragazza potesse diventare un ottimo Jedi chiedendole se fosse favorevole a farsi esaminare per capire se potesse davvero diventare un Jedi.
Aniseya non è contenta della richiesta di Sol e prendendo il controllo di Torbin attraverso l’uso della magia intima ai Jedi di abbandonare la zona, Osha tuttavia insiste affinché permettesse ai Jedi di esaminarla alla voce di Osha si aggiunge anche quella di Indara che dice di non poter negare il diritto ai Jedi di esaminare un possibile Padawan.
La scena finisce ma prima di andare ad analizzare la prossima sequenza è doveroso spendere due parole su quanto avvenuto, da questa scena infatti possiamo intuire come i Jedi non vedevano di buon occhio l’addestramento di bambini per mano di una congrega che tempo prima era stata accusata di far uso del Lato Oscuro, tuttavia non dobbiamo pensare che i Jedi non fossero tolleranti con gli altri ordini o congreghe infatti come apprendiamo all’interno delle opere cartacee dedicate all’Alta Repubblica i Jedi permettevano il culto della Forza in ogni sua forma fino al momento in cui non rappresentava una minaccia.
Inoltre grazie a questa sequenza abbiamo modo di capire ancora una volta come i Jedi venivano visti da alcuni abitanti della galassia come rapitori di bambini ma come espressamente sottolineato da Sol essi non rapivano i bambini anzi prima di poterli esaminare chiedevano il consenso sia all’individuo che al genitore o tutore e che in caso di risposta negativa non avrebbero obbligato nessuno a fare niente.
Tornando all’episodio dopo che i Jedi lasciano l’aria Aniseya e Koril hanno modo di parlare in una riunione di tutta la congrega, Koril non accetta la decisione di Aniseya e propone di attaccare i Jedi al loro campo tuttavia una adempta ricorda a Koril che se venisse versata anche solo una goccia di sangue Jedi la loro congrega verrebbe distrutta dalla Repubblica.
Koril tuttavia non demorde e afferma di non aver messo al mondo le gemelle per essere prese da un gruppo di monaci e proprio in questa occasione scopriamo un tassello importantissimo, le due gemelle infatti sono state portate in grembo da Koril ma create da Aniseya e successivamente Koril dice “Cosa succede se i Jedi scoprono come le hai create?”.
Tutto questo ovviamente fa pensare subito alla storia di Anakin Skywalker anch’esso nato senza un padre ma bensì grazie alla Forza, ulteriori dettagli arrivano dall’universo Legends in particolar modo dal romanzo Darth Plagueis dove scopriamo che quest’ultimo ed il suo apprendista Palpatine sperimentavano la creazione di vita attraverso i midi-chlorian e la Forza per reazione alle creature create dai Sith generò Anakin Skywalker.
La questione di Aniseya relativa alla creazione di Osha e Mae non toglie unicità alla nascita di Anakin che rimane una vergenza della Forza ma sicuramente fornisce spunti e informazioni molto interessanti andando ad arricchire il canone, tuttavia non è la prima volta escluso Anakin che sentiamo parlare di vita generata grazie alla Forza infatti era elemento comune anche per le Sorelle della Notte che utilizzavano il Magick per generare la vita.
Tornando all’episodio la discussione tra i membri della congrega verrà placata dalla più anziana del gruppo di nome Naasa la quale dice a Koril che era impossibile non far fare il test alle bambine ma che quest’ultime avrebbero potuto fallire intenzionalmente, così poco dopo nella stanza delle gemelle Aniseya chiederà a quest’ultime di fallire il test intenzionalmente, tuttavia Osha come prevedibile non voleva ingannare i Jedi. Aniseya per convincere sua figlia dice che non esiste il bene e il male ma bensì il potere e chi è autorizzato ad usarlo, concetto che si riflette su tutta la storia di Star Wars.
Poco dopo Koril seguita da un gruppo di streghe scorta Osha e Mae al campo Jedi, la prima ad entrare nella nave per fare il test è Mae nel mentre Osha raggiunge Kelnacca, il wookiee è impegnato a riparare uno speeder mai visto prima e molto differente dai classici speeder visti finora. Successivamente Osha viene chiamata da Torbin per eseguire i test, ma prima di entrare Mae le fa giurare di mentire.
Una volta dentro Torbin come prima cosa le preleva il sangue così che possa misurare il suo livello di midi-chlorian come visto anche all’interno di Episodio I e successivamente Osha viene sottoposta ad un altro test da Indara e Sol anch’esso già visto all’interno di Episodio I infatti si tratta del proiettore di immagini che Osha avrebbe dovuto indovinare, Osha tenta di mentire ma grazie ad uno stratagemma Sol riesce a scoprire la verità.
Il Jedi vede il conflitto in atto dentro la ragazza infatti essa è volenterosa di diventare una Jedi ma ha altrettanta paura di lasciare casa sua e la sua famiglia, Sol quindi chiede a Osha cosa desiderasse e continuando le racconta del suo passato e di quanto anche lui avesse paura a lasciare la sua famiglia dicendo però che nei Jedi ne aveva trovata una nuova e che sarebbe stato così anche per lei finendo dicendo che ad attenderla ci sarebbero stati migliaia di bambini simili a lei, dopo queste parole Osha si decide a voler intraprendere il percorso da Jedi e così Sol la incita a comunicare la sua decisione alla famiglia.
Osha esce dalla nave Jedi e incrociando Mae non dice neanche una parola, tuttavia la sorella capisce e con fare deluso si volta. Una volta a casa Osha rivela tutto a sua madre dicendole di volere una vita sua e di voler essere una Jedi, Aniseya è costretta ad allontanare Mae che non riesce a contenere la rabbia e una volta che la gemella viene portata via fa un discorso pieno di comprensione ad Osha, Aniseya le dice che la vita non è deciso da una anonima forza ma bensì sarebbe dovuta essere lei a tirare il filo del suo futuro.
Osha rivolgendosi alla madre dice “Non ti rivedrò più?” ovviamente la risposta della madre è no ma nonostante le lacrime le due si abbracciano. La frase pronunciata da Osha oltre ad essere struggente è anche un ulteriore riferimento ad Episodio I in cui Anakin dice a sua madre “Ti rivedrò ancora?”, inoltre il discorso di Aniseya ci permette di capire maggiormente la visione della Forza della congrega non attribuendole un ruolo fatalista ma bensì qualcosa che avrebbe dovuto usare per decidere lei stessa il suo futuro.
Mae tuttavia non è certo comprensiva come sua madre e andando nella stanza in cui Osha stava preparando le sue cose le dice che non l’avrebbe fatta partire affermando che l’avrebbe uccisa se obbligata, è logico pensare che Mae stessa scherzando o quantomeno non avesse davvero l’intenzione di uccidere la sorella ma con un gesto sconsiderato per bloccare Osha nella stanza causa un incendio che si propaga per tutta la struttura, tuttavia nel momento in cui Mae appicca l’incendio sentiamo un rumore di vetro rotto che distrae Mae.
Osha fugge dalla stanza tramite un condotto e durante il percorso in esso possiamo udire delle esplosioni seguite da delle urla che difficilmente sono causate da un semplice incendio. Osha e Mae si ritrovano una davanti all’altra divisi da un ponte distrutto, Osha chiede alla sorella dove fosse loro madre e Mae risponde che fosse morta a quel punto entrambe si accusano a vicenda di aver causato la morte della madre, alle spalle di Osha arriva Sol e qualche istante dopo il ponte su cui le due ragazze poggiavano cede facendole precipitare nel vuoto.
Sol tenta di salvarle entrambe ma purtroppo riesce a salvare solo Osha mentre Mae precipita nel vuoto. La struttura stava per crollare e quindi Sol scorta Osha in lacrime fuori da lì tuttavia durante il tragitto i due passano davanti ai corpi della congrega tra i quali c’era anche quello di Aniseya. Questa Interna sequenza ci nasconde molte verità infatti è evidente come ci manchino dei pezzi per esempio cosa abbia provocato quelle esplosioni, urla e rumori di vetri rotti o cosa abbia causato la morte di Aniseya e la congrega infatti come vediamo non hanno segni di morte provocata da fuoco, esplosioni o macerie.
È dunque molto probabile che siano state colpite da delle spade laser a sostegno di ciò vi è il fatto che una ferita da spada laser non provoca sangue siccome cauterizza la ferita pochi secondi dopo il colpo inoltre le vesti spesse e la posizione dei cadaveri potrebbero aver coperto i segni dei colpi a favore di questa tesi ci sarà anche un ulteriore elemento ma ne parleremo a breve.
Tornando all’episodio Osha si risveglia a bordo del trasporto Jedi diretto verso Coruscant, Osha è in stato confusionale e non ricorda cosa fosse successo sarà Sol a raccontare l’avvenuto e a dare la brutta notizia alla ragazza, quest’ultima in lacrime chiede di tornare indietro tuttavia Sol le dice che non c’è più niente che possa fare abbracciandola per consolarla aggiungendo anche che se lei avesse voluto l’avrebbe presa come sua Padawan.
Questa scena come anticipato nasconde diversi elementi a favore della tesi poc’anzi citata infatti come possiamo ben vedere Torbin possidere una cicatrice che ad inizio episodio non possedeva segno che avesse preso parte ad un combattimento inoltre il volto sconvolto di Sol nel mentre che abbraccia Osha lascia presagire che il Jedi stesse nascondendo qualcosa. L’ultima scena dell’episodio ci mostra Mae che sopravvissuta alle vicende si è recata all’albero di Bunta luogo in cui solitamente andava a cercare la sorella.
Finisce così il terzo episodio di The Acolyte il quale è stato davvero ricco di emozioni e pieno di riferimenti soprattutto alle vicende di Episodio I. Purtroppo l’episodio non è stato capito da molti probabilmente i meno avvezzi al brand ma sono certo che le persone che sanno collegare con logica gli elementi hanno trovato questo episodio davvero ottimo a livello narrativo.
Infatti quello che ci è stato mostrano non manca di alcuni contenuti per errore bensì è una cosa voluta essendo che il passato visto nel terzo episodio rispecchia quella che è la concezione degli avvenimenti di Osha ma è evidente che a noi mancano due pezzi ovvero la visione dei Jedi e di Mae che arricchiranno questi avvenimenti non di poco.
L’episodio ovviamente ha ricevuto un sacco di odio anche per via della coppia lesbica vista in esso formata da Koril e Aniseya ma ovviamente le critiche d’odio lasciano sempre il tempo che trovano e sono posti da ignoranti e molto spesso persone esterne a Star Wars che parlando per disinformazione sparano odio nascondendo la loro omofobia dietro alla storiella del politicamente corrotto.
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Opinione finale con voto
Detto ciò ho trovato l’episodio davvero ricco di emozioni e dettagli i quali hanno certamente arricchito il canone e non di poco, anche a livello registico la puntata è stata buona ma non senza alcuni momenti altalenanti la sceneggiatura d’altrocanto è stata impeccabile centrando in pieno l’obiettivo, nonostante ciò trovo che questa terza puntata sarebbe stata indubbiamente più apprezzata dal pubblico (la quale critica nel 90% deriva da un’errata comprensione di ciò che stava guardando) se fosse stata inserita come secondo puntata in modo che alcune sequenze viste in essa si ricollegassero meglio ad alcune viste in questo episodio .
Voto: 9/10
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