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AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA – LA NOSTRA RECENSIONE! (2022)

Questo mercoledì 14 dicembre è uscito nelle sale italiane Avatar: la Via dell’Acqua, film sequel di “Avatar” del 2009 e secondo capitolo di una saga che conterà, potenzialmente, ben cinque film. Noi, di Nerd Al Quadrato, siamo accorsi in sala per poter scriverne una recensione!

Innanzitutto facciamo presente che l’intera saga di Avatar sarà composta da pellicole indipendenti e che, quindi, potranno essere degustate anche singolarmente senza seguire una continuità cronologica. La recensione è suddivisa in una prima parte no-spoiler ed una seconda contente i dovuti spoiler.

Avatar: la Via dell’Acqua

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Recensione No-Spoiler

Il primo Avatar consentiva una vasta esplorazione all’interno del mondo forestale di Pandora mentre questo secondo capitolo, attraverso una trama più strutturata ma lineare come la precedente, permette a noi spettatori di esplorare il vastissimo oceano che compone tutto ciò che, fino ad oggi, il fantastico pianeta alieno celava.

Questa volta, i temi che influenzano la pellicola sono due: la famiglia e l’appartenenza sociale. Prima o poi ci sarà un passaggio di testimone tra i protagonisti (essendo una saga che conterà, in futuro, ben 5 capitoli) e il primo tema pone le basi per intraprendere questa strada!

Negli ultimi 13 anni alcune caratteristiche del primo capitolo sono state contestate. Ad esempio la trama, criticata per la sua semplicità (pensiero a cui abbiamo già risposto nella recensione dedicata), o il villain, criticato per la sua caratterizzazione fin troppo stereotipata. Per quest’ultimo, Avatar 2 rimedia costruendo un’antagonista nettamente più profondo e ben caratterizzato.

Inoltre, la punta di diamante dell’intero film è il mondo acquatico presentato dagli effetti speciali che rasentano qualcosa di mai visto prima. Sono del tutto rivoluzionari e mozzafiato. Neanche lo spettatore più attento riuscirà a notare le scene meno lavorate poiché pervase dalla magnificenza del panorama.

Avatar: la Via dell’Acqua – Ronal e Tonowari

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Recensione Spoiler

Il film si apre con un enorme introduzione in cui Jake Sully presenta la situazione attuale che intreccia le trame dei vecchi e nuovi protagonisti. Jake e Neytiri hanno generato una famiglia numerosa che conta tre figli naturali (Neteyam, Lo’ak e Tuktirey) e due adottati (Miles Socorro e Kiri), i Na’vi vivono la loro vita tranquilli con, alla guida, Toruk Makto (ovvero Jake) e gli umani tornano più forti di prima con un preciso obiettivo: rendere Pandora la prossima dimora della razza umana poiché, come viene detto dal generale Ardmore, il pianeta terra sta morendo. Si ha, in questo modo, tutti i presupposti per costruire una trama intrigante e avvincente

Ma, dopo aver presentato la situazione, la pellicola diventa più “intima“. Si scopre, infatti, che il colonello Quaritch è tornato grazie ad un proprio avatar che possiede tutta la memoria del vero e defunto colonnello. La trama da qui, purtroppo, è estremamente semplice e lineare, nonostante si ramifichi in decine di sotto-trame.

Prima di continuare occorre puntualizzare che Miles Socorro, detto “Spider“, a quanto pare, è il primogenito del colonnello che, prima di passare a miglior vita, copulò con un personaggio non presentato nella pellicola. Questo particolare sarà decisivo per il finale.

Avatar: la Via dell’Acqua – Jake Sully

Sully, per mettere in sicurezza la propria famiglia in qualità di padre, decide di passare il titolo di Toruk Makto ad un ragazzo affidabile del clan Omaticaya e fuggire lontano dal clan, oltre oceano, per salvare il proprio popolo. La trama consiste in una caccia all’uomo che attua l’avatar del colonnello Quaritch nell’arcipelago abitato dal clan Metkayina, perché intenzionato a vendicare il suo alter ego umano ed uccidere una volta per tutte Jake. Il Clan del mare offre rifugio alla famiglia Sully con non pochi problemi.

Per fare una parentesi, chiariamo la particolarità di questo atto: il film si prende molto tempo per presentare la meraviglia marina che l’immaginario ci offre. Un intero mondo marino si nasconde tra le onde di questo fantastico pianeta e ci viene mostrato lungo tutto il percorso narrativo.

Inoltre, i poco fa citati Metkayina hanno caratteristiche diverse dai Na’vi che abbiamo conosciuto nel 2009: presentano delle mani e dei piedi palmati, delle braccia e delle gambe più larghe per essere avvantaggiati nel nuoto e una coda che consente di raggiungere velocità notevoli sott’acqua. Non mancano dilemmi adolescenziali tra la famiglia protagonista rifugiata e la famiglia capo-clan ospitante. Infatti vi sono alcuni scontri anche fisici tra i figli delle due famiglie per questioni frivole e provocazioni più serie.

Avatar: la Via dell’Acqua – Avatar di Quaritch

Il tutto si riduce ad uno scontro di dimensioni considerevoli tra gli umani e i Na’vi del mare. Come abbiamo detto prima, però, rispetto al primo film, questo capitolo ha una trama molto più articolata e ramificata. Ogni singolo personaggio ha dei propri obiettivi ed interessi: Quaritch vuole vendicarsi ed eliminare Jake, Neytiri vuole salvare a tutti i costi la propria famiglia diventando instabile e pericolosa, gli umani cacciano le creature acquatiche per profitto e i Metkayina combattono per fermare i pescatori. Il conflitto, esattamente come nel 2009, si riduce ad uno scontro meno corale in cui Jake e Neytiri, dopo la morte di Neteyam, provano ad uccidere una seconda volta il colonnello cercando, però, di salvare i figli coinvolti.

Nel gran finale, il villain viene salvato dal figlio a causa del senso di appartenenza e, grazie all’approfondimento psicologico del nuovo Quaritch, questo non risulta un cliché allo spettatore. Nonostante questo, Spider continua a ripudiare ciò che rappresenta suo padre: un milite con ideologie discutibili tornato solo per pura e mera vendetta.

Dopo lo scontro, Jake, in qualità di narratore, anticipa ciò che, probabilmente, andrà ad accadere nel terzo capitolo. Preannuncia un potenziale conflitto di massa tra gli umani invasori e i due clan Na’vi che abbiamo conosciuto fino ad ora. Tra l’altro, la sequenza finale riprende quella che chiuse il primo capitolo: Jake approccia con la divinità Eywa, preannuncia il futuro e ci lascia con un primo piano sul proprio viso e uno sguardo intriso di speranza e determinazione.

Avatar: la Via dell’Acqua – Milite del plotone di Quaritch

Vecchio e nuovo cast

Abbiamo parlato della maestosità della pellicola, caratteristica costituita da vari fattori tra cui il cast degno di nota. A differenza del primo Avatar, nel sequel si ha una storia concentrata sui figli e sulle generazioni future che popoleranno l’imponente mondo di Pandora. Per questo motivo, il cast non si arricchisce solo dei vecchi nomi ma anche delle nuove entrate!

Il vecchio cast riprende la mitica Sigourney Weaver, attrice già conosciuta nella saga di Alien nel ruolo del tenente Ellen Ripley o nel film “Ghostbusters” nel ruolo di Dana Barrett, l’inimitabile Zoe Saldana, interprete di Gamora in “Guardiani della Galassia“, l’incorreggibile Stephen Lang, interprete del colonnello Quaritch, e l’immancabile Sam Worthington nei panni di Jake Sully!

Tra le nuove entrate, invece, possiamo notare una sensazionale Kate Winslet, interprete di Rose in “Titanic“, nei panni della tsahìk Ronal, un intrigante Cliff Curtis, interprete di Jonah Hobbs in “Fast & Furious – Hobbs & Shaw“, nei panni di Tonowari e una poco conosciuta Bailey Bass nei panni della giovane Tsireya!

Avatar: la Via dell’Acqua – Jake e Neytiri discutono con Neteyam, Lo’ak e Kiri

Trascendere il concetto di cinema

Fino ad ora abbiamo parlato sia bene che male di Avatar: la via dell’acqua, ma, di fatto, risulta ineguagliabile su un paio di fronti: l’insuperabile aspetto registico e il colossale comparto tecnico.

Per quanto riguarda il primo fronte, James Cameron lo aveva già affermato circa un mese prima dell’uscita in sala: nessuno, attualmente, è in grado di prendere il posto di Cameron e girare quelle scene uniche che contraddistinguono la sua saga al resto dell’industria.

Il comparto tecnico, invece, è rivoluzionario. Esattamente come fece nel 2009, Avatar imposta uno standard per l’intera industria cinematografica e, quest’oggi, anche per quella seriale.

Già dal trailer si intravede l’enorme magnificenza del mondo acquatico di Pandora, amplificato, tra l’altro, dalla tecnologia tridimensionale. Tecnologia che, ricordiamo, fu sviluppata proprio da Cameron per il primo Avatar, in modo da renderlo una vera esperienza che cattura e stupisce lo spettatore in tutto (cosa che accade a pieno, anche per il sequel!). Questo, per noi, significa trascendere il concetto stesso di cinema poiché, vedere questo lungometraggio in 3D approfittando della sala più grande nelle vicinanze, provoca un inevitabile coinvolgimento totale dello spettatore che, da quel momento, non vedrà una serie di immagini bidimensionali in rapida successione, ma, bensì, vivrà una vera e propria esperienza immersiva a 360 gradi.

Avatar: la Via dell’Acqua – La via dell’acqua

Opinione finale con voto

Concludiamo lanciando una forte critica: Avatar 2 non è altro che un’enorme parentesi di ben 3 ore e 15 minuti aperta solo per porre le basi ad un terzo e affascinante film. Quindi, non risulta un capolavoro indiscusso come il precedente, in cui avevamo una trama semplice, decorata da effetti visivi spettacolari ma soprattutto autoconclusiva. La grande perla che rende questo film epocale è la CGI. Un coinvolgimento simile all’interno di un prodotto costituito dalla maggior parte di effetti speciali non è mai stato provocato da nessun’altra pellicola di qualsiasi casa produttrice.

Come è plausibile pensare, un film non può essere sorretto solo dal comparto visivo, ma deve soddisfare una serie di requisiti per ottenere una grande riconoscenza. Avatar: la via dell’acqua riesce nell’intento rigorosamente, ma non totalmente come il primo capitolo.

Voto: 8/10

Avatar: la Via dell’Acqua – Ronal e Tonowari eseguono un tipico rito Metcayina.

E voi cosa ne pensate? Anche a voi è piaciuto questo film?

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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