BARBIE – LA NOSTRA RECENSIONE! (2023)
Dopo una folle campagna di marketing condotta da Mattel e Warner Bros. Discovery, Barbie, il film evento dell’estate è finalmente arrivato. In uscita nelle sale lo stesso giorno di Oppenheimer di Christopher Nolan (in America, grazie Universal Italia), online l’evento è stato soprannominato “Barbenheimer“.
Che ne vediate uno o entrambi, non c’è dubbio che questa sia la doppia uscita estiva più eccitante degli ultimi anni. Basata sui famosi Barbie e Ken della Mattel, questa non è la prima linea di giocattoli popolare che è passata con successo al grande schermo, come Transformers, The LEGO Movie e Trolls. La Gerwig si è già fatta un nome nello spazio indipendente, da attrice a regista, con Frances Ha, Lady Bird e Piccole donne. Barbie è il suo primo passo nella sfera del grande budget hollywoodiano, e lei persevera con tutto il cuore nel proteggere la sua visione artistica.
Chi ci segue sa già che la recensione di “Barbie” sarà divisa in diverse categorie: la parte no-spoiler, la parte spoiler,la parte dedicata ai personaggi e al cast, un ulteriore paragrafo dedicato all’aspetto tecnico e infine l’opinione finale con voto.
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Recensione No-Spoiler
Il film è stato argomento di discussioni per veramente molto tempo, tra chi diceva che sarebbe stato un film che avrebbe cambiato la storia del cinema e chi già lo considerava un prodotto trash e spottone. La mia opinione? Fin dall’inizio non ho mai avuto grosse aspettative su questo film, non perché fosse Barbie ma più per Greta Gerwig: il suo Lady Bird mi era piaciuto molto e ho apprezzato il concetto che per amare veramente qualcuno o qualcosa, bisogna prestare attenzione e apprezzare ciò che si ha, anche se non è perfetto o conforme alle proprie aspettative.
Per quanto riguarda Piccole Donne però, non ho chissà che riserve, anzi, lo trovo un prodotto abbastanza mediocre e prolisso. Ora che avete capito la mia idea sulla Gerwig potete immaginare il motivo della mia preoccupazione, ma per fortuna queste preoccupazioni sono svanite! (o quasi). Il film risulta essere infatti un’opera molto più profonda di quanto ci si aspetterebbe, anche se, molto difettosa e didascalica.
La prima parte è seriamente troppo didascalica nel voler esprimere tutti i suoi concetti e idee (entrambi non banali) mettendoli in scena non perché contestualizzati ma solo perché vuole esprimere quel concetto e non gli importa se è funzionale alla scena o meno. Pe fortuna il secondo tempo riesce a distaccarsi da questo enorme problema anche se rimane sempre. Il finale è molto interessante con un messaggio non da poco ma con una messa in scena un po’ strana (o comunque non si riescono a capire alcuni passaggi di cui parlarerò nella parte spoiler).
Uno dei preghi del film sono sicuramente le location curate nei minimi dettagli che danno quest’aria artificiale ed emotiva allo stesso tempo; le interpretazioni sono un tassello importante del film e, a mio dire, il Ken di Ryan Golsing è il miglior personaggio dell’intero film. In generale Barbie è un buon film, non è un capolavoro che ha riscritto la storia del cinema, si basa su un discorso femminista che tuttavia è semplice e didascalico, ma che viene espresso con umorismo, passione e creatività.
La Gerwig insieme a suo marito Noah Baumbach ha scritto un film in cui è fondamentale esprimere che ognuno possa essere se stesso, senza doversi conformare agli stereotipi o alle aspettative altrui, e che la bellezza e il valore di una persona non dipendano dal suo aspetto fisico, ma dalla sua personalità e dal suo cuore. Non di certo il suo miglior film, ma sicuramente una pellicola interessante che poteva essere strutturata meglio. Ma tanto lo so già che verrò definito un maschio etero bianco brutto e cattivo solo perché dico che Barbie ha dei difetti e che non è un capolavoro… nel caso “I’m Just Ken“.
Voto: 6.5/10
Recensione Spoiler: e se Barbie non volesse essere Barbie?
La prima parte della pellicola, ambientata a Barbieland e caratterizzata da scenografie e costumi incredibili, ci mostra una società interamente gestita dalle Barbie che ricoprono carriere d’eccellenza e passano le loro serate in infinite feste tra sole ragazze. I Ken sono sostanzialmente degli accessori delle Barbie. Le loro giornate vanno bene solo se le Barbie li degnano di uno sguardo. Dei Ken si sa poco, non è chiaro nemmeno dove vivano, visto che le “Case dei Sogni” sono un’esclusiva delle sole bambole femminili. Le Barbie hanno la missione di ispirare le bambine di tutto il mondo e sono fermamente convinte che nel mondo reale funzioni tutto come a Barbieland.
L’intero film è un enorme invito ad abbandonare le etichette, a ignorare ciò che la società si aspetta da ognuno di noi, uomini e donne, per abbracciare la nostra vera essenza, le nostre vere inclinazioni, perché siamo tutti esseri umani.
Il finale del film è molto interessante, perché mostra la crisi di identità della Barbie interpretata da Margot Robbie. Lei non si sente più a suo agio nel ruolo di bambola perfetta, non vuole stare con Ken, non vuole essere solo una Barbie ordinaria. La visita dal ginecologo che vediamo nel finale simboleggia il suo desiderio di diventare una donna “normale”, in contrasto con l’immagine stereotipata e asessuata della Barbie.
La sua decisione di trasformarsi in umana evidenzia l’importanza del libero arbitrio e della possibilità di sfuggire al proprio stereotipo. Il film gioca su questa idea, mostrando come le Barbie e i Ken dell’inizio cambino nel corso della storia, stufi di essere relegati a semplici cliché e vogliano esprimere il loro vero “io”. Si tratta di un momento simile a quello di Pinocchio, se così possiamo definirlo, questa emancipazione della Barbie di Margot Robbie.
Personaggi e Cast
Un cast davvero immenso e pieno di nomi: Margot Robbie, Ryan Gosling, Emma Mackey, Dua Lipa, Will Ferrel, Helen Mirren, America Ferrera, Michael Cera e tanti altri. Ognuno regala un’interpretazione notevole, sopratutto la Barbie (in piena crisi esistenziale) di Margot Robbie e il Ken di Ryan Gosling davvero irresistibile, che spesso si prende tutta la scena. In generale i personaggi (esclusi i primari e i co-primari) non hanno una vera e propria caratterizzazione anzi, molti sono abbastanza superficiali e inesistenti.
Aspetto tecnico
Barbie è un film che si basa molto sulla fotografia, sulla scenografia e sul trucco per creare un contrasto tra il mondo perfetto di Barbieland e il mondo reale. La Gerwig ha scelto una palette di colori vivaci e saturi per rappresentare la vita della Barbie di Margot Robbie e delle altre Barbie, usando anche effetti speciali per rendere le bambole più simili al giocattolo originale. Il trucco, curato da Pat McGrath, enfatizza le caratteristiche fisiche delle attrici, come gli occhi azzurri, i capelli biondi e le labbra rosse.
Le scenografie create da Katie Spencer reinventano gli ambienti tipici delle case delle Barbie, come la camera da letto, il salotto e il guardaroba, con un’attenzione ai dettagli e agli accessori. La fotografia di Rodrigo Prieto mostra un enorme differenza tra BarbieLand e il mondo reale, quello delle bambole ha una fotografia accessa con una saturazione molto alta mentre nel mondo reale, invece, i colori sono più spenti e naturali, la fotografia è più realistica e il trucco è più sobrio. I personaggi appaiono più umani e meno perfetti, mostrando anche le loro imperfezioni e le loro emozioni.
La regia di Greta Gerwig è piuttosto semplice (come nei suoi precedenti lavori) e non ha particolari guizzi di regia, in certi punti sembra (anzi lo è veramente) uno spot pubblicitario per la Chevrolet (per chi ha visto il film sa bene di cosa parlo). La colonna sonora accompagna il contrasto tra i due mondi: nel mondo di Barbie predominano le canzoni pop, mentre nel mondo reale le canzoni sono più drammatiche. La colonna sonora presenta artisti e brani sorprendenti, come I’m Just Ken di Ryan Gosling, il “remix” di Barbie World di Ice Spice e Nicki Minaj e molte canzoni di Dua Lipa.
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Opinione finale con voto
In conclusione… Barbie di Greta Gerwig è un buon film, molto divertente, fresco ma molto difettoso. Il messaggio che manda personalmente non mi ha fatto impazzire, è molto fraintedibile, il concetto di femminismo non è reso benissimo e potrebbe risultare nazifemminista se non si sta attenti. Comunque consiglio di andare a vedere Barbie per farvi la propria opinione, il film ha molte dinamiche interessanti come il rapporto tra Barbie (Margot Robbie) e Ken (Ryan Gosling) che è molto particolare: loro devono essere quello che sono e nel corso del film questo rapporto cambia di parecchio proprio come se fosse un road movie.
Gerwig e Baumbach hanno realizzato una pellicola che non è solo commerciale, ma anche una riflessione sul capitalismo e sulla distinzione tra arte “alta” e arte “bassa”. Tutto questo non avrebbe però funzionato senza due interpreti eccezionali e in gran forma come Margot Robbie e Ryan Gosling, che, nei panni di Ken, ruba la scena. E si merita una candidatura all’Oscar.
Voto: 6.5/10
E voi avete già visto il film? Lo andrete a vedere? Fateci sapere la vostra su Barbie nei commenti!